BRIGHT HEARTS
Il nuovo potere dei Digimon Tamers
Capitolo 8
-
Takato!
Henry lo afferrò per un
braccio, frenando la sua corsa.
-
Sei impazzito a
correre avanti in questo modo?!- sbottò Rika, scendendo dalla groppa di
Kiubimon con un salto e avvicinandosi di corsa a loro.
Takato li ignorò e,
strattonato il braccio, si avvicinò alla parete del castello.
-
Ecco il drago..-
mormorò Kiubimon, individuando la statua scolpita nella pietra nero violacea.
-
Già…- Takato
stava percorrendo con le mani tutta la parete, quasi accarezzandola. Affrettò
un po’ il passo:- E qui c’ è il passaggio! Presto, venite!
Gli altri ragazzi corsero da
lui.
-
Ma c’ è una
grata!- osservò Ryo. Si avvicinò e infilò le dita tra i fili di ferro
arrugginito, intrecciati a rombo, strattonandola con forza:- E sembra anche
piuttosto robusta… Come facciamo?
-
Bè, a questo
posso pensare io!- esclamò Ghilmon.
Prima che qualcuno potesse
fermarlo, il digimon drago si scagliò contro la grata, caricando l’ attacco:
-
Idrosfera!
-
Eh?!.. No, fermo!
Aspetta…!- gridò Henry.
Troppo tardi.
L’ Idrosfera di Ghilmon colpì
in pieno la grata, facendola saltare in mille pezzi.
Un secondo dopo, c’ era solo
un buco fumante, attorniato dai bordi anneriti e torti di ciò che restava della
grata.
-
La prossima volta
avvertici!- sbottò Henry- Avrebbe potuto essere pericoloso!
-
Che t’importa?
Abbiamo via libera, no?!- fece Takato, lanciandosi dentro.
-
Momentai, Henry!
Non è successo nulla!- osservò Terriermon, dando un colpetto con le orecchie al
suo domatore e avviandosi anche lui oltre il passaggio, insieme a Rika, Ryo e i
rispettivi digimon.
Imbronciato, Henry li seguì.
Uno sgretolio alle sue spalle
lo fece irrigidire. Si voltò…
-
Aspettate…!
-
ATTENTO!- Ryo lo
afferrò per un braccio e lo tirò via un secondo prima che l’ ingresso
crollasse, bloccando ogni via d’ uscita.
-
Oh, no..-
balbettò Terriermon, atterrito.
-
L’ attacco di
Ghilmon deve aver intaccato le colonne portanti…- disse Ryo, esaminando le
macerie con aria saputa. Abbassò lo sguardo su Henry:- Stai bene?
Henry annuì, un po’ scosso:
-
Sì..- mormorò-
Grazie…- aggiunse.
-
Figurati…
Intanto, a pochi passi da
loro…
-
TAKATO!!!- sbottò
Rika, inviperita.
-
Ma io che c’
entro?!- protestò lui, costernato.
-
Il digimon è il
tuo!
-
E questo che
significa, scusa?
-
Oh, su ragazzi..
Basta!- esclamò Ryo. Si avvicinò e posò una mano sulla spalla di Rika- Quel che
è fatto è fatto… Pensiamo a cercare Jeri, adesso!
-
Sì, infatti!-
approvò Takato, annuendo.
Rika, che era rimasta rigida
nel suo tocco, si liberò della sua mano con un colpetto della spalla e si
allontanò.
-
Cosa le è preso?-
chiese Takato, stupito.
-
Mah..?!- fece
Ryo, incrociando le braccia con un falso tono noncurante.
Henry, che era rimasto
indietro ad osservare la scena, concentrò lo sguardo sulla ragazza dai capelli
di fiamma, che in quel momento gli dava le spalle, impegnata a montare in
groppa a Kiubimon. Un lieve sorriso divertito e ironico gli sfiorò le labbra,
mentre spostava lo sguardo sul brunetto che se ne stava a braccia conserte,
fissando con aria contrariata un punto imprecisato del soffitto.
Ridacchiò silenziosamente e
scosse la testa.
-
E’ meglio se
andiamo…- osservò pacatamente qualche secondo dopo, gli occhi grigi di nuovo
seri.
