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Autore: m o o n l i g h t    20/08/2014    5 recensioni
[STORIA MOMENTANEAMENTE SOSPESA]
La luce è speranza
il buio paura
la prima innalza
il secondo cattura
se il nero imprigiona
con tentacoli neri
della luce brillante
ferma i poteri
solo chi ha il dono
gli innocenti potrà salvare
e nelle loro vite
la speranza riportare
i doni son quattro
rari e potenti
e quattro le creature
che li portano incoscienti
il primo è la gioia
il gioco, l'ebrezza
quando nel buio
questa si spezza
il secondo è la bontà
per saper curare
di qualunque natura sia
qualsiasi male
il terzo è la saggezza
potente mistero
colui che la possiede
sa sempre il vero
il quarto è il coraggio
di cambiare il fato
i fare ciò che è giusto
e anche ciò che è sbagliato
non so se tu creda
che sia leggenda o realtà
ti dico solo questo :
osserva ciò che accadrà
Genere: Avventura, Fantasy, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Hiccup Horrendous Haddock III, Jack Frost, Merida, Rapunzel
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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V. Adiuva
 

Merida

Voi siete i Quattro doni.
Quelle parole risuonano nella mente della ragazza.
-C-che significa?- chiede allibito Hiccup, occhi sgranati fissi sulla signora e mani tremanti.

-Vi facevo più svegli giovanotti- dice l'anziana.
Lentamente, si avvicina ai ragazzi, guardandoli uno per uno con aria indagatrice.
-Significa che voi avete i poteri per salvarci tutti- dice in un sussurro mentre punta un dito nella loro direzione.
Li scruta per qualche minuto attendendo una risposta, ma i quattro non accennano a parlare.
Rapunzel e Jack si guardano confusi, sicuramente non conoscono la filastrocca e non sanno di cosa stia parlando la signora; Merida e Hiccup, invece, hanno un'espressione ben diversa.
Il castano ha ancora gli occhi fissi sulla vecchia, la fronte imperlata di piccole gocce di sudore e le mani lungo i fianchi tremanti.
La rossa invece fissa il vuoto, anche lei tremando.
'Ma che cavolo sta blaterando questa vecchia pazza?' 
'Pazza mica tanto, ci conosce tutti'
'Sì, ma come può dire che noi siamo i quattro doni? Insomma...è solo una stupida leggenda...o no?'
-Emh emh...scusate, ma qualcuno potrebbe gentilmente spiegarci di cosa state parlando?- chiede titubante Jack, visibilmente confuso.
Subito Rapunzel annuisce, anche lei con aria estraniata.
'Ma come diavolo fanno a non conoscere la storia?!' si chiede Merida, guardandoli di sottecchi. La vecchia la pensa allo stesso modo.
-Non conoscete la filastrocca? Oh dei del cielo, ma dove vivete?- chiede sconcertata la signora, guardandoli con un sopracciglio alzato.
La bionda e il moro si scambiano uno occhiata perplessa, per poi tornare a guardare l'anziana e alzare le spalle.
-Vorrà dire che ve la dirò io. Anzi, ce la racconterà il nostro Hic- dice gioiosa avvicinandosi al castano e battendogli la mano sulla schiena come segno di incoraggiamento.
-C-co...no, io non...ma che vuol dire che noi...è impossibile...quella è solo una filastrocca...e poi è inconcepibile che...- comincia a farfugliare lui,
gesticolando con le mani.
-Ehi ehi, le domande dopo, ragazzo. I tuoi amici non conoscono la storia, raccontagliela tu- dice la vecchia, continuando a spingere il ragazzo per spronarlo a parlare.
Lui la guarda con fare interrogativo per qualche secondo, poi, non riscontrando nessun cenno di risposta, avanza di qualche passo. Si schiarisce la voce e sposta per qualche secondo lo sguardo si Merida, che per tutta risposta gli lancia un'occhiata spaventata e alza le spalle.
Hiccup si gira di nuovo verso gli altri due ragazzi e comincia.
-I-in pratica questa è una leggenda del nostro popolo, è molto famosa e tutti la conoscono e la trasmettono ai propri figli. Io la so da quando ho memoria, mia madre me la raccontava sempre- il castano abbassa per qualche istante lo sguardo, per poi ritornare a guardare i due amici.
'Hiccup, non sei l'unico a cui la raccontavano' pensa Merida anche lei abbassando lo sguardo, qualche attimo dopo si riscuote e ricomincia ad ascoltare l'amico.
-La storia parla di quattro ragazzi, chiamati appunto i Quattro doni. Il nome deriva dal fatto che ognuno di loro possiede un dono, un potere.
Il primo dono è quello di portare allegria e gioia ovunque vada, di riuscire a scacciare la paura e la tristezza sempre; il secondo è la bontà, la capacità di curare il male nelle persone, fisico o morale che sia; il terzo invece è la saggezza, questa riesce sempre a trovare la risposta a tutte le domande; l'ultimo è il coraggio, si dice che chi abbia questo dono riesca a...cambiare il proprio fato- conclude con un lungo sospiro e passandosi nervosamente una mano fra i capelli.
Il silenzio cala nella casa per qualche minuto.
Rapunzel e Jack, anche dopo la dettagliata spiegazione di Hiccup, hanno ancora uno sguardo leggermente spaesato, ma almeno sanno di cosa stanno parlando.
Il castano indietreggia di qualche passo, ancora la mano sulla testa e lo sguardo basso.
La signora è di fianco al ragazzo, lo guarda con fare apprensivo, una mano nodosa poggiata sulla sua schiena.
Merida è separata dal gruppo da un paio di metri, anche la sua fronte luccica per le gocce di sudore. Le braccia ciondolanti lungo i fianchi. Sta ancora fissando Hiccup, ma con sguardo assente. Ricordi amari stanno lentamente ripopolando la mente della rossa, distruggendo le barriere che aveva costruito in tutti quegli anni.
Improvvisamente, la voce della signora la riporta bruscamente alla realtà, e la ragazza gliene è grata.
-Mh...quindi, stavo dicendo...oh, sì! La profezia, quella appena illustrata dal nostro Hic- con la mano secca da una pacca sulla schiena del castano, questo si riscuote leggermente e alza lo sguardo verso la vecchia. Lei gli sorride.
-Parla di quattro creature con dei doni, poteri capaci di infondere serenità nell'animo impaurito della gente, di rischiarire ovunque il buio si divaghi. Queste quattro creature sono la salvezza che riuscirà a portare la pace dove la guerra si dilagherà, voi siete l'ultima nostra speranza- detto questo si allontana di qualche passo, avvicinandosi a Merida.
La rossa la guarda confusa. L'anziana le prende un polso e la comincia a tirare verso il resto del quartetto, che le guarda spaesato.
La ragazza strattona malamente la mano per liberarsi dalla presa della signora, che arretra di qualche passo e li guarda, di nuovo, con occhi lucidi.
Congiunge le mani con fare fiero e felice.
'O-ora mi sono stancata di tutte queste stupidaggini!' pensa irata Merida, chiudendo le mani in pugni.
-Senti, signora veggente, io non so perchè il tuo corvo parli, o come facevi a conoscerci, ma non puoi blaterare simili sciocchezze e sperare che noi ti crediamo! Come puoi pretendere di pensare che ti creda dicendomi che sono una dei quattro doni?! Andiamo, è una stupida leggenda, tutti sanno che è una storiella inventata per divertire i marmocchi!- urla la rossa sbraitando e facendo scuotere violentemente i riccioli cremisi.
'Eppure non la pensavi così una volta', una parte di lei la scopre alla verità, ma lei la rifiuta.
-Però quando chiedevi a tuo padre di raccontartela tutte le sere, non dicevi così. O sbaglio?- dice quasi in un sussurro la vecchia, incrociando le braccia, sorridendo con un angolo della bocca e mettendo in mostra tutte le rughe che le solcano il viso cadente.
'C-come...NO! Come fa a sapere...'.
Le mani hanno ricominciato a tremare, ma questa volta per rabbia.
Le sopracciglia si inclinano disegnando sul suo viso un espressione demoniaca, le mani strette in pugni sono alzate all'altezza dei fianchi, la bocca schiusa mostra i denti.
Rapunzel spalanca gli occhi e si porta le mani sulla bocca, con fare preoccupato.
Hiccup, invece, si avvicina alla rossa allungando le mani verso di lei per cercare di calmarla, ma, ovviamente, è tutto inutile. Anche Jack prova ad avvicinarsi, ma appena muove un passo, Merida comincia a marciare furiosa verso l'anziana.
Arrivata di fronte alla signora si china alla sua altezza, le punta un dito impertinente contro il petto e la fissa con i suoi occhi color acquamarina.
-Tu, brutta strega, come diavolo fai a conoscere mio padre? Come ti permetti di parlare di lui, di avere la faccia tosta di venirmi a raccontare di lui?- dice in un ringhio, sempre lo sguardo sugli occhi nocciola della vecchia.
-Te l'ho già detto, signorina, io so molte cose. Più di quante voi immaginiate- risponde pacata lei, per niente intimorita dalla rossa di fronte.
Quest'ultima, sconcertata, abbassa lentamente l'indice. Distoglie lo sguardo dall'anziana e si alza, indietreggiando di qualche passo.
Hiccup subito si precipita da lei, poggiandole una mano sulla spalla.
Lei lo guarda per un attimo, non sa cosa dire.
Anche Rapunzel e Jack si avvicinano. La prima preoccupata ma senza capire il movente della reazione di Merida, il secondo guardandola anche lui apprensivo. Ha ricollegato tutto al racconto che gli aveva fatto nel bosco.
'C-chi è?'.

