Storie originali > Commedia
Segui la storia  |       
Autore: guard_the_project    20/08/2014    0 recensioni
Una semplice storia ispirata alla corsetta di Julia Roberts in "Se scappi, ti sposo"(Runaway Bride)...
Ariadne ha una bambina meravigliosa, sta per pubblicare il suo secondo libro e presto convolerà a nozze. Vita perfetta? Non proprio perché ha sì una bambina meravigliosa ma lei ha solo ventidue anni, il padre se n'è andato e la famiglia di lui le ha fatto causa per portarle via la bambina, deve quindi pubblicare il suo secondo libro per avere i soldi di impedire ciò oppure dovrà sposarsi con Will, amico e perfetto finto fidanzato.
La storia di una ragazza che il giorno delle nozze scopre che andare a correre tutti i giorni è d'aiuto se si vuole scappare su un paio di tacchi.
Genere: Commedia, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
se scappi 3


Parte quattro:...che mi ha reso pazzo


Ariadne portò una penna alle labbra e iniziò a mordicchiarla mentre guardava lo schermo del computer. Era dannatamente bloccata, non su una parte centrale, no, proprio sul finale.

Non aveva idea di dove sarebbero finiti i suoi protagonisti, eppure ci pensava, pensava a loro continuamente. Camminava per strada e pensava a cosa avrebbe detto Tania, chiacchierava con altre persone e si domandava dove sarebbe potuto andare Dorian. Ci pensava, ma ancora non capiva come sarebbe finita.

“va a farti un giro, prendi un po' d'aria” le consigliò Will, Ariadne alzò lo sguardo sull'orologio

“non è ancora ora”

“lo so, ma stai per andare a prendere un the con tua madre e parlare del matrimonio, perditi un po' nella selva oscura prima di varcare le soglie dell'inferno, perchè a differenza di Dante tu non avrai Virgilio a consigliarti..”

“viene anche Amy” fece notare Ariadne alzandosi dalla sedia della scrivania

“..e ti sarà d'aiuto, ma lei non è morta come lo era Virgilio, soffrirà pene umane come te”

“piantala con la divina commedia”ringhiò “ho capito il concetto, mia madre è una fiera infernale, ne sono cosciente”

“la figuravo più come una delle Erinni* ma..si anche qualcosa come Cerbero potrebbe funzionare”

Erano passate solo due settimane da quando avevano dato carta bianca a Deirdre e quel giorno Ariadne avrebbe avuto il primo incontro con lei per parlare dei progressi fatti. Sperava in nulla di troppo eccessivo, era un genio dell'organizzazione, ma in due settimane non poteva aver fatto molti danni.

“vuoi per caso andare tu all'incontro?” lo minacciò lei mentre andava a prendere Harriet dal box, Will le fu accanto e le abbassò il braccio

“lasciala e a me, non voglio che venga usata come scudo contro tua madre” disse poi, Ariadne si voltò verso di lui ritrovandosi i suoi occhi fissi su di lei

“non è un tuo compito occuparsi di lei Will”

“lo so, ma devo consegnare una relazione e Hattie è un ottima ascoltatrice”

“sei proprio sicuro?”

“assolutamente” confermò con un sorriso, non sorrideva spesso, ma quando lo faceva le riusciva a trasmettere una strana sensazione di calore e serenità, Ariadne indietreggio imbarazzata da quel pensiero ed andò a sbattere contro la gamba del box

“auo” si lamentò, Will la guardò perplesso

“che succede?”

