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Autore: Felpato_394    20/08/2014    0 recensioni
Dovete immaginare che tutto abbia inizio un paio di anni fa, nell’estate tra la seconda e la terza media: abbronzate per il sole preso in riva al mare, addosso avete un adorabile costume a pois comprato in Italia da Calzedonia, mentre fantasticate sull’ultima cotta per quel ragazzo che frequentava l’ultimo anno della vostra scuola e che nel tempo libero ripiega jeans da Abercrombie. Siete sul vostro comodo divano, mangiando gelato alla panna con la metà dei grassi e guardate la televisione. Appare il volto di una ragazza. La scritta SCOMPARSA sotto esso. È carina – probabilmente più di voi – e ha un’espressione arrogante negli occhi. Probabilmente penserete: Hmm, chissà se anche a lei piace il gelato alla panna. Sei sicura che pure lei troverebbe il ragazzo di Abercrombie un gran figo. E vi chiedete come sia possibile che qualcuno così…be’, così simile a voi sia scomparso. In effetti, avete sempre pensato che a finire nei notiziari fossero soltanto ragazze da copertina.
Be’, ripensateci.
-Questa storia è ispirata ai romanzi Giovani, Carine e Bugiarde. I personaggi sono quasi tutti quelli che si trovano nei libri o nella serie tv, con l'aggiunta dei 5SOS, è leggermente modificata. Buona Lettura.
Genere: Mistero, Suspence, Thriller | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, FemSlash | Personaggi: Ashton Irwin, Calum Hood, Luke Hemmings, Michael Clifford
Note: Cross-over | Avvertimenti: nessuno
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Emily dopo aver ricevuto il messaggio nello spogliatoio si era rivestita in fretta, ed era schizzata fuori dalla palestra senza salutare nessuno. Non voleva andare a casa, così aveva lasciato il borsone nell'armadietto per non essere appesantita durante la corsa che stava facendo.
  Emily era fatta così. Quando era nervosa correva, fino allo sfinimento. Aveva le cuffie nelle orecchie con Castel of Glass dei Linkin Park a tutto volume. Non sentiva nemmeno il rumore delle auto che le passavano accanto. Continuava a farsi domande come Chi è A? Come sa del bacio? Perché a me?
Non sapeva rispondere a nessuna di queste domande e questo la faceva arrabbiare.
  Passando per il parco le era parso di vedere Aria, ma quando stava per avvicinarsi vide che con lei c'era anche un ragazzo biondo. Luke l'amico di Cal, fu il primo pensiero di Emily. Così girò i tacchi e tornò e sul marciapiede.
  Emily iniziava a sentire la stanchezza e decise di fermarsi a riprendere fiato. Sudava e i capelli sfuggiti dalla coda le si erano appoccicati alla fronte. Era sicura di avere l'aspetto di una pazza ma poco importava. 
Girò la testa a destra e a sinistra per capire dove si trovava e con grande stupore notò che aveva fatto il giro dell'isolato: si trovava davanti alla Rosewood Day.
  Peccato che ancora non se la sentiva proprio di andare a casa ma sapeva che avrebbe dovuto tornarci prima o poi. Così staccò le cuffie dal telefono e le infilò nella tasca della felpa, guardò l'ora. 
A quell'ora Emily dovrebbe essere a cena. Stranamente la madre non la aveva ancora chiamato o mandato un messaggio per chiederle dove fosse. Scrollò le spalle e si diresse verso l'entrata della palestra sperando che il vecchio custode si fosse dimenticato - di nuovo - di chiudere a chiave. Fortunatamente la porta era aperta, così scivolò dentro e corse al suo armadietto per riprendere il borsone. Cercò di fare il più piano possibile, nonostante sapesse che ormai non c'era più nessuno nella scuola.
  Ripresa la sua roba corse fuori dalla Rosewood e decise di tornare a casa. Si stava facendo buio e la temperatura stava calando, cosa che Emily gradì ben poco dato che era sudata e accaldata. La mamma mi uccide se prendo il reffreddore, pensò sbuffando. Mentre camminava pensava a quanto fosse successo quel pomeriggio con Maya. Lei era più che sicura che non provava niente per Maya. O invece si? Ma c'era Calum, per il quale Emily era convinta di provare qualcosa. Ma cosa? Decise di reprimere questi pensieri in una parte della sua testa. Ci avrebbe pensato più tardi, magari dopo una doccia e una deliziosa cena preparata dalla madre.