 

♦  ♦  ♦

Jack

Il moro si gira subito verso l'anziana, che non ha mai smesso di guardarli.
'Come diavolo fa a sapere tutte queste cose su di noi?' pensa spaventato. Sa chi sono, sa come si chiamano, sa della loro vita.
Mentre guarda ancora la signora, nota un movimento nero sul pavimento.
Il corvo si riscuote, facendo volare da tutte le parti piume scure. Apre gli occhi tondi e lucidi e si posa sulla spalla della padrona, che lo guarda sorridente.
-Adiuva! Devi dargli gli Adiuva!- gracchia l'animale aprendo le ali. Si alza goffamente in volo per poi posarsi su uno scaffale nell'angolo destro della casa.
-Oh! Perbacco, hai ragione uccellaccio!- esclama l'anziana, battendo le mani nodose e dirigendosi velocemente verso il volatile.
'E ora che diavolo vuole fare?' pensa sconsolato Jack, si gira verso i suoi compagni.
Rapunzel lo guarda con gli occhi strabuzzati, i suoi occhi verde primavera.
Ancora una lieve fitta allo stomaco lo prende.
Si riscuote leggermente e sposta lo sguardo su Hiccup, che ha la stessa espressione della bionda. Merida è ancora immobile a fissare la signora con pugni stretti.
Questa, arrivata dall'animale, comincia a cercare qualcosa nello scaffale, spostando e lanciando statuette di legno e utensili vari.
-Che facciamo?- sussurra infine il moro, guardando i ragazzi.
-Andiamocene- risponde ferma Merida, finalmente spostando lo sguardo e fissando l'amico.
Borbottii proveniente dall'angolo dell'abitazione distraggono per un attimo il quartetto.
-Non possiamo! Infondo sa chi siamo, non può essere una vecchia pazza qualunque- esclama sempre a bassa voce Hiccup, indicando col pollice l'anziana.
-Lo so...ma non mi fido- dice ancora la rossa.
-Secondo me dovremmo restare, non sembra cattiva- sussurra la bionda.
-Ma Rapunz...- Merida viene interrotta da un urlo eccitato della signora. Gli occhi di tutti si spostano su quest'ultima.
In mano tiene alcuni oggetti.
Li guarda soddisfatta e poi fissa i ragazzi con occhi lucidi colmi di felicità.
-Li ho trovati!- esclama.
-Li ha trovati! Li ha tro...- un altra sberla dalla vecchia stordisce nuovamente il corvo, buttandolo a terra stecchito.
-Prima o poi mi dovrò decidere a darlo in pasto ai lupi- borbotta guardando scocciata l'animale.
I quattro guardano confusi la scena, a Rapunzel scappa una risata soffocata.
La vecchia comincia ad avvicinarsi a passi veloci, facendo un gran rumore dati gli oggetti che porta fra le braccia ossute.
Hiccup tira una gomitata leggera a Jack, guardandolo con aria interrogativa. Questo si limita ad un'alzata di spalle altrettanto confusa.
-Ecco qua i vostri Adiuva!- esclama contenta l'anziana, guardando i ragazzi.
Loro si scambiano occhiate confuse e preoccupate, infine la loro attenzione viene attirata dalla stessa signora.
Questa lascia cadere delicatamente gli arnesi a terra. Si china e ne raccoglie uno.
Lentamente, avanza verso Jack, che, spaventato, arretra di qualche passo.
-La profezia narra di quattro doni. Prima fra tutti è la gioia. Colei che riesce sempre a spezzare le tenebre della paura- dice con voce profonda la vecchia e guardando intensamente il moro.
Questo alza un sopracciglio. Gli altri ragazzi guardano la scena confusi.
Davanti a lui, l'anziana tiene stretto fra le mani un bastone di legno.
La punta superiore e incurvata, simile ad un uncino pronto a catturare qualsiasi cosa. Bitorzoli si dilagano sulla sua superficie, facendo intuire che non sia opera della signora.
'U-un bastone? Che centra ora un bastone?' pensa spaesato Jack, guardando prima gli amici, poi la vecchia e infine l'oggetto.
Lei avvicina quest'ultimo verso il ragazzo, gli occhi speranzosi.
Il moro, confuso sul da farsi, allunga lentamente una mano verso l'arnese.
Appena lo sfiora con la punta del dito, una sensazione di freddo lo attraversa per intero. Un grande brivido lo percorre, facendolo indietreggiare boccheggiando.
-Ma come...- sussurra sbigottita Merida. Il moro si gira dalla sua parte, ansimando ancora, e li vede tutti con occhi spalancati e bocche aperte.
Ancora scosso dalla sensazione appena provata, non riesce a capire la reazione degli amici, così si gira verso il bastone di fronte a lui. Appena lo fa, assume la stessa espressione degli altri tre.
'Non è possibile...' pensa esterrefatto. L'oggetto che fino a qualche attimo fa era di semplice legno marrone scuro, ora, dove lo ha sfiorato, è ricoperto di un sottile strato di ghiaccio cristallino.
La vecchietta sembra la meno sorpresa, continua a guardare Jack sorridendo a trentadue denti. Avvicina ancora un po' il bastone verso il moro, che indietreggia.
-Forza Jack, prendilo- lo incita la signora, porgendoglielo davanti al naso.