“niente, solo che sai, Depp ha de..”la mano di Will andò a premere sulla sua bocca impedendole di concludere la frase

“non mi va di sentire te che straparli di gossip perchè sei nervosa...pensavo fossi riuscita a calmarti per l'incontro con tua madre” piegò la testa di lato “a meno che..sono io a renderti nervosa?” Ariadne sbarrò gli occhi “hai paura per Hattie? Cielo Ari è già stata con me e saranno solo poche ore” la giovane bofonchiò da dietro la mano “sai che non è male come tecnica?..il tapparti la bocca intendo” assottigliò lo sguardo “suonava un po' male ah? Chiedo scusa non era mia intenzione” spostò lo sguardo sul soggiorno “che dici potremmo potremmo comprare un lampadario migliore, sai per avere più luce” Ariadne sbuffò seccata sul palmo della sua mano per quella perdita di tempo, alzò la gamba e gli pesto il piede, Will si scansò

“auo!bastava dirlo se volevi che mi scostassi” Ariadne scosse la testa, prese Hattie e le scoccò un bacio sulla guancia, la rimise giù e si avviò verso la porta camminando all'indietro

“ti avverto, farò inserire una clausola nell'accordo pre-matrimoniale, con il divorzio mi dovrai un bonus per ogni idiozia come questa” disse indicandolo con l'indice, Will sospirò

“pensi già al nostro divorzio? Cara non è questo il modo di iniziare un matrimonio felice”

“no hai ragione..il modo migliore sarebbe con un the con l'adorabile suocera” Will alzò le mani in segno di resa

“touche, torno a scrivere delle terme romane”

“ottima idea” disse lei annuendo e uscì di casa.

Quando Ariadne arrivò nel elegante bar-pasticceria dove Deirdre le aveva dato appuntamento, la prima cosa che vide era lo sguardo di sua sorella Amy. I suoi già grandi occhi erano spalancati e con le mani stava tormentando il tovagliolo. Ariadne salutò entrambe e si sedette rivolgendosi immediatamente a lei

“Amy tutto bene?”

“Ari devi stare calma..”biascicò

“Amy, cosa stai dicendo?” la riprese Deirdre “sarà calmissima ora che saprà che è quasi tutto pronto”

“cos'è pronto?” domandò ingenuamente

“il tuo matrimonio ovviamente” rispose “certo, ci sono ancora dei dettagli da definire, per questo sei qui” era tutto pronto, Ariadne ripetè nella sua testa la frase più volte, aveva una laurea in letteratura, eppure le sfuggiva il senso di quelle parole, avrebbe dovuto malandare una lettera al rettore per fargli sapere l'inadeguatezza degli insegnamenti della sua università “sono indecisa sui centrotavola, Amy sembra non voler collaborare, così lascerò a te la scelta”

“come tutto pronto?” prima di parlare di fiori, doveva proprio capire che voleva dire quella frase, magari Wikipedia sarebbe stata d'aiuto, ma se avesse tirato fuori il cellulare per controllare in internet sua madre l'avrebbe rimproverata. Senti la mano di Amy posarsi sul suo braccio

“Ariadne” sospirò Deirdre “il tuo matrimonio è pronto, organizzato, compiuto, allestito” disse fermandosi per rigirare il cucchiaino nella tazza “pensavo che i tuoi studi fossero sufficienti a comprendere un termine tanto semplice” mentre rifletteva, Ariadne dovette ammettere che sì, capiva cosa le stava dicendo, ma non aveva alcun senso

“sono solo passate due settimane, è impossibile” sorrise, non perchè fosse realmente divertita, ma per l'assurdità di sua madre, aveva da sempre teso all'esagerazione

“basta avere i contatti giusti”

“sì certo, ma per farcela i due settimane dovresti avere una divinità fra i tuoi contatti”

“non essere blasfema Ariadne!” ecco una frase che pensava non avrebbe mai sentito dire in vita sua “ho solo una buona wedding planner”

“aveva iniziato già da un po' a organizzare le nozze, giuro che l'ho scoperto anch'io solo oggi” si intromise Amy

“mi stai dicendo che..” passò lo sguardo da sua sorella a sua madre “hai iniziato ad organizzare tutto senza di me alle mie spalle? Sono almeno invitata al matrimonio?”

“non essere sciocca”aprì l'agenda noncurante “ti ho fissato un appuntamento per scegliere il vestito lunedì, non avrai molta scelta, ma hanno già le tue misure e ho già fermato degli abiti, mercoledì sei dal parrucchiere per la prova, giovedì invece..”Ariadne alzò la mano per farla smettere

“hai già programmato tutta la mia settimana?”

