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Autore: SSONGMAR    21/08/2014    3 recensioni
La leggenda narra che se due innamorati si scambiano una promessa d’amore sotto un fiore di ciliegio, allora il loro amore sarà eterno.
Ma un amore malato, tormentato dalle tempeste, può sbocciare come un Sakura in piena primavera?
Genere: Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti
Note: OOC | Avvertimenti: Triangolo
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«La nostra storia che era piena di felicità.
  Quel posto in cui ci siamo innamorati..
  Una volta di mattina, una volta ogni notte..
  voglio tenerti tra le mie braccia»
 
 
Quando riaprii gli occhi ero ormai lontana dal trambusto, non riuscivo più a sentire le voci sovrapposte dei ragazzi né tantomeno il caos della festa.
Disorientata, mi strinsi forte al petto di chi mi teneva stretta, riconoscendone il tepore «Byunghee..» mugugnai, e nonostante avessi gli occhi aperti, non riuscivo a mettere bene a fuoco il suo volto.
Byunghee mi accarezzò e con dolcezza adagiò piano le sue soffici labbra sulla mia fronte. Un tocco delicato, ben differente dall’incontro che le mie labbra avevano avuto pocanzi «sei al sicuro adesso, non avere paura» mi strinse forte a sé accarezzando piano la mia schiena.
Era una sensazione bellissima.
Nonostante ciò, mi sentivo ancora confusa e intorpidita.
L’unica cosa che ricordavo, e che avevo udito prima di perdere completamente coscienza, era stato il litigio avvenuto tra i due, una sorta di tempesta che mi si era scagliata contro in pieno inverno.
“Dannazione Seungho, fermati adesso!” aveva esordito Byunghee attirando l’attenzione di colui che, probabilmente, mi stava facendo del male..e poi, la voce di Seungho.. “Byunghee, mio fedele amico. Ho solo bisogno di portare a termine ciò che ho iniziato, non le farò del male” la stessa voce che per troppo tempo si era celata nei miei sogni, nutrendosi degli stessi.
Questo era ciò che si erano detti prima che Byunghe mi rapisse dalle sue braccia.
A quel punto mi ero persa completamente.
Ma realmente, che cosa mi era successo?
Che cosa mi aveva fatto Seungho?

Mi scostai da Byunghee per guardarlo negli occhi e solo quando esaminai il luogo che mi circondava, mi accorsi di essere nel bel mezzo del niente.
Un luogo lugubre contornato da una strana nebbiolina che, nonostante il freddo, non si condensava.
«Byunghee che sta succedendo? Mi spieghi dove sono finita? E perché Seungho mi ha fatto quello prima? Chi è? Voi.. che cosa siete?»
A raffica iniziai a porre al povero Byunghee mille domande.
Presa dalla paura indietreggiai, scivolando con i palmi delle mani a terra.
Ero ancora priva di forze.
Byunghee intanto continuava ad avvicinarsi a me, ma un forte tremore s’impossessò del mio corpo.
 Avevo paura.
Dannatamente paura.
«Hanami. E’ giusto che tu sappia la verità»
Vidi lo sguardo di Byunghee divenire immediatamente serio..
«Nel luogo da cui provengo, il distretto più antico del nostro paese, c’è un ciliegio famoso e antico chiamato Jiu roku zakura, ovvero ciliegio del sedicesimo giorno, poiché fiorisce tutti gli anni il sedicesimo giorno del primo mese e quello soltanto. Il tempo della sua fioritura cade quindi nel periodo del grande gelo, sebbene per regola naturale i ciliegi attendano la primavera. Il fatto è che in questo ciliegio fiorisce una vita che non è la sua. In quell’albero alberga lo spirito di un uomo»
La voce di Byunghee, nel raccontare quella storia, divenne calda e delicata e nel frattempo il mio corpo stava riacquistando le energie necessarie, le stesse che poco prima mi erano state tolte da Seungho e dal suo gelido bacio.
Mi strinsi nelle spalle ancora confusa..
«E tutto questo che ha a che fare con me?»