Il ragazzo si gira verso gli amici, questi lo guardano ancora con occhi spalancati. Infine, Hiccup annuisce, in segno di consenso.
Allora il moro ritorna a guardare il bastone e, con mano tremante, lo afferra lentamente. Lo sfiora di nuovo con un dito, Un'altra volta quella sensazione di freddo acuto e il ghiaccio si forma ancora. Avvicina un'altro dito e poi un'altro, fino a schiudere delicatamente tutta la mano.
Appena lo afferra completamente, il sottile strato di ghiaccio si divampa, fino a ricoprire tutta la zona intorno alla mano.
Lo avvicina lentamente verso di sè.
'Non ci credo...' pensa estremamente confuso.
-Gli Adiuva sono coloro che vi aiuteranno nella vostra impresa, coloro su cui potrete sempre contare. Ma non sta a me spiegarvi a cosa servono- e detto questo si allontana da Jack per avvicinarsi al mucchio abbandonato a terra poco prima.
Il moro rimane immobile, come gli altri ragazzi, a fissare il bastone.
L'anziana si gira verso di lui e lo guarda con un sopracciglio alzato.
-Forza, provalo- dice ansiosa.
-Oh...s-si certo...ma come si usa?- chiede titubante, senza smettere di fissare l'arnese.
-E come faccio a saperlo io?!- esclama convinta la vecchia.
Jack rimane per qualche secondo interdetto da quella risposta. Infine, dopo qualche attimo, si riscuote.
'A cosa potresti servire...' pensa curioso.
Non sapendo come farlo funzionare, si limita a toccare con la punta ricurva una statuetta di legno intagliata lì di fianco. 
Subito sulla scultura si formano piccoli ghirigori ghiacciati, che si divampano velocemente.
-Oh!- esclama lui, ritraendo subito il bastone.
'Wow!' pensa dentro di sè. Un'enorme sorriso gli si disegna sulle labbra, gli occhi sprizzanti di gioia. Comincia a saltellare da un piede all'altro, preso da una sensazione magnifica.
Subito tocca un'altra scultura, che si ghiaccia all'istante.
Corre dall'altra parte della casa e tocca tutto quello che trova, ghiacciandolo.
-Woah!- urla eccitato, senza smettere di saltellare.
-Ehi ehi, calmati giovanotto. Così rovini tutto il mio lavoro!- esclama leggermente infastidita la vecchia, tirando per la mantellina il moro e riportandolo di peso dai suoi amici.
Tutti e tre continuano a guardarlo, senza saper cosa dire.
-Avete visto?!- chiede euforico ai ragazzi.
-S-si- risponde titubante Hiccup, con aria confusa e leggermente spaventata.
Merida non smette di fissare il bastone, mentre Rapunzel annuisce debolmente.
-Allora- dice la signora, catturando l'attenzione di tutti.
Lentamente, si avvicina ai quattro, per poi avanzare vero la bionda.
Questa, leggermente spaventata, indietreggia, per poi essere bloccata da una statua di legno dietro di lei. La signora sembra non farci troppo caso.
-Il secondo dono, invece, è la bontà. Chi possiede questo potere, è capace di rischiarire gli animi delle persone, cacciando via il dolore, che sia fisico o morale-dice con voce profonda.
Lentamente, prende una mano di Rapunzel e la avvicina alla sua, chiusa a pugno. Con delicatezza, la apre, mostrando una piccola boccetta di vetro appesa a una catenina d'orata. Poggia l'oggetto nel palmo della bionda, che non si oppone.
La ragazza avvicina la mano a sè, scrutando curiosa la piccola ampolla.
E' grande quanto metà del suo pollice, lucida e chiusa da un piccolo tappo di sughero. Dentro, un liquido dorato sembra brillare di lieve luce propria. La catenina, anche lei dorata, è formata da minuscoli anelli legati fra loro.
Confusa, si gira verso gli amici, che fanno spallucce e alzano le sopracciglia.
Infine, decide di legarla al collo. 
Appena chiude il gancetto, il liquido d'oro comincia a brillare intensamente, obbligando tutti i presenti a chiudere gli occhi. Tutti tranne Rapunzel.
Subito la bionda apre la bocca in un ampio sorriso, guarda di nuovo gli amici con occhi spalancati ed eccitati.
Appena il suo sguardo incontra quello di Jack, questo si sente avvampare leggermente. 
-Magnifico- dice contenta la vecchia, battendo le mani soddisfatta.
Di nuovo, si avvicina al mucchio, che ora è formato solo da un paio di oggetti.
-Non ha ancora finito?- borbotta nervosa Merida, incrociando le braccia.
-No, non ho ancora finito- risponde leggermente infastidita l'anziana, tirando un'occhiataccia alla rossa. Questa distoglie lo sguardo.
La signora tira su un'altro oggetto e si avvicina nuovamente ai ragazzi, per poi avanzare verso Hiccup.
Anche questo indietreggia spaventato.
Lei lo prende per il polso e lo ferma.
-Il terzo dono è la saggezza. La capacità di saper sempre scegliere la retta via, la scelta giusta. E' un potere prezioso e al contempo misterioso. Conservalo con cura, giovanotto- dice la vecchia, porgendo lentamente verso il castano un taccuino e una matita. Il ragazzo lo prende delicatamente, per paura che succeda qualche altra strana cosa. Ma il quaderno non da segni di vita.