“fra due sabati ti sposi, è il caso che inizi ad organizzare il tempo”

“fra due, fra due..”balbettò, ma non riuscì a completare la frase, le mancava il respiro, si alzò e si avviò verso l'uscita del bar, ignorando le lamentele di sua madre e le suppliche di sua sorella.

Non poteva averlo fatto, non poteva davvero aver organizzato un intero matrimonio alle sue spalle dove si supponeva che fosse lei la sposa. Will sarebbe scappato e avrebbe avuto ragione. Lo avrebbe fatto anche lei. Il suo respiro iniziò a farsi affannoso e un senso di nausea le attanaglio lo stomaco. Non poteva rimanere senza Will, lo sapeva da quando si erano incontrati per la prima volta, lui doveva fare parte della sua vita, non sapeva il motivo, ma doveva essere così. Arrivò davanti alla porta dell'appartamento reggendosi alla ringhiera, le gambe le tremavano e la sensazione di nausea era sempre più forte, si sedette sull'ultimo gradino e portò la testa fra le ginocchia respirando lentamente. Per Hattie, Will avrebbe firmato il pezzo di carta che li avrebbe dichiarati marito e moglie, almeno per quello non doveva preoccuparsi, non le avrebbero portato via la sua bambina. Respirò a fondo, iniziando a sentirsi meglio; situazione schifosa, avvocati migliori.

Si alzò e mise la chiavi nella toppa entrando in casa lentamente, doveva affrontare Will subito, ma nulla le vietava di gustarsi quei pochi attimi di pace prima della tempesta.

Entrò in soggiorno non trovando nessuno. Il box era vuoto, sul tavolo erano accumulati fogli, qualche libro e il portatile di Will. Aggrottò la fronte, impedendosi di entrare nel panico, quando sentì delle voci provenire dal corridoio delle camere da letto, si avviò in quella direzione.

Will era nella sua camera dove si trovavano anche tutte le cose di Hattie. La bambina si trovava nel lettino e guardava ipnotizzata l'apetta di peluche che Will stava facendo muovere sopra di lei mentre le parlava con voce calma. Ariadne poggiò le mani al muro del corridoio e lo avrebbe colpito con la testa se non fosse che le serviva per finire quel dannato libro e uscire da quella situazione.

Will che era dolce con Hattie, doveva proprio assistere a quella scena? Era davvero necessario? Perchè non poteva comportarsi come uno stronzo schivo come con tutte le persone?

“non vuoi addormentarti eh?” la voce di Will calma e controllata sembrava anche leggermente divertita “non mi metterò a cantare a ninne nanne ti avverto” disse iniziando a fare roteare su se stessa l'apetta “sai conosco studenti universitari che si sarebbero addormentati a metà della spiegazione sull'analisi dei colori delle decorazioni nelle terme romane..” si soffermò a guardare il peluche “ma tu no, sei rimasta sveglia, è già chiaro cosa farai da grande” la bambina rise e si afferrò un piedino, Will sospirò “non hai proprio sonno?” si portò la mano libera dal peluche a scompigliare i capelli “devi aver proprio preso da tua madre per farmi spazientire in questo modo” Ariadne questa volta poggiò davvero la testa alla parete, sì, aveva detto che lo voleva schivo e stronzo, ma serviva che la prendesse alla lettera, insomma non la ascoltava mai, non era il caso di iniziare proprio adesso a seguire i suoi pensieri impulsivi “cielo quella mi fa proprio impazzire” rincarò Will “non le sto dietro sai?!”sibilò “posso prevedere la sua pazzia?sì” domandò retoricamente spostando l'apetta a destra “posso forse evitare di esserne travolto?no” sbottò riportando l'apetta a sinistra, sospirò “però è divertente lo ammetto, ma tu non dirglielo” sussurrò, Ariadne sorrise, tornò in soggiorno e posò la borsa e fece cadere le chiavi a terra, Will comparve immediatamente

