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Autore: MrsKaulitz    22/08/2014    4 recensioni
Yuki è la promessa sposa di Kaname Kuran, in un mondo dove non esistono i purosangue, ma solo vampiri nobili, dove loro sono semplici amici d'infanzia.
E Zero è un umano, normale come tanti altri della sua età, proprio come Ichiru.
Due mondi diversi, due nemici, eppure entrambi accomunati dallo stesso desiderio di viversi, da una passione segreta e oscura che non lascia loro tregua, un'ossessione.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Yuki Cross, Zero Kiryu
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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3. Lasciarsi travolgere
" Ehy, Kiryu, ti vogliono in presidenza. "
Nao, il capodormitoro, mi lanciò un cuscino in piena faccia, interrompendo così il mio sogno agitato. Lo stesso sogno che rifacevo ogni notte.
Mi alzai barcollando col respiro rotto dagli ansiti mentre con una mano mi tenevo il cuore.
" Ehy tutto bene? "
Sentii Nao farsi vicino, perciò mi affrettai a rimettermi in sesto, afferrando i primi vestiti che mi capitarono tra le mani e infilandomi nel bagno.
Lo stesso sogno. La stessa scena in cui i miei genitori morivano per mano di altri. Tutto quel sangue...
 Mi rifiutai di ripensarci e mi concentrati sul volto stanco e pallido che mi restituiva lo specchio. Era strano, prima di andare da Yuki Aido, la notte non riuscivo mai a prendere sonno, ma una volta che l'avevo vista, i miei incubi mi ritormentavano.
 Sfregai più forte il viso come se volessi rimuovere quel senso di spossatezza mentre i miei pensieri si concentravano sull'altro mio tormento.
 Sembrava che quella ragazzina si prendesse ogni giorno un centimetro del mio cervello, e non mi permettesse di fare altro che pensarla.
Mi stavo perdendo in acque troppo profonde, ma come sabbie mobili, per quanto cercassi di tirarmene fuori, ne venivo inghiottito.
 Mi sarei dannato per poter accarezzare anche solo per qualche minuto quei suoi lisci capelli lunghi. E avrei dato molto altro se avessi potuto baciare per qualche istante la sua bocca. Ma sapevo che non mi sarebbe bastato, e che, una volta assaggiata la sua pelle, non avrei avuto la forza di fermarmi.
Se solo pensavo a lei mi correvano i brividi.
Il giorno prima, in quel ristretto bagno, avevo dovuto ricorrere a ogni mezzo per non chiudere quella porta a chiave e intrappolarla lì con me.
Non mi ero mosso, non avevo reagito, ma la verità era che neanche io sapevo cosa avrei voluto fare in quel momento. Non sapevo quanto a fondo avrei voluto spingermi.
 La sera prima, avevo solo avvertito il bisogno disperato che lei mi toccasse.
Avrei voluto che si fosse avvicinata e mi avesse sfiorato con quelle sue piccole mani,
Il pensiero fece risvegliare il mio amico sotto la cintura, mentre mi infilavo la maglia grigia col teschio e imboccavo il corridoio per uscire dai dormitori.
 Quando finalmente raggiunsi la presidenza, Kaien Cross mi stava aspettando sulla soglia.
" Entra su. "
Con una mano mi spinse dentro mentre si guardava circospetto intorno e poi ci chiudeva nel suo ufficio a chiave.
Il suo comportamento mi mise in allerta e affinai isensi per cercare di cogliere un minimo movimento o rumore. Ma niente, silenzio totale.
" Che stai facendo? "
Il direttore mi guardò come se fossi impazzito.
" Controllavo se ci fosse qualcuno. "
" Perché? "
La sua domanda mi irritò non poco, ed ero pronto ad andarmene se non mi avesse trattenuto con un braccio.
" Non c'è nessun reale pericolo, mi assicuravo solo che non ci fosse in giro qualcuno della Night. "
Scostai bruscamente la sua mano e mi rimisi a sedere.
" Perché mi ha fatto chiamare? "
" Volevo parlarti di Yuki. "
Il suo guardo, la sua voce, persero ogni traccia di leggerezza, e mi mossi sulla sedia quasi involontariamente.
