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Autore: _Fire    21/08/2014    8 recensioni
Conosco una storia. Parla di due persone che si sono amate.
Magnus e Alec. Alec e Magnus.
Ma a chi interessa una storia che parla d’amore e di morte?
Genere: Angst, Drammatico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Alec Lightwood, Altri, Izzy Lightwood, Jace Lightwood, Magnus Bane
Note: AU, What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Capitolo 3

Shut the door and turn the lights off
and put up your dukes tonight
 
 
«Ci vediamo dopo!»
Così Alec salutò quello che era il suo ragazzo da quattro settimane.
Okay, era poco, ma per lui era come se nel cielo tempestoso della sua vita fosse arrivato uno sprazzo di sole che si stava allargando sempre di più fino a ricoprire tutte le tenebre.
In quel tempo c’erano stati molti cambiamenti: prima di tutto, Alec era tornato a casa, ed era stato accolto da una festicciola preparata da sua sorella –Isabelle amava questo genere di cose- a cui però non c’era stato Magnus. Era complicato tenere nascosta la loro relazione, perché Alec, da quando era tornato, essendo il “malato” della situazione, non poteva uscire continuamente senza una buona scusa. Fortunatamente c’era Isabelle: anche lei usciva con un ragazzo, che però non voleva presentare ai genitori perché credevano che lei fosse troppo giovane per (1) relazioni serie (2) molto probabilmente anche per il suo ragazzo, più grande di lei di 5 anni. Quindi insieme si inventavano scuse assurde per poter uscire “insieme” e poi si separavano. Jace ovviamente non sospettava niente e nessuno dei due aveva intenzione di dirgli qualcosa.
Quel giorno, Alec doveva andare a comprare un regalo a Magnus per il loro mesiversario –che cosa sciocca, eh?- ma secondo Isabelle era davvero importante e neanche il fidanzato se lo sarebbe scordato, così Alec si fece accompagnare proprio da lei alla ricerca del regalo perfetto. New York era piena di negozi di moda, e Alec credeva di aver capito il gusto di Magnus: eccentrico e luccicante. Con la sorella arrivò alla conclusione che un paio di converse con glitter sulla punta sarebbero andate più che bene. Tornarono a casa, e mentre parlavano a bassa voce di regali, del fidanzato di Isabelle, dei loro genitori, non si accorsero che Jace li aveva raggiunti alle spalle e aveva afferrato la busta con le scarpe per Magnus.
«Alec, senza offesa, ma non credo siano il tuo stile.» disse sorridendo. Poi aggiunse.«Cosa mi nascondete voi due?»
«Niente. Sono per me.» rispose veloce Isabelle riprendendosi la busta.
«Perché fate tanto i segreti voi due? Cos’è, abbiamo di nuovo tredici anni?» Chiese Jace infastidito, mettendo su un finto broncio.
Alec avrebbe voluto rispondergli per le rime, dicendo che non erano loro che gli nascondevano le cose, ma lui che era troppo cieco per accorgersene, ma ripose semplicemente:
«No. Ne abbiamo 18,17 e 17. Quindi non stiamo qui a litigare. Io devo andare.»
«Ma sei appena tornato! Speravo che potevamo andare ad allenarci un po’! Magari potremmo provare il karate…»
«Perché non lo provi con Clary?»
Alec si maledisse mentalmente per la sua schiettezza, non appena vide Isabelle con una mano sulla bocca aperta e Jace con un’espressione confusa e forse un po’ ferita.
«Cosa vorrebbe dire?»
«Vorrebbe dire che passi tutto il tempo con lei.»
«E’ la mia ragazza!» Protestò Jace.
«Lo so. Ma non puoi pretendere che io ci sia sempre per te, e quando io ho davvero bisogno di te tu non ci sia. E io ho capito quando mi hai dato buca e mi hai lasciato solo in un ospedale mentre stavo male, ora tu puoi capire se io preferisco uscire con il mio ragazzo piuttosto che allenarmi con te, cosa che potresti fare anche da solo?»
Jace era senza parole. Alec sapeva che forse l’aveva mortificato dicendogli quelle cose, ma non poteva tenersi tutto dentro per sempre. Era ora di chiarimenti.
«Alec…mi dispiace…io…non l’ho mai vista in questo modo.»
«Tu non la vedi mai in nessun modo!» Sbottò Alec, incapace di trattenersi.
«Scusami. Mi dispiace davvero. Tu sei mio fratello, mi sarei dovuto accorgere di quello che provavi e prendermi cura di te, come tu hai sempre fatto con me. Non succederà più, lo prometto. Potrai perdonarmi?»
Alec sorrise. Era davvero raro che Jace ammettesse di aver sbagliato e ancor più raro che chiedesse scusa.
«Io ti ho già perdonato.»
Il volto di Jace si illuminò. «Grazie. Tivogliobene» farfugliò velocemente, ma non abbastanza perché Alec non lo sentisse.
«Anch’io. Ma ora devo andare.»
«Alec! Mi farai mai conoscere il tuo ragazzo?» gli gridò dietro Jace, mentre lui usciva dalla porta.
Alec rise al solo pensiero. Non si piacevano tanto quei due.
«Certamente…vi piacerete tantissimo. A più tardi!»
 
