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Autore: Emilyyyy    21/08/2014    1 recensioni
Non voglio fargli del male, non voglio che soffra per me.
«Scarlett» dice serio.
«Si?» chiedo facendo finta di niente.
«Guardami.» mi ordina.
Io mi giro verso di lui. Ha gli occhi lucidi. E' la prima volta che lo vedo così. Gli metto una mano sulla guancia.
«Scusa.» dico.
«Io ti amo.»
Genere: Drammatico, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Mi risveglio in un letto con lenzuola bianche, cuscino bianco, e indosso un camice anch'esso bianco. Sono in una stanza vuota molto illuminata, non dal sole, ma dal neon sul soffitto che mi acceca. Alla mia destra c'è un computer a scatola che emette un BIP credo ogni secondo. Sono ancora un pò confusa, cerco di mettermi seduta ma proprio mentre sto per alzarmi noto un ago nell'incavo del gomito, bloccato con un cerotto, che porta ad una sacca appesa sopra la mia testa. Sono in un ospedale. La porta si apre ed entra un'infermiera con un camice bianco e con in mano una cartella, dietro di lei spuntano i miei genitori che mi vengono incontro a passo svelto.
- Oh dio santissimo, grazie, tesoro stai bene...- dice la mamma con voce tremante.
- Scarlett come stai?-
Non li penso. In effetti sto guardando fuori la finestra che porta al corridoio. Ci sono tutte le mie amiche, ma c'è anche lui insieme a Dylan. I nostri sguardi si incontrano ancora una volta, ma non è per un momento... iniziamo a fissarci, sembriamo due bambini che giocano a chi chiude per primo gli occhi, saranno due minuti, credo, alla fine faccio un cenno con la testa come per dirgli 'grazie' o 'hai fatto la cosa giusta'. Lui risponde al cenno ripetendolo. Il mio cuore inizia ad accelerare e la macchina che emette il BIP va allo stesso ritmo. I miei genitori iniziano ad allarmarsi chiedendo all'infermiera cosa stesse succedendo, anche perchè ho un espressione abbastanza serena, ma lei riece a tranqullizzarli capendo che è per un'altra cosa...ma non lo dice...mi guarda e mi fa un occhiolino e io sorrido.
                                                                         ***
Sono rimasta in ospedale tutto il giorno e finalmente sono ritornata a casa, di sera, ma sono ritornata. Il dottore ha detto che ho avuto un piccolo attacco di tachicardia e la fitta allo stomaco è stata causata da un indigestione forte. Ho smesso di vomitare da giorni, perchè ho capito finalmente che non mi sarebbe servito a nulla ma il mio stomaco si deve ancora abituare al cibo. Adesso sono nel mio letto a cercare di addormentarmi ma non ci riesco, lo stomaco mi brontola. Ho fame..cosa molto strana. Fa caldo quindi ho solo una maglia lunga fino alle cosce. Ho le gambe e i piedi nudi e cammino scalza sentendo sotto di me il pavimento freddo. Scendo le scale molto silenziosamente per non svegliare i miei che dormono e arrivo alla cucina. Mi appoggio alla cornice della porta e guardo attentamente mio padre che rovista nel frigorifero. E' così concentrato a svuotare il frigo che ancora non si è accorto di me.
- Psssh..! - cerco di attirare la sua attenzione ma niente, non mi sente e non mi vede - Heii!- dico a voce più alta, ed ecco che si accorge di me e va a sbattere la testa contro la porta del frigo. Li' inizio a ridere come una matta. Inizia a ridere anche lui, e finisce che ridiamo insieme. Gli vado incontro e appoggio un braccio sulla sua spalla mentre guardiamo in silenzio il frigorifero aperto che illumina il cibo, fino a quando..
- Scar.. che ne dici di svaligiarlo?- dice a voce bassa. Mi ritrovo ad annuire senza rendermene conto. Ho davvero tanta fame.
- Aspetta ma non, non lo stavi già facendo..?- chiedo ironica.
- ha-ha divertente... - ironizza -..ehi, però non dirlo alla mamma.- dice puntandomi il dito contro mentre io faccio segno di chiudere la bocca.
Rimango sveglia fino a tardi con mio padre e stranamente..mi risveglio molto presto.
                                                                      ***
Sono sveglia ma dormo, non elaboro facilmente ciò che vedo, ecco. Squilla il cellulare, è Mary.
- Maary -
- Scarlett, come stai? Ti senti meglio?- è come nervosa...
- Si sto...sto molto meglio, ma cos'è successo?-
- Scar.. puoi venire da me? E' urgente..-
- Certo arrivo subito.- detto questo la telefonata finisce.
Mi lavo, metto un pantaloncino di jeans e una canotta che lascia scoperta la schiena, mi lego i capelli in una coda e mi trucco un po'. Metto le converse nere e prendo le chiavi della macchina. Ho sedici anni e ho la patente, eh giá. Appena esco di casa trovo due o tre fotografi pronti a scattare foto e disturbare la privacy delle persone. Corro subito verso la macchina che è parcheggiata di fronte casa. Metto in moto e in meno di cinque minuti arrivo a destinazione. Trovo Mary già sulla soglia della porta con il fiatone. - ti ho vista arrivare... Dai entra - Entro in casa e le trovo tutte lì, tutte le mie amiche.
- Cosa...dovevi esattamente dirmi?- dico sedendomi lentamente su una sedia.
- Scar, ricordi ieri in spiaggia quando è successo l'inconveniente?-
-Quale dei due?- 
-Quando Logan ti ha presa in braccio..- dice alzando gli occhi al cielo. Logan, ecco come si chiama. Annuisco leggermente. 
- Ecco tu hai fatto una promessa...-
- ...niente più ragazzi- finisco io con un sospiro - arriva al dunque!!-
- Okay.. Quando Logan ti ha portata all'ambulanza, è arrivato Chad... E gli ha dato un pugno.- rimango a bocca aperta a queste parole.
- cosa?! - sbotto.
- si e quando hanno avvisato la madre di Chad, lui si è giustificato dicendo che...-
- Che..?!-
- Che è il tuo ragazzo.. E che ha avuto un attacco di gelosia-
- Cosa?!- sbotto.
- Hai sentito bene...-
- E Logan? Lui che ha fatto?- ma non ho una risposta perchè..
- Scusate..- ..si intromette Sherley - mi sa che Scar ha una cotta per qualcuno di nome Logan- dice sorridendo e inarcando le sopracciglia.
Divento rossa come un peperone, e tutte scoppiano a ridere.
- Vediiiii non puoi sfuggire all'amore!- grida Mayra. Annuisco tenendo lo sguardo basso.
- Sapete dove posso incontrarlo?- mi tappo subito la bocca, era una cosa che avevo pensato e non avevo intenzione di dirla.. che imbarazzo. Le altre ridono e alla fine rido anch'io.
   
 
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