Sollevato, lo avvicina a se e lo scruta. La copertina è di liscia pelle marrone, sul fronte è inciso un lungo drago attorcigliato su sè stesso. La matita è un semplice bastoncino di legno alla cui estremità è legato un piccolo pezzo di carbone appuntito.
La signora lo guarda pensierosa per qualche istante, poi si riscuote e ritorna dall'ultimo oggetto rimasto.
Lo raccoglie e si avvicina a Merida, ancora con braccia incrociate e sguardo ostile. L'anziana porge l'oggetto alla rossa.
Un'arco.
Appena Merida capisce cos'è, spalanca occhi e bocca.
-Il quarto ed ultimo dono è il coraggio. Tu, mia cara, ne possiedi molto. Questo arco sarà il tuo fedele compagno. Qualora scoccherai una freccia, se tirata per la giusta motivazione, questa non sbaglierà il colpo. Mai- dice profonda la signora, fissando dritta negli occhi la ragazza, che lentamente allunga la mano verso l'arco.
Lo afferra e lo avvicina a sè, scrutandolo.
E' grande quasi quanto metà di lei, molto ricurvo. Le due estremità sono formate da piccoli corni d'avorio, che si inarcano verso l'esterno. E' di un legno marrone non troppo intenso, mentre l'impugnatura è rossa scura, con decorazioni d'orate.
-Questa, invece, è la faretra con le frecce- dice serena la signora, porgendole il contenitore.
Un grosso corno d'avorio cavo con diverse incisioni, che lo rendono elegante. All'interno, frecce sottili marrone chiaro con la punta superiore ricoperta da piume rosse.
Gli occhi di Merida cominciano a diventare lucidi, ma, per sua fortuna, la vecchia incomincia a parlare.
-Bene! Ora non resta che portarvi da lui- dice sorridente.
I quattro si guardano confusi, infine Hiccup prende parola.
-L-lui chi?- chiede con voce tremante.
-Oh oh, lo vedrete- sghignazza la signora, sfregandosi le mani secche.
Si avvicina alla porta e la apre. Guarda il castano.
-Forza, vai a prendere il tuo animaletto- dice noncurante, facendo segno a Hiccup di uscire.
Questo, titubante, si avvicina alla porta, fino ad arrivare a Sdentato.
Il drago, appena vede l'amico, spalanca i grandi occhi verdi e corre verso di lui, leccandolo dalla testa ai piedi.
-Sdentato...ehi...così mi sporchi...no dai- protesta il castano, inutilmente. Dopo qualche minuto, l'animale smette di sbavarlo.
-Grazie tante- sbuffa esasperato.
-Vieni dentro- dice infine, poggiandogli una mano sulla testa.
Dopo una decina di minuti passati a cercare di far entrare il drago nella casa, la signora chiude la porta. Si allontana di qualche passo. Schiocca le dita. Si riavvicina alla porta e la riapre.
'Che diavolo...'.
Fuori il paesaggio è cambiato.
La radura, i sassi enormi e gli alberi non ci sono più. 
Al loro posto una vasta collina giallastra. Erba non troppo alta la ricopre interamente. Qualche piccolo alberello si intravede qua e là.
Ma, dalla porta sembra intravedersi come una pellicola trasparente. Come se una specie di barriera semi invisibile dividesse loro e l'ambiente fuori.
-Non è possibile- sussurra Hiccup.
-Tutto è possibile, giovanotto- risponde fiera l'anziana.
Questa si avvicina al gruppo e lo comincia a spingere verso l'uscio. Tutti si oppongono.
-N-no, aspetti! Ci deve dire dove siamo! E a cosa ci servono questi cosi?! Poi da chi dobbiamo andare?!- balbetta contrariato il castano.
'Non possiamo andarcene! Lei...lei potrebbe sapere perchè ero lì, nel bosco! E da dove vengo!'.
-Cosa ci devo fare con questa roba? Devo berla? Sembra buona!- dice entusiasta Rapunzel, osservando ancora incuriosita la boccetta.
Merida si limita a dimenarsi, muovendo furiosamente l'arco.
'Devo sapere, lei potrebbe aiutarmi'.
-Sentite, vi ho già detto che non sono io a dovervi spiegare tutto. Saprete quello che volete da lui. Ora andate- dice scocciata l'anziana, continuandoli a spingere.
Arrivati ad un palmo dalla porta, Jack si libera dalla presa della vecchia.
-Mi devi dire perchè ero lì!- urla, aprendo le braccia.
Lo ha detto senza pensaci due volte. Ma, dopo essersi accorto dello sbaglio, si gira a guardare i compagni. Questi lo fissano confusi.
-Saprai tutto a tempo debito- risponde calma la signora.
Infine prende il polso del moro, lo tira verso gli altri ragazzi e, con un movimento di mano, lancia una scopa contro il quartetto.
Questo arretra spaventato, e, prima di rendersene conto, hanno tutti attraversato la barriera.
Uno strappo allo stomaco prende Jack.
Questo cerca di muoversi, ma è come se non avesse più un corpo. Non riesce a respirare e non vede nulla. Sente solo una voce, un eco lontano.
-Buona fortuna, doni!-.
E poi buio.

