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Autore: crazy640    18/09/2008    33 recensioni
NON AUTORIZZO LA PUBBLICAZIONE DELLA MIA STORIA SU ALTRI SITI: WATTPAD, ARCHIVE OF OUR OWN, E SIMILI.
"L'intero ammontare del tuo debito,soltanto nei miei confronti,ammonta a settecentomila galeoni..."Quanto vale tua moglie?-gli domandò Draco.-Hermione non ha prezzo-rispose subito Ron.
Malfoy ghignò.
-Tutti hanno un prezzo,Weasley...Il tuo è settecentomila galeoni-gli disse.
N.d.A. Salve! So che nei capitoli della Fan Fiction sono presenti diversi errori di battitura ed'ortografia... Prometto che appena la vita vera sarà meno frenetica correggerò ognuno dei capitoli. Nel frattempo vi porgo le mie scuse!
Genere: Commedia, Erotico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Ron Weasley, Serpeverde | Coppie: Draco/Hermione, Harry/Ginny
Note: AU | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace, Più contesti
Capitoli:
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against all odd...i'm in love

 

"Attenzione prego:i passeggeri del volo BA854 per Bruxelles delle 10.00 sono attesi al gate numero 16".

Non appena la voce scemò dall'altoparlante,l'uomo la donna e la bambina si alzarono:era ora di separarsi.

-E' il mio volo-disse infatti lui.

La donna annuì e lo guardò in volto.

-Hai il passaporto e la carta d'imbarco?-gli domandò efficente come sempre.

Lui sorrise e annuì,prima di prendere i documenti dalla tasca destra della giacca a doppiopetto che indossava.

La fissò per qualche istante,poi abbassò lo sguardo sulla bambina,che guardava ora uno ora l'altra,in attesa.

-Ehi signorina!-la chiamò,prima di prenderla in braccio per incontrare il suo sguardo.

La piccola lo guardò attenta,le mani abbandonate sulle sue spalle,un'aria curiosa a renderle il volto ancora piu' dolce.

-Mi raccomando,non fare arrabbiare la mamma...-le disse l'uomo con un sorriso.

La bambina,a quelle parole,fece un deciso cenno d'assenso e lui rise.

-Se ti comporti bene,ti porto un regalo bellissimo al mio ritorno-le promise lui.

Il volto della piccola si illuminò a quella promessa e,con un gran sorriso,ricambiò il bacio che l'uomo le posò su entrambe le guance.

Ancora con la bambina fra le braccia,si voltò verso la donna che aveva osservato tutta la scena cercando di combattere le lacrime che premevano per uscire dagli angoli degli occhi.

-Devo veramente andare,altrimenti finisce che resto a terra-le disse serio.

Lei annuì,sempre silenziosa.

L'uomo mise a terra la bambina che non gli lasciò la mano e si avvicinò alla donna:ormai la conosceva bene,non aveva bisogno delle sue parole per sapere che cosa stava pensando o provando.

-Ti chiamo questa sera-le disse con lo stesso tono serio.

Ancora una volta lei annuì.

Vide il volto dell'uomo avvicinarsi e chiuse gli occhi,sentendo poco dopo le labbra sulle sue per un bacio d'addio.

La presenza della bambina e di tutta quella gente intorno a loro non permetteva loro di approfondire il bacio come avrebbero voluto,perciò lei si staccò da lui quasi subito.

-Adesso vai,o perderai il volo-gli disse tirando su con il naso.

Lui sorrise e si sistemò meglio la tracolla della borsa sulla spalla,prima di carezzare per l'ultima volta i capelli della bambina e di rivolgerle un'ultimo sorriso.

Poi si allontanò.

Lei restò di spalle:non riusciva neanche a vederlo andar via.

Sapeva che era sciocco il suo comportamento,che non c'era nessun motivo di essere così triste, eppure era come se il sole fosse stato inghiottito da un'enorme buco nero.

Sono soltanto tre giorni,continuò a ripetersi per quei brevi istanti,mentre lui si allontanava,ma alla fine l'irrazionalità ebbe il sopravvento e si voltò alla sua ricerca fra la folla.

Cercò i suoi serici capelli fra tante teste,alzandosi addirittura in punta di piedi per avere una migliore visuale.

Troppo tardi!

-Hermione-

Si voltò non appena sentì la sua voce.

Era accanto a lei,il suo solito sorriso sghembo sul viso e la guardava di sottocchi.

Senza dire niente,Hermione gli gettò le braccia al collo,nascondendo il viso nell'incavo fra la spalla e il collo.

Subito le braccia di Draco si strinsero attorno alla sua vita,premendola contro il suo corpo, mentre il suo viso indugiava fra i capelli morbidi e ricci della donna,annusandone l'odore come era solito fare.

-Siete ancora in tempo per venire con me-le disse con voce calma.

Con ancora la testa sulla sua spalla,lei sorrise.

-Venire con te senza neanche dei vestiti di ricambio?-gli domandò da quella posizione.

Lui sorrise e le accarezzò la schiena.

-Esistono degli ottimi negozi d'alta moda anche a Bruxelles e poi non ci credo che non sapresti materializzare dei vestiti all'occorrenza-le disse lui prendendola amabilmente in giro.

Hermione alzò la testa e fissò i suoi occhi argentei.

Come al solito non si lasciavano scappare nessun'emozione,ma ormai lei aveva imparato a riconoscere quello che si nascondeva dietro quella maschera.

Andare con lui...

Sarebbe stato bello,ma non avrebbe avuto nessun motivo per accompagnarlo se non l'improvviso senso di claustrofobia che sentiva quando lui non c'era.

Non era un viaggio di piacere:Draco avrebbe dovuto presenziare ad un'importante congresso e lei era sicura che aveva bisogno di tutta la concentrazione possibile,senza distrazioni e ritardi.

Per quelle convinzioni,scosse la testa.

-Credo di poter resistere tre giorni senza di te-gli disse.

Lui sorrise.

-E chi ti dice che io riesca a resistere senza di voi?-le domandò serio.

Hermione restò qualche istante interdetta,poi scosse la testa.