“diamine, Ari sto tentando di far addormentare Hattie! Potresti anche non essere così casinista” imprecò tenendo un tono basso

“scusa, non ti facevo tipo da peluche” disse indicando con la testa l'apetta che Will teneva ancora in mano, il giovane abbassò lo sguardo sulla sua mano, scosse la testa e gli lanciò il peluche che Ariadne lasciò cadere a terra

“imbranata” borbottò prima di girarsi per tornare in camera di Harriet, ma Ariadne lo afferrò per il polso e lo trattene

“ti devo parlare”

“che ha combinato tua madre?” domandò rassegnato

“ha fissato la data” Will alzò gli occhi al cielo

“quanto tempo abbiamo? Immagino che in tre mesi pensa di vederci all'altare”

“due settimane”

“c-cos..”

“ha iniziato a organizzare già da tempo alle mie spalle, in pratica è già tutto pronto”

“stai scherzando?”

“certo, pensavo lo avresti trovato esilarante” disse stizzita incrociando le braccia

“è già tutto pronto?” Ariadne annui abbassando lo sguardo

“senti se ti vuoi tirare indietro io lo capisco, so che manca un solo capitolo e che in teoria potrei finirlo anche oggi stesso,ma la verità è che non posso assicurartelo, Will davvero, non sei obbligato, potrai rimanere qua a vivere e saremo comunque amici..”Will la stava guadando con un sopracciglio inarcato

“hai finito?come ho già detto Ari è solo una stupida firma” disse “sinceramente non pensavo e non volevo per niente arrivare a questo punto, ma se è l'unica soluzione per impedire che Hattie ti venga portata via, va bene, ci sposeremo”

“non voglio che tu ti senta obbligato o fregato da me”

“Ari mi sono rassegnato all'idea che ti avrei sempre avuto intorno già dal primo giorno in cui ci siamo conosciuti quando hai deciso che saremmo diventi amici, con te non ho mai avuto scelta...”

“ce l'hai ora” disse a denti stretti “troverò un altro modo, non ti preoccupare” si diresse verso la sua camera, prese Hattie, odiandosi per averlo fatto proprio mentre si stava per addormentare, e tornò in soggiorno dove Will la stava guardando con gli occhi confuso “potrai scegliere anche se essermi ancora amico, capisco di averti reso tutto più difficile” si piegò, tentando di non perdere l'equilibrio, a prendere la borsa “io e Hattie abbiamo delle commissioni da fare, ciao”

“no,no ehi aspetta” la fermò Will frapponendosi fra lei e la porta “non hai capito, non era quello che intendevo...”

“Will, tranquillo, è vero non hai mai avuto scelta, mi dispiace” lui serrò la mascella

“non puoi davvero pensare..”

“tranquillo” gli sorrise “ci vediamo dopo” gli girò attorno ed uscì.

Non aveva nessuna commissione da fare. Avrebbe avuto un appuntamento dal fioraio con sua madre, Deirdre si era premurata di mandargli via messaggio tutti i suoi impegni, ma ovviamente non ci sarebbe andata. Era solo ferita dalle parole di Will. Non gli aveva dato scelto e lo aveva trascinato nella sua vita. Aveva sempre sostenuto che fosse destino, in verità era solo colpa sua.

Andò al parco giochi vicino e si sedette su una panchina dondolando automaticamente il passeggino di Hattie. Non gli aveva però mai impedito di avere una vita privata, i primi mesi di convivenza lui aveva avuto una ragazza.

L'aveva lasciata lui, ma non ricordava il motivo, ricordava di averne parlato con lui e di aver concordato sulla rottura. Era cosciente che fosse squallido approvare una rottura, ma era cresciuta in una famiglia dove le relazioni si valutavano prima economicamente poi sentimentalmente e qualcosa di questa concezione le era rimasto. Will valeva troppo per una ragazza qualsiasi, quindi era stato un bene che avesse mollato quella tizia. Certo, ai suoi occhi rimaneva un cretino, ma citando sua madre, “se fosse stato un paio di scarpe sarebbe stato un paio di Manolo”, quindi non si sarebbe messa a saltellare, battendogli le mani per incoraggiarlo a riprovarci con una che non aveva fatto di tutto per tenerselo stretto. Nessuna frase della serie -voglio che tu sia felice- o -lei sarà quella giusta-. Era egoista, consapevole e fiera di esserlo.