 

♦  ♦  ♦

Rapunzel

-Mia cara Rapunzel, cosa ti turba oggi?-.
Davanti a lei una donna, alta ed elegante, la guarda.
Una chioma riccia e corvina. Occhi scuri e gelidi. Viso spigoloso.
-Madre, lo sai- risponde lei, lisciandosi una ciocca d'orata di capelli.
-Lo so, mio piccolo fiorellino. Ma non posso lasciarti- risponde con voce calma e tranquilla la donna, chinandosi all'altezza della bimba.
Allunga una mano affusolata e le accarezza il viso paffuto.
-Perchè no? Perchè non posso uscire?- risponde la biondina, una piccola lacrima le riga il viso.
-Perchè il mondo la fuori è crudele e infame. E tu sei un povero piccolo innocente fiorellino che verrebbe schiacciato dalla sua cattiveria- risponde la riccia, posando anche l'altra mano sul visino della bimba.
Questa si limita ad annuire.
-Forza, Stasera ti ho preparato il tuo piatto preferito!- dice gioiosa la donna, alzandosi in piedi e cambiando subito umore.
-Zuppa di nocciole!- esclama contenta la bambina, saltellando a pugni chiusi e sorridendo. I due occhi verdi spalancati per la gioia.


-Ahi...mi stai schiacciando...e togliti-.
Viene svegliata dalla voce infastidita di Merida.
Comincia ad aprire gli occhi, sbattendo un po' di volte le palpebre.
D'improvviso, si ricorda il sogno, se così si può definire, appena fatto.
'Che cosa significa?' pensa confusa.
A riportarla alla realtà è una strattonata ai lunghi capelli.
-AHI!- urla Rapunzel, stringendosi la chioma.
-Scusa! E' che...ti vuoi spostare, capelli di fuoco?- esclama nervoso Jack, spingendo via la rossa.
-Mi piacerebbe, ma se il bestione non si toglie!- risponde irata, guardando sia Hiccup che Sdentato.
-Forza bello, spostati- dice il castano, preso alla sprovvista dalla rossa.
Il drago ubbidisce subito e fa un balzo indietro.
-SPOSTA QUELLA MANO, PERVERTITO!- urla con tutto il fiato in gola che ha Merida, tirando una sberla al castano.
-N-non volevo! Lo giuro! S-scusa...oh cielo- farfuglia disperato lui.
Rapunzel scoppia in una risata divertita, seguita a ruota da Jack.
-Correte un po' troppo voi due, eh?- dice sarcastico il moro, facendo l'occhiolino ai due. Loro si limitano a distogliere lo sguardo e alzarsi in piedi.
-Oh mio dio! S-siete...- dice sgranando gli occhi la bionda, indicando Hiccup e Merida.
-NO!- rispondono in coro.
-Ah. Comunque sareste perfetti insieme!- sussurra gioiosa, con occhi sognanti.
La rossa sbuffa sonoramente e si allontana, il castano va dal drago.
-Sono pienamente d'accordo con te- dice Jack, che intanto si è rialzato e ora è davanti a lei.
Rapunzel fa un'altra risatina. Lui allunga una mano e lei la prende, tirandosi su.
-Grazie- dice gentile.
Lui arrossisce leggermente e si limita a sorridere, per poi raggiungere gli altri due.
'Bah' pensa confusa.