Byunghee sospirò «Lo spirito che giace in quell’albero era in precedenza un samurai e il ciliegio cresceva nel suo giardino, e come tutti gli altri, fioriva in primavera. Da bambino si divertiva a giocare sotto quell’albero e i suoi genitori, insieme a nonni e parenti, avevano agganciato sulle sue ramificazioni dei fogli colorati, dove vi erano riportate poesie e lodi. Il samurai crebbe in salute ed invecchiò insieme all’albero, sopravvivendo anche ai suoi cari. Quindi non vi era rimasta altra creatura da amare se non il ciliegio»
Non vi era rimasta altra creatura da amare se non il ciliegio.
In quel momento lo sguardo di Seungho rapì per un istante la mia mente e lo immaginai al giorno del nostro primo incontro.
“ Era lì fermo ad osservare il maestoso albero con il naso rivolto al cielo, verso le sue perfette ramificazioni. La sua mano destra accarezzava piano la corteccia di quella meraviglia ed io, osservandolo, rimasi come incantata per quanto fosse sincero e delicato il suo tocco.”
Incredula e spaventata da ciò che Byunghe mi stava raccontando, portai le mani alle orecchie, come se fossi arrivata al limite della sopportazione, non volevo più ascoltare.
 Chiusi gli occhi scuotendo la testa «Basta Byunghee, te ne prego! Non voglio più ascoltare»
Ma il mio richiamo non fu accolto.
«Ma durante l’estate di un certo anno, l’albero avvizzì e morì»
«Byunghee, non voglio» intimai ancora.
Mi sentivo violata, come se in quel momento stesse andando contro la mia volontà, in quel luogo senza tempo.
Vidi lo sguardo sincero di Byunghee divenire d’improvviso cupo.
«Smettila Hana, tu devi sapere o lui finirà col prosciugare la tua anima e di te non ne sarà più niente»
In quel momento mi arginai da tutto.
Delle lacrime intimarono di uscire agli angoli dei miei occhi.
Finirà col prosciugare la tua anima.
Aveva ragione, lui si nutriva di me.

«Da quel momento il samurai ebbe la morte nel cuore, nonostante vi fossero altri quattro samurai al suo servizio, in quanto più anziano. Ma un giorno un’idea sfiorò la sua mente e ricordò che fosse il sedicesimo giorno del primo mese. Si avviò da solo in giardino e s’inchinò davanti all’albero avvizzito donandogli la sua stessa vita. Distese quindi sotto di esso un telo candido e vi depose alcuni cuscini, s’inginocchiò e fece una sorta di rito alla maniera dei samurai ed il suo spirito trasmigrò nell’albero che fiorì in quel preciso istante. E tutti gli anni, da allora, continua a fiorire il sedicesimo giorno del primo mese, nella stagione delle nevi»
«Nel giorno del mio compleanno..» rilevai.
Ma allora chi era Seungho?
«Quindi tu mi stai dicendo che Seungho è quello spirito?»
Byunghee annuì affermando la mia domanda.
Il che era giusto e dava luce a molte cose; alla sua pelle costantemente fredda, al suo isolarsi dal mondo intero e alla sua continua ammirazione per i Sakura in fiore.
Sorrisi scettica, non potevo crederci.
Perché io non ero altro che una semplice ragazza, che frequentava un semplice liceo con un compagno di banco silenzioso e non fin troppo cordiale, tanto da non scandire mai parola.
Eppure, pensai, poggiando una mano sul cuore, quel bacio era stato in grado di penetrare dentro di me e risucchiare quasi via la mia anima, le mie forze: tutta l’energia di cui il mio corpo disponeva.
«Hana.. io, Changsun, Sanghyun e Cheolyong siamo i quattro samurai al suo servizio. Il nostro compito è di proteggere il nostro maestro ed è per questo motivo che siamo venuti a cercarti»
A cercare me?
«Quando Seungho realizzò il sacrificio, facemmo un patto col nostro Dio, siamo riusciti a renderlo un ibrido e per questo motivo lui è in grado di vivere tra noi e non intrappolato nell’albero. Ma sono trascorsi cento anni ormai e la componente legata al ciliegio si è risvegliata, rendendolo debole e in costante ricerca di energia. Un’energia che ha trovato in te, Hana»
In quel momento un soffio di paura si posò furtivo sul mio collo..
