By Seth

DRIIIIIIN
Finalmente suonò la campanella che segnava la fine delle lezioni per quel giorno.
L’insegnante stava finendo di sistemare la sua roba nella borsa, mentre i bulli si avvicinavano a Zoro.
“E bravo il nostro sporcaccione verde! Devo ammetterlo, non credevo l’avresti fatto!”
Lo spadaccino guardò il capo con aria perplessa…non capiva proprio di cosa stesse parlando!
“Che intendi, scusa?” domandò, osservando i membri della banda, che avevano tutti la stessa aria stupida.
“Ma come cosa? Parlo della foto…si, ti avevo chiesto un video, ma non importa!” rispose il capo, gettando il cellulare sul banco “Ora sei dei nostri” aggiunse, ignorando la faccia super sconvolta di Zoro.
“Brutta strega infame…vedrai come mi vendicherò!” pensò il povero ragazzo, mentre l’insegnante si avvicinò a lui.
“”Rolonoa…ora devi venire con me…so che sei nuovo, ma non posso tollerare il fatto che hai saltato una parte delle lezioni per fare i tuoi comodi, quindi andremo dal preside!”
Il gruppetto di bulli si allontanò silenziosamente, impallidendo quando la professoressa pronunciò l’ultima parola.
“Va bene…ma che rottura”
Lanciandogli un’occhiataccia, la docente precedette Zoro fuori dalla porta dell’aula, e iniziarono a percorrere scale, non usando l’ascensore per volere della donna.
Dopo molti minuti giunsero davanti all’ufficio dell’uomo. La professoressa bussò e subito la voce del preside rispose “Avanti”
“Salve Signor Bombai…mi dispiace molto disturbarla, ma oggi questo giovanotto ha saltato delle ore di lezione per…per compiere atti che non voglio neanche immaginare con una studentessa…come può ben vedere” e indicò tutti i segni lasciati da Nami.
“Ma non è come sembra! Vede…” intervenne Zoro, ma Bombai lo interruppe.
“Non dire altro…Signora Jans, la ringrazio. Ora ci penso io”
Dopo aver ricevuto questa assicurazione, la donna salutò e lasciò la stanza.
“Posso spiegarle” riprese il verde, che iniziava a scocciarsi per la situazione a dir poco ridicola.
“Non intendo ascoltare le tue scuse. Le prove che hai sul tuo bel corpo sono evidenti! Avevo già avvisato i tuoi amici che non ve l’avrei fatta passare liscia un'altra volta, quindi ti devo punire! Ma mi sento buono…mi limiterò a farti un’ispezione, e se sarà tutto a posto, non succederà niente, ma in caso contrario ti punirò!”
Le labbra del preside si allargarono al massimo, rivelando tutti e trentadue i denti, alcuni dei quali d’oro.
Lo spadaccino, d’altra parte lo guardò perplesso…quella non sembrava affatto una punizione…e il preside sembrava troppo felice!
“Che dovrei fare?” domandò, incrociando le braccia al petto.
“Ma come cosa? Devi spogliarti!” rispose Bombai, come se fosse la cosa più normale al mondo.
Zoro però non si mosse…era incredulo.
“Su, che aspetti? Spero per te che tu non abbia niente da nascondere”
Sbuffando, il giovane iniziò a togliersi la maglietta, mostrando, insieme agli addominali, anche le numerose cicatrici.
“Ma…che cosa hai fatto?” domandò incredulo il preside.
Subito nella mente di Zoro risuonarono gli avvertimenti di Nami: “Tu NON sei uno spadaccino, e quelle ferite sono causate da un grave incidente di cui sei rimasto vittima alcuni anni fa!”
Fu proprio quello che rispose, parola per parola…e in risposta, Bombai domandò:
“E chi ha inquinato che sei uno spadaccino? Sei sospettoso, ragazzo mio”
Intanto gli si avvicinò e gli batté una mano sulla spalla nuda.
Non sapendo come giustificare quell’enorme gaff, Zoro guardò l’ufficio, e con sorpresa notò sulla bella scrivania, sempre addobbata con rose rosse, un grande foglio, con la piantina di tutti i piani della scuola.
Rimase imbambolato a guardarla: sicuramente sarebbe servito per le ricerche del tesoro.
“Allora?” insistette il preside, mentre lentamente la sua mano scendeva lungo la schiena del verde.
Quello si spostò, e ne approfittò per cambiare argomento.
“Non dovevo mica sottopormi a un’ispezione?”
Gli occhi di Bombai luccicarono, mentre Zoro si slacciava e abbassava i pantaloni della divisa, restando coperto solo dai boxer, che…non avevano il marchio della scuola.
“Oh-oh…mi dispiace, ma qui c’è proprio qualcosa che non va!”
Zoro infatti, per ripicca nei confronti di Nami che il giorno precedente l’aveva spogliato per obbligarlo a mettersi quegli assurdi boxer, quella mattina aveva indossato la sua solita biancheria.
“Nei prossimi giorni ti comunicherò la tua punizione…per ora mettiti questi e vattene via!” e così dicendo aprì un cassetto ed estrasse un paio di boxer bianchi.
Lo spadaccino fissò Bombai in viso…doveva spogliarsi davanti a lui???? E solo in quel momento notò che lui non lo stava per niente guardando in faccia…e che stava sbavando.
Una musichetta risuonò all’improvviso nella stanza: era il telefono del preside posto sulla scrivania.
“Uff, proprio ora? Pronto…si…cavolo…in che piano? Come nei sotterranei? Non ci voleva…arrivo subito!” e senza degnare l’alunno di una parola (ma di uno sguardo si) lasciò l’ufficio.
Soddisfatto per quanto aveva origliato della telefonata, Zoro si rivestì, buttando l’indumento che glia aveva dato il preside fuori dalla finestra, rubò la mappa che aveva visto sulla scrivania e se ne andò.

__________________________________________
Dopo quasi due settimane, ecco un aggiornamento!!!!
Grazie a chi recensisce...ci fa un enorme piacere sentire i vostri pareri!!!!!!!!!!!!!
Alla prossima!!!!