VI)
Demone contro
Drago
Entrato nella
fiamma Giuseppe si concentrò per percepire l’energia emanata dalle due Rose
Mystiche.
Non gli ci
volle molto per trovarle.
Come pensava
vicino alle Rose c’era una terza energia, probabilmente quella di
Laplace.
Ma c’era
qualcosa che non aveva previsto.
Una quarta
presenza, ma molto diversa da quella del coniglio.
Era
incredibilmente simile a quella emanata dalle Rose Mystiche delle
sorelle.
In ogni caso
non poteva tirarsi indietro. Ogni volta che iniziava qualcosa doveva portarla a
termine, che fosse un lavoro, un corso scolastico o semplicemente una partita a
scacchi.
Trovò
facilmente la porta dietro alla quale si nascondeva Laplace ed
entrò.
Si trovava in
un mondo notturno, ricco di vegetazione, ma era più che evidente che era stato
abbandonato.
Le siepi, gli
alberi ed i fiori erano quasi del tutto avvizziti, lo stesso valeva per alcune
piantine di fragole sparse tutt’intorno, mentre vari giocattoli e disegni
giacevano impolverati ed accartocciati.
Quel mondo
doveva essere il risultato dell’unione dei mondi interiori di Souseiseki ed Hina
Ichigo, e lo stato d’abbandono del luogo mostrava chiaramente il loro stato
attuale.
Iniziò a
camminare per il luogo, fino a che non si trovò davanti ad un crepaccio profondo
una decina di metri.
Sotto di lui
c’era il Giudice del Gioco, seduto davanti ad un fuoco, in compagnia di qualcuno
che vestiva con un abito rosa pallido.
Nel
frattempo, a casa di Jun…
Nori: Quindi
non c’è proprio speranza di riportare tra noi Hina e
Souseiseki?
Shinku: A
quanto pare no. Senza Rose Mystiche nemmeno nostro padre potrebbe fare qualcosa
per loro.
Suiseiseki:
Se solo quello stupido coniglio non fosse così evanescente potremmo prenderci le
Rose Mystiche desu!
Jun: C’è solo
il problema che lui si manifesta solo nell’N-Field da quando il negozio di Enju
è chiuso.
Kanaria: E
che l’N-Field è centinaia di volte più grande della terra
kashira…
Suiseiseki:
Ora basta desu! Non possiamo rimanere con le mani in mano desu! Dobbiamo
subi…
La
giardiniera ammutolì, mentre lei e le sorelle iniziarono a guardarsi
intorno.
Tomoe: Che
succede?
Shinku: Un
N-Field…
Kanaria:
Hanno aperto un N-Field kashira!
Jun:
Suigintou?
Shinku: No,
Suigintou apre gli N-Field come li apriamo noi. Questo è…
diverso.
Suiseiseki:
Sembra un passaggio creato dall’Oscurità desu…
Nori:
Oscurità?
Jun: Sbaglio
o hai detto che Giuseppe, o meglio, Bahamut è nato
dall’Oscurità?
Shinku: Si, è
così.
Jun: Può
darsi che usi proprio l’Oscurità per aprire gli N-Field. In fondo lui è Oscuro,
avrà imparato a manipolare le Tenebre!
Kanaria:
Sarebbe andato nell’N-Field quindi kashira? Ma… perché
kashira?
Tomoe. Forse
il biglietto era falso…
I presenti
nella sala guardarono la ragazza, come se dalle sue parole dovesse provenire la
salvezza del mondo.
Tomoe:
Insomma, noi sappiamo che è un tipo solitario, ma che nonostante ciò si adopera
per aiutare gli altri, giusto?
Nori: Si, ma
che c’entra?
Tomoe: Mi
sembra probabile che il biglietto che ci ha lasciati fosse tutta una finta. È
possibile che abbia voluto andare a cercare le Rose Mystiche senza nessuno tra i
piedi che potesse intralciarlo, o forse perché non voleva che qualcun altro
potesse correre un rischio che poteva evitare…
Suiseiseki:
Deve essere per forza così desu! Jun, prendi la tarda e Souseiseki, lo
raggiungiamo nell’N-Field desu!
Jun: Ma… se
davvero vuole che noi ne stiamo fuori…
Shinku: Non
possiamo rimanerne fuori. Giuseppe ora stà cercando di ridarci le nostre
sorelle, il minimo che possiamo fare è raggiungerlo per aiutarlo!
