Jensen aveva provato di tutto per riparlare con Jared.

Aveva provato con bigliettini di scuse messe sotto la porta, con mazzi di rose recapitate a casa, con telefonate insistenti, cui Jared aveva messo giù…

E se non l’amasse davvero? E se si fosse sbagliato? Jensen si tormentava con questi quesiti.

Però…non riusciva a smettere di pensare alle sue lacrime…alla sua faccia ferita e sconvolta, quando aveva saputo la verità su Vicki e lui.

Non poteva essere solo orgoglio ferito , e se lo amava, non poteva essere scomparso già tutto cosi, per questa cosa.
 
 
 
 


*

Jared non si dava pace. Quello che gli aveva fatto Jensen, era….

Malvagio? Meschino? Perverso? Ingiusto?

Doloroso…

Se Jensen pensava che i suoi regali sarebbero serviti a rabbonirlo, si sbagliava di grosso.

Jared pensava di aver a che fare con qualcosa di grosso…come…una favola…

Non si aspettava di certo una vendetta.

Si piegò in due, tenendosi lo stomaco. Aveva ripreso a fargli male, per il dolore di tutta quella faccenda.
Forse col tempo sarebbe riuscito a dimenticare Jensen…
 
 


*

Jensen pedinava sempre Jared a distanza, e da quello che aveva potuto vedere dalla settimana trascorsa da quando era successo tutto quel casino, Jared non era stato con nessuno.

O era cosi oppure non aveva ricevuto clienti a casa.

Questa cosa tornò a farlo sperare. Se Jared non era corso subito a riprendere il suo lavoro, dopo quella brutta esperienza, doveva essere rimasto davvero scottato…

E se era rimasto scottato, voleva dire che…anche lui lo amava come lo amava lui!

Però…però, se questo sentimento fosse stato rovinato da quello che aveva fatto Jensen?
Jensen sperava di no.
 
 
 
 


*

Jared non poteva più andare avanti cosi. Era una settimana esatta che si trascinava da un bar all’altro, oppure si rinchiudeva a casa, per non dover pensare a Jensen.

Odiava quello che gli aveva fatto Jensen.

Odiava la vendetta, odiava i regalini insulsi che gli faceva Jensen per farsi perdonare,

ma non odiava lui!

Ne era innamorato. Si. Si era innamorato come un adolescente.

Che vergogna, pensava.

Quella sera però, voleva dare un taglio a tutto. Anche a Jensen.

Aveva accettato di vedere un cliente, e questa volta era la volta buona che girava pagina. Se lo sentiva.
 
 
 


*

Jensen era appostato di nascosto a pochi metri dall’appartamento di jared, con il binocolo in mano, sentendosi un maniaco sessuale, quando vide Jared e una figura entrare nell’appartamento.

Era notte.

Jensen si sentiva male. E cosi Jared stava davvero provando a dimenticarlo.

Voleva andarsene. Scappare lontano. Guidare a fari spenti nella notte, per vedere se poi era cosi tanto difficile morire…ma restò invece inchiodato li.
 
 
 


*

Jared e il tizio si stavano baciando. Jared stava già cominciando a sbottonargli i bottoni della camicia, affannosamente, quando con un colpo di gomito, non urtò il suo portafoglio, che era appoggiato sul suo comodino.

Cadde il portafoglio e cadde anche una piccola foto polaroid all’interno.

Jared si riscosse dal bacio, sgranando gli occhi alla vista.
 

Lui con in braccio un piccolo tigrotto e Jensen al suo fianco, allo zoo.

Sospirò, e poi la prese in mano, tremando.
 
 
 
 
 


*

C’era qualcosa che non andava sicuramente nella vista di Jensen. Forse doveva farsela controllare.

Gli sembrava quasi che il tizio che fosse con Jared stava riuscendo dal suo appartamento.

Da solo!

Eppure Jared non l’ha mai fatto. I suoi clienti hanno sempre dormito da lui. Non era da Jared cacciarli nel bel mezzo della notte, o almeno, non pochi minuti dopo che erano entrati.

Il tizio procedeva a passo svelto. Sembrava incazzato.

Jensen gli corse dietro senza rifletterci troppo.
 

“Ehi, mi scusi!” cominciò.

Il tizio lo guardò con una smorfia.

“Castiel????” chiese Jensen, stupefatto.

“No, non sono lui! Un sacco di gente mi confonde con lui. Ma in realtà sono suo fratello. Quello bello!” disse lui.