 Erano troppe le sensazioni che scatenava il suo nome, e non capivo di cosa volesse parlarmi il preside.
Aveva forse scoperto il desiderio che avevo di lei? Voleva chiedermi di stare lontano dalla sposa di Kuran?
Sapevo che, se anche me l'avesse ordinato, non avrei potuto obbedire.
Quello che mi attirava a Yuki era una cosa che cercavo di combattere ogni giorno, dicendomi che era la sorella di un uomo viscido, e che per questo dovevo tenerla lontana da me quanto più possibile. Mi disgustava il suo cognome, mi disgustava lei, eppure non riuscivo a starle lontano.
All'inizio non mi aveva attratto quasi per niente, ma la cosa sembrava peggiorare ogni giorno di più. Fino ad arrivare al giorno in cui l'avevo scoperta a guardarmi ammirata, e tutte le mie difese si erano sbriciolate.
 Non potevo starle lontano, era diventato quasi un bisogno fisico vederla.
" Ho saputo che ci sono state delle tensioni. "
L'unica tensione che avvertivo era quella sessuale, ma evitai di rivelarlo.
" Si, qualcosa con suo fratello. "
Sminuii la cosa, non volendo mentire alla persona che si era fatta carico di me e Ichiru solo per amicizia, ma evitai del tutto la verità per non avere problemi.
" Niente di risolvibile? "
Mi guardò speranzoso, e capii che sotto c'era qualcosa.
" Dove vuole arrivare? "
" Vorrei che tu e Yuki diventaste amici. "
Mi spiazzò. Di tutte le cose che poteva chiedermi, la sua proposta mi stupì.
 Avevo pensato che mi volesse avvertire di girarle a largo, di trattarla bene, ma non pensavo che mi chiedesse di avvicinarmi a lei.
" Amici? "
Dio solo sapeva come poteva essere pericoloso per lei avermi come amico, a patto che l'amicizia non comprendesse svariate nottate a letto. Allora, in quel caso, sarei stato un ottimo amico.
Mi schiarii la gola per cercare di scacciare le fantasie lussuriose, ma esse mi soffocarono quasi.
" Si, perché che c'è di male? "
Era serio? Non si rendeva davvero conto di quello che mi stava passando per la mente?
" Non credo sia possibile. "
" Ma perché? "
Fece quasi i capricci, in un modo infantile, e non poté fare a meno di ricordarmi lei.
" Kuran non apprezzerà. "
Non me ne fregava niente di Kuran, ma non sapevo come rifiutare.
" Io non voglio che stia con Kaname. Speravo che Yuki qui potesse conoscere qualcuno qui, ed innamorarsene. Qualcuno che la staccasse da lui, che ne avesse il coraggio, ma a quanto pare, mi sono illuso. "
Sembrava uno sfogo. Aveva la mano premuta sul viso in un gesto disperato, e sembrava che Yuki lo riguardasse molto da vicino. D'altronde tutti sapevano che non l'aveva mai trattata come un'alunna. Lei gli stava molto a cuore.
" E in un attimo di euforia avevo sperato che fossi tu, Zero, quel ragazzo. Conoscevo tuo padre, so che era una bravissima persona, e così tu e Ichiru. Il tuo povero fratello ha bisogno di qualcuno che sia forte per lui e per la sua malattia, ma tu... Tu sembravi perfetto per lei. "
Quelle parole mi toccarono più di quanto avessi potuto immaginare. Pensare che qualcuno ci avesse immaginati insieme mi provocò una sensazione nello stomaco. Come se qualcuno ci solleticasse dentro. Ma fu niente rispetto alla frase che udii dopo.
" Anche i tuoi genitori lo speravano. "
Quella sua ultima frase mi arrivò come una frustata che lacerava un altro brandello di me. I miei genitori avrebbero voluto che sposassi lei? Come la conoscevano?
" Mi sta mentendo. Non conoscevano gli Aido. "
Le mie parole sembrarono risvegliarlo da uno stato di trans e spalancò gli occhi come se mi avesse rivelato anche troppo.
" Dimentica quello che ho detto. "
Sembrò agitato e cercò di spingermi fuori, ma ormai io non volevo saperne.