-Perderai l'aereo se continuiamo con questo discorso...Adesso va e fa il tuo lavoro!-gli disse cercando di sorridere.

Draco la fissò serio per qualche istante,poi le prese il mento fra due dita e la baciò di nuovo.

Questo era il vero bacio dell'addio:Hermione gli posò una mano sulla guancia sinistra e dischiuse le labbra sotto quelle dell'uomo lasciando incontrare le loro lingue per qualche istante,per pochi secondi che le fecero mancare il respiro.

Fu allora che capì.

Quando riaprì gli occhi e si sciolse dal suo abbraccio,ogni dubbio era sparito e quella nuova consapevolezza l'aveva colpita come un fulmine a ciel sereno.

-Ricordati di chiamarmi questa sera-gli disse cercando di recuperare un pò della sua solita efficenza.

Draco annuì e le accarezzò la guancia destra con la punta delle dita per l'ultima volta,prima di staccarsi da lei e avviarsi verso il gate.

Questa volta Hermione si voltò e lo guardò allontanarsi,finchè Draco non si voltò e le salutò per l'ultima volta.

E di nuovo quella consapevolezza la stordì:in barba a quello che era stato il loro passato,nonostante il loro strano inizio e tutti i problemi che ancora avrebbero affrontato insieme,era irrimediabilmente innamorata di Draco Malfoy.

 

Dopo aver accompagnato Prudence all'asilo nido,era corsa in ufficio per cercare di recuperare un pò del tempo perso.

Ma una volta lì,nel silenzio del suo ufficio,la sua mente aveva continuato a riportarla a quella nuova sorprendente scoperta:erano giorni che quel dubbio continuava a girarle per la testa.

Le prime avvisaglie erano iniziate dopo il week-end alla casa di Daphne:si conosceva troppo bene per sapere che non sarebbe mai andata a letto con un'uomo se non per amore.

Lei non era il tipo da una notte di puro sesso sfrenato,e tutto quello che aveva fatto nella sua vita lo dimostrava!

Non sarebbe mai andata a letto con Draco,non avrebbe mai fatto quelle cose,se non avesse provato qualcosa per lui.

Il primo pensiero che le era saltato in mente era stata la riconoscenza,ma l'aveva scartata all'istante perchè sapeva che non provava quel sentimento per lui fin da quel primo bacio che lui le aveva rifiutato.

Allora aveva pensato all'attrazione fisica.

Era inutile prendersi in giro:uomini attraenti come Draco erano difficili da trovare in giro per Londra,babbani o maghi.

Il fatto che un'uomo così ben messo avesse deciso di stare con lei,anche se solo per finta,era un' iniezione di autostima continua per lei che per tutta la vita non si era mai reputata una gran bellezza.

Se poi pensava alle ragazze che lui aveva avuto in passato,si sentiva ancora piu' insignificante: le bastava pensare a Daphne e allora tornava ad essere la "piccola babbana zannuta" dei tempi di Hogwarts.

Eppure Draco aveva scelto lei.

Aveva scelto lei e tutto quello che aveva fatto in quei due mesi dall'inizio della loro storia era stato accorgersi lei:dalle piu' piccole cose,come portarle il caffè in camera,alle cose piu' importanti,come prendersi tutti quegli insulti alla festa dei Nott o accompagnarla a vedere "Wicked" soltanto perchè lei moriva dalla voglia di vederlo.

Era stata la mancanza di quelle attenzioni a farla innamorare?

Se Ron non fosse stato così disattento,così distante...se il loro rapporto fosse stato idilliaco e Draco fosse entrato nella sua vita cosa sarebbe successo?

Che domanda idiota!

Perchè allora non si chiedeva cosa sarebbe successo con Voldemort al potere?

Era inutile chiedersi come sarebbe stato il suo matrimonio se Ron non avesse scoperto il gioco d'azzardo,era successo e lei aveva iniziato una nuova vita.

Una vita che non le dispiaceva affatto:non c'era piu' la paura che qualcuno la fermasse,la paura di non arrivare a fine mese,non c'era piu' la rabbia per non sapere che cosa stava succedendo proprio sotto il suo naso.

Tutto era chiaro,limpido.

Sapeva che il suo posto accanto a Draco era una finzione...ma era davvero così?

Nel contratto che aveva letto quel giorno,non c'era scritto nulla a proposito di sesso,nè tantomeno d'amore.

Ron si sarebbe fatto uccidere piuttosto che firmare un contratto del genere!

Allora come erano arrivati a quel punto?

Lei ricordava benissimo le regole che avevano fissato il primo giorno di quella convivenza e pensando alla loro vita di oggi,non ce ne era piu' nessuna che fosse valida.

Avevano deciso di dormire in camere separate,di fare vite distinte al punto che sarebbero potuti passare mesi prima di incontrarsi in quella casa enorme,lui impegnato con il suo lavoro,lei con Prudence e le varie scartoffie del Ministero.

Perchè allora quelle regole non erano durate che poche ore?

Già il primo giorno avevano abolito la regola del dormire separati a causa di Blaise...che fosse stato quello il motivo scatenante?

Quell'intimità forzata aveva portato a sentimenti che avevano annullato la riconoscenza che inizialmente lei aveva per lui,fino alla piu' totale comprensione,complicità e passione.

Passione!

Bruciante passione che le scorreva nelle vene ogni volta che lui la sfiorava,ogni volta che le sue labbra l'accarezzavano.

Era l'odio provato per tanti anni a provocarle quella tempesta d'emozioni?

Aveva cercato di analizzare la cosa nel modo piu' razionale possibile,finchè non aveva dovuto arrendersi all'evidenza:era innamorata di Draco.

Con quella scoperta era nata anche un'altro problema:come doveva comportarsi adesso?

Sapere che i suoi sentimenti per lui erano cambiati avrebbe influito sul suo modo di comportarsi?

Quando aveva saputo del viaggio a Bruxelles,aveva sentito un senso di vertigine,inaspettato.

Sapeva che il suo lavoro comportava anche questo tipo di eventi,allora perchè ne era così sorpresa?

Draco aveva proposto a lei e Prudence di andare con lui e,inizialmente,lei era stata sul punto di accettare.