 §

Magnus andava avanti e indietro nel suo loft.
Aspettava Alec da dieci minuti e lui non era ancora arrivato. Sbuffando, si sedette sul divano blu. Aveva sulle gambe il pacchetto contenente il regalo di Alec, che arrivò proprio in quell’istante, con una maglietta a mezze maniche nera e dei jeans.
«Eccomi.»
«Meglio tardi che mai, fiorellino.»
Alec arrossì. «Non chiamarmi così.»
«A me piace. E mi piaci anche tu.» Gli sussurrò all’orecchio, mordicchiandogli un lobo. Alec si fece bordeaux e lo baciò sulla bocca.
«Ti ho portato una cosa.»
«Un regalo!»
«Aprilo.» Gli disse, porgendogli una busta, contenente una scatola.
Magnus la aprì e sul suo volto si aprì un enorme sorriso.
«Oh mio Dio. Sono le nuove converse?»
Alec annuì.
«Modello esclusivo?»
Alec annuì di nuovo.
«Sei il miglior fidanzato del mondo.»
«Lo so.»
Magnus gli lasciò un bacio all’angolo della bocca.
«Ora apri il mio.»
Alec con lui ci aveva preso in pieno, mentre Magnus era davvero nervoso. Avevano due gusti completamente opposti, ma sperava che il regalo gli piacesse. All’inizio pensava di comprargli dei pennarelli professionali per disegnare, ma, dato che l’unica cosa che disegnava erano quei simboli, non voleva fare un favore alla rossa e a quel Jaqualcosa. Così aveva ripiegato per un…
«Maglione?»
«Sorpresa!» Tentò Magnus. «Okay, non è proprio il mio stile, però speravo che a te piacesse…»
Alec l’aveva già indossato. Faceva risaltare la scurezza dei capelli e in più era dello stesso colore dei suoi splendidi occhi.
 «Grazie.»
«Mi piaci vestito così.»
Magnus lo baciò, ancora e ancora, attirandolo a se’ tirandolo per il collo della maglietta. Alec si “sedette” sul divano, con Magnus a cavalcioni su di lui, che gli baciava prima la bocca, poi il mento e la mascella, fino ad arrivare al collo.
«Non avrei dovuto regalarti un maglione sapendo che poi avrei voluto togliertelo.»
Alec rise e se lo sfilò da solo, togliendo anche la maglietta viola a Magnus. Quest’ultimo fece stendere Alec sul divano a gli tolse la maglietta. Il ragazzo si irrigidì sotto di lui e si guardò, il petto chiaro e magro.
«Scusami se sono così…»
«Bello. Sei bello, Alexander Lightwood.»
«Magnus...»
«Ti amo.»
«Anche io, lo sai.»
«Lo so, ma mi piace sentirtelo dire.»
«Allora te lo ridico. Ti amo, ti amo, ti amo.» Disse Magnus, baciandolo ancora.
 
