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Autore: AliceCutso    22/08/2014    1 recensioni
Alexis ha dovuto affrontare tante cose negli ultimi mesi. Nel giro di un'estate la sua vita si è completamente capovolta e Jonathan ha di certo approfittato di questo, confondendola per avvicinarla a se.
Ora che lui è tornato Alexis ha la possibilità di conoscere meglio sua sorella, Clary, ma si trova anche a doversi porre delle domande su se stessa, perchè c'è un dubbio che la tormenta e la fa esitare: in lei prevale il bene o il male?
Esiste ancora una possibilità per la sua anima?
Seguito di "Colei che protegge", tuttavia comprensibile anche per chi non avesse letto la storia precedente.
Genere: Avventura, Fantasy, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Clarissa, Jace Lightwood, Jonathan, Nuovo personaggio, Sebastian / Jonathan Christopher Morgenstern
Note: Missing Moments, What if? | Avvertimenti: Incompiuta
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Pov Alexis
 

 

Quando appariamo nella grande biblioteca dell'istituto di New York mi sento piuttosto irrequieta. Voglio dire, siamo in pieno territorio nemico per giunta disarmati! Jace ha molto insistito per venire qui a prendere alcuni libri che potrebbero tornarci utili e mio fratello ha acconsentito nonostante le mie riserve. Forse il loro legame è più profondo di quanto pensassi, coinvolgendo Jonathan più di quanto lui voglia ammettere.
Su di noi incombe la statua di Raziel, glorioso e letale come solo un angelo sa essere mentre ci scruta con freddi occhi di pietra.
-da questa parte, fantasmino-.
Sentendomi chiamare proprio "fantasmino" da Jace qualcosa mi schizza dritto al cervello sopratutto perchè è uno degli appellativi che mi rivolgevano i bambini dell'orfanotrofio... senza contare che lui è semplicemente odioso. Non riesco a capire cosa ci trovi Clarissa, ne tanto meno Jonathan. Se stiamo nella stessa stanza per più di dieci minuti di solito finiamo a insulti sarcastici con mio fratello che ci chiede esasperato di piantala.
Li raggiungo, comunque, in un ala un po' più nascosta dietro uno scaffale dove li trovo mentre spulciano un libro rivestito in pelle nera.
-è quello che ci serve?-.
-Non proprio- mi dice Jonathan malizioso -è pieno di pornografia demoniaca. Divertente se ti piace il genere, ma dubito che possa aiutarci-
-ma piantala!-.
Facendo capolino oltre la sua spalla scorgo immagini confuse raffiguranti quelli che sembrano demoni Rahab e Oni in strane posizioni. Improvvisamente un motto di disgusto mi sale allo stomaco. Chi potrebbe eccitarsi con questa roba? I demoni sono creature assolutamente orrende, degne dei peggiori degli incubi, non capisco come si possano trovare erotiche immagini che li raffigurano mentre si accoppiano fra di loro.
-che ne sai che è pornografia- gli dico esaminando meglio il libro -trovo impossibile pensare che questo sia definibile sexy da qualcuno-.
-ti sorprenderebbe sapere quanti apprezzano il genere-.
Con un movimento rapido della mano chiudo il libro per sollevarlo vicino alla mia testa -mi stai confessando che quando avevi 14 anni tenevi sotto al letto una scatola piena zeppa di roba come questa? È piuttosto inquietante-.
Lui mi sorride sopratutto con lo sguardo, pieno di languida ironia e proprio mentre penso che stia per rispondermi con una battuta maliziosa Jace richiama la sua attenzione qualche metro più in la.
Io non lo seguo perchè qualcos'altro attira la mia attenzione. La pelle comincia a formicolarmi e lo sguardo si posa verso l'alto. Sento come una presenza al piano di sopra ma è molto strano perchè non è un demone. Se ci sono dei demoni nelle vicinanze di solito mi viene la nausea o sensazioni di malessere, mentre adesso è più... calore. Non so bene come descriverlo, ma è come se appena sotto la superficie dei miei muscoli si fosse creata improvvisamente come una fiamma che mi scalda tutto il corpo.
Aguzzo la vista cercando la possibile fonte di tali effetti temendo con orrore che possa esserci un Nephilim o, che so, un qualche sistema d'allarme che i miei sensi particolarmente acuti, donati dal sangue angelico in eccesso, hanno percepito.
-Alexis, tutto bene?-.
A parlare è stato, ovviamente, Jonathan. Mi osserva circospetto vicino a Jace il quale sta esaminando un voluminoso libro dall'aria antica e proibita.
-Questo è perfetto per i nostri scopi- annuncia a mezza voce -possiamo andare-.
Quindi raggiunge mio fratello che mi fa segno di raggiungerlo. Mi concedo un ultimo sguardo incerto verso l'alto, poi però li affianco prendendo per mano Jonathan.
Quando riapro gli occhi sono di nuovo nell'appartamento, proprio davanti al tavolo da pranzo.
Lesti, ci accomodiamo mentre mio fratello apre il libro alla sezione "leggende sulla conversione dei poteri angelici".