" Non ci penso proprio, ora lei mi spiegherà. "
" A tempo debito ti dirò tutto. "
" No, ora. "
Ci pensò su qualche minuto, poi sospirò rassegnato, ma nei suoi occhi potei anche vedere come del sollievo. Come se in tutto quel tempo non avesse aspettato altro che qualcuno con cui parlare.
Mi stava rivelando un segreto sicuramente sconvolgente, ma lui già portava dei miei segreti, figurarsi se poteva ancora stupirmi.
La cosa che, mio malgrado mi incuriosiva, era la consapevolezza che in tutta quella storia c'entrasse Yuki.
Mi spaventava quell'interesse che avevo per ogni cosa che la riguardasse, era come se la sentissi già mia, e non c'era niente di più falso di quello.
E sentire che qualcuno aveva sperato in una nostra unione, acuiva il mio senso di possesso.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Era il tormento più dolce e piacevole che avessi mai provato. Assaggiare del sangue...
 Ruka continuava a stringersi a me mentre quelle preziose goccioline rosse le scendevano sulla pelle del polso. Oh, quanto avrei voluto leccarle via...
La sete mi aveva seccato la gola, e stavo sudando freddo per via della tensione.
 Sarebbe bastato chinarmi di pochi millimetri per raccogliere quel ben di Dio nella mia bocca, succhiando e leccando lentamente, per godermi il sapore fruttato di lei.
Non sarebbe stato un tradimento nei confronti di Yuki, non eravamo neanche fidanzati per davvero, e lei non mi avrebbe mai impedito di prendere del sangue da un'altra donna, non per ora, perlomeno.
Magari un giorno sarebbe stata gelosa di me, e non di Kiryu. Magari.
O forse l'avrei rincorsa per sempre senza mai raggiungerla veramente. Invece Ruka era lì, pronta, solo per me, e io stavo per rifiutarla. Che ignobile spreco che stava avvenendo dinanzi ai miei occhi. Quella rossa fonte di vita sarebbe andata persa se io non ne avessi approfittato, ma potevo? Potevo davvero farlo a Yuki?
Avere una donna che mi calmasse la sete, in modo da non costringere Yuki a farlo, mi sembrava geniale. Potevo scegliere di prendere il sangue di quella che per me sarebbe rimasta sempre e solo un amica nell'attesa che Yuki mi accettasse accanto a sé? 
Non ci riflettei più di tanto, poiché i seni di lei si sporsero verso di me in modo provocatorio, facendo crollare anche la mia più piccola resistenza.
" Non qui. " le sussurrai ansimando nell'orecchio, " E non posso prometterti niente di più di questo, rimarrò comunque della mia sposa, ci stai piccola? "
Le alzai il mento per scorgere una traccia di pentimento o negazione, solo una e mi sarei tirato indietro, il mio onore non mi permetteva di approfittare di una vergine innocente.
Anche se prendere il sangue da una donna che non era la tua sposa era quanto di più sconveniente ci potesse essere, ma ignorai la cosa, con un gesto infastidito della mano.
Ruka annuì decisa e io mi piegai impaziente a leggarle il liquido dal suo braccio.
" Non lasciarlo scorrere, ti aspetto nella mia camera. "
Mi seprai da lei e raggiunsi l'uscita a grandi passi, fremente di desiderio per ciò che sarebbe accaduto di lì a poco.
Spensi la parte razionale che mi diceva di non farlo e mi preparai a riceverla.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Quella non ero io.
La ragazza con le gote rosse e la manica sporca nello specchio mi restituiva uno sguardo nuovo, appassionato e felice, finalmente. Kaname mi aspettava nella sua camera, e io me ne restavo lì, in attesa di calmare i battiti, ansiosa per ciò che non sapevo stesse per accadere. Dove ci saremmo avventurati? E che cosa provava per me? Mi sfilai la divisa e mi affannai a cercare qualcosa di adatto nel mio guardaroba. Ciò che stava per accadere mi avrebbe segnata per sempre, dovevo essere pronta, e poi ero fiduciosa riguardo i sentimenti di Kaname, poiché se solo amava quella gatta morta quanto diceva, non avrebbe ceduto a me. Mi sentii potente, fiera, sicura della sua debolezza.