Magari in quel momento, dopo la discussione con Will, ne era meno fiera. Qualcuno, non conoscendola, avrebbe potuto pensare che lei fosse un po' gelosa, si sbagliavano, lei non lo era un poco, lei era totalmente gelosa. Lei aveva scoperto Will, non lo avrebbe concesso alla prima che passava, che non coglieva nemmeno la metà di tutte le sue sfumature. Sapeva di non poter giudicare quelle ragazze come Ariadne, non si sentiva all'altezza e in ogni caso non si sarebbe mai permessa , ma per quanto riguardava Will si prendeva il permesso di commentare se andassero bene o meno.

Era strano pensare alle relazioni, era da così tanto che non pensava all'amore, dopo George il suo cuore aveva battuto solo per quel mostriciattolo che ora stava dormendo nel passeggino. Sorrise guardando Harriet.

Si mordicchiò un labbro. Ora ricordava il motivo per cui Will aveva lasciato quella tizia. Aveva detto di non esserne innamorato. Semplice, lineare, diretto come era lui. Era da tempo che stavano assieme, ma i suoi sentimenti non erano mutati in qualcosa di più di un' infatuazione. Ariadne ricordava, pur concordando segretamente con lui sulla rottura, giusto per infastidirlo, di avergli dato dell'intransigente. Lui aveva replicato che si sbagliava, perchè quando avrebbe trovato una donna in grado di smuoverlo, di farlo impazzire completamente, allora avrebbe capito che valeva la pena rimanere assieme a lei.

Il diretto, schietto Will voleva qualcuno che lo facesse impazzire, mentre lei al contrario in amore aveva sempre cercato la sicurezza, la suffragetta che era in lei odiava ammetterlo, ma era così. Geroge le aveva dato sicurezza, ma nient'altro. Hattie le aveva insegnato che poteva crearlo lei stessa un luogo sicuro, ora dall'amore avrebbe potuto chiedere altro.

Sbattè più volte le palpebre in preda ad una rivelazione. Will voleva una donna che lo facesse impazzire. Non poteva sposarlo.

Scattò in piedi e prese il telefonino controllando la lista di appuntamenti che le aveva dato sua madre, era ancora in tempo per il fioraio.

In dieci minuti aveva raggiunto il negozio di composizioni, Deirdre, avvertita con una rapida telefonata, l'aspettava davanti alla porta con un espressione sconcertata, Hattie non riuscì a trattenere un sorrisetto compiaciuto. Non se lo aspettava proprio.

“ciao, mamma”

“una bambina in un negozio di fiori non è l'ideale”

“non è una bambina qualsiasi, ma tua nipote mamma” rimarcò “e non c'è nessuna teoria pedagogica che sia del tuo stesso parere” Deirdre arricciò le labbra ed entrò nel negozio, una donna con i capelli raccolti in una crocchia ordinata andò loro incontro e fece strada verso il retro del negozio

“mamma in verità non sono qua per scegliere le composizioni” iniziò cauta “mi fido del tuo buon gusto” Deridre la guardò torva, forse insospettita dal complimento

“cosa vuoi dirmi?”

“ci serve più tempo, non molto, magari solo altre due, tre settimane..”

“sono già stati mandati gli inviti Ariadne” ribattè secca

“se magari non avessi deciso di fare tutto alle mie spalle non ci sarebbe stato questo problema..” disse a denti stretti, sperando di non risultare troppo acida “potremmo dire che è stato un errore del tipografo...”

