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Autore: Sognatrice_2000    21/08/2014    1 recensioni
Shiho Miyano è una giovane ma bravissima dottoressa che svolge il suo lavoro con passione,guarendo anche le persone che apparentemente non hanno nessuna speranza. Il destino sembra giocarle un crudele scherzo,facendola innamorare di un paziente misterioso e affascinante affetto però da un grave tumore che non riesce a curare in nessun modo.
Egli,inizialmente attratto solo in modo fisico da lei,poco per volta svilupperà un sentimento più profondo nei suoi confronti,ammirato dal coraggio e dalla forza di quella giovane donna così matura e altruista che sembra decisa ad aiutarlo a superare la sua malattia a tutti i costi.
La storia d’amore che nasce tra di loro però comporta per Shiho,poco a poco,la rivelazione di una realtà sempre più assurda e inquietante,nonché la morte di sua sorella,unica testimone di quell’impensabile verità, avvenuta in circostanze misteriose.
Shiho si ritroverà coinvolta in un’incredibile avventura,catapultata in un passato ricco di intrighi,colpi di scena,odio,amore,speranze e sofferenze. Riuscirà ad affrontare i fantasmi di un passato crudo e doloroso, pronti a mettere in discussione tutta la sua vita e le sue convinzioni?
Genere: Drammatico, Erotico, Thriller | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Ai Haibara/Shiho Miyano, Akemi Miyano, Gin, Ran Mori, Shinichi Kudo/Conan Edogawa | Coppie: Shiho Miyano/Ai Haibara
Note: AU, Lime, OOC | Avvertimenti: Contenuti forti, Non-con, Tematiche delicate
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Capitolo 9:
 
 
Osservo lo schermo luminoso del monitor,in contrasto con l’oscurità all’interno del mio studio. È notte fonda ormai,ma non sono intenzionata a tornare a casa finché non avrò portato a termine la mia ricerca. 
“Kazuo Takahanashi, Hoshiko Watanabe,Kazuko Ito,Masashi Yamamoto….”Leggo pensierosa i nomi sullo schermo,poi scuoto la testa. Sto cercando i nomi degli specialisti più famosi dei tumori al polmone,ma nessuno di questi mi soddisfa completamente. Apro un’altra pagina,sbuffando scocciata: sono io che ho gusti troppo difficili,o sono i bravi dottori che sembrano svaniti nel nulla?
“Hiroshi Agasa…”Controllo l’ennesimo nome,che in qualche modo mi attira. Con una ricerca più approfondita scopro che è molto richiesto,ha salvato innumerevoli pazienti ed ha un buon nome.
“Potrei chiamarlo domani per sentire quando può essere disposto a venire”Segno il suo nome sulla mia agenda e prendo nota del numero di telefono,segnandolo in rosso per ricordarmene meglio. Con uno sbadiglio mi alzo dalla scrivania,e spengo il computer,stanchissima ma soddisfatta dai frutti della mia ricerca.
Quando scendo nel parcheggio sotterraneo per prendere l’auto mi sembra di scorgere una figura nera nascosta dietro una colonna.
Strizzo gli occhi,mettendo a fuoco un corpo esile e i riflessi dorati dei capelli,ma quando li riapro non vedo più nessuno.
Mi guardo intorno incerta: è stata un’allucinazione,o c’era davvero una donna che mi spiava? Avverto la spiacevole e inquietante sensazione di avere due occhi di ghiaccio puntati su di me e inizio a sudare freddo.
Qualcuno mi sta spiando,ora ne sono certa. Con il cuore in gola mi fiondo in macchina e parto speditamente. Solo quando arrivo in casa,il sollievo che avevo faticosamente riacquistato si dissolve. Le stanze sono completamente a soqquadro, la casa è così diversa che faccio fatica a riconoscerla.
“Chi…”Deglutisco,spaventata. “Chi è entrato in casa mia?”
 
 
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“Shiho,ma che hai fatto? Hai un aspetto orribile!”Mi sfugge una risatina sentendo il commento di Ran,che mi guarda scandalizzata attraverso lo specchio del bagno. Non ho dormito tutta la notte pensando che erano entrati dei ladri in casa mia,e quando al mattino sono riuscita a prendere sonno,il cellulare ha squillato per avvertirmi di un’emergenza,e sono dovuta correre in ospedale senza aver avuto neanche il tempo di truccarmi per nascondere le occhiaie.