-Bene, solo non riesco a capire una cosa...-
-Merida, è la decima volta che ti rispiego tutto! Non mi è chiaro nemmeno a me, ma non sappiamo altro-.
Dopo essere stati catapultati' in quel posto, erano indecisi sucosa fare, cosi avevano optato per l'unica possibilità, camminare.
La collina si stende per moltissime leghe, talmente tante che non si riesce a vederne la fine. Il sole è ormai alto in cielo e il suo calore si fa sentire. Nessuna nuvola lo copre.
'Che cosa voleva dire quel sogno?' pensa Rapunzel, ricordando la visione avuta.
-Cosa facciamo? Non possiamo andare avanti a camminare fino all'infinito- osserva nervoso Jack, guardandosi intorno.
'Sembrava tutto così reale. E chi era quella signora?' continua a rimuginare.
-E allora cosa proponi? Vuoi anche tu schioccare le dita e far ricomparire il bosco? Magari ci puoi portare anche in una reggia se ti va!- dice infastidita Merida.
'Non mi voleva far uscire...ma da cosa?'.
-Non dico questo! E' solo che con questo caldo insopportabile...non ce la faccio più- dice ansimando leggermente il moro, indicando il sole.
-Allora mettiti nudo, cosa devo dirti!- risponde sempre più irata la rossa.
'Oh! E mi piaceva la zuppa di nocciole, chissà che sapore ha'.
-Ehi, calmati. Siamo tutti nervosi- dice tranquillo Hiccup, cercando di calmare Merida.
-Tu cosa ne pensi?- chiede poi rivolto alla bionda.
'E se fosse un pezzo della mia vi...' ma viene interrotta dalla voce dell'amico.
-Rapunzel, sei tra noi?- chiede lui, sventolando una mano davanti al viso della ragazza.
-Oh, sì! Che...stavamo dicendo?- chiede lei, mettendo le mani dietro alla schiena.
-Mh...stavamo discutendo sul da farsi- le risponde.
-E sul fatto che la scimmia ha troppo caldo, e che vorrebbe mammina a a fargli il bagnetto- scimmiotta Jack la rossa.
-Usa il bastone- risponde pacata Rapunzel.
-I-il...bastone- ripete lui, guardando l'oggetto che tiene in mano.
-Hai ragione! Tienimi questi- esclama infine eccitato. Le porge la mantellina e l'arnese.
Si toglie velocemente il gilet e la camicia, rimanendo a torso nudo.
Il fisico è atletico, muscoloso ma agile e snello. La pelle lucida per il sudore.
La bionda avvampa visibilmente, a differenza degli altri due che stanno ancora parlando. Subito distoglie lo sguardo.
-Grazie mille!- dice tranquillo lui, riprendendosi la roba. Poggia la camicia a terra, la tocca col bastone e questa si ghiaccia all'istante, per poi sciogliersi e rimanere bagnata.
-Sei un genio, Punzie!- esclama contento, dando una pacca sulla spalla della bionda.
-Punzie?- chiede confusa Merida -Sembra più il nome di un cane- dice gesticolando con una mano.
-A me piace- afferma convinta Rapunzel, sorridendo al moro.
-Ah ah! Uno a zero, capelli di fuoco!- esclama vittorioso lui, passandosi la camicia bagnata sul corpo.
-Pff, se a te piace- dice con finta noncuranza la rossa, girandosi.
'A me piace' pensa contenta lei, sorridendo.
-Allora, che si fa?- chiede Hiccup, guardando gli amici.
-Camminiamo. Camminiamo finchè non troviamo un villaggio o qualcosa di simile- risponde Merida convinta.
-Per me va bene, adesso- afferma sorridente Jack.
-Anche per me!- Esclama gioiosa la bionda.
-Allora, andiamo- dice calmo il castano, poggiando una mano sulla schiena del drago, che sbuffa contento.
'Uff. Perchè non riesco a ricordarmi nulla'.

Dopo aver preso la decisione di incamminarsi, l'avevano fatto per tutto il giorno, fino al tramonto.
Erano sfiniti, e avevano deciso di fermarsi lì per quella notte. Si erano posizionati vicino alle sponde di un profondo lago blu. Jack era riuscito a pescare qualche pesce e avevano mangiato quello per cena.
Merida si era addormentata all'istante, stringendo a sè l'arco.
Hiccup era rimasto a osservare per un sacco di tempo il taccuino, parlottando con Sdentato, finchè non si era addormentato sul dorso di quest'ultimo.
Jack era andato in giro a congelare tutto quello che gli capitava sotto tiro.
Rapunzel, invece, era andata verso la riva del fiume. Questo è qualche metro più in basso, così lei è seduta con le gambe a ciondoloni. Le mani giunte posate sulle gambe.
'Sono sicurissima che quello era qualcosa che riguardava la mia vita. Ma...non ha senso. Zuppa di nocciole...' rimugina tra sè e sè.
Fa dondolare leggermente le gambe per alleviare la tensione. E' tutto il giorno che ha aria assente, perchè continua a pensare allo strano sogno.
-Tu non dormi?-.
Una voce la fa sobbalzare, rischiando seriamente di cadere dentro il fiume. Si rimette seduta.
Dietro di lei Jack è in piedi, ungamba incrociata davanti all'altra, la testa posata al bastone che non ha mollato per l'intera giornata.
-Non ho sonno- risponde evasiva lei, accennando un sorriso palesemente falso.
Improvvisamente, un'illuminazione la folgora.
-Mi devi dire perchè ero lì!-.
La frase che aveva detto Jack appena prima di essere catapultati in quel posto.
Quindi...nemmeno lui si ricorda?
Il ragazzo si avvicina alla bionda e le si siede di fianco, incrociando le gambe.
-Tu...tu hai detto una cosa in quella casa. Hai chiesto perchè eri lì, nel bosco- dice con aria indagatrice.
-Nemmeno tu ti ricordi?- chiede, avvicinando il viso a quello del moro.
Questo subito arrossisce e indietreggia, rischiando anche lui di cadere. Alla fine, dopo aver visto l'irremovibilità della ragazza, sospira esasperato e alza le spalle.
-No. Non ricordo nulla- dice, quasi in un sussurro.
-Oh cielo! Allora non sono l'unica!- urla eccitata, sollevando le mani in aria.
-Non urlare!- la richiama lui, posandole una mano sulla bocca.
Entrambi voltano il capo verso Merida e Hiccup. 
La prima non sembra essersi svegliata. In realtà non sembra nemmeno viva. Il castano invece si muove appena, ma subito ritorna a dormire tranquillo.
La bionda schiude gli occhi sorridenti e toglie la mano del ragazzo.
-Scusa. E' solo che credevo di essere la sola strana, e invece anche tu lo sei!- sussurra gioiosa.
-A quanto pare...- risponde pensieroso Jack, passandosi la mano fra i capelli.
-Per tutti i fiori magici, i tuoi capelli!- esclama spaventata, indicando la testa del ragazzo.
-Che c'è?- chiede nervoso, toccandosi la chioma.
-G-guarda- risponde lei, facendo cenno verso l'acqua sotto di loro.
Il ragazzo si china per scorgere il suo riflesso, e quello che vede lo lascia allibito quanto la bionda.
I capelli, una volta totalmente mori e spettinati, ora hanno una piccola ciocca bianca nel lato destro.
-Invecchio velocemente, a quanto sembra...- osserva sarcastico, anche se la cosa lo ha lasciato nervoso.
-Ecco a cosa ti servirà quello- dice lei indicando l'oggetto ancora in mano a Jack -Lo userai come bastone da passeggio- conclude, ridendo divertita.
-Probabile- risponde sorridente il non-più-totalmente-moro.
Infine, sul viso di tutti e due il sorriso si spegne, per lasciare il posto ad un'espressione pensierosa.
'Zuppa di nocciole...dev'essere buona'.