Però quando Draco le aveva spiegato di cosa si trattava esattamente,aveva deciso di restare a casa:era un'occasione importante per lui e per il suo lavoro e non aveva bisogno di distrazioni o di perdite di tempo.

Così gli aveva spiegato la sua idea e l'uomo,anche se riluttante,aveva accettato di partire da solo.

Alla luce di quella nuova scoperta,quel viaggio veniva proprio al momento giusto.

Le avrebbe permesso di riflettere con calma sul da farsi,senza sentire lo sguardo attento e curioso di Draco addosso.

Come doveva comportarsi?Doveva parlargli di quel cambiamento oppure doveva tenere la bocca chiusa?

E se i sentimenti di Draco non erano cambiati dal maggio precedente?Sì sa che le donne pensano subito a coinvolgimenti emotivi e al lieto fine,ma per gli uomini non è la stessa cosa...

Specialmente per quell'uomo in particolare!

Lui era Draco Malfoy!Come poteva credere che andando da lui a confessargli il suo amore,si sentisse giurare in ritorno amore e devozione eterne?

Era ancora intenta a riflettere su quello che era giusto fare,quando il telefono sulla sua scrivania squillò facendola sobbalzare.

-Pronto?-

-Ecco dove ti eri nascosta!-

Hermione si appoggiò allo schienale della sedia e sorrise leggermente divertita.

Aveva dato quel numero a Pansy soltanto una settimana prima e da allora non era passato giorno senza che la donna non l'avesse chiamata,fosse anche solo per raccontarle una cosa buffa che le era capitata poco prima.

-Non sapevo mi stessi cercando-le fece notare Hermione.

-Che ci fai nascosta in ufficio?Hai intenzione di murarti viva fino al ritorno di Draco?-le domandò l'altra con in tono confidenziale.

-Non mi sto murando viva!Ho solo del lavoro arretrato-ribattè la mora.

-Balle!Ascolta che ne dici di pranzare insieme?Ho visto un ristorante indiano sulla King's Road che non vede l'ora di conoscere la mia carta di credito-le disse cercando di convincerla.

Hermione rise e lanciò uno sguardo all'orologio:erano le undici e mezza.

In un'ora non aveva fatto molti progressi e comunque doveva pur mangiare.

-Ok,ci sto.A che ora hai intenzione di pranzare?-le chiese ravviandosi i capelli dietro l'orecchio destro.

Per qualche istante dall'altra parte del telefono ci fu silenzio,poi sentì un sorriso.

-Wow!Non credevo di metterci così poco per convincerti!Stai veramente diventando una di noi...-disse Pansy chiaramente sorpresa.

Anche Hermione sorrise e si rizzò a sedere sulla sedia.

-Molto divertente!A che ora?-le domandò di nuovo.

-Passo a prenderti fra un'ora in ufficio?Non ho mai visto lo studio di una secchiona-

Hermione riattaccò senza neanche rispondere,conosceva Pansy abbastanza bene da sapere che non aveva bisogno di conferme, e subito dopo posò lo sguardo sulla pila di file che ingombravano la sua scrivania.

Aveva un'ora...Era ora di mettersi sotto!

 

-Ti andrebbe di fare shopping dopo pranzo?-le domandò Pansy nell'esatto istante in cui il cameriere le aveva fatte accomodare al tavolo.

Hermione aspettò che il ragazzo indiano fosse abbastanza lontano per rispondere a tono.

-Ma tu non hai un lavoro,un ufficio che ti aspetta?-le domandò guardandola di sott'occhi.

Pansy alzò le spalle noncurante.

-Sicuramente non crolla il mondo se mi concedo un'ora di shopping prima di rientrare al lavoro, non pensi?-le domandò lei tranquilla.

Hermione fece per ribattere,ma l'altra l'anticipò.

-Cosa credi che può accadere in nostra assenza?

Inondazioni?Valanghe?Un orda di babbani che vuole entrare a far parte del nostro mondo?-le domandò.

L'altra rise e fece per lanciarle il tovagliolo,ma si fermò vedendo avvicinarsi un'altro cameriere che porse loro i menu' e chiese ad entrambe cosa volessero bere.

Quando furono di nuovo sole,Pansy diede un'occhiata al menù e dopo un'istante guardò Hermione.

-Allora mi fai compagnia?Scommetto che hai anche l'American Express di Draco-disse con voce sicura.

Hermione aggrottò le sopracciglia e la guardò per qualche istante perplessa:che Pansy avesse qualche capacità di cui non era a conoscenza?

-Sì ce l'ho ma questo non vuol dire che posso darmi alla pazza gioia in giro per negozi-ribattè pochi istanti dopo.

Draco le aveva lasciato una delle sue carte di credito nel caso ci fossero delle spese urgenti o degli imprevisti durante la sua assenza,e lei era certa che non includessero anche quella pazza di Pansy e le sue spese folli.

La donna rise leggermente e scosse la testa.

-Certo ragazza che bisogna insegnarti proprio tutto-commentò divertita.

Hermione la guardò qualche istante,poi posò il menù e si sporse in avanti,poggiando entrambe le braccia sul tavolo,fissandola con occhi attenti.

-Se un'uomo ti lascia la sua carta di credito,dà per scontato che tu la userai per fare shopping.

E' qualcosa che lui si aspetta e tu non puoi deluderlo-le spiegò.

Hermione sorrise leggermente e annuì.

-Quindi se io dimezzo il patrimonio di Draco prima del suo ritorno,lui non mi inseguirà per tutta casa con un'ascia cercando di farmi a pezzi?-le domandò chiaramente divertita.

-Ovviamente no...Una cosa così violenta non è nello stile dei Malfoy-

Hermione rise,trascinando nell'ilarità anche Pansy e facendo voltare anche un paio di commensali vicini al loro tavolo,ma per una volta non si curò di quello che la gente poteva pensare di lei.

Il resto del pranzo fu ugualmente spensierato e piacevole,mentre si lasciava "iniziare" ai piu' torbidi segreti dei Serpreverde e del suo fidanzato in particolare.