Mi sciacquo velocemente le mani,eludendo la domanda con un vago: “Sì,in effetti stanotte non ho dormito molto bene…”Non è necessario che venga a conoscenza che sono entrati dei ladri nel mio appartamento. Ma la cosa che più mi preoccupa è che non ho la sensazione che siano stati dei semplici ladruncoli,perché non è stato rubato nulla,ed è per questo che non ho intenzione di coinvolgerla.
Estraggo un lucidalabbra dall’astuccio del trucco,ma prima che possa usarlo vedo le dita di Ran spostarlo e la sua occhiata furiosa abbattersi su di me.
“Non hai dormito molto bene? Chi credi di prendere in giro? Stavi ancora pensando a…”
La fermo,prima che possa aggiungere qualcosa di troppo. “No,non stavo pensando a quello. Ero semplicemente agitata e non ho chiuso occhio,contenta adesso?”
Ritorno a truccarmi il viso con attenzione,e per qualche minuto lei resta in silenzio, indecisa. Poi mi posa le mani sulle spalle,e con grande dolcezza mi sorride.
“D’accordo,non ti chiederò altro. Ma tu stai davvero bene,Shiho?”
Per un attimo ho la tentazione di abbracciarla,di scoppiare in lacrime e dirle quanto sto soffrendo,ma sarebbe un comportamento troppo infantile.
Per questo prendo un bel respiro e forzo un sorriso. “Certo,mai stata meglio.”
Ma non sono riuscita a convincere nemmeno me stessa.
 
 
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“Pronto? Parlo con il Dottor Hiroshi Agasa?”
“Sì signorina,sono io”Dall’altra parte sento una voce piuttosto anziana,non assomiglia per niente al vecchio professore acido e scorbutico,ma anzi è molto simile a un nonno bonario  e affettuoso.
“Buongiorno,io mi chiamo Shiho Miyano e sono una dottoressa dell’ospedale centrale di Beika. L’ho chiamata per chiederle di visitare uno dei miei pazienti.”
“Lei… è la dottoressa Miyano?”Mi interrompe quasi incredulo.
“Sì… ci conosciamo?”Domando stranita e un po’ perplessa.
“Non credo che lei mi abbia mai visto,ma c’è una sua amica,Ran Mouri,che mi parla in continuazione di lei…”
“Conosce Ran?”
“Certo. Vede,se non gliene ha parlato,il suo ragazzo è il famoso detective Shinichi Kudo,ed è anche il mio vicino di casa.”
“Che coincidenza…”
“Eh già,Ran mi dice che lei è la dottoressa più brava di tutto l’ospedale,sono felice di fare la sua conoscenza. Ma immagino che mi abbia chiamato per un motivo serio…”
“Non esageriamo,comunque sì,come le ho già detto vorrei che visitasse un mio paziente. Ha un tumore al polmone apparentemente incurabile,così ho pensato di rivolgermi a uno specialista. Ho sentito che è molto bravo e molto richiesto,mi farebbe un grande favore se potesse venire il prima possibile,è urgente.”
“Beh,ho molti impegni… ma per un’amica di Ran farò volentieri un’eccezione. Verrò domattina verso le nove,prima del mio solito orario di visite. Può andarle bene?”
Il mio viso si illumina e mi viene quasi da ridere da tanto sono contenta: “Certo,mi va benissimo! La ringrazio davvero tanto.”
Riattacco felice: sembra proprio una brava persona,spero davvero che possa trovare una soluzione.
 
 
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“Ran,non mi avevi detto che conoscevi il Dottor Hiroshi Agasa! È un medico molto bravo,perché non me ne hai mai parlato?”Indago davanti al panino e il succo di frutta che ho come pranzo.
Ran,seduta davanti a me,sembra pensierosa,poi si scioglie in un sorriso. “Ah, certo, conosco il professore da quando ero piccola. Giocava spesso con me e Shinichi, prima che fosse diventato così richiesto e si facesse spazio nel campo dei medici. Ma tu come fai a conoscerlo?”
“L’ho chiamato prima della pausa e gli ho chiesto se poteva visitare Gin.”
“Ah sì,è vero,è diventato uno specialista in tumori,specialmente nella zona polmonare…”
“Ha accettato,ha detto che verrà domani!”Esclamo esultando quasi e intrecciando le mie dita alle sue.
“E’ grandioso!”Ran sorride stringendomi le mani a sua volta. “Mi stupisce che venga così in fretta,sarà molto occupato… anche se è sempre stato molto disponibile e gentile con tutti,come avrà fatto a trovarti un posto?”