“Misha???” Jensen era sbalordito.

“eh già…e tu chi sei, amico? “

“Lascia perdere. Ne parleremo un’altra volta…piuttosto, ti ho visto entrare con Jared, il gigolò….” Disse Jensen imbarazzato.

“m- mh…hai intenzione di andarlo a dire a mio fratello?”

“Cos…no, non mi interessa…io volevo solo chiederti perché, perché sei uscito subito dopo pochi minuti…avete…litigato?”

“Mmm senti amico, qui la cosa si sta facendo abbastanza inquietante. Perché diavolo dovrebbe interessarti? Lo conosci?”

“Io…no…ma mi hanno detto che è un tipo gentile…uno molto generoso e che non ha l’abitudine di cacciare via i suoi clienti nel bel mezzo della notte.” Recitò Jensen, cercando di essere convincente.

“Mmm…senti, amico, che rimanga tra me e te…quel tipo non ha tutte le rotelle a posto, quindi se stavi pensando di farci un giro, lascia perdere!”

“P- perché?” chiese Jensen, reprimendo l’impulso di dargli un pugno.

“Beh…è stato lui a insistere per portarmi a casa sua, ha cominciato  a baciarmi, ad eccitarmi, a spogliarmi, e poi…quando sembrava che la nottata si sarebbe conclusa nel migliore dei modi….si è messo a frignare come una feminuccia!!”

“Come hai detto??”

“Ma si…come una bambinetta! Diavolo, mi ero rivolto  a lui per un po’ di svago e spensieratezza…e mi ritrovo con questo qua che….”

“Frena, frena…perché si è messo a piangere?”

“Che ti importa? È uno svitato, te l’ho detto.”

“Ti prego, dimmelo! Sono davvero, molto curioso.” Disse Jensen lentamente.

“Beh…uhm…mi pare di ricordare che…gli è caduta una foto da un portafoglio, lui l’ha vista ed è scoppiato a piangere! “

“C- che cosa ritraeva la foto?”

“Lui, con in braccio un tigrotto, vicino ad un altro ragazzo…aspetta, ma sei tu!!”

Jensen aveva trattenuto il fiato, ricordando dove era stata scattata quella foto.

“Si…sono io…puoi dirmi quello che è successo dopo? Per favore!” lo supplicò Jensen.

“Io…che vuoi che ti dica…me ne sono andato! I tipi frignoni non mi sono mai piaciuti…lui mi ha supplicato di restare, ma….”

Jensen avrebbe voluto spaccargli il naso, ma si trattenne.

“mmm….beh, allora è tut….aspetta, sei sicuro che…le cose siano andate in questa maniera?” chiese poi sospettoso.

L’uomo si mosse un po’ a disagio.

“Per favore, non mentirmi. È importante per me!” disse Jensen.

L’uomo si fece serio e un po’ triste, e sciolta la maschera di superbia, disse:

“Okay…le cose non sono andate cosi…dopo che l’ho visto piangere, ho cercato di consolarlo…mi ha fatto una tenerezza assurda…ma lui…lui mi ha mandato via…diceva che voleva restare da solo.”

“okay…grazie per….per esser stato sincero.” Disse Jensen, triste.

L’uomo annui.

“Sei Jensen, vero?”

“Io…come fai a…”

“Lui mormorava il tuo nome, guardando quella foto…”

“……”

“e suppongo tu sia anche l’ex fidanzato di Vicki….”

Jensen lo guardò senza dire niente. Misha capi che Jensen sapeva che lui era stato con Vicki e poco prima aveva cercato di portarsi a letto anche jared.

“Cazzo, per non avermi ancora spaccato la faccia,per Vicki, devi esserne proprio innamorato. Di lui!” disse Misha precisando e sorridendo.

Jensen non rispose. Le braccia immobili lungo i fianchi.

“Non arrenderti. “ gli disse solo, guardando prima lui e poi gettando un’occhiata all’appartamento di Jared, come ultima cosa, sorridendo, e andandosene.

Jensen rimase ancora li, impalato, a razionalizzare il fatto che Jared aveva pianto, guardando la loro foto.
 
 
 















Note dell'autrice: 

ok..lo so che avevo promesso l'incontro tra i j2 xd ma a volte le cose non vanno come ci si aspetta!! come il titolo della ff ahhah

nel prossimo capitolo però, arriverà... :):)

LA FOTO:

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