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Autore: Aliak    23/08/2014    2 recensioni
250 anni sono passati dalla distruzione della sfera degli Shikion e l'eleminazione di Naraku, pian piano era tornata la pace in quelle terre, e tutto sembrava aver preso una buona piega, si eran creati accordi tra umani e alcuni demoni portando così una convivenza serena, anche se rimanevano alcuni focolai accesi fra le tante fila di entrambi. Qualcosa sta per cambiare, chi riporterà ora la pace, quando ormai i nostri vecchi eroi non ci sono più, e chi è rimasto sembra essersi estraniato dal mondo...
NB:Il personaggio principale di questa Fanfiction, sarà il figlio di Sesshomaru e Rin, saranno presenti anche altri personaggi presenti nel manga, anche se visto il periodo in cui si presenta la storia tutti i personaggi umani, saranno morti. Principalmente quindi saranno presenti quasi unicamente personaggi nuovi, o comunque secondari della storia, spero che piaccia.
Genere: Avventura, Azione, Fluff | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Inuyasha, Jaken, Nuovo personaggio, Sesshoumaru, Un po' tutti | Coppie: Inuyasha/Kagome, Rin/Sesshoumaru
Note: Lemon, Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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- Questa storia fa parte della serie 'Passato - Presente - Futuro'
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Mi ridestai da quei pensieri, per quanto ormai fossi un demone completo, quei sentimenti erano ancora forti come allora, no non era come quando il suo sangue demoniaco prendeva allora il sopravvento su di lui, facendolo diventare una creatura priva di ragione e sentimenti, no non aveva perso la sua anima, era ancora l'inuyasha di allora, era cambiato solo il suo aspetto la sua forza il suo corpo, il suo sangue ma era lui, era rimasto immutato in tutti quegli anni, per quanto si fosse rifiutato di ammetterlo, quando erano morti sango e miroku, di vecchiaia, aveva sofferto per la scomparsa dei suoi amici, aveva anche visto i loro figli crescere avere figli a loro volta invecchiare morire, perchè la vita umana doveva essere così corta. In ogni caso si era mosso per i corridoi annoiato da quella monotonia di quel luogo, era passato per la stanza delle riunioni, e aveva sentito la conversazione che proveniva dall'interno, sembravano parlare di questi attacchi, si avvicinò sempre di più alla porta che quel giorno non era sorvegliata, e cominciò a ascoltare la conversazione. -questo problema è molto più grande di quanto potevamo credere, potrebbe anche essere completamente inutile continuare a cercare questo essere, potrebbe essere da per tutto- non riuscia a capire cosa intendevano, sentì l'odore di Iriumaru farsi sempre più forte, si avvicinò -Iri..- gli fece segno di zittirsi, mentre innalzava una barriera in modo da non far percepire la loro presenza, apprezzò molto il fare di quel ragazzo, oltre al suo talento, lo sguardo era poggiato su di lui, lo studiava attentamente. -cosa risponderemo alla richiesta di aiuto, che ci hanno mandato generale- ricalò il silenzio in quella stanza -non ti so dire, il fatto che siano arrivati a chiedere aiuto a noi, non vuol dire nulla di buono, ma allo stesso tempo una alleanza comune potrebbe dare maggior forza quella che ci serve, per raggiungere la conclusione di questa guerra, ma..- quando sentì trasalì leggermente -dobbiamo di nuovo riunirci con gli altri demoni, e sarebbe bene, che arrivassero anche loro, in modo da capire bene qual'è la situazione, e poi muoverci, anche se credo che non sarà poi così facile convincerli, questo viaggio è rischioso anche per loro- tornò il silenzio nella stanza, sentirono allo stesso tempo molte persone sollevarsi dal loro posto -in ogni caso per ora direi di finire questa riunione, e aggiornarci domani- detto questo ci allontanammo di corsa da lì, prima che si accorgessero della nostra presenza, ci dirigemmo verso Isonka, sperando che lui potesse spiegare quello che ci eravamo persi di quel discorso, quel demone la sapeva lunga di norma, non gli sfuggiva nulla, appoggiava l'idea di quel ragazzino. Eravamo giunti fino alla sua casa, entrando lo trovammo in cucina che fissava fuori dalla finestra, si era però voltato quasi subito verso di noi, quando eravamo entrati nella stessa -tu sai qualcosa di quello che sta succedendo?- parlò lui, mentre isonka fece cenno di sedersi al tavolo, lo vidi sorridere ma allo stesso tempo sospirare -sembra che questa minaccia si sia estesa fino alle coste della Cina- ammise -Xiao Ling l'imperatrice demone di quelle terre, a chiesto aiuto a mandato dei servitori fino alle nostre terre- nello stesso momento vidi Mikio scendere dalle scale, raggiungendoci -cosa succede?- chiese mentre si avvicinava a Iriumaru -siediti pure tu tanto vale, che ascolti l'attuale situazione- lo sguardo di Mikio era perplesso, ma alla fine si sedette affianco a Iriumaru. 