“Ha detto che verrà alle nove,prima del suo orario di visite… farà un’eccezione perché sa che sono amica di Ran Mouri!”Le faccio l’occhiolino,al settimo cielo. “Grazie davvero.”
“Sì,gli ho sempre parlato molto di te,sicuramente ti avrà riconosciuta…”
“Non so davvero come ringraziarti.”
“Non esagerare,avanti. Non ho fatto niente…”
“Invece sì, senza di te non avrei mai trovato così in fretta un altro specialista così bravo… mi venuta un’idea! Stasera usciamo a cena,e ovviamente offro io.”
“Non è necessario…”
“E’ il mio modo per sdebitarmi,non si discute”Sorrido,e lei fa altrettanto con un sospiro.
“A che ora?”
 
 
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Guardo l’orologio,soddisfatta. Se non ci saranno emergenze,il nostro turno finisce alle sette,tra una mezz’ora,e subito dopo andiamo al ristorante italiano davanti alla stazione per una buona cenetta. Dopo un altro quarto d’ora,dato che non ho altre visite,mi spruzzo un po’ di profumo,e dopo aver sistemato il trucco mi allaccio l’impermeabile scuro,recuperando anche la borsa. Mi osservo allo specchio: ho un aspetto abbastanza elegante,può andare bene.
Voglio passare da Gin prima di uscire. Non so,ma mi sento un po’ in colpa: io esco a uscire a divertirmi e lui è qui che sta male. Forse era meglio se rimanevo a tenergli compagnia…
“Sei bellissima”Il complimento che Gin mi fa non appena entro nella sua stanza mi spiazza leggermente,e sorrido imbarazzata, abbassando lo sguardo. A distrarmi arriva però un suo colpo di tosse,e mi affretto a farlo distendere perché non faccia sforzi.
“Stai tranquillo,domani ti visiterà uno specialista bravissimo. Ora devi cercare di stancarti il meno possibile… hai mangiato oggi?”Mi preoccupo sistemandogli meglio il lenzuolo.
“No,non mi sentivo bene”
Sospiro scuotendo la testa. “Non devi fare così,è importantissimo non saltare i pasti, soprattutto quando l’organismo è indebolito da una malattia. Fallo per me,ok?” Sorrido lisciando una piega del cuscino e sfiorandogli le labbra. “Adesso devo proprio andare,dirò all’infermiera di portarti qualcosa… e le raccomanderò di rifermi tutto.”Puntualizzo assottigliando lo sguardo e fingendomi minacciosa.
Lo sento ridere appena,e inaspettatamente mi afferra la nuca tenendomi vicina a lui.
“Se mi dai un premio mangerò volentieri tutto ciò che vorrai…”
“Ricattatore…”Ridacchio cercando di liberarmi dalla sua presa,ma è forte,e capisco che è serio,che mi vuole,che ha bisogno di me.
“D’accordo… sono disposta a darti tutto ciò che vuoi”Mi sfilo il cappotto e lo getto sul pavimento senza preoccuparmene,poi mi metto a cavalcioni su di lui. Lo sento agitarsi e ansimare,ma subito dopo si riprende e mi sorride maliziosamente.
“Proprio tutto?”Mi solleva la maglia facendomi gemere e strappandomi un sorriso.
“Tutto”Mi stendo su di lui,che prontamente ribalta le nostre posizioni.
“Ti avevo detto di non fare sforzi,ma per questa volta può andare.”
“Quale onore,dottoressa. Direi che è il caso…”Entra dentro di me con una spinta profonda e mi scosta una ciocca di capelli,aumentando i miei brividi. “… di procedere con la cura.”
 
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“Shiho! Shiho!”Ran mi agita una mano davanti agli occhi,e a quel punto ritorno finalmente alla realtà.
“Che c’è?”
“Uffa,ci risiamo! Sembravi su un altro pianeta…”Si blocca un attimo,incurvando le labbra in un sorriso malizioso. “Avevi l’espressione tipica dell’innamorata…”Intreccia le mani sotto il mento,osservandomi sempre più divertita,e io arrossisco come un peperone.
“Ma che stai dicendo? Non stavo pensando a lui”Sottolineo con stizza,riportando lo sguardo sul mio piatto.
“Certo,certo…”Liquida la cosa con un gesto della mano,poi i suoi occhi sono attraversati da uno strano lampo. “E allora dimmi una cosa: quando avevi finito il turno e sono andata a cercarti per venire qui al ristorante,tutti quelli a cui ho chiesto mi hanno detto che eri andata nella stanza 202… strana coincidenza,no? Ti faccio i miei complimenti,sei stata piuttosto veloce…”
Sentendo la sua risatina credo di essere diventata viola. “Ran,ma che ti salta in mente?! Non… non abbiamo fatto niente…”Mento,imbarazzata. Lei però scuote la testa,non credo di averla convinta.