Uscii dalla mia stanza a testa alta, con un abito rosso che mi fasciava il corpo, e attraversai il corridoio che conduceva a Kaname, prima di bloccarmi davanti a Kain.
Mi esaminò a fondo, e mi sentii nuda sotto quello sguardo, sporca, e la mia sicurezza vacillò fino a sparire del tutto.
Kain non disse nulla, ma la sua espressione lasciava intendere che gli fosse tutto chiaro, ma non fiatò, nemmeno quando lo superai per entrare nella camera di Kaname.
Il mio senso di colpa svanì nell'istante in cui mi trovai davanti il ragazzo che amavo praticamente da sempre.
I suoi occhi erano bramosi... di me. Per la prima volta nella vita ero io l'oggetto del desiderio di Kaname Kuran. Non aspettò che feci dei passi verso di lui, mi raggiunse quasi di corsa e mi dedicò uno sguardo disperato.
" Oh Yuki! " sibilò, distruggendo in un colpo tutti i miei sogni romantici.
Ebbi come un'illuminazione: ero solo uno strumento usa e getta, e in me non ci avrebbe visto nient'altro che un surrogato di Yuki. Mi sforzai di ricacciare indietro le lacrime e mi dissi che andava bene anche così, potevo sopportarlo, prima o poi si sarebbe innamorato di me.
Ma i minuti sembrarono fermarsi, e quella tortura pareva non avere mai fine.
Mentre succhiava il mio sangue non era più il dolce Kaname che conoscevo, ma una bestia che prendeva ciò che più gli aggradava. Avrei voluto correre via terrorizzata, ma non ci riuscivo, non potevo andarmene e buttare al vento la piccola chance che mi era rimasta di riprendermi Kaname, così sopportai in silenzio il dolore e l'umiliazione.
 Per tutto il tempo pronunciò il nome di Yuki, e quando terminò mi scostò via in malo modo, accasciandosi a terra, tremante.
Non mi fermai a vedere come si sentisse, ero troppo sconvolta, troppo ferita dai suoi gesti per stare un secondo in più in quella stanza.
 Uscii di corsa, non sapendo dove andare, con il cuore che batteva forte contro il petto. I miei sogni d'amore erano stati infranti, e in quel momento, nonostante fosse la cosa più sbagliata da fare, non potei esimermi dal cercare l'unica persona che avrebbe potuto ricongiungere i pezzi della mia anima distrutta.
 " Solo per questa notte. " sussurai, prima di abbassare la maniglia e entrare.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Close To You.
Avevo aspettato a lungo l'uscita di quel film nel quale avrebbe recitato il mio attore preferito, e ora che finalmente lo davano al cinema, avrei pagato per non andarci.
 Mi sentivo a disagio all'idea di restare da sola con Kaname in una stanza buia, dove peraltro, avremmo dovuto assistere a baci di scena, e non era certo quello l'incoraggiamento che ci serviva. Dal canto mio, avrei fatto volentieri a meno di sposarlo, ma temevo che il mio migliore amico non la pensasse così.
 Avvertiva Zero Kiryu come una minaccia, e secondo lui, il modo migliore per annientarlo, era sposarmi. Con lui.
Ora che smaniavo per un altro, era fin troppo difficile immaginare una relazione tra me e il ragazzo che consideravo alla stregua di un fratello. Troppo troppo strano. Senza contare che era lontanissimo dai miei desideri.
Prima di conoscere Zero, l'amore, la passione, non avevano alcun significato, e trovavo frivolo abbandonarsi fino a tal punto tra le braccia di un uomo. Ora però...
 Sentivo di appartenere a Zero, per lui ero pronta a tutto, a sposarmi, a fare l'amore con lui, a farmi succhiare il sangue, a dargli dei figli....
 Bastava che chiedesse, e io avrei esaudito, mi sentivo sua con una forza devastante.
 E poi c'era anche il mio desiderio, quello di toccarlo, di succhiare il suo nettare prezioso direttamente dalla gola. Mi ero chiesta spesso che sapore avesse sulla lingua, ma per quanto potevo fantasticarci su, non riuscivo a indovinarlo.
