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Autore: Sognatrice_2000    22/08/2014    1 recensioni
Shiho Miyano è una giovane ma bravissima dottoressa che svolge il suo lavoro con passione,guarendo anche le persone che apparentemente non hanno nessuna speranza. Il destino sembra giocarle un crudele scherzo,facendola innamorare di un paziente misterioso e affascinante affetto però da un grave tumore che non riesce a curare in nessun modo.
Egli,inizialmente attratto solo in modo fisico da lei,poco per volta svilupperà un sentimento più profondo nei suoi confronti,ammirato dal coraggio e dalla forza di quella giovane donna così matura e altruista che sembra decisa ad aiutarlo a superare la sua malattia a tutti i costi.
La storia d’amore che nasce tra di loro però comporta per Shiho,poco a poco,la rivelazione di una realtà sempre più assurda e inquietante,nonché la morte di sua sorella,unica testimone di quell’impensabile verità, avvenuta in circostanze misteriose.
Shiho si ritroverà coinvolta in un’incredibile avventura,catapultata in un passato ricco di intrighi,colpi di scena,odio,amore,speranze e sofferenze. Riuscirà ad affrontare i fantasmi di un passato crudo e doloroso, pronti a mettere in discussione tutta la sua vita e le sue convinzioni?
Genere: Drammatico, Erotico, Thriller | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Ai Haibara/Shiho Miyano, Akemi Miyano, Gin, Ran Mori, Shinichi Kudo/Conan Edogawa | Coppie: Shiho Miyano/Ai Haibara
Note: AU, Lime, OOC | Avvertimenti: Contenuti forti, Non-con, Tematiche delicate
Capitoli:
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Capitolo 11:
 
 
“Voglio sapere… chi sei davvero e per quale motivo sei piombato così all’improvviso nella mia vita.”
Lui mi guarda in silenzio,serio,poi lentamente si alza e mi posa una mano sulla guancia. Il mio respiro diventa irregolare prima che me ne accorga,senza che capisca esattamente il perché,e quando le sue labbra mi sfiorano l’orecchio trattengo un gemito mordendomi il labbro inferiore. La sua mano si posa sulla mia nuca e mi attira vicino al suo volto,guardandomi con uno strano sorriso. “ Chi sono io? Potrei essere il tuo incubo… o il tuo sogno.”
“Cosa?”Mi allontano in fretta,confusa,senza riuscire ad afferrare il senso di quelle parole. “Che stai dicendo,sei impazzito? Te l’ho chiesto seriamente… io,quando sono con te,mi sento strana… ho delle visioni particolari che non so spiegarmi…”
Prima che possa aggiungere altro mi ritrovo la bocca imprigionata dalla sua,le sue labbra premono con forza sulle mie annebbiandomi la mente…
“Adesso cosa vedi?”Mi sussurra staccando appena i nostri volti. Le sue braccia mi avvolgono la schiena,i nostri nasi si sfiorano e il respiro dell’uno accarezza il viso dell’altro.
“Che intendi dire?”
“Quando sei con me hai modo di vedere solo il mio lato più oscuro… permettimi di mostrarti anche quello dolce…”
Non ho tempo di interrogarmi sul significato di quelle parole,che mi ritrovo stesa sul letto,sotto il peso del suo corpo. Ansimo debolmente,ma poco dopo recupero la mia lucidità e mi alzo di scatto.
“No,io… non posso farlo. Non posso stare insieme a te se non so chi sei davvero. Mi stai nascondendo qualcosa,e devi dirmelo. Fino a quel momento scordati di avere a che fare con me”Sto per andare verso la porta,quando lui  mi afferra il polso con una forza sorprendente,e mi tira verso di lui.
“Dove credi di andare?”
Sgrano gli occhi: dove ho già sentito queste parole? Istintivamente cerco di liberarmi,intimorita.
“Lasciami,che vuoi fare?”Alzo la voce,quasi urlando,cercando di strattonare la sua presa,ma invano. Mi spinge contro la parete baciandomi il collo mentre io continuo a dimenarmi,poi improvvisamente mi ritrovo con la schiena adagiata sul pavimento, e lui sopra che mi imprigiona con il suo corpo.
In quell’istante,mi ritrovo trasportata in una stanza buia,dove si sentono indistintamente delle grida. Una bambina dai capelli ramati,schiacciata sotto il corpo di un uomo,continua ad urlare e a dimenarsi.
L’immagine mi spaventa tanto,è come se rivivessi io stessa le emozioni di quella bambina… ma per quale motivo?
Mi libero da lui con una spinta decisa,correndo verso la porta e fuggendo nel parcheggio. Sedendomi sul sedile di guida della mia auto respiro profondamente, ancora sconvolta. Prima mi salva la vita e ora stava quasi per… rabbrividisco, rifiutandomi di pensarci. Il telefono nella mia borsa squilla e lo porto in fretta all’orecchio senza pensarci.
“Pronto?”
“Shiho,ma che hai fatto,è tardissimo!? Si può sapere dove sei?”
Abbasso lo sguardo,le guance rigate dalle lacrime che involontariamente hanno iniziato ad uscire dai miei occhi. “Ran… devo dirti una cosa importante.”
 
