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Autore: whitemushroom    20/08/2014    2 recensioni
The Lord of Murder shall perish, but in his doom he shall spawn a score of mortal progeny. Chaos will be sewn from their passage. So sayeth the wise Alaundo.
Una serie di short-fic nate dall'amore di un videogioco che in pochi conoscono. Sperando di attirare qualcuno a giocarci!
Genere: Fantasy, Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: Missing Moments, Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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Personaggio: Nalia de'Arnise
Genere: Introspettivo, Missing Moments.
Rating: verde
Avvertenze: collegamento ad una storia scritta da Lisaralin di questa serie. Ah, non mi piace molto come ho scritto, ma proprio meglio non voleva venire.


Escape

Sto volando.
Il balcone si allontana a una velocità impressionante, il vento batte nelle orecchie più forte di qualsiasi tamburo mentre nel buio si staglia soltanto lo stralcio di un lenzuolo bianco che ghigna verso di me, non più annodato. Grido, grido ancora più forte, e l’unico pensiero è che per quanto io possa urlare non sboccerà mai nessun paio d’ali che mi possa far tornare indietro.
Perdonami, Clara.

Tutto avevo progettato, tranne un’invasione di parenti distanti chissà quante miglia sull’albero genealogico. Hendron si era offerto di coprire il turno di guardia delle nove e trenta per aprirmi il portone con il fare della sera, ma la clessidra aveva da poco indicato le undici quando la seconda portata di carne era sfilata sotto il mio naso.
Zia Delcia è stata ancora più insopportabile del solito. “Tua cugina di qua, tua cugina di là” … se la sposasse, mia cugina! Lei ed il suo accento da principessina di città con un vestitino che sarà costato quanto la casa della povera Clara … senza contare i suoi interessantissimi discorsi su un unguento speciale proveniente nientedimeno che da Calishman per curare le unghie spezzate. Ovviamente durante la ventesima portata zia Delcia si è lanciata in un’orazione sullo stato pietoso delle mie unghie, e quando ho cercato di cambiare discorso fingendomi interessata ad un’eventuale matrimonio della mia adorabile parente la situazione mi è sfuggita di mano. O meglio, è sfuggita dalla bocca di papà quando ha nominato il rampollo dei Roenall. E lì si è scatenato il temporale che ha imperversato fino al secondo giro di dolci finché mia cugina ha annunciato di essere stanca e si è ritirata nelle sue stanze.
A quest’ora Clara avrà finito di cenare e si starà domandando che fine io abbia fatto. Purtroppo il turno di Hendron è terminato da poco, dunque l’unica soluzione è quella di improvvisare; le lezioni sui nodi di Hurgan e delle vecchie lenzuola affiorano in un angolo della mente al momento opportuno.
Il regalo per il compleanno della mia migliore amica mi preme contro il corsetto, ma se la zietta si accorgesse che ho accidentalmente trafugato una delle sue mille spille non riuscirei a mettere il naso fuori dalle mie stanze per i prossimi quindici anni.
La fune improvvisata regge. Assicuro i lenzuoli al baldacchino del mio letto con altri tre nodi e la getto dalla finestra; dopo pochi istanti la corda attraversa il buio ed arriva fino a terra. Perfetto. Pazienta ancora qualche minuto, Clara.
Una volta superato il balcone c’è solo il vuoto. I piedi trovano il muro prima ancora che le mani abbandonino la balaustra. La mano destra si stacca e afferra la stoffa, ed in un istante il vento mi ricorda che sono a dieci metri da terra. Le dita tremano. Non devo guardare.
Quando la mano sinistra cerca la fune scopro di essere leggera. Come una nuvola. Grido come non ho mai fatto in vita mia, la gola brucia ma all’improvviso qualcosa mi afferra il polso e vi affonda delle unghie che pongono fine al mio urlo ed al volo senza ritorno. Due braccia esili entrano nel mio campo visivo, ed una serie di imprecazioni lanciate da una voce elegante e soave come un Deva accompagnano la mia risalita.
“Ho sempre pensato che fossi una perfetta idiota …” mormora la mia salvatrice, fissandomi con un’espressione che manderebbe in sollucchero zia Delcia. “Ma scappare in un modo così stupido … fattelo dire, cuginetta, ne hai di cose da imparare!”
“Skie, ti prego, non …”
“Dirlo a tua zia? Ci mancherebbe altro! Altrimenti si chiederebbe come mai mi trovavo nella tua stanza invece che nella mia! E spiegarle che il tuo balcone è quello più vicino a terra di tutta la vostra decrepita fortezza non credo che le andrebbe a genio!” sorride con la sua espressione perfettina che riempie di agre un ipocrita sorrisetto complice. Il suo sguardo disgustato va da me alle lenzuola annodate, poi solleva la gonna ed una fune scivola dalle balze del vestito legandosi al letto con un nodo così rapido che a malapena riesco a seguire il movimento di quelle mani perfettamente curate. La lancia oltre il balcone e la tira con tutte le forze per un paio di volte, saggiandone la resistenza finché non appoggia le mani ai fianchi in modo soddisfatto. “Non vorrai rovinare l’appuntamento con il tuo principe azzurro fracassandoti al suolo, no?”
“Non c’è nessun principe azzurro, Skie” rispondo, osservandola mentre inizia lei stessa una paurosa discesa nel vuoto, la stessa principessa che meno di un’ora fa parlava di vestiti, unghie e matrimoni con la stessa eleganza con cui adesso scivola contro il muro, appoggia i piedi e lentamente scompare. Potrei giurare che in basso c’è un uomo a cavallo ad attenderla, ed un oggetto dorato risplende per un istante alle luci della fortezza prima di scomparire sotto un mantello. “Solo un’amica che ha bisogno di me …”
Suppongo che alla mia lontana cugina il discorso non importi più. Forse non lo ha nemmeno sentito. La tensione della corda diminuisce di colpo ed in un battito di ciglia scompare, impeccabile come sempre e con la scia di profumo che ancora impregna la fune, unico segno del suo passaggio. Sicuramente domani mattina sarà nel suo letto perfettamente riposata, e nel suo abito non compariranno le pieghe che invece faranno capolino sul mio; ma la corda è ancora qui, salda contro ogni logica, perfetta davanti alle mie semplici lenzuola. Una lezione interessante, ma nulla potrà superare lo sguardo di Clara quando scoprirà che la sua amica non ha scambiato una serata in sua compagnia per una riunione di stupidi e pomposi nobili. Respiro di nuovo ed inizio a scendere.
  
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