Jun afferrò
Souseiseki, ma fu anticipato da Tomoe nel prendere Hina.
Tomoe: Vengo
con voi.
Jun:
Cosa?
Tomoe: Non
sono una Medium, ma so combattere e tu lo sai. Se sarà necessario scenderò in
campo.
Nori:
Vengo…
Jun: Nori, tu
hai la semifinale del torneo di lacrosse e la tua squadra non potrà vincere
senza di te.
Nori: Ma
io…
Jun: Già
siamo in troppi per i miei gusti. Non ti preoccupare, torneremo sani e
salvi.
Nori: Va
bene…
Jun: Ah,
ricordati che oggi avremo altre due persone a tavola.
Con questa
affermazione ottimistica Jun convinse la sorella che non c’era di che
preoccuparsi.
Il gruppo
salì al piano di sopra, attivando un N-Field nello specchio ed
entrandoci.
Nel frattempo
Giuseppe aveva osservato attentamente la ragazza al fianco del coniglio,
riuscendo a comprenderne finalmente l’identità.
Non c’erano
più dubbi.
La quarta
presenza apparteneva alla settima Rozen, Kirakishou.
Lei era
l’unica ad avere una rosa bianca al posto dell’occhio
destro.
Solo una cosa
non era chiara: che ci faceva in compagnia del demone?
Nonostante
questo interrogativo Giuseppe saltò giù, atterrando nell’ombra di alcuni alberi,
così da poter ascoltare meglio cosa si dicevano.
Kirakishou:
Questo posto è orribile. Perché sei voluto venire qui?
Laplace:
Anche se la vita non c’è più il proprio passaggio non smette di esistere.
Kirakishou:
Dovresti smetterla di parlare per enigmi, comprenderti diventa ogni volta
un’impresa.
Laplace: Le
Rose Mystiche delle tue sorelline avevano bisogno di tornare a casa loro, ma
come vedi… sono cambiate un paio di cose. Un peccato se si pensa che questi
mondi avrebbero potuto prosperare ancora…
Giuseppe uscì
dal suo nascondiglio, mostrandosi ai due.
Giuseppe: Non
credi allora sia meglio rimettere ogni cosa al proprio
posto?
Laplace
osservò il ragazzo, senza capire chi fosse.
Laplace: Il
loro tempo però è scaduto, ergo non c’è più niente da fare
ormai.
Giuseppe: Per
chi ha la possibilità di vivere in eterno il tempo non scade
mai.
Laplace:
Ottima arguzia giovanotto. Potrei sapere il tuo nome di
grazia?
Giuseppe: Non
ha importanza. Sono venuto solo per un motivo. Datemi ciò che cerco e vi lascerò
perdere.
Kirakishou: E
cosa staresti cercando?
Giuseppe: Le
due Rose Mystiche delle proprietarie dei mondi che hanno creato
questo.
Laplace:
Interessante che tu conosca ciò. Sei per caso un allievo di Rozen che non ho
conosciuto? O magari hai un legame di cui Enju non mi abbia
parlato?
Giuseppe: Ho
già detto che non ha importanza. Allora, che rispondi?
Kirakishou:
Lui è il Giudice del Gioco, è l’unico che possa rivendicare il diritto di alcune
delle Rozen Maiden a tornare a combattere.
Giuseppe: Lui
sarà pure il Giudice, ma chi decide chi possa diventare Alice non è
lui.
Quell’affermazione
tradì il ragazzo, che fu riconosciuto dalla bambola.
Kirakishou:
Ora capisco perché sai tutte queste cose…
Laplace: Sai
chi è questo ragazzo Kira?
Kirakishou:
Il mio fratellino, quello che diede tanti grattacapi a nostro padre per metterlo
al mondo. Non pensavo ti avrei mai incontrato…
Laplace: Non
sapevo della sua esistenza… come mai lui è umano?
Giuseppe:
Perché io non sono come loro. Sono sempre appartenuto al mondo dei
vivi.
Laplace: Noto
che anche a te piace parlare per enigmi…
Giuseppe:
Poche storie, non ho tempo da perdere. Che decidi?
Laplace:
Desolato ma loro rimangono con me. Perché non provi ad
estorcermele?
Giuseppe: Per
caso è una sfida?
Laplace: Sai,
potrebbe essere divertente un confronto tra me ed una creatura di
Rozen.
Kirakishou:
Decisamente qualcosa fuori dal comune. Sarà interessante sapere chi è il
migliore… il Demone o il Drago?