Prologo

“Perché non mi concedi almeno un'uscita?”

Ecco che uno dei soliti le chiedeva di uscire: mamma mia, quanto ero infastidito.

“Non mi interessi, tutto qui”

Per non parlare che ero stufo anche di sentire lei così scocciata, dopotutto l'avrà ripetuto un centinaio di volte che non le interessava nessuno.
Nemmeno il sottoscritto.
Dannazione, mi lasciava l'amaro in bocca tutto ciò, però non mi ero mai fatto avanti, quindi non dovevo di certo criticare i coraggiosi che glielo chiedevano comunque.
Ero un fottuto codardo.

“Ma cosa vuoi da un ragazzo? Dillo!"
“Cosa voglio?”

La domanda appena fatta in compenso era completamente nuova.
Bel coraggio, ma la risposta sicuramente non l'avrà.

“Voglio essere lasciata in pace”

Ecco.
Come avevo detto io.
Nessuno avrà le risposte che desidera, soprattutto nessun ragazzo riuscirà ad attirare la sua attenzione.
Lei era così diversa da tutto e tutte, seppur fosse un po' robustina quel suo carattere introverso e distaccato attirava decisamente l'attenzione maschile.
Era la ragazza del mistero ed il suo nome era altrettanto misterioso, o per lo meno particolare: Sibilla.

“Ragazzi, comincia la lezione, vi chiedo perciò di accomodarvi ai vostri posti, così da iniziare il prima possibile e non perdere altro tempo”

Talmente ero preso da lei che non avevo fatto caso alla professoressa entrata in aula.

“Ora iniziamo l'appello”

Bene, ora non potevo più distrarmi con Sibilla: le lezioni mi servivano per realizzare il mio sogno, ovvero quello di diventare un insegnante.
Ma come potevo non lasciarmi distrarre da lei?
Era completamente un'impresa

Angolo dell'autore
Salve a tutti quanti, mi presento sono Heric e sono un autore alle prime armi, perciò perdonate la mia incapacità.
Ho deciso di pubblicare qui su EFP questa storia che scrivo ogni qualvolta mi è possibile, perché tra scuola e altri impegni non ho molto tempo.
Ora, vi chiedo cortesemente di lasciare, se possibile, una recensione con i vostri pareri e correzioni.
Vi ringrazio di tutto cuore.

P.s.: Non scriverò capitoli lunghissimi, anche se non mi dispiacerebbe affatto riuscirci un giorno.