*****
-
Non si vede
niente…- balbettò Rika, tremando. Aveva parlato a voce abbastanza bassa da non
farsi sentire, e senza farsi notare, si posizionò a camminare ben dietro le
spalle degli altri.
Non avevano la minima idea di
dove stessero andando; erano quasi venti minuti che camminavano incessantemente
per i corridoi di pietra, freddi e umidi, i loro passi che riecheggiavano
battendo contro le pietre grandi e irregolari del pavimento. Agli angoli dove
si scontravano e si separavano soffitto e pareti, c’ era un alone d’ umidità,
che gocciolavano calde e vischiose lacrime d’ acqua malsana.
Ad un certo punto Rika,
esausta, aveva poggiato una mano su una delle pareti, ma l’ aveva ritirata
subito, rabbrividendo disgustata, avvertendo l’ umido
cisposo bagnarle il palmo e le dita.
C’ era un forte odore di
chiuso, ma presumibilmente, come disse Henry, doveva essere dovuto al fatto che
si trovavano con tutta probabilità sotto terra.
-
Fa
venire i brividi!- assentì
Terriermon, riferendosi alla sua ultima frase. (con quelle orecchie sente anche i bisbigli più piccoli!^^ Questa
affermazione non è mia; lo dice lo stesso Terriermon nel terzo film! Nda)
-
Avremmo dovuto
portarci una torcia..- borbottò Ryo, seccato- Qualcuno sa almeno da quanto
tempo stiamo camminando?
-
Esattamente
diciassette minuti…- disse Henry, controllando l’ orologio
dal display luminoso- Speriamo solo non ci porti sfortuna…
Ryo sbuffò, insieme a Rika.
-
Questo corridoio
sembra non finire mai…- balbettò Takato, che apriva la fila con Ghilmon- Vorrei
sapere…
Si bloccò.
-
Che cosa c’ è?-
chiesero gli altri, fermandosi a loro volta.
Takato allungò il braccio,
puntando il dito davanti a loro:
-
Sono delle scale!
Gli altri seguirono il suo
sguardo, con un sussulto.
-
E’ vero!- esclamò
Rika.
-
Finalmente…!
Sbrighiamoci, forza!- Ryo si lanciò verso l’ arco, entro cui si alzava una
stretta e lugubre scala dagli alti gradini di pietra.
-
Aspetta un
secondo, Ryo!- esclamò Henry, andandogli dietro.
-
Tanto non ti
ascolta!- ribatté Rika, correndo insieme agli altri.
Salirono con rapide e attente
falcate gli scalini diritti, stretti e alti, appoggiandosi alle pareti
grondanti d’ umidità. L’ aria che li attendeva una volta sopra era più limpida,
ma appena appena.
-
State tutti
bene?- chiese Ryo, voltandosi ad osservare gli altri.
Rika – l’ ultima – riemerse
dalla scala, e annuì:
-
Sì.. Lì ci
dovrebbe essere un’ altra scala, se vedo bene…- mormorò, avviandosi per la
strada davanti a lei.
-
Oh…- un flebile
respiro, una vocetta debole e roca, li fece immobilizzare tutti all’ istante:-
Chi.. Chi c’ è?
I digimon tamers si voltarono
verso la direzione da cui proveniva la voce: intravidero delle cancellate dalle
sbarre grosse e robuste, celate dall’ oscurità, e le vaghe forme ammucchiate
che si stagliavano confusamente dentro. Due piccoli occhietti bianchi dall’
iride verde spento li osservavano spaventati e deboli attraverso uno degli
spiragli:
-
Chi siete?-
chiese impaurito il piccolo digimon a cui appartenevano- Non fatevi del male..
vi prego…
-
Non ti facciamo
niente…- sussurrò Takato, superato il primo momento di sorpresa. Si avvicinò
alla cella, fino a sfiorare le robuste sbarre di piombo. Il digimon
indietreggiò, preoccupato. Gli altri mugugnarono passivamente dai loro angoli,
ma parecchi non aprirono nemmeno gli occhi- Sei un Otamamon, vero?
Il piccolino annuì, tremante.