«Un ibrido? Energia? Che cosa stai dicendo Byunghee? Voglio tornare a casa»
Impaurita e ormai stanca, decisi di porre fine a quella conversazione che stava sfociando, a mio parere, nel ridicolo.
Non potevo credere che tutte quelle cose fossero vere, o almeno la parte razionale di me non ci credeva, perché l’altra parte stava urlando.
«Si Hana, un ibrido, un individuo generato dall’incrocio di due organismi. In questo momento Seungho è per metà uomo e metà spirito, per far sì che torni completamente uomo abbiamo bisogno del tuo aiuto»
La voce di Byunghee divenne roca e autoritaria, si avvicinò a me e mi afferrò per il braccio, percepii il fuoco che gli ardeva dentro.
Spazientita lo strattonai, cercando di divincolarmi da quella presa che ormai iniziava a farmi male «hai detto che devo stare lontana da lui perché potrebbe farmi del male, adesso mi dici che siete venuti a cercarmi perché vi serve il mio aiuto. Dov’è la coerenza Byunghee? L’avete forse mangiata a colazione? A differenza sua voi è di questo che vi nutrite?»
Il mio tono di voce risuonò in modo quasi atroce in quello spazio sconfinato.
Byunghee restò a fissarmi e lentamente lasciò la presa, sapevo di aver detto delle cose sbagliate, ma la paura era tale da pietrificarmi.
Ero consapevole che la vicinanza di Seungho poteva essere per la mia vita nociva.
Mi ero sentita più volte male poiché, per uno strano motivo, assorbiva la mia energia.
Quindi non volevo.
Mi voltai e gli diedi le spalle, incapace di reggere il suo sguardo.
«Lui non ha mai amato prima»
Ma le sue parole richiamarono la mia attenzione.
Ripensai al fatto che, in qualche modo, ero tremendamente attratta da lui, dal suo fascino misterioso che mi portava continuamente a pormi svariate domande.
Aveva lo sguardo solo come perso nel vuoto e magari era realmente in cerca di aiuto.
Si, lui voleva essere aiutato.
Posai nuovamente il mio sguardo su Byunghee e mi strinsi nelle spalle.
«Che cosa devo fare esattamente?»
Avevo abbassato le difese, depositato gli artigli.
Byunghee accolse la mia domanda con un ampio sorriso che si tracciò sincero sul suo volto.
«Devi fare in modo che non si nutra di te. Non permettergli di portare avanti ciò che ha iniziato questa sera, in nessun modo»
Lui non poteva, non doveva nutrirsi di me e della mia anima.
«Byunghee, io non riesco a capire perché questa energia di cui lui ha bisogno è dentro di me, davvero»
Byunghee si avvicinò a passo felpato «Hana, tu sei attratta da lui, non è così?»
La domanda di Byunghee fu in grado di sconvolgermi.
Deglutii abbassando lo sguardo.
«Questo perché è il suo lato umano che in qualche modo ti attrae verso lui. Io e i ragazzi vi abbiamo studiato in questi due mesi e siamo arrivati a questa conclusione»
«Il suo lato umano?»
«Esattamente»
«Quindi mi stai dicendo che per proteggermi da lui devo stargli lontana, no?»
«Il contrario»
Il contrario?
Il suo discorso non fece altro che mandarmi in confusione.
Non riuscivo a capire cosa intendesse e che cosa, esattamente, avrei dovuto fare.
«C’è una piccola cosa che vi accomuna, un qualcosa che può sembrare strano ma che avete entrambi, Hanami. Hai mai pensato al significato del tuo nome?»
In quel momento corrugai la fronte in segno interrogativo.
«Amo il mio nome principalmente per il suo significato.. ammirare i fiori»
«E in modo particolare quelli di ciliegio» mi fece notare lui.
Annuii, ancora incerta.
«Byunghee io..»
«Hana» ma lui mi fermò, si avvicinò e ancora una volta mi baciò la fronte e mi sorrise «quando domani mattina ti sveglierai tutto sarà più chiaro»
E in quel modo nel nulla sparì.
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