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Autore: Breezeblocks    21/08/2014    2 recensioni
Cornelia cerca di scappare dal suo passato.
Ashton crede nel vero amore.
Luke è abituato a fingere.
Calum ha paura del giudizio.
Michael.. Be lui è Michael.
Genere: Commedia, Malinconico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Ashton Irwin, Calum Hood, Luke Hemmings, Michael Clifford, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo sei

"My eyes ae damp from the words you left,
Ringing in my head, when you broke my chest."

-Daughter;Youth

 
Un suono familiare mi svegliò nel cuore della notte.
Non appena sbarrai gli occhi nel buio sentì il nervosismo salire e un istinto omicida crescere nei confronti di quel bastardo che non aveva alcun rispetto per le persone che probabilmente dormivano a quell’ora.
Mi ricordai di aver acceso il cellulare nel pomeriggio ma di averlo lasciato nella borsa, così cercai a tentoni il tasto per accendere la lampada del comodino ma non appena schiacciai non successe nulla –Cazzo- imprecai sotto voce scostando con un gesto furioso le lenzuola. Non appena fui all’in piedi cercai di ricordare dove avevo messo la borsa ma non avendone la minima idea seguì il suono. Avevo sbattuto per la milionesima volta quando la suoneria smise di ripetersi –Era ora!- esclamai ad alta voce ma me ne pentì all’istante coprendomi la bocca con entrambe le mani. Sperai vivamente che non avessi svegliato nessuno così ritornai a letto scansando questa volta tutto. Mi sembrò di vivere un incubo quando, non appena fui sotto le lenzuola, il telefono ricominciò a trillare facendomi trattenere un urlo per la frustrazione. Incazzata, mi alzai di nuovo senza neanche scostare le coperte e cadendo di faccia per terra con un tonfo
–Ma poca troia!-
Mi tappai ancora una volta la bocca saltando di  nuovo in piedi poi la luce della stanza si accese e la porta si aprì mostrando quattro facce curiose -Cornelia stai bene?- Ashton era il primo che si era sporto oltre la soglia e aveva gli occhi ancora semi chiusi e i capelli arruffati –Si si.. Scusatemi se vi ho svegliato.. Tornate a dormire- balbettai imbarazzata facendoli annuire. Ashton spense la luce e richiuse la porta –No..- mormorai tra me e me, mi serviva la luce. Il telefono, per la quarta volta, iniziò a suonare allora mi precipitai di cosa verso il rumore non badando a ciò che calpestavo o dove sbattevo. Lo schermo illuminava il nome di Kristen così mi ricordai del messaggio che gli avevo mandato due giorni fa, prima di partire, doveva essere furiosa.
 –Pronto?-
-Cornelia Luna Fellen! Ti sembra il modo di sparire?! I tuoi genitori quasi chiamavano la polizia! Ma ti rendi conto?!
Tu mi vuoi portare all’esaurimento nervoso, lo so! Questo è il tuo scopo!-
- Kristen.. Mi dispiace.. Davvero.. Non ci ho pensato minimamente..-
- Ringrazia e quando torni voglio una statua. Ho convinto i tuoi che stavi da mio cugino a Sidney..
Un cugino inesistente ovviamente! Hai costretto a mentire anche i miei genitori! Ma che ti salta in mente?-
continuò con voce stridula, le capitava sempre di avere questo tono quando era molto nervosa e arrabbiata
- Grazie mille davvero. Sei l’amica migliore del mondo! Scusami se non ti ho chiamata davvero..-
- Mhh.. Lo so.. Comunque mi devi spiegare un sacco di cose tu signorina.. Ma ora voglio dormire..
Mi aspetto che tu domani mattina avrai il buon senso di chiamarmi.. Quindi fanculo e buonanotte-
- Notte. Ti voglio bene tigre-
- Ti voglio bene anch’io scimmia-
Ridacchiai prima di chiudere la conversazione. Kristen ed io ci eravamo conosciute il primo giorno delle superiori e da quel giorno non c’eravamo più separate, ci volevamo troppo bene ed eravamo in un certo senso sorelle.
