Piango disperato, svuotandomi di ogni lacrima che ho in corpo, dandomi schiaffi e sbattendo la testa sul muro.

Spacco lo specchio con la mano buona, per poi accovacciarmi sopra le schegge.

Le punte si conficcano nella pelle, ma non le sento, dato che nessun dolore è paragonabile alla solitudine che ho dentro.

Cosa abbiamo fatto?

Io ero, e sono innamorato di lui.

E lui contraccambiava.

Due ragazzi innamorati. Ecco cosa eravamo. Niente più.

Perché la vita ci mette davanti tutti questi ostacoli?

Perché non passava una settimana senza litigare.?

Volevamo solo essere felici.

Ma senza la sincerità, non potrà mai esserci la felicità.

-NIALL!-

Louis è qui, accanto a me.

Non mi ha mai lasciato andare.

Anche lui mi ha mentito, ma forse aveva paura.

Paura di quello che Harry gli avrebbe fatto se mi avesse rivelato qualcosa.

Ma è restato al mio fianco. Incurante del pericolo a cui sarebbe andato in contro.

Mi ha rivelato i suoi sentimenti verso di me.

Ma io l’ho illuso.

E io l’ho ferito.

-Louis.- mormoro, perdendo conoscenza fra le sue braccia.

***

-Ehi, bello addormentato! Scendi, siamo arrivati.-

La voce squillante di Louis mi riporta alla realtà, ovvero nella sua auto, parcheggiata nel suo vialetto di casa, mentre mi porge la sua mano con il suo sorriso a 32 denti.

Suo, suo, suo... come vorrei esserlo anch’io...

Ma che dici Niall, riprenditi.

Stringo la mano, che mi guida fino alla porta, poi mi adagia sul divano.

-Aspettami qui.- mormora ad alcuni centimetri dalle mie labbra, per poi alzarsi di scatto e lanciarmi un occhiata maliziosa da dietro le spalle.

Arrossisco troppo violentemente, facendolo sghignazzare.

“Cazzo...”

-Niall.-

-Si Louis?-

-Che è successo all’ospedale?-

Miliardi di ricordi riaffiorano come relitti dall’oceano, creando una momentanea confusione.

-Mi ricordo... Liam e Zayn, tu che abbracci – questa cosa lo fa arrossire impercettibilmente – il bagno, Harry...-

La voce si smorza drasticamente, mentre i pezzi del puzzle si inseriscono: io e Harry abbiamo litigato, e lui è scappato.

-Lo odio.-

-Niall, non dire così.-

-Louis, vedi come mi tratta? Sono per caso un oggetto io? NO!!-

Mi alzo violentemente dal divano, ma sento un mancamento.

Il pavimento sotto ai miei piedi cede, ma le braccia di Louis mi sostengono. Come hanno sempre fatto...

 -Sh, va tutto bene. Ci sono io adesso.-

Prima che il mondo diventi nero, sorrido.

-Ti amo.-

-Sh, anch’io.-

E non sento più nulla.

***

Non voglio svegliarmi. Ho paura di quello che potrebbe accadere.

In effetti il mondo non sembra così pericoloso: sono in un letto soffice, con le finestre spalancate ce danno su un parco, gli uccellini cinguettano spensierati e l’odore del caffè si diffonde per la stanza, facendomi sorridere. Anche Louis sa di caffè.

“LOUIS!”

Mi alzo di scatto, incurante di non avere neanche le mutande, e mi precipito giù per le scale, gridando –Louis oh mio dio che è successo dove sono cioè sono a casa tua lo so ma come ci sono arrivato…-

Una donna seduta in cucina urlà, facendo cadere il tè a terra, mentre la tazzina si riduceva in mille pezzi.

-Ehm, Niall, lei è Emma. Una vecchia amica.-

La ragazza, che nel frattempo si era coperta gli occhi, sorrise.

-Piacere, Ragazzo Nudo.-

Mi ricordo improvvisamente di quel particolare, e quando me ne occupai, le strinsi la mano.

-Così tu saresti il ragazzo di Louis?-

La domanda fa scendere il silenzio nella stanza. Emma mi fissa, mentre io fisso Louis che sposta lo sguardo da me a lei. Infine mi guarda scrollando le spalle, come per dire “Decidi tu.”

-Sì.-

La risposta lo fa sorridere, mentre una scintilla di gioia pura si accende nei suoi occhi.

-Ma da quanto state insieme? Louis, non me lo hai mai detto!- e abbassando la voce, come se non riuscissi a sentirla –Cioè, mi ha parlato molto di lui, di come fossero profumati i suoi capelli, sexy il suo corpo e affascinante il tuo sguardo, ma eravamo rimasti al livello FRIENDZONE!-

Il rossore che si diffonde sulle gote di lui lo rende maledettamente eccitante, tanto che ha risvegliato il mio amichetto.

Decido di coprirlo accavallando le gambe: non voglio perdermi neanche un istante della sua bellezza.

-Ehm, già Emma. Davvero strano il fatto che non ti ho fatto sapere la mia relazione con Mister Perfezione.- e detto questo ammicca nella mia direzione –Ma come in tutte le relazioni, dobbiamo discutere. Grazie per la visita. Ti faccio sapere appena sono libero.-