 
**
 
 
“Calmati,adesso va tutto bene”Sorseggio la tisana che mi ha preparato Ran e avverto un leggero sollievo,anche se sono ancora scossa.
Abbozzo un lieve sorriso,stanca. “Non so come ringraziarti,sei stata davvero gentilissima.”
“Scherzi? Non ho fatto assolutamente niente… piuttosto dimmi,va meglio? Sei sicura di stare bene?”
“Non tanto”
Ran esita un attimo,poi mi stringe forte una mano. “Shiho,adesso credo di capire meglio cosa intendeva dire tua sorella…”
“Ti dispiacerebbe spiegarti meglio?”
“Me lo hai detto tu  stessa che una volta tua sorella ti ha detto di stare lontana da Gin… credo che avesse ragione,è un tipo pericoloso,devi stargli alla larga.”
“E perché? Solo per il fatto che sa usare una pistola? Ammetto di essere rimasta sorpresa anch’io,ma…”
“No,Shiho,non è questo il punto,io intendevo dire… ciò che stava per farti… non è naturale che una persona si comporti in questo modo… ha finto di essere dolce,ma adesso si è mostrato per quello che è davvero. E poi quando gli hai chiesto chi era lui non ha risposto alla tua domanda. Significa che ha qualcosa da nascondere.”
“Mi ha detto… “Potrei essere il tuo incubo o il tuo sogno…”Ma che cosa vuol dire?”
“Non ne ho la minima idea… ehi,Shiho,ti senti bene?”Improvvisamente avverto una forte nausea e credo anche di essere impallidita,ma provo a sorridere per rassicurarla.
“Sì,è tutto a posto…”
“Sicura?”
D’un tratto un pensiero folle mi attraversa la mente,ma lo scaccio subito. No,non può assolutamente essere.
“Sì,sto bene”
 
 
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Mi dirigo a passo svelto verso il distributore di bibite e riempio un bicchiere di caffè, bevendolo in un solo sorso. Sono esausta,per fortuna tra un’ora il mio turno è finito e posso andare a casa a riposarmi. Sbadiglio accasciandomi su una sedia e chiudendo per un attimo gli occhi: da un paio di giorni avverto una strana stanchezza che prima non avevo. Probabilmente è causata dal troppo lavoro e dai mille pensieri che mi affollano la mente,non credo sia niente di serio. Non faccio ad andare in bagno che un dottore mi chiama per visitare un paziente,e con un sospiro lo seguo attraverso il corridoio. Sento le gambe tremare e la vista offuscarsi,ma non ci faccio troppo caso e continuo a lavorare come se niente fosse.
Quando il mio turno finisce,tra una visita e l’altra mi trattengo per un’altra mezz’ora, ma ad un certo punto sono così stanca che decido di andare in bagno a darmi una rinfrescata. Mentre mi sciacquo le mani in uno dei piccoli lavandini,vedo Ran entrare e mettersi accanto a me,mentre si aggiusta il trucco allo specchio.
“Shiho,che ci fai ancora qui? Dovresti essere a casa…”Mi rimprovera passandosi il lucidalabbra,accompagnata da un’occhiata storta.
“Ho ancora molto lavoro da fare,e a casa non sarei utile a nessuno”Finisco di asciugarmi le mani e sto per uscire,ma Ran mi afferra per un braccio.
“Sei molto pallida,non devi stancati così… dammi retta,Shiho,vai a casa”Sorrido davanti alla sua preoccupazione affettuosa,ma scuoto la testa.
“Non è niente…”Non riesco neanche a finire la frase che mi sale alla gola una fortissima sensazione di nausea e sono costretta a precipitarmi verso i lavandini.
“Shiho,stai male?”Si allarma lei reggendomi la fronte,ma io sto troppo male. Dopo qualche minuto mi tiro su a fatica,osservando con disgusto i resti di cibo dentro al lavandino.
“Shiho,che cos’hai?”Mi chiede ancora Ran preoccupata.
“Sono due o tre giorni che sto male,sarà un raffreddore…”
“A me sembra che tu stia benissimo,non hai nemmeno la tosse,sei solo molto pallida. Forse hai mangiato troppo?”
Sorrido ironica. “Certo,l’unica cosa che prendo è un po’ di frutta per cena e il resto del giorno bevo caffè.”
“Ma sei impazzita? Per quale motivo non mangi?”
“Non ho appetito e come se non bastasse non è la prima volta che ho la nausea… inoltre sono spesso stanca e nervosa,ma non capisco perché.”
Ran mi guarda con espressione terribilmente seria,poi mi prende le mani tra le sue e mi guarda dritta negli occhi. Due occhi azzurri fermi e preoccupati,che mi provocano una leggera inquietudine.
“Shiho…”Sussurra con voce appena percettibile “Questo può significare solamente una cosa.”
 