  Emily fece la strada più lunga per tornare a casa e quindi dovette passare di fianco a casa di Alison, cioè Maya. Ma qualcosa attirò la sua attenzione. Davanti alla casa della ragazza c'erano diverse auto della polizia e l'ambulanza. 
  "Cal, Maya...", sussurrò a se stessa. Dopo essersi ripresa iniziò a correre verso la casa. Molti curiosi e giornalisti stavano ammucchiati davanti alla casa, impedendo il passaggio. Emily iniziò a spingere la gente, fregandosene dei commenti poco carini che riceveva ogni volta che tirava una gomitata a qualcuno. Arrivata tra le prime file notò il nastro giallo della polizia che bloccava l'entrata. 
  "Calum! Maya!". Emily iniziò a gridare i nomi dei due fratelli e quando, vide Calum uscire dalla porta, passò sotto il nastro e gli corse incontro. Emily lo strinse in un abbraccio che Calum ricambiò un attimo dopo.
  "Che succede?", gli chiese staccandosi. Lui distolse lo sguardo. Poi si mosse a disagio sul posto.
  Emily si preoccupò. "Oh Dio, Maya è...?", iniziò Emily ma Cal la fermò con un gesto della mano.
  "No Emily. Hanno trovato la tua amica", le disse cercando di sovrastare il rumore delle sirene. Emily spalancò gli occhi. Avevano trovato Ali. Ali era viva! Avrebbe potuto mettersi a saltare, ma lo sguardo di Calum non prometteva niente di buono.
  "Lei dov'è? È dentro? Io lo sapevo che.." , Calum la interruppe di nuovo prendendola per un braccio. 
  "Em, hanno trovato il corpo di Alison", disse guardando in basso. Il corpo? Aveva proprio detto il corpo di Alison?
  Emily stava per svenire o vomitare, non lo sapeva. Vide dei paramedici uscire dal retro della casa e smise un attimo di respirare. Stavano trasportando un corpo in un sacco nero sopra una barella. Ok, avrebbe vomitato da un momento all'altro. 
  Si mise una mano sulla bocca. "Ommioddio", sussurrò. 
Calum le mise una mano sulla spalla "Mi dispiace così tanto", le disse. Ma lei non lo ascoltava. Stava ancora fissando i paramedici portare via il corpo di Alison. Adesso lo stavano caricando sull'ambulanza.
  Emily si allontanò in fretta da Calum, passò sotto il nastro, attraverso di nuovo la gente e corse all'altro lato della strada. Prese diversi respiri profondi e decise di chiamare Aria.
  Lei rispose subito e Emily le disse di avvertire le altre e precipitarsi lì. Poi le chiuse il telefono in faccia senza darle nessuna spiegazione. Si appoggiò al tronco di un albero e iniziò a singhiozzare. Non poteva crederci che proprio Alison DiLaurentis fosse morta. Era la sua migliore amica. Era sconvolta. 
Qualcuno aveva ucciso la sua migliore amica. Aggrappandosi al tronco si alzò e si asciugò il viso bagnato di lacrime e sudore. Prese due respiri profondi e tornò verso la casa.
  "Emily!". 
Una voce femminile e familiare attirò la sua attenzione. Girandosi vide Spencer Hastings correre verso di lei con adosso un logoro pigiama e delle pantofole sporche di fango.
  "Spencer", la chiamò. Le ragazze si abbracciarono e Emily le disse cosa stava succendendo. Spencer sbiancò e scosse la testa.
  "Hai avvertito anche le altre?", le chiese. Emily annuì. 
  "Sono sicura che saranno qui a momenti", disse.
Rimasero in silenzio fino all'arrivo di Aria, che correva verso di loro sbracciandosi. 
Spiegarono in fretta l'accaduto anche a lei, che non disse una parola. Si limitò a sospirare e soffocare un singhiozzo.
 "Hanna è stata portata alla centrale questa sera secondo voi ha parlato dell'affare Jenna?", chiese Spencer.
 Le ragazze erano dietro la folla davanti alla casa, aspettando l'arrivo di Hanna. 
  "No, è un segreto". Hanna era in piedi dietro di loro che osservava la casa con gli occhi lucidi.
  Le ragazze la osservarono un secondo e poi tornarono a guardare la casa.
  "Peccato che cinque mantengano un segreto solo se quattro di loro sono morte", sussurrò Aria facendo annuire le altre ragazze. Ha proprio ragione, pensò Emily.
  
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