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Autore: Dangerina15    20/08/2014    1 recensioni
Avevo affrontato centinaia di battaglie, avevo visto scene orribili ma...quel giorno sembrò segnare un nuovo inizio, un inizio che avrebbe cambiato per sempre le sorti della mia vita...Mi chiamo Joe e la mia, anzi la nostra storia comincia in quel torrido giorno del 1248 a.C...
Genere: Drammatico, Romantico, Storico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Joe Jonas, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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POV ESIONE




L'incontro verbale tra i due contendenti era terminato e ognuno stava tornando nei rispettivi eserciti; sperai fino all'ultimo che la folle idea di Paride fosse stata rifiutata ma purtroppo la mia illusione durò ben poco, giusto il tempo di vedere mio fratello armato di spada e scudo, pronto a battersi contro il suo più acerrimo nemico. Io e Joe ci avvicinammo ancora di più al luogo dello scontro per poter assistere meglio al duello ma più mi avvicinavo e più volevo fuggire da lì; ero sicura che in pochi minuti avrei visto morire sotto i miei occhi mio fratello, il mio amico di giochi e d'infanzia, senza poter fare niente per impedirlo. Gli occhi mi si riempivano di lacrime che scorrevano sulle guance una dopo l'altra. Ettore non era da meno; lo conoscevo così bene che sapevo leggerli negli occhi quando era veramente preoccupato e quello era uno di quei casi in cui anche lui assisteva impotente al duello di nostro fratello. Nel frattempo Paride e Menelao avevano cominciato a studiarsi lentamente, dando inizio al fatidico momento in cui si sarebbe deciso tutto, sia per le sorti di Elena che per quelle della mia città. Il primo a sferrare un colpo fu mio fratello che Menelao schivò facilmente; Menelao contrattaccò più feroce di un leone, rendendo la difesa di Paride molto debole e lenta. All'improvviso, a pochi minuti dallo scontro, Paride fu ferito ad un braccio; fu un colpo ben assestato da parte dell'acheo che rise di gusto, incitando il suo avversario a rialzarsi.

<< Che c'è, principe, adesso non fai più l'eroe?>> lo canzonò Menelao alzando la spada al cielo. Tremavo come una foglia; pregavo che Paride si rialzasse e che Menelao avesse avuto pietà di lui. Lo scontro riprese ancor più violento; mio fratello contrattaccava gli innumerevoli colpi di Menelao ma senza riuscire a fargli neanche un graffio. Di nuovo Menelao lo ferì ad una gamba, facendogli volare lo scudo così che rimanesse senza alcuna difesa. Questa volta sapevo che per Paride non c'era nessuna via di fuga; tentai di andargli incontro ma Joe mi trattenne con la forza. Cercai di dimenarmi perchè volevo difendere mio fratello a tutti i costi, non volevo che morisse davanti ai miei occhi e a quelli di Ettore. Vidi che Paride pian piano si trascinò fino ai piedi di Ettore, cercando protezione. Menelao si avvicinò agguerrito, pronto ad uccidere il suo rivale in amore.

<< Avanti, codardo, combatti. Abbiamo un patto, affrontami>> esordì il re ancheo puntando la spada contro il suo nemico. << Costui non è degno del suo sangue reale. Se lui non si batte, Troia è perduta.>> continuò Menelao ancor più furioso. Pregavo gli dei che tutto questo finisse presto, che Paride si salvasse e sconfigesse Menelao e mettesse fine a questa assurda guerra.

<< La sfida è finita.>> esordì Ettore prendendo le difese di suo fratello; mi voltai a guardarlo incredula.

<< La sfida non è finita. Indietro, principe Ettore, o lo ucciderò ai tuoi piedi.>> disse Menelao. Ettore lo guardò dritto negli occhi.

<< E' mio fratello.>>.

Menelao, irritato da quella risposta, alzò la spada e in un rapido movimento si scagliò contro entrambi i miei fratelli. Ero sconvolta dalla paura e in quell'istante mi sembrò che tutto fosse perduto. Mi liberai dalla presa di Joe gridando << No, Ettore!>> ma prima che potessi finire di pronunciare il suo nome, Joe mi corse incontro e tappandomi la bocca con forza, mi trascinò indietro. Con tutto ciò riuscii a vedere chiaramente cosa accadde: Ettore schivò il colpo di Menelao per prendergli la spada e rivoltarla contro egli tesso, pugnalandolo mortalmente. Vidi la stessa spada di Menelao trapassargli il petto per uscire dalla parte opposta del suo corpo, tutta macchiata di sangue. Tutti guardammo la scena increduli; Ettore aveva ucciso Menelao e per di più di fronte a tutto l'eserito acheo e Agamennone in persona. Ettore estrasse la spada dal corpo del suo avversario, che cadde senza vita al suolo.




POV JOE




Per qualche secondo ci fu il silenzio più assoluto; nessuno poteva immaginare che Ettore, in un colpo solo, uccidesse uno dei più forti guerrieri greci di tutto l'esercito. Agamennone non perse tempo e dichiarando che i Troiani avevano violato l'accordo, scagliò tutto l'esercito contro di noi. Liberai Esione dalla mia presa e la voltai violentemente contro di me; il suo segreto stava diventando un grande peso e pensavo che prima o poi se ne liberasse, scegliendo il momento meno opportuno in cui i suoi stessi fratelli avrebbero potuto farle del male.

<< Che cosa pensavi di fare? Volevi che Ettore uccidesse anche te?>> le dissi arrabbiato. Fu lì che lei, per la prima volta, mi diede uno schiaffo sulla guancia, con tutta la forza che possedeva. La guardai stupefatto. Lei non rispose, le tremavano le mani. Ci staccammo lentamente e sfoderammo le nostre rispettive armi, lanciandoci nuovamente nella battaglia.