Chiunque le avesse scorte,sedute a quel tavolino,avrebbe pensato che erano due vecchie amiche:nessuno avrebbe mai creduto che per anni si erano odiate a morte,senza neanche un punto di accordo.

Arrivate quasi alla fine del pranzo,Hermione si accorse di una sensazione fastidiosa che non accennava ad andarsene.

Era certa che qualcuno,abbastanza vicino a lei,la stava osservando.

Senza farsi notare,cercò di guardarsi intorno alla ricerca della fonte del suo malesse,ma ovviamente non trovò nessun viso familiare.

Poi improvvisamente,qualcosa attirò la sua attenzione.

Sulla strada,dal lato opposto al ristorante,un'uomo era fermo con lo sguardo fisso sulla vetrata dove il suo tavolo era chiaramente visibile.

Ecco spiegato il motivo del suo disagio...

Allontanò gli occhi dal vetro e lo posò di nuovo su Pansy,che proprio in quel momento aveva chiesto il conto al cameriere piu' vicino.

Bevve l'ultimo sorso dalla sua tazzina di caffè e,come attratta da una calamita,tornò a fissare la vetrata:lui era ancora lì.

-Vado a pagare,altrimenti ci vorranno ore prima che qualcuno si ricordi di noi-disse Pansy.

-Ehi aspetta!Non dovremmo dividere?-le chiese riscuotendosi improvvisamente.

L'altra scosse la testa.

-Ti ho invitato io,quindi questa volta tocca a me...La prossima volta sarà il tuo turno-le disse con un leggero sorriso.

Hermione fece per protestare ancora una volta,ma Pansy alzò una mano e mise fine a tutte le discussioni per poi allontanarsi.

Ora era sola.

Lo sguardo non accennava a staccarsi dall'uomo poggiato con la schiena contro il muro che non le staccava gli occhi di dosso.

Non era cambiato per niente in un mese e mezzo:sempre lo stesso taglio di capelli,i stessi vestiti strattonati e bisognosi di una stirata,le occhiaie scure sotto gli occhi...

Gli occhi.

Era la prima volta che vedeva tanto odio in quegli occhi,almeno per quanto la riguardava.

Ron non l'aveva mai guardata così.

Eppure eccolo lì,a dimostrarle tutto il suo disprezzo,la sua rabbia,come se fosse lei quella da giudicare,da odiare per quello che era successo.

Gli restituì lo stesso sguardo dimenticandosi per un'istante di tutto quello che era intorno a lei: doveva uscire fuori e parlargli?

In fondo cosa aveva da dirgli?Poteva chiedergli perchè era davanti al ristorante dove lei stava casualmente pranzando,ma in realtà neanche le interessava molto.

Poteva però chiedergli perchè non stava rispettando gli accordi del patto che aveva firmato con Draco...

Ma sapeva che se fosse uscita in strada sarebbe stata la fine:non era ancora pronta per affrontarlo;se lo avesse avuto fra le mani probabilmente lo avrebbe fatto a pezzi.

-Ecco fatto!Allora pronta per lo shopping?-le domandò Pansy tornando verso il tavolo e facendole distogliere lo sguardo.

Hermione sentì i demoni che la stavano invadendo soltanto alla vista di Ron,allontanarsi all'istante:doveva portarsi il piu' lontano possibile da lui.

-Mi hai convinto...Andiamo a folleggiare-le disse prendendo la borsa dalla sedia accanto alla sua e alzandosi.

Pansy sorrise soddisfatta e la prese a braccetto scortandola fuori dal ristorante.

 

Quel pomeriggio,dopo aver preso Prudence all'asilo, tornò a casa consapevole di essere venuta meno ai suoi propositi.

Si era imposta un limite e lo aveva volutamente ignorato.

Ma come poteva mantenere quei propositi con Pansy che continuava a mostrarle completini perfetti per lei e,alla sua prima ritrosia,si impegnava per convincerla a comprarli?

Era tornata a casa carica di pacchi,la coscienza messa a tacere dalle parole di Pansy che ancora le giravano in mente.

"Sicuramente Draco non rimarrà scontento di questi acquisti..."

E' quello che spero,si disse posando le varie buste sul divano.

Il disagio provocato dall'incontro con Ron era svanito,come può sparire una sensazione di malessere a cui non si sapeva dar nome,ma ancora non aveva deciso se parlare a Draco di quell' incontro fortuito.

Prudence corse avanti,quasi facendole strada verso il divano,iniziando poi la scalata al divano bianco.

Hermione sorrise vedendo la tenacia di sua figlia e le si sedette accanto arruffandole i capelli ricci e provocando la sua risata piccola.

Quel pomeriggio lo dedicò tutto alla bambina:si rilassarono sul divano e videro "Robin Hood",cercando di tenere il tempo delle canzoni,poi quando fu evidente che Prudence non sarebbe rimasta ancora a lungo buona,Hermione portò la piccola in cucina dove le preparò la cena,aiutata ovviamente da Prudence che non vedeva l'ora di rendersi utile.

Quando ebbe finito di mangiare,la portò di sopra e le fece il bagno per poi metterla al letto.

Alle sette e mezzo era sola in quella enorme casa:era la prima volta che succedeva in quasi due mesi e le faceva una strana impressione...come se avesse perso l'abitudine alla solitudine.

Tornò in salotto e raccolse le varie borse che aveva lasciato lì fino a quel momento,poi risalì in camera e le sistemò nell'armadio,chiedendosi ancora una volta come avesse fatto Pansy a convincerla a comprare quella roba.

Era completamente diverso dal suo stile,dal look a cui era abituata,non avrebbe neanche avuto il coraggio di indossarli;sarebbero rimasti a marcire nell'armadio e nei cassetti.

Però doveva ammettere che erano davvero belli,pensò afferrando una camicia di seta bianco panna quasi trasparente e avvicinandosi con questa allo specchio a figura intera.

E le stavano anche bene...

In fondo che male poteva fare un cambio d'immagine?

Non era uno dei piu' grandi cambiamenti che erano avvenuti nella sua vita nell'ultimo periodo, quindi perchè non provare,visti i buoni risultati ottenuti finora?