Inclinai di poco la testa, perdendomi nell'estasi dei miei sogni, l'unica cosa che mi era concessa, ma il mio capo si scontrò con qualcosa di duro, che mi riportò bruscamente alla realtà.
I miei occhi incrociarono quelle iridi grigie mentre appoggiata al suo petto nudo lo guardavo sottosopra.
Venivo spesso nella piscina della scuola per rilassarmi, mi bastava entrare a contatto con l'acqua e tutti i miei crucci sparivano come neve al sole.
A quell'ora, e in quella stagione, era sempre vuota.
Quella piscina era uno dei miei posti tranquilli, ma ora, proprio davanti a me, c'era la causa di tutti i miei mali, e la fonte unica della mia gioia.
 Balzai in avanti per scostarmi da lui, ma Zero non me lo permise, le sue mani scivolarono lentamente sotto il pelo d'acqua e si ancorarono ai miei fianchi, trattenendomi.
” Non muoverti. "
La voce era volutamente sensuale, e il sorriso non abbandonava il suo volto da quando me l'ero ritrovato dietro di me.
Un sorriso provocatorio e seducente, bellissimo come solo i suoi potevano essere.
Restammo fermi a goderci quegli istanti di quiete senza parlare, poi Zero abbassò le labbra sul mio corpo, e strusciò la bocca sul mio orecchio.
 Il cuore mi piombò in gola, le palpitazioni aumentarono, e la faccia mi divenne calda.
Che mi stava succedendo?
" Ora basta giocare, Yuki. "
Com'era possibile che il mio nome pronunciato da lui fosse la cosa più bella che avessi mai udito? 
" Dillo ancora. " sussurai, facendogli alzare un sopracciglio, perplesso.
" Cosa? "
Già, cosa? Cosa volevo davvero da lui?
" Il mio nome. "
Kiryu sorrise ancora di più e quasi mi accecò con tutta quella bellezza, ma non mi lamentai, avrebbe potuto uccidermi, e non mi sarebbe importato. Ero sua, totalmente.
 Le mani di Zero mi accarezzarono la pancia, prima di ripetere quelle due sillabe.
" Yuki. "
Sembrava una dolce litania, la più bella delle melodie. Salì ancora fino al mio stomaco e riprese le carezze leggere.
" Yuki. "
Ormai mi girava la testa, e pensai che ne fosse consapevole, ma di nuovo, non mi importava.
" Yuki. "
Ero in Paradiso, e lui era inarrestabile, per fortuna, osai pensare. Sfiorò con dita gentili il mio seno da sopra il costume da bagno, e io sussultai, un po imbarazzata, un po spaventata.
" Yuki. "
Stavolta l'indice si intrufolò nel mio bikini e mi toccò la pelle sotto il capezzolo, che era diventata d'oca.
" Yuki. "
Lasciai andare un sospiro frustrato quando si staccò da me e mi prese per mano, trascinandomi sott'acqua.
Ero ancora mezzo intontita, e il mio cuore era impazzito. Mai, nessun ragazzo mi aveva fatto quello, e il pensiero che fosse stato proprio lui, mi mandava in visibilio, ma cosa aveva voluto significare?
Perchè mi aveva toccato a quel modo e poi mi aveva lasciato? Mi feci trascinare da lui, non avevo nessuna voglia ne alcuna forza per staccarmi da Zero, e le gambe mi tremavano ancora dall'emozione.
Nuotammo fino alla parte opposta della grande vasca, e quando ci fermammo, lui mi strinse forte a sè.
" Mi fai perdere la testa. " mormorò.
Il suo tono era disperato, infelice, ma non riuscii a consolarlo, poiché poco dopo iniziò a darmi lievi e ripetuti baci sul collo, sulle guance, sulle palpebre, togliendomi il respiro.
"Altri due secondi e avrei... dovevo staccarmi, capisci? "
Era ancora infelice, e ancora una volta non potei reagire, perché si staccò da me velocemente e uscì dall'acqua come una furia.
 Il suo corpo e il suo sedere erano la cosa più bella che avessi mai visto, dopo il suo viso e i suoi occhi, ma ne godei solo per pochi istanti.
 Quando sparì del tutto, sospirai e strizzai gli occhi, era successo davvero?