“Invece scommetto che fino a poco fa stavi pensando a quello che è successo tra voi poco fa… però sei davvero una gran furbetta,fare certe cose sul luogo di lavoro…”
Ammutolisco,paonazza. Fino a poco tempo fa non mi sarei mai nemmeno sognata di fare l’amore con uno dei miei pazienti in una stanza d’ospedale,adesso non ho idea di cosa mi stia succedendo,ma non mi sembra più una cosa tanto sbagliata. Forse perché sono felice,come non lo ero mai stata finora…
Scuoto la testa,imponendomi un certo contegno. Afferro il mio piatto e inizio a mangiare per mettere fine a quello scomodo silenzio. “Ah,è davvero buonissimo,ho proprio una gran fame! Buon appetito”
Ran mi sorride con dolcezza,quasi intenerita. “Buon appetito,Shiho. E..”
“Sì?”
“Buona fortuna per domani”
Ritorno seria per un attimo,poi sorrido anch’io,piena di speranze. “Grazie,Ran.”
 
 
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“Dottoressa,potrebbe dare un’occhiata alla radiografia del paziente della 7?”Stanca di quei continui richiami,cerco comunque di essere cordiale e disponibile. Dopotutto è il mio mestiere,e non mi è mai pesato aiutare gli altri.
“Non è presente nessuna frattura,fascialo e mandalo pure a casa,grazie”Mi allontano con una cartellina da posare nel mio ufficio,ma un’altra infermiera mi chiama.
“Sì?”
“C’è una visita per lei”Stupita,ma anche sollevata che non sia l’ennesima chiamata di lavoro da meno da un’ora a questa parte,mi dirigo verso il posto indicatomi da lei e mi ritrovo davanti un ometto piuttosto grassoccio,con due baffoni grigi e un enorme sorriso gioviale. Ha un camice bianco e una valigetta nera sottobraccio…
“Buongiorno,cosa desidera?”
“Sono il professor Agasa… lei sarebbe la dottoressa Miyano? Sono felice di conoscerla,non sapevo che oltre ad essere così intelligente fosse anche bellissima.”
Perplessa ma lusingata di quel complimento,gli stringo la mano che lui mi porge. Non mi aspettavo una persona così familiare e simpatica…
“Sembra così giovane… se non sono indiscreto,posso chiederle quanti anni ha?”
“Ventisei”
“Caspita,ma è davvero giovanissima! A me sembra il tipo di persona che passa più tempo ad occuparsi dei pazienti che non a cercare di rendersi amici i superiori. Ho ragione?”
La sua ingenuità mi fa scappare una risata. “E’ così che dovrebbe essere svolto il lavoro di noi medici. Amo molto questa professione,ho scelto di farla soprattutto per essere utile agli altri.”
“A proposito,dov’è il paziente che devo visitare?”Si guarda intorno lisciandosi i baffi quasi intimidito,suscitandomi un moto di tenerezza.
“Venga,è da questa parte,stanza 202,in fondo al corridoio.”Lo guido attraverso i vari corridoi dell’ospedale,fino a fermarmi davanti alla porta della camera. Improvvisamente sento la mia sicurezza sgretolarsi: chi mi assicura davvero che riuscirà a trovare una soluzione?
Le mie mani tremano e il Dottor Agasa se ne accorge subito.
“Che cos’ha,non sta bene?”La sua aria paterna e sinceramente preoccupata mi spinge a confessargli la verità e non una banale scusa.
“Io… sono in pensiero per lui. Ho paura di non riuscire a curarlo in nessun modo,di non trovare nessuna soluzione… se ci penso io…”Non riesco a terminare la frase,mi sale un groppo alla gola e la voglia crescente di piangere.
Stupita mi volto,quando sento il suo braccio passare attorno alle mie spalle per sostenermi. Credevo che mi avrebbe considerata una pazza,invece sembra quasi che abbia capito tutto.
“Abbi fiducia,figliola,si risolverà tutto,vedrai”
Ricaccio indietro le lacrime e nascondo lo sguardo sotto la mia frangetta,per paura che i miei occhi mi tradiscano rivelando ciò che provo.
“Per favore”Chiedo senza guardarlo,con una voce talmente fredda e dura che io stessa me ne stupisco. “Potrebbe entrare da solo?”