Dopo aver sistemato tutto,scese di nuovo in cucina e si preparò un panino che mangiò fra un'incartamento e l'altro,cercando di recuperare il tempo perso nel pomeriggio.

Quando,alla fine l'enorme pila di carta si esaurì,si stiracchiò e lanciò uno sguardo all'orologio posato sulla mensola del caminetto:le nove e mezzo.

Blaise non era ancora rientrato,e dubitava fortemente di un suo ritorno ad un'orario decente:in fondo che motivo aveva di tornare a casa se Draco non c'era?

Spense la luce nel salotto e si avviò nella sua stanza,dove si spogliò prima di entrare in bagno: aveva bisogno di una doccia rilassante che le sciogliesse tutti i muscoli atrofizzati.

Mentre il getto caldo le accarezzava la faccia e le spalle,si chiese se Draco avesse avuto un momento libero per chiamarla quella sera:era la prima giornata e quindi la piu' faticosa,magari era troppo stanco ed era crollato prima che potesse chiamarla.

Per la fine della doccia si era convinta che sarebbe sicuramente andata così.

Fu una sorpresa quando il telefono sul suo comodino squillò pochi istanti dopo essere uscita dalla doccia.

-Pronto?-rispose,sdraiandosi per tutta la lunghezza del letto per riuscire ad afferrare la cornetta prima che smettesse di suonare.

-Ciao-

Un'immediato sorriso apparve sul suo volto,neanche lui fosse lì insieme a lei con lo sguardo fisso sul suo viso.

-Credevo non chiamassi-gli disse portandosi un ricciolo dietro l'orecchio destro.

-Come mai?Ti avevo detto che l'avrei fatto-le ricordò Draco sorpreso.

Hermione si ritrovò ad alzare le spalle,ancora leggermente umide.

-Ho pensato che essendo il primo giorno saresti stato piu' impegnato,o che arrivando in camera ti sentissi troppo stanco...-gli spiegò.

-Troppo stanco per chiamarti?-le domandò lui con una nota di divertimento nella voce.

Hermione si ritrovò ad arricciare le labbra come faceva sempre quando si accorgeva che lui l'aveva messa nel sacco.

-Prudence è già a letto?-le chiese poi cambiando discorso.

Lei annuì,ancora convinta che lui potesse vederla.

-Sì,da un paio d'ore...-aggiunse poi.

Dall'altra parte del filo ci fu un'istante di silenzio,poi Draco parlò di nuovo.

-Si...Si è accorta della mia assenza?-domandò incerto.

Un sorriso dolce apparve sul viso di Hermione e inevitabilmente un pensiero attraversò la sua mente:sapeva che non era corretto fare paragoni,ma in una circostanza del genere era quasi scontato;nonostante le sue ripetute assenze,Ron non le aveva mai fatto quella domanda.

Invece,dopo neanche due mesi di convivenza,Draco si preoccupava del rischio che sua figlia lo dimenticasse.

-Certo che se ne è accorta!Prima di metterla a letto,volevo leggerle una pagina di quel libro sul suo comodino,ma lei non ha voluto,lo ha rimesso a posto-gli raccontò.

-Il libro che le leggo ogni sera?-le chiese per conferma.

-Precisamente-disse lei.

Lo sentì ridere nella cornetta e si sentì un pò risollevata:almeno gli aveva fatto capire quanto era diventato importante per Prudence.

-Raccontami la tua giornata-le disse,cambiando di nuovo argomento.

Questa volta fu lei a restare in silenzio qualche istante:doveva dirgli che aveva visto Ron?

Non era stato un vero incontro,e lui non l'aveva avvicinata per parlarle quindi non c'era motivo di raccontarglielo,giusto?

Se gli avesse detto di aver fatto un'incontro del genere,Draco avrebbe iniziato a preoccuparsi e quella era l'ultima cosa di cui aveva bisogno così lontano e nel pieno di un'impegno diplomatico.

Magari gliene avrebbe parlato al suo ritorno.

-Ho pranzato con Pansy-gli disse finalmente.

-Scommetto che ti ha portato in qualcuno dei suoi ristoranti esotici...L'ultima volta che sono uscito a pranzo con lei e Theo mi ha costretto a mangiare coscie di rana fritte-le raccontò con evidente ribrezzo nella voce.

Hermione rise scoprendosi sollevata per il pericolo scampato.

-A me è andata decisamente meglio,soltanto cibo indiano...E poi mi ha convinto a seguirla in giro per negozi-continuò a raccontare.

-Sei stata lontana dal tuo ufficio piu' di mezz'ora?Wow,bisogna veramente fare un monumento a quella donna!-scherzò Draco.

Lei fece una linguaccia alla cornetta del telefono,comportandosi come se lui fosse davanti a lei e stranamente Draco scoppiò a ridere.

-Non so quanto vorrai farle un monumento quando vedrai l'estratto conto dell'American Express-gli disse improvvisamente titubante.

-Oh beh,in qualche modo sarebbero stati spesi,no?-le disse lui per nulla arrabbiato.

Lei inarcò le sopracciglia,sorpresa da quelle parole e soprattutto dal tono completamente rilassato.

-Sei sicuro che non ti dà fastidio?-gli domandò ancora insicura.

Lo sentì sospirare nella cornetta.

-Adesso non vorrai una di quelle dichiarazioni sdolcinate tipo "quello che è mio è tuo",per caso?- le domandò con il suo tono cinico.

Lei rise,lieta che avesse nascosto la verità dietro lo scherzo:in fondo doveva mantenere la sua facciata di uomo duro e inflessibile.

-Inoltre,conoscendo Pansy,credo che ci sarà qualcosa anche per me fra le cose che hai comprato-aggiunse malizioso.

Un'improvviso rossore apparve sulle guance di Hermione e,per una volta,fu lieta che lui non potesse vederla.

Ripensando alle cose contenute nei pacchetti,doveva ammettere che ne aveva comprato la maggior parte per lui.

-A te come è andata la giornata?Fatto qualche incontro interessante?-gli chiese,cercando di uscire da quel terreno minato, rotolando sul letto e poggiando la schiena sul materasso.

