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Autore: Si_Punxx    23/08/2014    2 recensioni
Si avvicinó alla pensilina e si sedette. Questo era Billie Joe Armstrong. Un ragazzo timido, chiuso, senza amici, che si era appena trasferito in una casa piú piccola di quella dove abitava prima, perché dopo la morte di suo padre, sua madre non poteva piú permettersi una casa grande come la prima. Era stato sempre considerato meno di nulla, asociale, uno "scarto della societá", per i suoi gusti "diversi" in fatto di musica, di vestire, di pensare, di sognare. E cosí, un povero ragazzino appena sedicienne, aveva giá ricevuto almeno la metà della merda che il mondo poteva sputargli addosso. Si era costruito un mondo tutto suo, barricato da alti muri, un mondo fatto di musica, di canzoni, di libri, di studio e di solitudine.
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Bilile Joe assunse le famose cinquanta sfumature di rosso, e le sue pupille si illuminarono. -Io…- poi guardò gli occhi del ragazzo davanti a lui… Gli stessi che aveva visto il primo giorno di scuola, quando lo aveva accidentalmente preso in pieno… Gli stessi occhi che aveva fissato ad ogni lezione di musica… Gli stessi che lo avevano visto sorridere, e poi piangere, e poi sorridere di nuovo… Gli stessi occhi che lo avevano salvato.
Genere: Erotico, Fluff, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Billie J. Armstrong, Mike Dirnt, Nuovo personaggio
Note: Lemon, Lime | Avvertimenti: Contenuti forti, Tematiche delicate
Capitoli:
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-Cap. 36
 
Billie dischiuse piano le palpebre e si stiracchiò per bene. Si girò nel letto e vide qualcosa rannicchiato al suo fianco… O meglio, qualcuno. Qualcuno biondo, muscoloso, sexy e… Nudo. Pensò di lasciarlo dormire, perché sembrava un vero cucciolo quando dormiva così profondamente. Si alzò dal letto e si mise i boxer, ma venne investito da una folata di vento gelido. –Ma cosa cazz…?- si voltò in direzione della finestra e notò che era rimasta aperta. La richiuse e aprì l’armadio di Mike, in cerca di qualcosa di caldo. Optò per un maglioncino grigio, tanto la roba del fidanzato gli stava tutta grande: le magliette, le maglie e i maglioni gli arrivavano tutti quasi alle ginocchia, e i pantaloncini non poteva nemmeno metterli perché ci navigava dentro. Diede un’ultima occhiata al biondo steso sul tetto. Lo coprì con il lenzuolo e il piumone ai suoi piedi e si avviò in cucina. Preparò un caffè caldo per Mike, e si scaldò un po’ di caffelatte per se. Poi si avvicinò al calendario e guardò la data: ventiquattro Dicembre. Wow, com’era passato il tempo, l’estate era volata e i primi mesi di scuola erano passati in un battito di ciglio. –Poco male…- pensò. La sua vita aveva preso una svolta grazie a Mike… Prima di conoscerlo, era tutto così monotono, così piatto, così uguale…  Ora invece il tempo passava veloce, ogni giorno era una nuova scoperta… Stava finalmente VIVENDO, e non semplicemente sopravvivendo. E c’è differenza tra vivere e sopravvivere. Oltretutto era cambiato moltissimo negli ultimi due anni… Era diventato più forte, più sicuro di se, più impacciato. La timidezza ormai era quasi svanita, la paura di qualsiasi cosa aveva lasciato spazio alla naturalezza e alla sicurezza… Insomma, era cambiato, era migliorato, era… Era vivo. Prese la tazza di caffè e tornò in camera da letto. Si avvicinò al viso di Mike e gli diede un bacio sulla fronte. Poi uno sulla guancia e uno sulle labbra. L’altro dischiuse leggermente gli occhi azzurri e lo guardò sorridendo. –Buongiorno…- sussurrò. –Buongiorno- sorrise Billie. –Ti ho portato il caffè- disse fiero, mostrando la tazza fumante al ragazzo. Mike si stiracchiò ed afferrò il contenitore caldo, portandolo alla bocca e bevendone una sorso lungo. –Ma grazie- disse, gonfiando le guance. Posò l’oggetto sul comodino ed accarezzò i capelli corvini dell’altro. Ci affondò la mano dentro e lo tirò a se, baciandolo. Le loro lingue si intrecciarono, facendo sprofondare i due in una passione senza fine. Mike afferrò i polsi del più piccolo e ribaltò le posizioni, finendo sopra di lui. Gli baciò il collo e poi di nuovo la bocca. Billie si staccò per un secondo. –Mike… Ti… Ti ricordi che… Abbiamo Sara e Frank a… A cena… Vero?- chiese, ansimando. E già, perché quella sera i due avrebbero passato la sera con l’avvocato e sua moglie, per poi scartare i regali di tutti a mezzanotte. –Certo che mi ricordo… Ma abbiamo tutta la giornata- sorrise malizioso Mike. I due si baciarono ancora e poi ancora… Ecco, quando Billie si sentiva vivo, intendeva proprio quello.
 