Il sonno era volato via così, anche se erano le tre di notte, uscì dalla stanza e scesi le scale con passo felpato dirigendomi in cucina. Cercai tra le credenze una ciotola, presi il latte dal frigo che poi versai e infine scelsi uno scatola di cereali al cioccolato. Il silenzio che c’era in quella casa mi rilassava, ho sempre adorato i posti isolati li consideravo dei rifugi dove poter stare ore e ore a pensare. Io e Christoper organizzavamo sempre piccoli campeggi nella pineta fuori Beagle Bay, ci piaceva fare qualcosa da soli sopratutto dopo il suo trasferimento a Sidney,quelle poche volte che riusciva a venire facevamo sempre un campeggio dove ci ingozzavamo di mashmallow e biscotti ricoperti di cioccolato poi stavamo ore in silenzio ad ascoltare i rumori notturni o a guardaci cercando di scoprire quali pensieri ci passassero per la testa.
Se ci penso bene eravamo alquanto strani.
Ero ritornata più volte in quella grande pineta ma senza Chris, era triste pensare che non avrei potuto rivivere quei momenti insieme a lui. Me ne stavo sempre seduta sotto un pino dove avevamo inciso le nostre iniziali e parlavo da sola e dentro di me ero convinta che la sua anima aleggiasse in quel posto e che in qualche modo lui riuscisse a sentirmi. Così parlavo di quello che succedeva nelle giornate e del modo in cui lui mi mancasse incredibilmente.
Avevamo sempre avuto un rapporto speciale, io e lui.
Ci eravamo avvicinati dopo quel fatidico giorno in cui mio padre aveva picchiato mia madre, avevo 6 anni e lui 11; ricordo bene come avevo assistito alla scena e il modo in cui mio fratello mi aveva preso in braccio e portato nella sua stanza. Quel giorno mi aveva guardato negli occhi e anche se aveva ancora 11 anni mi disse quella frase che tutt’ora non ho dimenticato
–Corvo.. Sappi che io non ti farò mai del male e ti vorrò sempre bene-
Gli occhi iniziarono a pizzicare fin quando non mi ritrovai a singhiozzare seduta nello sgabello  –Ora mi stai facendo del male..- mormorai tra le lacrime sentendo una fitta al cuore per la frase crudele che avevo detto.
Non era colpa sua se era morto, non era colpa sua se ora soffrivo
–Cornelia?- arrestai il mio pianto non appena sentì una voce alle mie spalle
–Luke?- mi voltai notando la sua figura entrare nella stanza –Perché stai piangendo?- si passò il dorso della mano sugli occhi cercando in qualche modo di scacciare via il sonno –Io..- cercai di formulare una frase ma sentì le lacrime ricominciare a scendere copiose sul viso. Le braccia di Luke mi circondarono strette e sentì la sua mano accarezzarmi i capelli –Anch’io avevo un fratello- ammisi allontanandomi –E’ morto in un incidente due mesi fa.. Ho assistito alla scena- incatenai il suo sguardo al mio –Mi manca terribilmente- terminai con voce strozzata tirando su con il naso
–Capisco come ti senti.. Perfettamente.. Ma dobbiamo faci forza.. Loro non vogliono tutto questo dolore per noi.. Loro  vogliono che noi voltiamo pagina e che torniamo a sorridere- mi disse con un tono di voce molto dolce.
Accennai un sorriso per le sue parole –Grazie Luke.. So come puoi sentirti anche tu..- 
Ricambiò il sorriso prima che lo stringessi ancora una volta in un abbraccio. 

Note dell'autrice

Ragazze sono bene che questo capitolo è abbastanza triste.. Ma da inizio alla profonda amicizia che si creerà tra Cornelia e Luke.Comunque ho aggiornato oggi perchè probabilmente domani non potrò. Ringrazio coloro che hanno recensito lo scorso capitolo e spero ce ne siano di più in questo! Un grande bacio e a presto

 
   
 
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