 §

Alec e Magnus erano stesi sul divano più vicini che mai.
Alec credeva che niente potesse rovinare una serata, un momento così magico e meraviglioso.
Ma si sbagliava.
Gli squillò il cellulare, e dovette smettere di accarezzare i capelli di Magnus mentre dormiva sul suo petto.
Era Isabelle.
«Pronto?»
«Interrompo qualcosa?»
«Niente.» Mentì Alec, arrossendo.
«Come no. Comunque, mamma e papà ci hanno scoperto.»
«Cioè?» Alec aveva paura di sentire la risposta.
«Hanno ricevuto la bolletta del mio cellulare, con le chiamate indirizzate per la maggior parte a un solo numero.»
«Simon.»
«Esatto. Hanno scoperto lui e me, Jace e Clary, che si sbaciucchiavano in salone…non molto furbi, lo so» disse, anticipando il commento del fratello. «Hanno chiesto dov’eri. Abbiamo detto che non lo sapevamo, e loro sono saliti in camera tua…e hanno trovato…»
«No. Ti prego. Non dirlo.»
«Il biglietto d’amore che ti ha scritto Magnus. Sul comodino, davvero? Bel nascondiglio, fratello! Ero in te lo incorniciavo!»
«Non fa ridere Izzy.»
«Sì, vabbè, comunque vogliono conoscere i nostri fidanzati. Tutti. Domani sera a cena… e faresti meglio ad avvertire Magnus ora e tornare qui, perché mamma e papà vogliono delle spiegazioni, e io non ho intenzione di parlare da sola.»
«C'è Jace.» commentò Alec.
«Sì, ma a lui non diranno niente. A me diranno che sono troppo piccola e...»
«E a me che dovrei uscire con una ragazza.»
«Starai dalla mia parte,vero?»
«Certo.»
«E io starò dalla tua.»
«Grazie. Ora arrivo.»
Riattaccò, e in quel momento Magnus si svegliò.
«Chi era?»
«Mia sorella.»
«Che voleva?»
«Domani cena con i miei.» rispose semplicemente Alec.
«Oh no.»
«Oh sì. Tutto grazie al tuo biglietto.»
«Ehi, io sono solo un romantico. E dovrei aver fatto colpo, per la mia grammatica perfetta.»
«Sai, nelle frasi “Non vedo l’ora di stringerti tra le braccia, fiorellino.”, non credo che i miei abbiamo notato la sintassi.»
Magnus affondò la testa in un cuscino per nascondere la risata.
«Non c'è niente da ridere. Preparati per domani sera, i miei non sono persone facili. Ora devo tornare a casa. Mi aspetta una luuunga chiacchierata.»
«Buona fortuna.»
Di fortuna gliene sarebbe servita davvero: l’incubo era appena cominciato.
 

Nota d’autrice:
*si copre la faccia con le mani* Sono una persona orribile, lo so, a rifilarvi questo capitolo così breve, ma era di passaggio per il prossimo, dove invece compariranno tantissimi personaggi: Maryse, Robert, Jace, Clary, Isabelle, Simon e ovviamente Alec e Magnus.Chiedo perdono come Jace :’3  Spero che nonostante la lunghezza, con la riappacificazione Jace-Alec, la complicità Alec-Izzy e la serata Malec, il capitolo vi sia piaciuto :)
Ringrazio i coraggiosi che leggono la storia <3
Ringrazio _Alien_, Ari YoungStairs, Flame Drago del Fuoco, Life before his eyes, Im_a_vampire_, Marti060201, per le recensioni allo scorso capitolo*-* vi adoro<3
A presto,
Lu_
Ps. A breve cambierò nome in _Fire_, ma sarò sempre io, quindi continuate a seguirmi! :3
   
 
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