L'asciugamano bianco che l'avvolgeva cercò di seguire i suoi movimenti senza sciogliersi, alzandosi soltanto di poco sulle gambe nude,ed Hermione nonostante fosse in una stanza chiusa si affrettò a riabbassarlo.

-Le solite riunioni...Per fortuna c'erano delle persone che conoscevo,altrimenti sarebbe stata una noia mortale.

Ho incontrato anche John Hunter-le disse poi.

-Non credevo che anche lui fosse invitato-commentò lei sinceramente sorpresa.

Allora era veramente una persona importante.

Draco sorrise nel microfono per quella sua uscita ingenua.

-E' stata la mia ancora di salvezza contro la noia!

Anzi,mi ha anche fatto una proposta veramente interessante-le rivelò.

-Che tipo di proposta?Di lavoro?-le chiese lei,fissando per un'istante lo sguardo sul soffitto.

-Siamo in estate Hermione,ormai tutti stanno pensando soltanto alle vacanze-le fece notare lui.

In effetti aveva ragione:era la metà di luglio e la città si stava svuotando lentamente,anche se soltanto un'osservatore attento avrebbe potuto notarlo vista l'enorme popolazione di Londra.

-Quindi la proposta che ti ha fatto riguarda l'estate,giusto?-azzardò lei.

-Precisamente!Mi ha detto che lui,Eleonor ed i figli trascorreranno il mese di agosto in Italia-

-Wow!In Italia?-ripetè lei leggermente invidiosa.

Aveva sempre desiderato uscire dall'Inghilterra,vedere il mondo,ma l'unica volta che aveva fatto un viaggio era stato quell'estate quando erano stati alla ricerca degli Horcux,e anche allora erano rimasti dentro i confini dell'Inghilterra.

-Già.Prima andranno a Roma e poi hanno affittato una casa in una città di mare chiamata Ischia.

E visti i buoni rapporti ci ha invitato ad andare con loro-le disse infine.

Hermione restò per qualche istante in silenzio,sorpresa da quella novità:quella sì che sarebbe stata una vacanza!

Un mese intero lontano dal lavoro,da Londra e da tutto il resto...Non aveva neanche osato immaginarlo.

-Sei ancora lì?-le domandò dopo qualche istante Draco.

-Sì!Sì,ci sono...Stavo solo riflettendo su quello che mi hai detto-

-Incredibile,vero?-le disse lui con voce divertita.

-Altrochè!Tu cosa gli hai detto?-gli chiese poi.

-Che dovevo parlarne prima con te,prima di dargli una risposta-rispose lui,come se fosse la cosa piu' ovvia.

Ancora una volta Hermione restò senza parole:come poteva non amarlo se si comportava in quel modo?

-Avevi paura che non accettassi?-gli domandò sorpresa e leggermente divertita.

-Su quello non avevo il minimo dubbio,piuttosto era il tuo lavoro a preoccuparmi:non sapevo se potevi prenderti un'intero mese di vacanza dalle scartoffie e dai volumi polverosi-le spiegò.

-Sicuramente li ritroverei al loro posto al mio ritorno-gli disse lei pratica.

Lo sentì ridere divertito e si chiese cosa avesse scatenato l'ilarità:non le sembrava di aver detto una di quelle battute da tenersi la pancia per le risate.

-Ma che fine ha fatto l' Hermione Granger che non riesce a stare separata dai suoi libri? Sai quella che cerca di reggere lo chignon con una matita e gli occhialetti sempre in bilico sul naso- le domandò lui prendendola in giro.

-Si è spaventata quando ti ha incontrato e ha mandato me...Se poi non ti sta bene puoi sempre presentare reclamo,ma sappi che ci sarà da discutere-ribattè lei battagliera.

-Non sia mai detto che io mi tiro indietro in una battaglia-fece lui con lo stesso tono scherzoso.

Entrambi risero e per qualche istante si sentirono soltanto il suono delle loro risate.

Avrebbe voluto averlo accanto a sè,per continuare quel piccolo battibecco magari con un colpo di cuscino,come era già successo in passato e lasciare che le cose procedessero fino all'ormai ovvia conclusione.

-A che pensi?-le domandò lui dopo un pò.

Perchè mentire?

-Che vorrei averti qui...-gli disse senza alcun'imbarazzo.

Draco restò in silenzio qualche istante,perso dietro chissà quale pensiero e lei,come al solito in quelle situazioni,si domandò se non avesse fatto male a dar voce a quei sentimenti.

Che avrebbe fatto,come avrebbe reagito se gli avesse detto che era innamorata di lui?

Ci sarebbe stato un'altro di quegli interminabili silenzi?

-Oggi mentre ero sull'aereo ho ripensato a quella sera a casa dei Nott,il tuo primo incontro-scontro con i Serpeverde...-le confessò improvvisamente lui.

-Come mai ti è tornato in mente?-gli chiese curiosa.

-Senza nessun motivo,a dire la verità.

Un minuto prima stavo sfogliando il giornale e l'istante dopo stavo ricordando come ci siamo ritrovati a litigare...-

-Non farmelo ricordare,ero veramente avvelenata quella sera-gli disse portando un braccio sotto la testa per trovare una posizione piu' comoda.

-Me ne sono accorto non appena ti ho visto...Sembravi capace di incenerirmi con lo sguardo. Però...c'è una cosa che voglio chiederti-le disse dopo un'attimo di esitazione.

-Cosa?-chiese lei inarcando le sopracciglie.

-Visto quello che è successo dopo la lite,se Pansy non fosse entrata tu cosa avresti...cioè saresti-fece cercando di porre la domanda nel modo piu' "professionale" possibile.

-Ti avrei fermato?-fece lei venendogli incontro.

-Precisamente-ribattè lui pronto.

-Assolutamente no.Anzi sono ancora arrabbiata con Pansy per essere entrata senza neanche bussare!-gli confessò sincera.

La risata di Draco le riempì l'orecchio e le fece nascere un sorriso sul volto.

-Eri così sexy...-le disse quando la sua risata si spense.

Lei restò in silenzio,dopo tutto quel tempo ancora sorpresa quando lui le faceva quel tipo di complimenti.

