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Autore: Lukeys_Smile    19/08/2014    3 recensioni
Tutte le snob erano cadute ai suoi piedi. Non capivo che ci trovassero di così attraente in lui, così spietato e strafottente. Forse erano affette da qualche grave malattia?
- 'Giorno Vicina! Come ce la spassiamo? - mi disse avvicinandosi con uno sguardo beffardo.
Non adoravo quando aveva quell'atteggiamento.
- Cosa vuoi oggi? - sbuffai.
- Niente! Che ti credi? - continuò continuando a avvicinarsi.
- Stammi lontano, microbo! - dissi infastidita.
- Mhm, si vedrà! Sei così...attraente quando sei tormentata - ammise con tono malizioso.
Mi voltai verso di lui e decisi di accelerare il passo....
Genere: Comico, Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Ashton Irwin, Calum Hood, Luke Hemmings, Michael Clifford, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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- CAPITOLO 27 -

SHE LOOKS SO PERFECT







 
Non appena mi ritrovai il testo della canzone, cominciai a sudare freddo. Pezzo bellissimo, nulla da criticare, ma se sbagliavo anche solo un'intonazione poteva cadere tutta la parte vocale. Amy Lee, la cantante degli Evanescence, doveva proprio aver una gran bella voce, sicuramente molto più versatile della mia. Non ero molto convinta di farcela, infatti continuavo a scorrere gli occhi sulle parole stampate su quei fogli con fare nervoso. Luke era seduto accanto a me, la chitarra acustica appoggiata sulle gambe e il telefono poggiato sul letto accanto a lui, che sfogliava un quaderno pentagramma alla ricerca degli accordi per la canzone.

- Ce la farai, non essere così nervosa -

Le sue iridi azzurre cercarono le mie con fare premuroso.

Sospirai. - Non è vero... -

- Sì invece! Vedrai che domani pomeriggio, durante le prove, la canterai splendidamente! -

Lo guardai nuovamente, per poi annuire.






Lety
Il campanello suonò. Mi alzai titubante, per poi avvicinarmi alla soglia della porta. Sentivo le gambe tremare. Respirai profondamente, cercando di calmarmi. Premetti la maniglia con riluttanza, per poi aprire la porta lentamente. Mi ritrovai faccia a faccia con un paio di occhi, che d'istinto cominciai a ispezionare minuziosamente. Adoravo cogliere i dettagli del mondo e delle persone: più ne riuscivo a trovare meglio era. Niente e nessuno che mi interessasse riusciva ad avere segreti se lo prendevo sotto il mio sguardo curioso . Non avevo però mai visto occhi come quelli. Erano di un verde chiarissimo, come l'erba quasi seccata, disseminate di pagliuzze azzurrine e dorate, dallo sguardo coraggioso, di qualcuno che non teme niente. Sotto sotto, però, si leggeva una debole sfumatura di curiosità, forse portata da qualcosa che stava accadendo. Restai lì per un bel pezzo, finché non mi accorsi che quelli erano gli occhi di Michael e distaccai bruscamente lo sguardo. Lui però non ci fece caso e mi salutò. Ricambiai.

- Stai bene - mi disse sorridendo, dando un'ultima occhiata all'abito verde.

- Grazie - sorrisi, arrossendo lievemente.

Lo osservai per un momento. Aveva addosso una canotta effetto usurato, dei Guns 'n Roses, a risaltare i bicipiti scolpiti, e un paio di jeans neri strettissimi, dagli strappi vertiginosi sulle ginocchia, tipico del suo gruppo di amici. L'adorato paio di anfibi neri usati e strausati non poteva starci meglio. La tinta rosso mattone si era un po' scolorita, ma a lui non sembrava importare. Al sopracciglio destro spiccava un piercing nuovo fiammante.

- Anche tu - dissi timidamente.

Mi sorrise. - Andiamo? -

Annuii.

Uscii di casa. Lo seguii fino alla sua macchina grigio metallizzata. Mi aprì lo sportello. Mi sedetti. Lui chiuse lo sportello, per poi andare a sedersi al volante. Accese il veicolo, per poi entrare in carreggiata. Il tragitto fu silenzioso, radio spenta, il leggero rumore del motore. Michael guidava in modo tranquillo, accelerava quasi mai, sembrava non avesse fretta di arrivare a destinazione. Qualche volta mi dava una breve occhiata, per poi tornare a guardare la strada.

Non appena parcheggiò accanto al parco, si immobilizzò, guardando fisso davanti a lui. Cominciò a farfugliare sottovoce. Curiosa, guardai nella sua stessa direzione. Davanti a noi, il covo della Grappy spettegolava a tutto andare indisturbato. Posai lo sguardo su Michael. Lui fece lo stesso.

- Vuoi essere nuovamente sulla bocca di tutti o troviamo un modo per non farci notare? - mi chiese.

Guardai il gruppo. - Evitiamole - risposi ferma.

Lui annuì, per poi uscire e andare ad aprirmi lo sportello. Ma proprio quando stavo per mettere i piedi sul suolo, avvicinò il viso al mio orecchio. Un inaspettato profumo di vaniglia mi invase le narici. Non avrei mai immaginato che lui, che faceva tanto il duro, potesse indossare una semplice fragranza come quella. Mi stupì parecchio.

- Adesso portati i capelli in avanti e stringiti più che puoi a me. Tieni la testa bassa. Non credo che ci noteranno così - sussurrò. Annuii.

Uscii e chiuse l'automobile. Mi posò una mano sul fianco, per poi portarmi più vicino a sé. Cominciammo a camminare dalla parte opposta del tanto fastidioso gruppetto, facendo attenzione a tenere costantemente la testa bassa. Mi sembrava di essere una bambina che si stringeva nelle braccia il suo orsacchiotto preferito, talmente Michael cercava di tenermi nascosta. E per lo più, pareva stessimo fuggendo da un qualcuno che ci volesse puntare una pistola contro. Mi scappò una risatina divertita.






Michael
Va bene, va bene, lo ammetto, potevo benissimo andare a parcheggiare da tutta un'altra parte, ma l'occasione di tenermi stretta stretta Lety Smith non me la potevo certo far scappare! Averla così vicina era una cosa che mi poteva capitare poche volte e, sì, avevo faticato un sacco a non mettermi a saltellare dalla felicità.

Non appena fummo abbastanza lontani dal gruppo della Grappy, il pomeriggio filò liscio come l'olio. Lety si stava divertendo, non smetteva di sorridere, mi aveva lasciato persino pagarle il frullato da Starbucks e tenerle la mano. Non avrei mai creduto di riuscire a farla sentire così a suo agio, e ciò mi aveva rallegrato ancora di più. Era così bello il suo sorriso. Era bellissima lei, nei suoi vestitini, nelle sue Superga usurate e nei suoi lunghi capelli scuri dal profumo di albicocca che le incorniciavano il viso. E quegli occhi castano scuro dallo sguardo innocente parevano senza fondo. Ti ci potevi perdere dentro.

Nessuna ragazza poteva eguagliarla ai miei occhi, nemmeno Ilary, Rachel, Samantha.

Perfetta. Non esiste parola migliore.








SPAZIO AUTRICE
Ok, sono in ritardissimo!!! Sorry!!!
Come vi sono sembrati Michael e Lety?? Come andrà la cover con Ilary, che al momento sembra davvero in difficoltà??
Scusate ancora se il capitolo è più corto del solito, ma non avuto molto tempo per scrivere in questi giorni!!!

Un bacio!!











 
  
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