 

♦  ♦  ♦

Hiccup

Uno sbuffo lo fa girare sull'altro fianco.
Qualcosa sotto di lui si muove costantemente su e giù, brontolando leggermente e sotto la testa qualcosa di lievemente appuntito lo infastidisce, così apre gli occhi.
Sbatte un paio di volte le palpebre.
Davanti a lui buio pesto.
'Sarà ancora notte' pensa sollevato, richiudendo gli occhi. Quando all'improvviso, una forte luce bianca si para davanti a lui, obbligandolo a coprirsi gli occhi.
Una volta abituatosi, li riapre.
Davanti a lui una vasta ed infinita distesa verde.
Dopo qualche secondo tutti i ricordi riaffiorano, un peso lo coglie. Il peso di tutto ciò che ha assimilato il giorno prima.
'Lo sapevo che non avrei dovuto venire con lei' si riprende da solo, scuotendo la testa.
Sotto di lui Sdentato sta ancora dormendo. Il dorso che si muove costantemente su e giù.
-E anche tu saresti stato meglio- sussurra, sfiorando con una mano l'animale e accarezzandolo. Dopo qualche secondo, si gira verso i compagni.
Rapunzel è rannicchiata per terra, i lunghi capelli dorati la avvolgono come una morbida coperta.
Jack, anche lui rannicchiato sull'erba, stringe il bastone ghiacciato. Sorride lievemente mentre muove appena le braccia.
Anche Merida sta dormendo, stesa a terra a pancia in su con braccia e gambe spalancate, l'arco in una mano e la faretra nell'altra.
Lui alza lo sguardo al cielo, osservando il sole alto sopra di lui. Si alza e raccoglie il taccuino e la matita. 
A brevi passi, si avvicina alle sponde del lago, osservando l'orizzonte. Il paesaggio è identico a quello che vede dietro di sè, un'immensa distesa verde e nient'altro.
Rimane qualche manciata di minuti ad osservare in silenzio il panorama monotono quando...
-BUH!-.
Una voce lo fa saltare, vacilla qualche secondo rischiando di cadere, ma una mano lo afferra in tempo e lo raddrizza.
Subito si volta verso lo scellerato che lo ha fatto quasi ammazzare. Chi altri, se non Jack.
-Sei un cretino! Stavo per cadere, accidenti- esclama contrariato Hiccup.
-Non prendertela, stavo solo scherzando- risponde con finta aria dispiaciuta il moro, o almeno quello che una volta era moro.
-I-i tuoi capelli?!- dice spalancando gli occhi il castano, liberandosi dalla presa di Jack.
-Sì, lo so. A quanto pare invecchio velocemente, io- risponde con noncuranza, toccandosi la testa.
-Penso sia un'effetto del bastone, del potere- afferma convinto Hiccup, avvicinandosi incuriosito dalla chioma dell'amico.
-Probabile. Ma mi rende molto più fico- dice sarcastico il quasi-moro.
-Certamente- risponde divertito il castano.
-SVEGLIATI! Sono spariti!-.
Una voce cristallina attira la loro attenzione, facendoli girare contemporaneamente.
-Mi vuoi lasciar dormire?- risponde in uno sbadiglio Merida.
-Non posso! I ragazzi sono scomparsi!- urla spaventata Rapunzel ,scuotendo ancora più forte la rossa.
-Ehi, biondina, siamo qua. Lascia l'orso in letargo a dormire- urla divertito Jack, facendo segno con la mano per farsi notare dalla ragazza.
-Oh dei del cielo! Per fortuna! Pensavo foste scomparsi e...- comincia a borbottare cose incomprensibili mentre si alza in piedi e si avvicina a loro.
-A chi hai dato dell'orso in letargo, brutta scimmia pulciosa!- urla una voce stridula.
Merida si è messa a sedere e sta fissando con sguardo truce Jack. Questo le si avvicina.
-Sai, ti sta a pennello il nome capelli di fuoco. Sembra che la tua testa sia in fiamme- dice sarcastico, posando una mano sul capo della rossa. Hiccup e Rapunzel scoppiano a ridere.
In effetti, i capelli della ragazza sono completamente spettinati e gonfi.
Questa arrossisce e tira giù il ragazzo per il braccio.
Apre la bocca per dire qualcosa, ma la richiude subito appena nota la ciocca albina nei capelli di lui.
-Un uccello ti ha defecato sulla testa? Che ti è successo?- chiede sorpresa.
-Nulla. Una regina del freddo, mentre stava facendo una magia con la neve, mi ha ghiacciato il cuore- risponde divertito.
-Ho avuto un'idea magnifica! Perchè non facciamo un bagno?- urla eccitata Rapunzel ,saltellando con i pugni stretti.
'Oh no' pensa nervoso Hiccup, guardando preoccupato la bionda.
'Ti prego, no'.
-Sì! Io ci sto!- urla dall'altra parte Jack, alzandosi in piedi e tirando su anche Merida.
-E anche lei è d'accordo!- parla per la rossa.
Questa sbuffa, ma infine annuisce e sorride.
-Tu, Hic?- chiede contenta Rapunzel, inclinando la testa per incontrare lo sguardo del castano.
-Siamo in vena di soprannomi in questo periodo, eh?- dice sarcastica Merida.
-Infatti, Mer- risponde gioiosa la bionda, sorridendo.
-I-io preferirei passare, oggi- dice titubante Hiccup, distogliendo lo sguardo e grattandosi la testa nervoso.
-Perchè? Sarà divertente!- esclama contenta Rapunzel, mentre comincia a sfilarsi il vestito lilla.
-Non saprei...l'acqua...emh...mi sembra sporca- si inventa al momento.
'No, non posso' pensa nervoso.
-Coraggio, Hic. Abbiamo tutti l'odore di una scarpa di Merida, dobbiamo lavarci!- esclama Jack, sfilandosi la camicia.
-Ehi!- dice contrariata la sopracitata, tirando un pugno sul braccio del quasi-moro.
-Lo so, ma...- prova a sottrarsi il castano.
'Non ce la faccio'.
-Mi tuffo?- chiede sorridente Rapunzel. Sia lei che Merida indossano una canottiera larga bianca e dei pantaloni lunghi fino alle ginocchia pieni di volant, probabilmente indumenti che si devono mettere sotto i vestiti.
-Vai- risponde sicuro Jack. La bionda si tappa il naso con le dita e salta. I lunghi capelli si scuotono nell'aria, e, dopo un attimo, un sonoro 'splash' conferma che è arrivata alla meta.
-L'acqua è perfetta Hic! E' tutto a posto- la voce cristallina della bionda proviene dal basso.
-WOOH!- urla il quasi-moro mentre si lancia verso l'acqua, arrivando di fianco al Rapunzel con un paio di bracciate.
'Come faccio...'.
-Forza, vieni- dice una voce sicura dietro di lui. Due mani gli prendono la maglia che indossa e la tirano su, lasciandolo a torso nudo. Lui, d'istinto, si copre il petto con le braccia.
-Che c'è? Hai le tette e non me l'hai mai detto?- chiede divertita Merida, lanciando l'indumento di lato. 
Di colpo afferra sotto braccio il ragazzo e insieme saltano.
-No, Merida!- urla lui mentre sono in aria, ma si blocca quando finisce sott'acqua.
Inizialmente, chiude gli occhi, per l'impatto. Poi, lentamente li riapre, tutt'intorno è blu scuro e bollicine.
Preso dal panico, comincia a muovere furiosamente braccia e gambe, ma non riesce a spostarsi di un millimetro.
Non sa nuotare.
I polmoni cominciano a richiedere ossigeno, il petto si muove furiosamente. Senza accorgersene apre la bocca, e, pensando di aspirare aria, inghiotte solo acqua. 
La gola gli brucia, la vista comincia ad appannarsi. Pallini neri compaiono ai lati della sua visuale.
'Maledizione' è il suo ultimo pensiero, prima di perdere il controllo.
E' come se il suo corpo non esistesse più. Non riesce nemmeno ad aprire gli occhi, o a muovere le dita. La gola continua a bruciare.
Improvvisamente, qualcosa lo afferra per un braccio e lo tira. Riesce a schiudere appena un occhio, e tutto quello che vede sono una massa informe rossa. 
Poi, buio totale.




