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Autore: JioCullen98    22/08/2014    2 recensioni
Li dove finisce il mondo.
Li dove regna il silenzio.
Li dove giacciono le anime stanche.
Li affronteremo il nostro ultimo nemico.
La morte.
Genere: Azione, Fantasy, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altro personaggio, Nuovo personaggio, Un po' tutti | Coppie: Alice/Jasper, Bella/Edward, Carlisle/Esme, Emmett/Rosalie
Note: Cross-over, What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: New Moon
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~~Ecco il nuovo capitolo.
Buona lettura.

Pov. Bella

Mi svegliai il giorno dopo. La luce irrompeva forte nella stanza.
Era mattina ed era molto presto. Mi alzai e mi guardai intorno. Nella notte era arrivato qualcuno. Una ragazza dai capelli corti e rossicci stava sdraiata su uno dei letti con una smorfia dipinta sul volto anche se stava dormendo. Non c'era nessun altro.
Poi sentii una voce. -Buon giorno cara.- Era zia Ariana. -Buon giorno zia.- Lei mi sorrise e si avvicinò. -Cara ieri sera sono tornata e stavi già dormendo perciò non ho potuto avvertirti. Ho una bella notizia da darti.- Di cosa poteva trattarsi? -Ieri Albus ha fatto preparare la tua stanza. Quindi puoi andare a prepararti.- Fantastico! Ero un po' stufa di dormire in infermeria.
-Avanti se ti sbrighi riesci a prepararti in tempo.- In tempo? -Per cosa?- Lei alzò gli occhi al cielo.
-Ma per la colazione con tutti gli altri studenti. È chiaro. Sono due giorni che non mangi.-
Già erano due giorni che non mangiavo e soprattutto che indossavo gli stessi vestiti.. Non ci avevo proprio fatto caso. Lo stress gioca brutti scherzi. -Ok, allora andiamo.- Uscimmo dall'infermeria e girammo a sinistra. Percorremmo un lungo corridoio e poi sbucammo in luogo incredibile. Le scale si muovevano da sole e le pareti erano piene di ritratti. -Accidenti zia è fantastico.- Lei annui. -Già questa scuola è magnifica. Ma ora andiamo. Non voglio che qualcuno ti veda conciata cosi.- Conciata in quale modo? Ero vestita in modo abbastanza normale. Ma forse non per una strega.
-A proposito oggi andrai con Agrid giù in paese.- Cosa? -E perché?- Si voltò verso di me ed alzò di nuovo gli occhi al cielo. -Ma per comprare tutto ciò che ti serve no? Non hai nulla di ciò che ti serve per vivere qui. Quindi andrai giù in paese. Ti ho fatto una lista. È in camera tua sulla scrivania.- Evitai di soffermarmi su come un fantasma potesse scrivere.
Intanto eravamo arrivati davanti ad un dipinto di una dama del 1800. Era molto bella con quel vestito blu. In quel momento stava dormendo, allora la zia la svegliò. -Agata ti prego svegliati.-
La dama si svegliò borbottando, ma si fermò quando notò che a disturbarla era stata Ariana. -Salve Ariana. Posso fare qualcosa per te?-  Zia Ariana allora le spiegò. -Lei è Isabella. Occuperà la tua stanza.- Lei allora si voltò verso di me. -Salve cara io sono Lady Agata. È un piacere.- Mi sentii in dovere di rispondere. -Anche per me.-  Lei allora sorrise, poi sentii uno scatto e il suo dipinto si sposto come una porta che si apriva.
-Devi sapere che questi erano gli appartamenti privati di tua madre. Ho dovuto riarredarli, certo. Naturalmente non posso fare magie, ma diciamo che siccome gli studenti dovevano esercitarsi ne ho approfittato un po'.-
Ridemmo entrambe a quella battuta. Ero sicura che gli avesse sfruttati più di un po'.
-La mamma non dormiva con i suoi compagni?- Da quel che sapevo nei collegi funzionava cosi. -No cara. Tua madre ha sempre vissuto qui, fin da bambina. Perciò ha sempre avuto delle stanze per se. Anche quando è cresciuta tuo nonno ha continuato ad insistere perché avesse una stanza tutta sua.- Ah, ecco!
Scavalcai un piccolo gradino e attraversai un corto corridoio con due candelabri ai lati per poi sbucare in un fantastico salotto.
Era una piccola stanza arredata con parquet scuro sul pavimento e i muri invece erano color verde felce
-Siamo nella torre cara.- Disse zia Ariana. Ma io stavo ancora contemplando la stanza.
Davanti a noi, ma sulla destra, c'erano un grande tappeto con strane forme geometriche con un divano e due poltrone marroni voltati verso di noi.  Mi avvicinai al tavolino che stava nel mezzo e notai che davanti c'era un bel camino acceso. La stanza era molto calda. Fantastico. C'erano svariati candelabri nella stanza. Niente elettricità. Che bello!
C'erano quadri di dame alle pareti. Simpatiche donne che giocavano a carte, leggevano, scrivevano, spettegolavano o bevevano. Beh almeno lo avrebbero fatto appena sveglie. Avrei avuto qualcuno con cui parlare.
Mi affacciai alla finestra e notai il magnifico panorama. La fitta foresta pullulante di vita che per quanto potevo vedere circondava buona parte della scuola. Mi voltai ancora verso la stanza e notai che tra un quadro e l'altro c'era una libreria. Mi avvicinai e ne tirai fuori uno. La signora delle camelie.
-Tua madre adorava i libri dei babbani.- Mi voltai verso zia Ariana. -Andava al Paiolo magico e da li si dirigeva nelle biblioteche di Londra. Questi sono tutti i suoi libri.-
Tra una biblioteca e l'altra però c'era una scala. Cosi mi avvicinai e salii le scale (decorate sempre con parquet e tintura verde felce).  Quella cromia continuava fino al piano di sopra dove c'era uno studio completamente composto da librerie. Con una scrivania e una sedia al centro dello stesso legno delle librerie della stessa cromia del parche. I libri erano davvero tantissimi.
Scesi dalle scale che continuavano a correre sulla parete per arrivare al piano di sopra e mi avvicinai alla scrivania. Sopra la scrivania erano posati in ordine un'agenda, un calamaio e una piuma che fungeva da penna. Accidenti.
-Noi non abbiamo preso tutte le abitudini dei babbani. Qui niente elettricità, niente telefono, computer e televisione. Però c'è una nota positiva.- mi voltai verso zia Ariana con le sopracciglia aggrottate e lei continuò. -Abbiamo l'acqua corrente.- Beh almeno quella.
Tornai alle scale e continuai la mia esplorazione.  Le scale terminavano con una porta di legno.
Aprii la maniglia e mi trovai davanti una stanza da letto molto carina.
La moquette verde era stesa a terra e su di essa posavano un letto, due comodini e un comò in legno scuro come il parquet di prima. L'armadio era a muro. I miei effetti personali erano stati ordinati. C'era una porta che probabilmente conduceva in bagno.
-Ora ti lascio prepararti ci vediamo giù per la colazione.- Giù dove? -Come faccio ad arrivare?-
Lei allora si fermò. -Scendi tutte le rampe di scale e appena ti trovi davanti una statua vai a destra apri la porta e troverai i ragazzi. Loro saranno li tra un'ora e mezza i professori una mezzora prima. Ci vediamo giù.- Detto questo sparì.

Spero che vi sia piaciuto. È stato più che altro un capitolo intermedio, non molto importante ma non saprei...... Comunque fatemi conoscere il vostro parere. Grazie.

   
 
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