-
Tranquillo…-
mormorò Rika, avvicinandosi a sua volta e cercando di dare alla sua voce
inorridita e disgustata un tono rassicurante. Arricciò il naso di fronte alla
puzza di corpi non lavati che si mescolava all’ odore di chiuso e sudore-
Adesso vi facciamo uscire di qui…
-
Neanche per
sogno!- sbottò una voce.
Si voltarono tutti, sorpresi.
Era stato Ryo a parlare.
-
Perché?- chiese
Takato, costernato.
-
Se li liberiamo
creeremo troppo caos! Se vogliamo sperare di battere il Nemico dobbiamo
sfruttare l’ effetto sorpresa, se invece ci mettiamo ad aprire tutte le celle
si accorgerà subito della nostra presenza e sarà la fine!
Rika lo fissò, disgustata:
-
Avresti davvero
il coraggio di lasciarli qui? Dopo tutto quello che hanno passato?
-
Sto cercando di
ragionare in maniera logica, Rika! Se non battiamo il Nemico non servirà a
nulla liberarli! Avremo tutto il tempo, dopo…
-
Qui non si tratta
di logica, ma di cuore!- sbraitò Rika- Ma come puoi…! Insomma, è mai possibile
che tu debba sempre ragionare in base a piani d’ attacco e di logica? Ci sono
cose più importanti di queste! Cerca di seguire il tuo cuore, ogni tanto!
Detta, o meglio urlata quest’
ultima frase, Rika gli voltò le spalle e andò ad aiutare i loro digimon a
rompere le sbarre.
“Cercare di seguire.. il mio
cuore?” pensò Ryo, estremamente confuso.
Aveva la deprimente
sensazione che Rika avesse detto qualcosa di fondamentale importanza, e che
questo qualcosa gli fosse sfuggito di mano.
Dischiuse per qualche secondo
le labbra, come a voler chiedere cosa significasse, di spiegarsi meglio... Ma
non lo fece.
Forse era un po’ la vergogna
di ammettere un’ insicurezza, forse Rika si sarebbe limitata a ridergli in
faccia senza rispondergli, ma niente gli impediva di provare a chiedere.
La verità, però, è che ne
aveva troppa paura.
******
-
Allora? A che
punto siamo?- chiese Henry, impaziente.
-
Abbiamo quasi
finito!- disse Takato, sorreggendo con sforzo una cancellata semi-abbattuta e
appoggiandola a terra.
-
Un po’ di
pazienza.. Non è facile rompere le sbarre senza rischiare di fare del male ai
digimon all’ interno della cella…-
bofonchiò Cyberdramon, occupato insieme a Ghilmon e agli altri due digimon.
-
Fatto…!- esclamò
Kiubimon, scalciando via l’ ultima
inferriata- Questa era l’ ultima!
-
Ce la fai a
rialzarti..?- chiese Rika, gentilmente, sorreggendo un piccolo Mamemon.
-
S..sì… grazie…-
balbettò quello. Il suo corpo emanò una scarica che fece prendere la scossa
alla Tamer, provocandole un brivido convulso su per il braccio- Mi dispiace…-
balbettò il digimon, spaventato- Sono qui da così tanto tempo che…
-
Non è nulla…
-
Stai bene, Rika?-
Ryo le si avvicinò in un attimo e le prese la mano, esaminandola.
Quando rialzò gli occhi da lì
(non avendovi ritrovato alcun danno particolare), incrociò lo sguardo violetto
di Rika.
La ragazza lo fissò per
qualche istante, corrucciata, poi sbatté le ciglia e si riprese il braccio, un
lieve rossore che le imporporava le guance.
Ci fu un attimo di silenzio.
-
Ehm…- fece Ryo,
per spezzare l’ imbarazzo- Hai notato che strano? Sembra che il tuo Bright
Heart sia diventato più luminoso…
Rika fissò la gemma,
perplessa, e anche gli altri due digiprescelti si fecero avanti con aria
interrogativa.
-
Sì.. E’ vero…-
borbottò lei, infine, vagamente sorpresa- Chissà perché…
-
Forse è stata la
scarica di Mamemon…- suggerì Takato.