 






Note :SONO IN RITARDO. RITARDO MOSTRUOSO.
Lo so, ma l'ispirazione è mancata più che per lo scorso capitolo. In più sono stata via quattro giorni, durante i quali non ho avuto neanche mezza illuminazione D:
Spero che almeno il capitolo sia decente, praticamente l'ho scritto tutto ieri e oggi, viva la puntualità! ^.^''
Alcune parti potrebbero essere confuse, perdonatemi in anticipo :P E vale lo stesso per i possibili errori, io rileggo i capitoli mille volte ma quei birbantelli mi sfuggono sempre! >:/
Allora, volevo anche fare alcuni appunti, cominciando dal titolo. Adiuva è il nome degli oggetti dati ai quattro ragazzi, ho scelto questo nome perchè in latino significa ''Aiuto'', in più mi piaceva il suono.
Finalmente Jack ha detto a Rapunzel che nemmeno lui si ricorda un tubo, yee! Viva gli strani! ^o^
Ah, un'altra cosa, nella frase che Jack a un certo punto dice a Merida  (
-Nulla. Una regina del freddo, mentre stava facendo una magia con la neve, mi ha ghiacciato il cuore- ), per chi non l'avesse capito, è un riferimento a Elsa. Eheheh, mi piacciono questi mini-cameo >.<
Mmh...volevo dirvi tante cose, ma me le sono dimenticate x'D Ah!
L'ultima parte, quella dove Hiccup sta affogando (non sapete come è stato difficile scrivere una cosa così brutta sul mio amato singhiozzo :'( ), ovviamente non è un modo per aggiungere un'altra piccola scena mericcup alla mia collezione, che andate a pensare? è.è *fishietta noncurante*

Concludo ringraziandovi, come sempre, di tutti i complimenti che mi fate, se non fosse per voi probabilmente questa storia sarebbe terminata col prologo
Ringrazio anche quelli che leggono rimanendo in silenzio, solo il fatto che spendiate tempo per le mie cretinate è una cosa stupenda :3
Infine, vi chiedo di lasciare una piccola recensione anche per questo capitolo se volete. Non mi stancherò mai di dire che leggere i vostri commenti mi riempie il cuore ^-^
Quindi nulla, al prossimo capitolo (°3°)


S. 

   
 
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