 
**
 
 
Con l’ansia che mi cresce nello stomaco osservo Ran dirigersi al bancone della farmacia che si trova all’interno dell’ospedale e acquistare una piccola scatolina che ripone in una busta. Giro lo sguardo da una parte,mordendomi nervosamente un labbro: mi sento così imbarazzata… la proprietaria della farmacia mi conosce da molto tempo,e come tutti i miei colleghi sa che non ho mai frequentato un uomo. Adesso cosa penserà di me?
Poco dopo,con un sospiro di sollievo,vedo Ran dirigersi verso di me con un sorriso e mi porge il sacchetto. “Stai tranquilla Shiho,adesso lo farai subito e vedremo qual è il responso. Su,non ti agitare così.”
“Hai ragione,sono proprio una sciocca”Cerco di sorridere,ma il risultato è solo una smorfia sofferente.
Ran mi accompagna fino alla toilette,e prima che mi chiuda in uno dei bagni,mi sorride ancora con dolcezza per rassicurarmi. “Fallo con calma,e qualunque sia l’esito,non preoccuparti. Io ti aspetterò qui fuori,prenditi tutto il tempo necessario.”
Prendo il test di gravidanza tra le mani,e mi accorgo che tremano convulsamente. Prendo un respiro profondo per calmarmi e stringo forte la provetta. Il cuore mi batte a mille,lo sento pulsare nel petto e rimbombare nelle orecchie. Chiudo gli occhi per qualche secondo,e poi li riapro,sicura.
Di cosa ho paura? Devo fare come mi ha detto Ran,accettare la risposta senza preoccuparmi e senza agitarmi inutilmente.
Dopo qualche minuto apro la porta del bagno con un cigolio,e Ran mi viene subito incontro,abbracciandomi.
“Allora?”
Sollevo lo sguardo e sorrido. Non si può dire che sia particolarmente entusiasta,ma non posso non sorridere davanti a una nuova vita. “E’ positivo.”
 
 
**
 
 
“Ok,quando hai intenzione di dirglielo?”Ran,seduta di fronte a me, giocherella con la cannuccia del suo succo di frutta ghiacciato,e mi lancia uno sguardo intenso.
Dopo la ‘grande scoperta’,come dice lei,siamo andate subito al bar all’angolo su insistenza di Ran,che sostiene si debba festeggiare. Io ho accettato a malincuore,ma se avessi saputo che intendeva rivolgermi le solite domande indiscrete mi sarei ben guardata dal farlo.
“Dirlo a chi,scusa?”Faccio finta di niente,rivolgendo lo sguardo dall’altra parte e sperando che cambi argomento.
“Mi prendi in giro,Shiho? Mi pare ovvio,devi dirlo al padre… chiunque sia”Termina con una risatina maliziosa. Avvampo e mi trattengo quasi dal darle uno schiaffo.
“Cosa stai insinuando?”
“Calmati,stavo solo scherzando. Allora,quando lo dirai a Gin?”
“Non glielo dirò affatto”
“Cosa?! E perché,scusa?” 
“Non capisci? Come posso dirglielo dopo quello che è successo?”Mi porto le mani alla testa,sconfortata,ma Ran mi risolleva prontamente con un sorriso.
“Ehi,non ti scoraggiare,capito? Basterà che vi parliate e si risolverà tutto…”
“Ti sembrerà sciocco,ma non me la sento… ho paura”
“E’ naturale…”
“No,non mi sembra naturale. Sono terrorizzata,e non riesco a capire il motivo. E poi non eri tu che mi dicevi di stare lontana da lui?”
“Ben,questa notizia cambia tutto… e poi io non credo che tu voglia stargli lontana, dico bene?”Arrossisco appena alle sue parole,ma seppur con riluttanza annuisco.
“E allora domani tu e lui vi parlate e si sistemerà ogni cosa. D’accordo?”
“Non me la sento di dirgli del bambino…”
“Non sei obbligata a dirglielo subito,però devi assolutamente parlarci,ok?”
La abbraccio commossa dal suo interessamento così sincero. Per merito suo mi sento più coraggiosa. “Lo farò sicuramente,Ran.”
 