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Per tutta la durata del film, quando ero andata a prenderla e poi, mentre eravamo da McDonald, Yuki appariva tranquilla e serena, con un sorriso beato e uno sguardo imbarazzato che le aveva colorato il viso, tranne per sprazzi di momenti in cui si perdeva nelle sue fantasie. Tutte riguardanti lui, ovviamente.
 Indossava quel vestito blu che le aveva regalato la madre dieci mesi prima, e che si era provata sfilando tutta allegra davanti a me, quando era ancora la mia piccola Yuki.
"Allora, tu cosa ne pensi, Kaname?” aveva chiesto tutta eccitata, aggiungendo "Lo metterò al nostro primo appuntamento!"
 Quella ragazza che aveva solo lui nel cuore ora purtroppo non esisteva più, chissà, forse era morta insieme e ai genitori, e vederlo gli ricordava loro, perciò si era concentrato su un altro.
Questa idea era quella che mi aveva consolato nei momenti freddi della nostra relazione, e l'unica idea che sosteneva la flebile speranza di avere un opportunità. Prima o poi le sarebbe passata la ridicola cotta per Kiryu, ma io preferivo che lei si accorgesse in fretta dei sentimenti che provava per me. 
Ed era per quello che avevo organizzato tutto, il motivo per cui, dopo averla portata a mangiare, non la riportai al collegio, bensì in un'affollata strada di Tokyo per una passeggiata romantica mano nella mano.
Yuki non si era opposta e questo era già di buon auspicio.
Quando ebbi finalmente il coraggio di parlare, erano passati ben dieci minuti.
"Yuki..."
Da quella discussione, sarebbe dipeso il mio futuro. Avrei potuto far sì che lei mi ricambiasse, o avrei potuto metterla in imbarazzo con sciocchi sentimenti che la mettevano in imbarazzo. Ma dovevo farlo. Per lei, per me, per il nostro futuro insieme, e per quella cosa che c'era tra lei e quel Zero. Doveva finire. Doveva rendersi conti che sarebbe stata la moglie di un Kuran, e comportarsi come tale.
"Tu sai che... i nostri genitori...", sospirò, prima di continuare, "Yuki io ti amo. E non perché sono costretto a sposarti, non perché era il desiderio dei tuoi o dei miei, no. Ti amo da sempre, per quello che sei. Ti conosco, ti ho vista crescere, amo ogni parte di te. Da quando combinavi i guai da piccola a quando ti nascondevi di soppiatto tra lemie braccia, e ho sempre sperato che tu"
Mi interruppi. Non andai oltre. Non sapevo cosa aggiungere, ne quali parole dire per commuoverla o arrivare al suo cuore. Ma la sua reazione superò di gran lunga ogni aspettativa. Mi era immaginato un abbraccio, un bacio, un "anch'io", ma niente di tutto questo arrivò. Yuki gettò in un cestino lì accanto i resti del suo gelato, a testa bassa, mentre pronuncio le parole più dure che mi avesse mai diretto.
"Io no. Io non posso" e corse via.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Angolo autrice
Buon pomeriggio ragazze. Grazie a chi mi segue e scusate il ritardo. Spero vi stia piacendo la storia, cosa ne pensate di questo capitolo? Ammetto che sto apprezzando Kaname come è descritto, ma Zero.... lo batte proprio! Nel prossimo capitolo la storia sarà pubblicata con un altro nome per dei motivi. Avevo pensato a Febbre o Folle o Malattia o Mia ossessione, non ho ancora deciso, mi date la vostra opinione?
Passiamo alle recensioni. Allora partiamo con:
 
Miss_RainDrop grazie mille per il tuo sostegno, sono un po in ritardo lo so, ma spero che questo capitolo ne valga la pena. Come potevo non ringrazirti? Sei gentilissima e mi fai venir voglia di scrivere... ultima cosa: fammi sapere cosa ne pensi se vuoi, e........ viva le gocciolineeeee
 
asjarosa grazie mille anche a te per essere entrata "nel giro" delle persone che seguono e recensiscono, se hai delle critiche ti prego di farle, nel frattempo goditi questo capito e spero non mi ammazzerai, tu come le altre, per aver ancora fatto fare il bagno a quel fustaccio, non è colpa mia giuro ha ha ha
  
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