 
---Ore 3:00 p.m.---
 
Billie aprì la porta di casa ed uscì. Il freddo di Dicembre lo investì, facendolo rabbrividire. Si sistemò la sciarpa e si strinse nel cappotto. Aveva un appuntamento con Aber alla caffetteria di Berkeley, così si avviò a passo deciso verso la via principale. Le vie erano addobbate a festa: lucine colorate appese alle grate, rametti di abete ai bordi delle vetrine dei negozi, finti Babbo Natale sparsi per i marciapiedi e tante altre decorazioni luminose. A Billie il Natale piaceva. O meglio, gli piaceva da quando stava con Mike. Quando aveva dieci anni, dopo la morte di suo padre, a casa sua il Natale non si era festeggiato più. David e Anna, ogni tanto, mettevano su qualche lucina o qualche calza colorata appesa al caminetto, ma nulla di più. Ricordò che una volta, Alan, aveva portato a casa un piccolo abete e lo aveva decorato insieme a Marci, ma non si poteva definire un vero albero di Natale. Il vero albero lo aveva fatto con Mike qualche giorno prima, cosa che non gli capitava da anni. Hollie cercava di racimolare qualcosa per fare ai figli qualche regalo, ma alla fine Anna, Ollie, Marci, David, Alan e Billie raccoglievano la stessa somma, ed entro la fine di Gennaio, le restituivano tutto. Davvero, quella donna faceva molti sacrifici per i figli, ma comunque veniva sempre ricompensata. Mentre camminava, Billie rischiò di inciampare nel gradino del marciapiede. Girando lo sguardo, qualcosa attirò la sua attenzione. Un negozio, con l’insegna colorata e le vetrine illuminate. Esposta in vetrina, messa in un angolino, c’era una catenina luccicante a forma di cuore, di quelle che puoi dividere in due e darne una parte a chi vuoi tu. Era davvero bella, e ripensandoci, non aveva ancora comprato nulla per Mike. Guardò il prezzo: quaranta dollari. Fece una piccola smorfia, aprì il suo portafoglio e contò quello che aveva. Fece di nuovo una smorfia, a mala pena arrivava a trenta dollari. Peccato, gli sarebbe davvero piaciuto comprarla. Improvvisamente vide un uomo uscire dal negozio con una scatolina in mano. Era talmente attratto da quell’oggetto, però, che non si accorse di aver lasciato involontariamente cadere il portafoglio. Billie assistette alla scena, e vide quell’oggetto di cuoio marrone cadere al bordo del marciapiede. Senza pensarci due volte lo raccolse e seguì l’uomo. –Signore! Signore aspetti!- Urlò. Il signore si girò e lo guardò perplesso. Lui lo raggiunse -Signore, aspetti… Ha perso questo- disse, mostrandogli il portafoglio. –O mio Dio, grazie mille, non puoi capire quanto sia prezioso per me… Grazie davvero- esclamò, prendendolo e rigirandoselo tra le mani. Poi fece un gesto che lasciò Billie interdetto. Lo aprì e gli allungò venti dollari. –Prendi, una piccola ricompensa. Sei stato onesto, molti lo avrebbero tenuto per se- disse, porgendogli la banconota. –Oh, no signore, la ringrazio ma non posso accettare, ho solo fatto il mio dovere- disse serio. –Prendili, mi faresti piacere… Ti ho visto da dentro il negozio guardare la vetrina, contarti i soldi e fare una smorfia. Sai, quella collanina è davvero bella, sarebbe un peccato se tu non potessi regalarla alla tua ragazza- disse l’uomo. Ma cosa era, un angelo caduto dal cielo? –Ecco… Io…- balbettò il moro. –Prendi, dai, sono convinto che devi volere davvero tanto bene alla persona alla quale darai l’altra metà- disse. Billie arrossì e si guardò la punta delle converse. Ma quanto insisteva quel tizio? –Tieni- ripeté, sventolando i venti dollari. Billie li prese e lo guardò. –Grazie…- mormorò, accennando un sorriso. –Grazie a te… Non puoi nemmeno immaginare quello che tengo dentro questo portafoglio, ecco perché ci sono così attaccato- rispose il signore, sorridendo a sua volta. Poi si girò e se ne andò, lasciando il moro fermo a guardarlo allontanarsi. –Almeno sono stato onesto…- si ripeté, tornando al negozio. –Chissà cosa teneva di tanto prezioso in quel portafoglio… Bah- si chiese tra se e se. Bene, ora aveva quasi cinquanta dollari, gli sarebbero rimasti poco meno di dieci dollari da parte. Li avrebbe messi nella quota da restituire a sua madre, magari. Entrò nel negozio e sentì un campanello suonare. Si avvicinò al bancone e la commessa gli sorrise. –Ciao, cosa posso fare per te?-