“Come? Ma veramente io…”
“E’ sufficiente che gli dica di essere lo specialista chiamato dalla dottoressa Miyano”Mi trema il labbro e lo mordo nel tentativo di calmarmi,ma è tutto intutile. Una lacrima scivola piano sulla mia guancia,e a questa se ne aggiunge un’altra,e poi un’altra ancora. Accidenti,non ora…
“D’accordo,ma… è proprio sicura di non voler…?”Non gli do il tempo di concludere la frase e alzo di scatto il volto bagnato di lacrime,senza preoccuparmi di mostrargliele.
“La prego”Lo imploro con voce rotta dal pianto “Vada soltanto lei,quando avrà finito basta che chieda di me a una delle infermiere e verrò subito. Non… non posso venire.”Mi asciugo gli occhi in fretta,tanto per non fare la figura della nevrotica,e provo ad abbozzare un sorriso respirando profondamente. “Sì,in effetti devo occuparmi di molti pazienti,non posso rimanere con lei…”
“Come vuole”Il dottore sembra perplesso,credo che abbia capito che non è questo il vero motivo,ma per fortuna ha la discrezione di non fare altre domande. “A più tardi,allora”Non appena bussa alla porta scappo quasi via,sentendomi una sciocca, ma non posso,non voglio ammettere che lui sia davvero malato.
“Dottoressa Miyano!”Chissà perché,quella chiamata è confortante. Basta pensare ai miei problemi,il mio lavoro è risolvere quelli degli altri. È ora di rigettarmi nell’esistenza che mi appartiene e chi mi sono creata da sola: la bravissima dottoressa sempre richiesta,ma priva di amici,di un fidanzato e di una vita sociale. È  meglio di tutte le preoccupazioni che comporta mantenere una famiglia e delle amicizie,mi dicono spesso le mie colleghe,ma sinceramente io non ne sono più così convinta. La mia vita,senza gli altri,finora era stata così desolatamente vuota… forse me ne accorgo solo adesso che è arrivata la presenza di una persona speciale a riempirla. Sto soffrendo tanto,questo è vero,ma questa sofferenza non mi pesa e si trasforma in gioia solo pensando a lui.
Passo un altro po’ di tempo correndo da un paziente all’altro,sempre sicura delle mie diagnosi,poi quando vedo che le chiamate stanno appena diminuendo,vado verso il distributore automatico per prendere alla velocità della luce qualcosa da bere e ritornare alla mia postazione.
Sento una mano posarsi d’un tratto sulla mia spalla e sobbalzo.
“Ehi,ma da quanti giorni stai andando avanti a caffè e stuzzichini?”
“Ran,mi hai spaventata!”
“Scusami,non volevo. Il professore è già venuto?”
“Sì,è ancora dentro la stanza. Quando esce avvertirà un’infermiera e mi comunicherà la diagnosi.”
Proprio in quel momento,una giovane infermiera mi corre incontro chiamandomi ad alta voce.
“Dottoressa,il professor Agasa la sta aspettando davanti alla stanza 202”
“Ho paura che dovrai rimandare la tua bibita”Scherza Ran.
“Non importa. Adesso vado e ti comunico subito l’esito.”Impaziente cerco di allontanarmi,ma lei mi afferra delicatamente la mano e sorride con dolcezza.
“So cosa provi. Stai tranquilla,si risolverà tutto”
“Speriamo”Le sorrido tesa e mi allontano in fretta,fino a fermarmi nel luogo stabilito. Il dottore sembra nervoso,cammina avanti e indietro davanti alla porta della stanza con espressione preoccupata e non da nemmeno segno di avermi vista.
Mi schiarisco decisa la voce. “Scusi,Dottor Agasa…”
“Oh,è lei dottoressa!”
Vedo che esita a dirmi il responso,perciò mi decido a porgli io stessa la domanda che mi sta tanto a cuore. “Ci sono speranze di guarigione?”
Lo vedo chinare il capo,e con apprensione noto anche il suo sguardo lucido. Non può essere…
“Mi dispiace”Sussurra appena.
Il sorriso mi si spegne sulle labbra,le mie speranze si sgretolano all’istante,il mio cuore si rompe in mille pezzi sanguinanti,le lacrime mi sgorgano fuori dagli occhi, tutto davanti a due sole stupide parole.
“Perché…?”Riesco ad articolare con un filo di voce.
“E’ troppo tardi,ormai”
Troppo gelida,troppo dolorosa,troppo crudele,troppo spietata come risposta. Semplicemente troppo ingiusta.
 
  
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