-siamo sicuri che faccia per noi?- chiedo -in fondo sono poco più di favole queste-.
-tutte le storie sono vere sorellina, non lo hai ancora capito? Dobbiamo solo riuscire a capire quanto c'è di falso in esse-.
-e come pensi di riuscirci?-.
-segnando le informazioni più... sentite qua "il cavaliere allora afferrò il Sacro Gral mentre questi risplendeva della luce Divina e recitò -Dio sia maledetto poichè la sua falsità regna maligna su di noi lasciandoci inermi contro la crudeltà del mondo. Io qui, alla luce dell'ottava luna, consacro la leggendaria coppa in nome del Demonio in modo che egli possa donargli potere, allora io arruolerò valorosi soldati nel suo esercito contro il Cielo-". State pensando a quello che sto pensando io?-.
-in effetti sarebbe un'idea interessante- concorda Jace annuendo -ma è troppo rischioso cercare di recuperare la Coppa Mortale. Forse potremmo trovare il modo per produrne una nuova, magari con l'adams-.
Cogliendo la loro idea scuoto la testa pensierosa -Le sorelle di ferro stanno dalla parte del Conclave quanto i Fratelli Silenti, non ci aiuteranno mai-.
-Non è detto, Alexis- gli occhi dorati del ragazzo si puntano su Jonathan il quale lo osserva curioso -so che una di loro aveva fornito le armi a nostro padre ai tempi del Circolo e poco prima che venisse scoperta è fuggita nascondendosi da qualche parte. Se le procuriamo dell'adams sono abbastanza sicuro che ci aiuterà-.
-puoi metterti in contatto con lei?-.
Il volto del ragazzo si illumina improvvisamente sfoderando un mezzo sorriso complice, caldo ed ammaliante -non ti preoccupare, penso a tutto io. Tu fai già troppo-.
-Non sia mai che il tuo fidanzatino si affatichi-.
Improvvisamente per la stanza cala un breve silenzio, a metà fra lo stupito e l'innervosito.
Non so bene il perchè di quel commento acido ma mi è uscito di bocca con prepotenza e ormai non posso di certo rimangiarmelo. È solo che... credo di essere gelosa, gelosa del loro legame, del loro spalleggiarsi... tutte cose che dovremmo avere io e Jonathan e le avevamo prima che lui venisse ucciso... insomma è mio fratello, non quello di Jace!
Entrambi adesso mi osservano con gli occhi affilati, sorpresi ma anche guardinghi pugnalandomi al petto con la loro unione.
-Che succede fantasmino?- mi fa Jace -abbiamo il ciclo?-.
-Io no, ma forse tu si. Ora capisco il perchè di tutti quei tampax! Potevi dirmelo spaventapasseri-.
-La volete piantare una volta per tutte voi due?- Jonathan, dall'altra parte del tavolo, è tornato a studiare il libro ma dalla tensione delle spalle riesco a vedere la sua frustrazione -Siamo una famiglia, dobbiamo restare uniti-.
-Noi due siamo una famiglia- dico senza celare il disprezzo -al massimo possiamo includerci anche Clarissa ma lui -con una mano accenno a Jace -lui non è nessuno-.
-è tuo fratello quanto lo sono io-.
-solo perchè nostro padre lo ha addestrato? Non funziona così. Andiamo, non a nemmeno un nome tutto suo! Valentine lo ha allevato solo per poterlo usare come pedina nel suo piano, per ucciderlo sulla riva del lago di Lyn. La sua esistenza non vale più di quella di una bestia da macello!...-.
-adesso basta!- la voce perentoria di mio fratello m'interrompe.
I nostri occhi si incrociano e io mi sento letteralmente morire sotto il suo sguardo oscuro e freddo -è meglio che tu vada nelle tue stanze Alexis-.
Le lacrime pungono prepotenti per uscire ma non lo farei mai davanti a loro e di certo non dopo che Jonathan mi ha mandata in camera come si fa con una bambina.
-Volentieri- dico alzandomi.
Mentre mi allontano cerco di avere un comportamento altezzoso e fiero ma non appena richiudo (sbattendo forte) prima la porta della stanza e poi quella del bagno mi lascio andare contro il muro a un enorme pianto liberatorio senza senso.
Nella mia testa esplodono maligne immagini che mi fanno contorcere lo stomaco e sentire male: io e Jonathan mentre ci accarezziamo il viso a letto e subito dopo lui che appoggia una mano sulla spalla di Jace sorridendogli, sempre lui che mi ignora mentre parla con il nostro caro "fratellastro", Clarissa con i sui capelli rossi mentre mi guarda dal basso verso l'alto con la spalla ancora sanguinante per la ferita che le avevo inflitto, la pioggia che ho affrontato con Caster mentre scappavo dai cacciatori, Nero che si allontana nel cielo pieno di odio per me.
Ma cosa mi succede? Io non mi comporto mai così, mai!
Poi, inspiegabilmente, mi viene in mente anche Jas... i suoi occhi così verde smeraldo, il suo atteggiamento così impetuoso e la polvere brillante che rimaneva di lui... possibile che lo piangerò per sempre d'ora in poi? È ovvio che la sua perdita è stata... atroce ma riuscirò mai a ritrovare la pace?

 

  
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