-Vorrei quella catenina in vetrina, quella da quaranta dollari-
-Oh, sei fortunato, è l’ultima, la penultima l’ho venduta ad un signore proprio cinque minuti fa- disse la commessa, sorridendo. Ah, quindi anche l’uomo del portafoglio aveva comprato la stessa collanina? Chissà a chi doveva regalarla… Billie guardò la ragazza che estraeva i ciondoli da una scatolina in feltro. Aveva i capelli biondi abboccolati, lunghi fino alle spalle, la pelle candida, gli occhi verdi e un abbagliante rossetto rosso sulle sottili labbra. Wow, lei si che era una bella donna. Sorrise e impacchettò la scatola con la collanina. Billie le diede i quaranta dollari e lei gli diede il sacchetto. –Grazie- disse Billie. –Grazie a te. E buon Natale!- rispose lei, mentre lui usciva dal negozio. Doveva raggiungere la caffetteria, che tanto non era molto distante. Arrivato, vide Aber dietro il vetro seduta ad un tavolino. Le fece un cenno e lei ricambiò, sorridendo. Entrò dentro e si sedette di fronte all’amica. –Ma ciao- disse lei, gonfiando le guance. –Hola- rispose lui, dandole un bacio sulla guancia. –E quello?- Chiese Aber. –Ho preso il regalo per Mike… Sono due catenine che ne fanno una sola, a forma di cuore. Così ne avrà una lui e una io-
-Ma che dolce-
-Tu invece?- chiese Billie. –Sai, quel tipo nuovo in classe, riccioletto, capelli castani e occhi azzurri?- domandò lei. –Il tipo che è arrivato quest’anno?-
-Si lui… è da un po’ di tempo che mi fissa. L’altra volta abbiamo parlato ed ho scoperto che abbiamo un sacco di cose in comune… Ha detto che vuole conoscermi meglio-
-Davvero? E tu che ne pensi?-
-Beh… Penso che mi piaccia…- rispose lei, arrossendo. –E fai bene, è davvero carino… Ha l’aria di un secchione nerd, proprio come te-
-Hey! Io non sono una secchiona! Studio solo quanto dovrebbero studiare tutti- Aber fece finta di offendersi. –Hahahah dai Bi, lo sai che scherzo… E poi questo tuo nuovo look attira molto di più- sorrise Billie. –Trovi? Ammetto che piastrarmi i capelli ogni mattina e mettermi le lenti a contatto mi rompe un po’ le scatole, ma ci sto facendo l’abitudine… E poi, a quanto pare, ne sono ricompensata- sorrise lei. –Stai davvero molto bene- disse lui, strizzandole l’occhio. –Ordiniamo?- chiese Billie. –Ma si va…- Mentre il cameriere portava le bevande calde, il moro cominciò a parlare. –Sai Bi, non credo di averti ancora ringraziato abbastanza per aver difeso Mike al processo…-
-Ma certo che lo hai fatto… Lo fai ogni giorno, dimostrandomi la tua amicizia- sorrise Aber. Billie arrossì. –Ecco… Sei una persona davvero importante per me, sei stata la mia prima amica, mi hai evitato la solitudine che provavo prima di arrivare alla Pinole… Ti voglio davvero molto bene Bi, grazie- Aber quasi si sciolse per la dolcezza e la naturalezza del suo migliore amico. –Anche io ti voglio tanto bene, Billie. Sei un ragazzo speciale, e penso che da solo eri sprecato. Sono felice che tu abbia conosciuto Mike, ne ho visti pochi di amori così… Molti li ho letti nei libri, altri li ho visti in tv… Ma voi siete la prova reale che l’amore esiste davvero. Bisogna solo cercarlo dentro di noi- rispose lei. –E ora bevi la cioccolata, altrimenti si raffredda- aggiunse.
 
Angolo dell’autrice
Wonder Frikets ragazzi e ragazze, bestioline rare… Ma che bello il Natale puccioso e tottoloso con Billie e Mike :3 Non disperate, questo non è l’ultimo capitolo, almeno atri due ce ne saranno… Alla prossima ;D
Rage & Love
Sia
 
  
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