POV ESIONE




Non sapevo il perchè di quel gesto; era stata un'azione avventata, irruenta e non volontaria. Vedere Ettore, Paride sul filo che pendeva tra la vita e la morte mi aveva fatto accumulare un blocco di tensione emotiva che venne fuori non appena qualcuno si scagliò contro di me, Joe in quel caso. Non volevo fargli del male, non ne avevo nessuna intenzione. Lo guardai allonatarsi con una guancia arrossata; avrei voluto chiedergli perdono ma non avevo né il coraggio né il tempo. Dovevo combattere e in quel momento la priorità era difendere Paride. Così corsi da lui, incurante del fatto che trovarmi lì era il mio più oscuro segreto e lo aiutai a rialzarsi. Quando i nostri sguardi si incrociarono, Paride sbarrò gli occhi, cercando di pronunciare qualcosa ma lo zittì e gli indicai il passaggio sicuro per tornare a palazzo, lo stesso che avevo usato io per tornare indietro dopo essere stata ferita da Achille. Vidi Paride allontanarsi e così potei concentrarmi solo sugli achei. Ne abbattei uno dopo l'altro, intravedendo tra la folla Joe ed Ettore che combattevano valorosamente. Improvvisamente, tra la folla, scorsi un'armatura a me familiare; era Achille. Avevo un conto in sospeso con lui ed era giunto il momento di fargli pagare il risultato del nostro incontro precedente. Ma prima che potessi raggiungerlo, Ettore si scagliò contro di lui, combattendo a suon di spada. Cercai di raggiungerlo per dargli una mano fin quando vidi Achille accasciarsi a terra. Tutti attorno a loro si fermarono all'istante; chi per l'incredulità di averne persi due in un solo giorno dalla stessa mano, chi per la felicità ancora inesplosa. Quando giunsi di fronte al corpo di Achille, mi ritrovai accanto a Joe che mi guardò con una freddezza che non conoscevo; mi faceva così male che mi voltai a guardare Achille disteso a terra, senza forza. Ettore, volendo vedere in faccia il suo peggior nemico sconfitto dalla sua mano, gli tolse l'elmo.




POV JOE




Nessuno riusciva a crederci; non era Achille disteso a terra moribondo ma qualcuno che gli somigliava sia nei movimenti che nella corporatura. Rimasi sorpreso a quella vista e allo stesso tempo angosciato; era un ragazzo forse poco più grande di Esione, il suo nome era Patroclo e cosa ancor più grave...era il cugino di Achille che egli aveva cresciuto come un fratello. Mi voltai a guardare Esione che non riusciva a credere a quel che vedeva; la guardavo con dolore e amore insieme. Volevo avvicinarmi a lei, stringerla, averla ma lei mi respingeva e non capivo il perchè ma ne avremmo parlato al momento opportuno. Tutti guardammo Ettore che, dallo sguardo, si sentì profondamente in colpa di aver praticamente ucciso per errore un ragazzo che aveva ancora una vita davanti, dei progetti, dei sogni. Per evitare di farlo soffrire alzò la spada e lo pugnalò, mettendo fine ai suoi tormenti.




POV ESIONE




Seguii ogni gesto di Ettore fin quando alzò la spada al cielo; non volevo che peggiorasse ancora di più la situazione così, esattamente come avevo fatto con Paride, lo fermai da un braccio.

<< Fermati!>> gli dissi. << Ti prego...>>. Riconoscendo la voce, Ettore si girò a guardarmi sconvolto.

<< Esione? Cosa ci fai tu qui?>> mi chiese in un misto tra perplessità e rabbia. << E per di più vestita da uomo?>>.

<< Ettore, non ucciderlo, ti prego. E' solo un ragazzo.>> continuai a dire, avallando tutte le domande che mi aveva fatto. Lui non mi diede ascolto e fece ciò che, secondo tutti, andava fatto. Dopo di che tornò a guardarmi col viso di chi era stato profondamente deluso, ingannato. Se ne andò senza dire una parola, facendo cenno che per oggi la battaglia era finita. Lo guardai andare via insieme all'esercito. Ero sola, adesso, sola contro tutti.




POV JOE




Ettore aveva scoperto il segreto della mia amata. Non aveva detto una parola quando l'aveva vista lì che cercava di fermare l'assassinio di Patroclo ma sapevamo bene entrambi che, di li a poco, sarebbe successo il finimondo. Così, senza pensarci, mi avvicinai a lei e le presi la mano, cercando di darle un conforto solo con un piccolo gesto. Lei si girò a guardarmi e mi abbracciò, senza versare una lacrima; sapeva a cosa stava andando incontro e guardo tornò a fissarmi negli occhi, lessi coraggio, determinazione. Mi avvicinai alle sue labbra, sfiorandole, chiudendo gli occhi; volevo annegare in lei perchè lei riusciva a trasmettermi una forza che io non possedevo. Sapevo bene che avrei subito dure conseguenze per quel che avevo fatto ma non aveva importanza; lo avevo fatto per lei e sarei stato disposto a rifarlo cento volte, senza mai tirarmi indietro. Lei mi accarezzò la guancia e mi diede un bacio sulle labbra.







POV ESIONE




Non avevo bisogno di parole per dirgli che lo amavo e lo avrei fatto per sempre, anche se ciò che ci aspettava non era certo piacevole. Lo guardai negli occhi e gli sorrisi.

<< Grazie.>> dissi soltanto, lo presi per mano e insieme ci avviammo a palazzo, pronti ad affrontare l'ira e la delusione del mio amato fratello.
  
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