“queste sono le composizione selezionate per lei” la interruppe la donna mostrandole un tavolo su cui si trovano tre composizioni floreali

“non diremo proprio nulla, ti sposerai fra due settimane” affermò Deirdre riprendendo il discorso, ma Ariadne la stava ignorando e si era avvicinata al tavolo

“mi prendi in giro?” domandò ignorando la sua risposta“davvero mamma?” continuò tendendo l'indice verso il tavolo

“qual è il problema? Sono delle composizioni eleganti..”

“ortensie!” esclamò

“quindi?”

“io odio le ortensie!” urlò, Hattie nel suo passeggino smise di ridacchiare e la donna del negozio indietreggio “è il mio matrimonio” sibilò “e sarò circondata da uno dei fiori che più detesto?”

“stai facendo una tragedia per un nonnulla” replicò pacata olive

“un nonnulla dici?” chiese tranquilla “e allora sposati tu in mezzo a questi cazzo di fiori!” esplose e Hattie scoppiò a piangere, la prese in braccio e con l'altra mano afferrò il passeggino

“spero che al matrimonio eviterai queste sciocche scenate” Ariadne che aveva quasi già oltrepassato la porta d'uscita del negozio si fermò e si voltò verso sua madre che l'aveva seguita

“no, tu devi sperare che ci sia la sposa al matrimonio” e così dicendo si diresse verso casa.


Quando aprì la porta dell'appartamento andò subito nella sua stanza a posare Hattie ignorando Will seduto sul divano del soggiorno, aveva i gomiti appoggiati sulle ginocchia e fra le mani teneva il telefono di casa. Ariadne rimase a fissarlo per qualche istante poi andò a sedersi sul tavolino in legno nero davanti al divano, si sporse in avanti togliendo dalle sue mani il telefono e posandolo dietro di sé.

“non vorrei nemmeno parlare con te” sputò Will appoggiandosi meglio allo schienale del divano “sono arrabbiato con te in una maniera tale che non credevo possibile” incrociò le braccia “come hai anche solo potuto pensare che intendessi dire che fossi tuo amico solo perchè non mi aveva lasciato possibilità?!”

“io non ho pensato..”borbottò

“oh si che lo hai pensato” la interruppe, Ariadne non replicò, era inutile negare Will la capiva anche meglio di quanto facesse lei stessa “mi conosci Ari, se avessi voluto andarmene me ne sarei andato, se non l' ho fatto è perchè ci tengo a te e ad Hattie, quello che intendevo con il fatto di non aver mai avuto scelta era..”

“che sei innamorato di me” disse serafica Ariadne, Will spalancò gli occhi

“cosa?”domandò “no!” esclamò “io intendevo dire...”lasciò la frase in sospesa riflettendo sulla giusta conclusione, ma le parole di Ariadne continuavano a vorticare nella mente e terminare quella frase

“questo pomeriggio sono rientrata prima, ti ho sentito dire a Hattie che ti faccio impazzire e tempo fa mi hai detto che con una donna ne sarebbe valsa la pena solo se ti avrebbe fatto impazzire..” non appena lo disse a voce alta Ariadne capì di non aver poi tanti elementi a sostegno della sua tesi, si morse la lingua, maledicendosi

“fammi capire..” iniziò flemmatico Will “questa mattina sei rientrata tre volte in casa; la prima perchè avevi dimenticato le chiavi, la seconda perchè ti eri dimenticata un libro, la terza perchè alla seconda volta ti sei dimenticata di riportare fuori il passeggino con Hattie..” Ariadne fece una smorfia, aveva chiuso la porta e l'aveva riaperta subito dopo, ammetteva che non erano stati i suoi migliori attimi come mamma, ma non occorreva rivangare il tutto in questo modo “...ti dimentichi di cose del genere, ma ti ricordi di un discorso fatto chissà quando e da lì trai una conclusione assurda!?” e adesso era ufficiale la sua deduzione era completamente campata in aria “se sono innamorato di te non è certo perchè mi fai impazzire, idiota” Ariadne boccheggiò, questa volta non poteva essersi sbagliata, lo aveva detto lui stesso

“sei innamorato di me davvero quindi..da quanto?” Will serrò gli occhi e iniziò a massaggiarsi la fronte

“che ne sono consapevole, direi una decina di secondi, ma immagino che questa cosa vada avanti da un bel po'..” fece “cielo, sei peggio di un virus latente” mugugnò

“dobbiamo annullare il matrimonio”

“perchè io sono innamorato di te? Non dovrebbe essere una motivazione in più?” tentò di ironizzare lui continuando però ad evitare di guardare Ariadne

“non posso farti questo, non è giusto, tu sei..”