-
E’ possibile…-
disse Henry, pensieroso (e quando mai
no.. nda)- Forse la scarica elettrica le ha dato maggior energia…
-
Ci penseremo un’
altra volta! Ora sbrighiamoci!- esclamò Cyberdramon, sbrigativo- Ehi, voi…-
ringhiò (non è questione di stato
d’animo; lui parla così! ^^; nda), all’ indirizzo dei digimon liberati-
Sapete dov’ è il Nemico?
I piccoli digimon si
scambiarono un’ occhiata preoccupata:
-
Sì…- balbettò
infine uno di loro- Ma non avrete mica intenzione di andare ad affrontarlo…?!
-
Certo che sì,
ancora non l’ avevate capito?- chiese Terriermon.
-
Oh, no!- balbettò
Botamon- Vi prego, non fatelo! Vi ucciderà, come ha fatto con tutti gli altri…
-
Ma noi non siamo
come tutti gli altri! Noi siamo i prescelti!- esclamò Ryo, facendogli l’
occhiolino- Lo rispediremo nella fogna da cui è venuto, e naturalmente esigo di
trovarvi in prima fila ad applaudirci, quando torneremo!
Rika sbuffò, alzando gli
occhi al cielo, e lui le sorrise strizzando l’occhio e tirando fuori un po’ di
lingua.
I digimon li fissarono con un
misto di paura e compassione.
-
Se salite le
scale ci arrivate…- borbottò poi uno di loro- Non è davvero difficile da
trovare, no davvero…
-
Bene!- disse
Takato, sbrigativo- Voi nel frattempo cercate un posto sicuro… Quelli di voi
che sanno volare possono dare un passaggio agli altri per cercare di scappare
da qualche finestra, o roba del genere…
I digimon annuirono e se la
squagliarono, lanciando finché gli fu possibile occhiate circospette e nervose
dietro di loro.
-
Devono aver
pensato che ci siamo bevuti il cervello…- disse Terriermon, quando furono
scomparsi.
-
E mica hanno
torto…- osservò Cyberdramon, però a bassa voce.
-
Muoviamoci!-
esclamò Rika, seguita a ruota da Takato, lanciandosi di corsa su per la stretta
e angusta scalinata.
Ryo stava per seguirli,
quando…
-
Ryo..- la voce di
Henry lo bloccò. Si voltò: il cinese lo stava osservando con un’ espressione
quanto mai accigliata, seria, ma anche tranquilla:
-
Rika è stata
piuttosto esplicita, nel dirti cosa pensa, mi sembra…- disse, facendolo
sobbalzare- Perché non cerchi di esserlo anche tu e ti dai una mossa?
Prima che potesse rispondere
(ma in fondo non c’ era proprio niente da replicare), Henry, con il suo passo
rapido e tranquillo, lo sorpassò e seguì gli altri sulla scalinata.
Continua… Forse.
NOTA DELL’ AUTRICE
Salve amici!^^
Lo so… E’ più di un anno che
non aggiorno questa fic, ma avevo da fare con altre quattro ff (ora 3) questo
senza contare le one-shot, con la scuola, con la famiglia e con la noia e
mancanza d’ispirazione… Se poi aggiungi che la terza serie non è delle mie
preferite… Uffi… )°.°(
Il “forse” là sopra si
riferisce al fatto che se ho un altro blocco potrei seriamente pensare di
cestinare questa fic e passare ad altre a me più piacevoli… -__- Ma considerato
che la mia etica me lo impedisce, e non mi sentirei in
pace con me stessa ad andare avanti con “La Regina dei Digimon” (love…! *^^*),
a cui voglio dedicarmi completamente senza altri pensieri, e per “Dietro un
velo di ghiaccio” (Beyblade) senza prima finire
questa… Credo che continuerò…
In pratica, comunque, il
prossimo sarà l’ epilogo, quindi a meno che non mi venga “un delirio d’
ispirazione” (potrebbe anche succedere, non credetevi…), aggiornerò tra un bel
po’, perché è lunghetto… (RyoXRika a tutto spiano!!! -.^)
Ringrazio tutti quelli che
recensiranno perché dimostreranno di essere molto pazienti! ^^”
Ciao a tutti! A quando mi
tornerà l’ ispirazione! ^___^ (ß faccia tosta)