-Quel vestito,così leggero,quasi impalpabile sotto le mie mani...Ci sono stati dei momenti in cui ho avuto paura di strapparlo per la voglia che avevo di toglierlo-continuò.

Lei sorrise e il suo viso si imporporò per l'imbarazzo.

-Sei arrossita-le disse sicuro.

-Ormai mi conosci...-disse tentando di schernirsi.

-Scommetto che sei appena uscita dalla doccia,le spalle ancora bagnate,con l'accappatoio blu e sei sdraiata sul letto con le gambe piegate verso l'alto e un braccio sotto la testa-disse lui.

Per un'istante,Hermione ebbe l'impressione che lui la stesse osservando,in qualche strano modo, poi però si accorse dell'errore che aveva fatto.

-Non indosso l'accappatoio blu-gli disse riprendendolo per quell'errore.

-Mhh,allora la cosa si fa ancora piu' interessante-disse lui abbassando leggermente la voce.

Un sorriso apparve sulle labbra di Hermione,prima che imbarazzata,avvicinasse una mano al volto per allontanare un ricciolo umido.

-Stupido!E' un'asciugamano bianco-gli disse.

Per qualche secondo,Draco restò in silenzio,facendo arrivare il suono del suo respiro dall'altra parte della cornetta.

-Apri l'asciugamano-le disse con la stessa voce calma e bassa.

Per una frazione di secondo,lei pensò di rifiutare,di opporre qualche protesta,ma poi si ricordò di dove si trovava:era in una stanza chiusa,i domestici se ne erano andati e l'unico altro abitante della casa,sua figlia,stava già dormendo della grossa...chi mai lo avrebbe scoperto?

Inoltre era curiosa:quell'era un'altra delle cose che non aveva mai fatto e neanche immaginato, ma di cui aveva sentito parlare,quindi che male c'era se faceva diventare pratica la teoria?

Tolse il braccio da sotto la testa e lo portò all'altezza del seno,dove aveva legato i due lembi dell' asciugamano in modo da non farli cadere e li aprì.

Li distese sul letto,restando completamente nuda sotto la luce del lampadario trasparente.

Si sentì indifesa,quasi esposta alle intemperie,ma come aveva imparato a sperare,lui le venne in soccorso.

-Non avere paura...Sei bellissima-le disse.

Hermione sorrise senza rispondere,eppure fu certa che in qualche modo lui era riuscita a sentirla.

-Ho bisogno della tua guida...-gli disse con una piccola nota di imbarazzo nella voce.

-Immaginami accanto a te,le mie mani che ti accarezzano il collo,le labbra sulle tue;pensa al tocco delle mie dita sui tuoi seni,mentre li sfiorano,li stringono,li tormentano...-fece Draco neanche stesse narrando una storia che entrambi conoscevano.

Come mossa dalle sue parole,la mano di Hermione si mosse all'unisono con la sua voce provocando piccoli sospiri con quelle carezze ancora troppo timide.

Chiuse gli occhi e l'immagine del corpo perfetto di Draco apparve chiara nella sua mente:le sue braccia muscolose,il suo torace ampio e forte,le gambe lunghe.

-Mi piace...-gli disse senza neanche rendersene conto.

-Hai gli occhi chiusi,vero?Cosa vedi?-le chiese lui con la stessa voce bassa.

La sua bocca...

-Le tue labbra sul mio collo,che scendono sul petto,sul seno...Stringimi-gli disse,mentre la sua mano cominciava a stuzzicare il capezzolo destro.

-Non ti lascio!Sento i tuoi capelli che mi fanno il solletico sulle braccia ed i tuoi seni premere contro di me,mentre abbandoni la testa sulla mia spalla...La senti la mia mano sulla schiena?-

Era colpa della luce quel calore improvviso che l'aveva colta?

Sapeva benissimo da cosa dipendeva,ma ancora una volta si stupiva che fosse così facile per Draco farle provare quelle sensazioni,anche in una situazione del genere.

-Sul mio sedere,vorrai dire...-fece Hermione.

Lo sentì sorridere,chiaramente sorpreso che volesse scherzare anche in un momento simile.

Poi lo sentì gemere.

-E tu cosa vedi?-gli chiese curiosa,mentre faceva scivolare la mano sul ventre piatto.

-Io vedo te...

Nuda sul nostro letto,con i seni che non aspettano altro che le mie mani,le mie labbra;il tuo volto,le tue gambe,quel calore dove mi piace affondare...-le disse con voce bassa e piu' roca.

A quelle parole,Hermione lasciò che la sua mano si abbassasse ulteriormente e sfiorò per la prima volta il suo centro.

Subito sentì una sensazione piacevole e fastidiosa insieme che la fece gemere piu' forte.

Non le bastava,voleva di piu'!

Tornò ad accarezzare la sua entrata,affondando con le dita e di nuovo gemette,facendo arrivare la sua insoddisfazione ed il suo piacere a Draco.

-Continua!-la incitò lui con voce sempre piu' roca,fra i gemiti.

Insinuò due dita piu' a fondo,muovendo il bacino sotto le sue dita,certa che lui era in ascolto,desiderosa di renderlo partecipe di quei momenti.

Era alla ricerca di quel piacere che sicuramente avrebbe calmato quel fastidio,quel insistente solletico che si era concentrato nel suo centro e non le dava tregua,facendole sollevare i fianchi sempre piu' velocemente e accarezzarsi con maggiore velocità.

Inoltre sapere quello che stava succedendo dall'altro lato del telefono,la faceva eccitare ancora di piu',riempiendola d'orgoglio:neanche i chilomentri di distanza potevano spezzare il legame che sembrava essersi creato fra loro.

-Draco!-lo chiamò quasi senza voce.

-Sono lì!-le disse lui con il suo stesso tono.

Improvvisamente,il sollievo arrivò:quella scarica che si propagava dal suo basso ventre e che la lasciava senza fiato ogni volta,la portò a tendersi cercando di far durare quel momento piu' a lungo,mentre dalle sue labbra spalancate fra le grida di piacere chiamava ripetutamente il nome di Draco.