“questo è un problema mio” disse alzando di scatto la testa “mio, chiaro?non tuo” ripetè, fu allora che lo vide, Ariadne stava piangendo, forse non se ne stava accorgendo nemmeno lei, ma delle lacrime le stavano rigando le guance

“perchè lo chiami problema?” fece, posandosi le mani sulle guance e cancellando i segni delle lacrime, aveva promesso a se stessa che non avrebbe più pianto in vita sua, avrebbe mantenuto la promessa

“perchè tu non hai ancora detto niente” Ariadne spalancò gli occhi sorpresa, gli aveva sbattuto in faccia che era innamorato di lei, ma non aveva pensato a quello che lei provava

“non ora” disse di getto e realizzò che per una volta era la risposta giusta, non poteva pensare a cosa voleva lei, prima doveva sistemare il casino in cui si trovava

“lo so” la rassicurò Will, tornando a appoggiarsi completamente allo schienale del divano

“rimane il fatto che non possiamo più sposarci”

“sì, sembra che sia a rischio a causa di una tua scenata dal fioraio” Ariadne scosse la testa confusa “mi ha chiamato tua madre” spiegò allora il giovane

“ah, già, ha scelto le ortensie come fiore..” Will ridacchiò

“adoro quella donna, anche nei dettagli riesce a farti saltare i nervi, scegliere l'unico fiore che odi..”sospirò “che classe!” Ariadne gli diede un calcio negli stinchi

“intendevo che non possiamo visto che..”

“so cosa intendevi” la interruppe rimarcando le parole “ma come ti ho già detto è un problema mio”

“questa storia ti potrebbe fare male, meriti di più Will!” sbottò

“ma sta zitta” esclamò “l'unica cosa che potrebbe farmi male è l'annuncio di un altro crollo a Pompei” scosse la testa “tempo che avrò preso il dottorato e non ci sarà più uno scavo archeologico, ma solo il posto per un concerto di Lady Gaga presentato dal principe Filiberto**”

“sicuro?” chiese Ariadne

“no” sospirò “magari ci sarà qualcun altro a cantare, spero in un ritorno dei Pink Floyd laggiù, ma sono abbastanza certo sulla presenza come presentatore del testimonial reale” Ariadne alzò gli occhi al cielo divertita

“ho capito, la devo smettere di chiederti se va tutto bene” disse alzandosi imitata da Will che l'afferrò per un polso trascinandola a sé

“ce la faremo d'accordo?”le sussurrò all'orecchio

“come regalo di nozze ti procuro uno di quei biglietti per il concerto sui resti di Pompei” Will gemette “oppure una bella bomboletta spray per scrivere A+W su qualche colonna”

“questo è volermi fare del male” disse sorridendole.


*Le Erinni sono, nella religione e nella mitologia greca, le personificazioni femminili della vendetta. Nella Divina, Dante le incontra nel sesto cerchio, al nono canto. Cerbero mostro alla guardia dell'ingresso dell'ade. (non so se questa nota esplicativa sia utile ma ormai l'ho scritta:)).

**Emanuele Filiberto dal 21/11/2013 è stato nominato “ambasciatore della Città di Pompei nel mondo”.

Piccola nota: se avete letto la mia premessina e vi ricordate che sono una fissata dei nomi, capireste il perchè Ariadne sarà circondata da Ortensie il giorno del matrimonio.

  
Leggi le 0 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Commedia / Vai alla pagina dell'autore: guard_the_project