 
**
 
 
Mi siedo alla scrivania del mio ufficio con uno sguardo completamente assente e trasognato,ripensando a tutte le emozioni del giorno precedente e alla scoperta che sicuramente sconvolgerà la mia vita d’ora in avanti. Abbasso lo sguardo verso la pancia e sorrido,accarezzandola con la punta delle dita: lì dentro sta crescendo una nuova vita,il frutto del nostro amore… arrossisco violentemente al solo pensiero,e torno a guardare la schermata del computer per distrarmi. Ma è tutto inutile,i miei pensieri viaggiano sempre in una sola direzione: sto per diventare mamma,mi sembra ancora impossibile,ma sono piena di dubbi e insicurezze,non so se è quello che voglio davvero. E come faccio a dirlo a Gin? Se lui non volesse questo bambino?
Sospiro frustrata appoggiandomi allo schienale di pelle della sedia e giocherellando con la matita,lo sguardo perso nel vuoto: sul momento,quando ieri sera avevo parlato con Ran,mi ero sentita coraggiosa e sicura come non mai,ma adesso tutte le mie forze sembrano essersi sgretolate al solo pensiero di quello che devo fare.
A distogliermi dalle mie insicurezze arriva la voce di un’infermiera che bussa concitatamente alla mia porta.
“Avanti”
“Dottoressa,un paziente si è sentito male ed è svenuto. Potrebbe scendere a visitarlo?”
“D’accordo”Sospiro alzandomi. A quanto pare i miei problemi dovranno aspettare.
Quando però mi fermo davanti alla porta della stanza,il cuore inizia a battermi forte, stretto nella morsa dell’angoscia. Non è possibile…
“Ecco,è qui.”Mi dice l’infermiera prima di allontanarsi.
Entro con le mani che mi tremano,dimenticando all’istante tutto quello che è successo ieri tra noi.
Mi fiondo verso il letto,accarezzando la guancia di Gin e stringendolo a me. Le lacrime bagnano il mio viso con insistenza,sono così preoccupata che ci metto un po’ a capire che lui si è sollevato e adesso sono io a essere stretta tra le sue braccia.
“Come stai?”Sussurro tremando,lasciandomi accarezzare i capelli senza alcun timore.
“Meglio,adesso che sei qui”Mi risponde lasciandomi un bacio leggero sull’orecchio.
“No,non stai bene,devo visitarti”Mi agito cercando di liberarmi del suo abbraccio,ma lui mi stringe con forza le spalle impedendomi di muovermi.
“Non ho nulla,ho fatto tutto questo solo per vederti”Sospira,portandomi una ciocca di capelli dietro l’orecchio. “Devo dirti una cosa…”
“Vuoi dire che hai finto di svenire perché sapevi che sarei venuta qui?!”
“Sì,ma l’ho fatto perché avevo bisogno di vederti.”
Solo a quel punto mi rendo conto della nostra posizione e mi stacco immediatamente. “Non toccarmi,come ti permetti?”Gli do le spalle,turbata e agitata,ma ogni mio sforzo di resistergli fallisce miseramente non appena le sue dita fredde si posano sul mio collo e scorrono piano fino ad accarezzarmi la spalla.
“Piccola,non fare così…”E’ vicino,troppo vicino,e il mio respiro si spezza a quel contatto.
“Non mi toccare”Balbetto con il respiro più irregolare,ma è tutto inutile,lui non si allontana. Passa un braccio attorno ai miei fianchi e la mia schiena si incolla al suo petto,mentre il mio cuore continua a battere talmente forte che quasi mi fa male. “Ho paura… ti prego,lasciami…”
Sento la sua stretta diminuire e addolcirsi,poi mi si avvicina all’orecchio scostandomi una ciocca di capelli che lo coprono. “Mi dispiace,piccola,ieri ero fuori di me,non volevo farti del male…”Mi accoccolo al suo petto,rassicurata da quelle parole, rabbrividendo quando le sue labbra mi si posano sul collo lasciandomi dolcissimi e lentissimi baci.
“Senti… devo parlarti”Sussurro impercettibilmente per non rovinare questo momento,rovesciando la testa sulla sua spalla e sorridendogli.
“Dimmi”
Arrossisco,improvvisamente indecisa. “In questi giorni non sono stata molto bene… avevo la nausea,mi sentivo stanca all’improvviso e non mangiavo quasi nulla…”
“Ora come stai?”Mi chiede lui abbracciandomi forte,e io mi sento felice al pensiero che sia preoccupato per me.
“Bene… non c’era motivo di preoccuparsi”Sorrido,prendendogli la mano e posandola sul mio ventre. Lui resta immobile per qualche secondo,poi solleva lo sguardo e incrocia i miei occhi,incredulo.
Accentuo il mio sorriso,annuendo appena. “Aspetto un bambino,il nostro bambino.”
  
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