Anche dall'altro lato della cornetta lo scenario era identico,gli stessi sospiri,e le stesse grida.

Quando tutto fu finito,per qualche minuto sia Hermione che Draco restarono con la cornetta premuta contro l'orecchio,in silenzio,ascoltando la presenza muta dell'altro.

-Buonanotte Hermione...-disse alla fine lui.

-Buonanotte Draco...-lo salutò lei.

Scostò la cornetta dall'orecchio e la fissò per qualche istante,poi prese un lembo del copriletto e vi rotolò dentro,senza muoversi da quella posizione.

Guardò per un'ultima volta la cornetta muta poi si concesse un sorriso triste.

-Buonanotte amore mio...-

 

 

Nel silenzio della strada deserta il rumore del battente di ferro sulla porta rieccheggiò chiaro neanche un colpo di pistola.

Si guardò intorno e controllò che non ci fosse nessuno,nessun testimone per quell'azione così sconsiderata.

Perchè era lì?

Per quale stramaledetto motivo i suoi piedi lo avevano portato davanti a quella porta?

Bussò di nuovo e l'istante dopo sentì i passi avvicinarsi da dietro la porta chiusa.

Trattenne il respiro e aspettò di sentire la sua voce.

-Chi è?-

Una luce si era accesa,illuminando il piccolo portico fuori la porta e per qualche istante lui si trovò accecato da quella luce improvvisa.

-Duffy sono io...-disse sicuro che lei lo avrebbe sentito anche senza sforzare la voce.

Ci fu di nuovo silenzio mentre dall'altra parte,Daphne era in lotta con sè stessa fra il desiderio di aprirgli e la rabbia che ancora provava ripensando al loro ultimo incontro.

Ma era inutile lottare:sapeva benissimo chi avrebbe avuto la meglio.

Tolse la catena e aprì la porta,trovandosi faccia a faccia con Blaise.

Lui la guardò,in silenzio,come se la sua presenza lì non avesse bisogno di altre parole,ma questa volta lei aveva deciso di rendergli la vita piu' difficile.

-Che ci fai qui?Hai perso la strada di casa?-gli domandò poggiandosi con un braccio alla porta.

Blaise affondò le mani ancora piu' in fondo alle tasche e incurvò l'angolo destro della bocca in un sorriso ironico,senza però parlare.

Restarono in silenzio ancora qualche istante,lanciandosi sguardi di sottocchi timorosi.

Blaise la sentì sospirare e rialzò leggermente la testa per incontrare il suo sguardo.

-Perchè sei qui Blaise?-gli chiese ancora lei.

Gli bastò qualche istante per trovare la risposta giusta a quella domanda.

Alzò la testa e fissò gli occhi della donna,deciso e per una volta sincero.

-Perchè non sapevo dove altro andare-le confessò.

Questa volta fu lei a restare in silenzio,sorpresa da quell'improvvisa sincerità da parte dell'uomo, poi,sempre senza parlare si fece da parte e lo fece entrare in casa.

Quando le fu accanto,Blaise cercò di nuovo il suo sguardo,senza curarsi per una volta di quello che avrebbe pensato l'indomani.

Lei lo prese per mano e contemporaneamente chiuse la porta lasciando tutto il resto fuori.

 

 

Salve a tutti!!!

Ho pensato che molti di voi avranno ricominciato il solito tran tran scuola-studio quindi ho voluto far loro un piccolo regalo.

Spero vi piaccia!

Volevo ringraziare tutti coloro che si stanno appassionando al "piano malefico" di Harry & Ron,sono una grande fonte di consigli e ispirazione!

Ringrazio tutti coloro che recensiranno e leggeranno questo capitolo e mi scuso per eventuali errori di battitura e di ortografia.

E ora i ringraziamenti:Musa16(Grazie x i complimenti!),Kaileena1987(Io adoro i commenti kilometrici,nn preoccuparti!Bisogna ammettere ke la mia Herm è molto cambiata da qlla ke conoscevano Harry e Ron da quando sta cn Draco),Madamina(Fossi stata in lei anke io mi sarei un pò vergognata:una persona cs razionale nn pensa di poter perdere la testa in ql modo),Fedy94(Non so xke ma Draco ed Herm mi ispirano molto da ql punto di vista,li vedo + selvaggi degli altri...),Germana(TRanquilla,t capisco,anke io ho avuto i miei bei problemi tecnologici...Mi viene naturale,mi metto al pc e scrivo...Grazie x i complimenti!),Sorellinadolce(Ho sempre pensato ke 2 persone forti cm loro meritassero 1 prima volta da ricordare),JC(La cortesia nei confronti di Herm è reale,infatti l'unico ke nn la sopporta lo fa apertamente...Sappiamo ke gli Slytherin nn sono capaci di finte gentilezze),8x4(In qst capitolo Blaise e Daphne hanno fatto un piccolissimo passo avanti,stiamo a vedere che succede...),Ginny28(Grazie x i complimenti!)Hollina(Bisogna vedere se qndo leggerai cs ha intenzione di fare nn vorrai ucciderlo lo stesso),Giuliathebest(Nn esiste parola migliore!Grazie x i complimenti!),Falalula(Piu' veloce della luce...Sn meglio di Superman!!!),Nina92(Grazie x i complimenti!),Persefone Fuxia(Per il piano bisognerà aspettare ancora un pò...è tempo di vacanze anke per loro!),Lights(Ok ora mi aspetto il Pulizer,o cm minimo il Nobel!),Tanny(Credo ke Harry,e Ron torneranno nel prox capitolo,ma ancora nn ne sono sicura...Ginny c vorrà ancora molto prima di un suo ritorno),AliasNLH(Grazie x i complimenti!),Pei_Chan(Credo ke adesso si può bruciare del tutto la bambolina!In fondo neanke qst capitolo è tanto male...),Sara_S-92(Proverò ad essere + rapida,pc e immaginazione permettendo!),Whateverhappened(Per il piano bisognerà aspettare ancora un pò,anke se ogni tanto vi lascerò qualke indizio.).

Bene,per il momento è tt,vi saluto e vi do appuntamento al prox chap...

"Roman Holidays"

Baci,Eva.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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