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Era stata lunga la conversazione con Isonka, e di certo non aveva portato belle notizie, io e Iriumaru passeggiavamo per i vicoli del villaggio, in silenzio da quando era entrato in casa, non mi aveva rivolto mezza parola, ne mi guardava in faccia, non sembrava affatto aver preso bene il fatto che lo avessi respinto quella mattina, sapevo di averlo ferito, me n'ero già accorta nel momento stesso in cui avevo nella sua stanza pronunciato quelle parole, mi morsi nervosemente il labbro inferiore, non gli davo torto non gli avevo dato una vera spiegazione mi faceva male, il suo fare più di quanto mi aspettassi -Iriumaru- dissi fermandomi, ma lui continuava lungo quel vicolo, in realtà stava camminando senza meta, nemmeno diretto verso il palazzo, non sapeva esattamente da quanto stavamo alla fine girando intorno alla casa di Isonka ma senza tornarci. Mi avvicinai velocemente a lui, parandomi di fronte fermandolo, alzai lo sguardo per cercare quelle dolci ambre, ma quello che trovai era una freddezza nello sguardo che mi ricordava quello di suo padre, ma mi stava fissando lui a me in quel modo, era peggio di una pugnalata al cuore. Afferrai il suo viso tra le mani -non guardarmi così- gli dissi ma lui nemmeno mi rispose, cercai di baciarlo sulle labbra, cercando quella dolcezza ma lui no contraccambiò quel bacio, era rimasto impassibile davanti a quel gesto, mi staccai lentamente da lui lo vidi aprire le labbra e pronunciare infine delle parole -è colpa di mio padre?- mi chiese -eh?- domandai perplessa -fra un pò sarò abbastanza grande da poterti prendere veramente come compagna, non mi importa se si opporrà a questa mia scelta, farò di tutto perchè non ti sfiori nemmeno con un dito, e che non ti minacci più- finalmente riusciva a capire le parole di Iriumaru, temeva che fosse successo come tempo, addietro quando suo padre si era opposto quando per la prima volta si era abbandonata ai suoi sentimenti e a quelli di lui -no non centra lui- dissi stava per dire qualcosa ma io gli poggiai un dito sulle labbra zittendolo -ti sei domandato perchè sono riuscita a impugnare tessaiga, quando nessun demone nemmeno Aiko poteva farlo?- gli domandai vidi il suo sguardo perplesso sapevo che era cosciente quel giorno, seppur debole se non fosse stato per lui probabilmente saremmo tutti morti -solo i discendenti di Taisho possono impugnarla in quanto, creò tessaiga e tenseiga proprio per proteggerli- aggiunsi, sembrava rimurginare un po' su quelle parole, alla fine sgrano gli occhi sembrava aver capito dove sarebbe andato a finire il discorso, deglutì a fatica mentre lo sguardo pian piano si stava di nuovo sciogliendo sapeva, dolore risentimento e altro intravidi nel suo sguardo, stavo per dirlo quando lui all'improvviso mi abbracciò dolcemente trattenendomi fra le sue forti braccia -mi dispiace- disse scossi appena il capo, le lacrime sarebbero volute uscire ma non potevo di nuovo piangere, l'avevo già fatto abbastanza e non volevo farlo di nuovo. All'improvviso ci fu un boato, sollevando lo sguardo notai che il castello era in fiamme, che cosa era successo c'era anche confusione all'interno del villaggio, un'attacco fra tutti i fronti, mi mossi rapida dirigendoci verso la casa di Isonka almeno per ora, visto la più vicina e visto che eravamo privi di armi conveniva andare da lui, stava combattendo infatti contro un piccolo gruppetto di quattro demoni, li spazzò via facilmente non erano quelli il problema di certo -Iriumaru Mikio- ci chiamò mentre ci avvicinavamo -sembra quei maledetti ci stiano attacando- disse mentre entrò in caso lo seguimmo andando nella sua stanza, tirò fuori un enorme baule sempre di norma chiuso con un lucchetto, aprendolo rivelò una serie di armi, che dovevamo scegliere, visto che attualmente ne eravamo completamente privi delle nostre, scelsi due daghe corte, ma dalle lame molto affilate, erano le uniche che mi convincevano mentre Iriumaru scelse Naginata, uscimmo di corsa dalla casa, tutto il villaggio era in fermento qua e la c'erano demoni cane che combattevano i demoni che ci avevano attaccato, dove era possibile lì aiutavamo ma la nostra meta era il palazzo in fiamme. Ci muovemmo rapidi all'interno dello stesso, parte del castello era andato distrutto, non avevo mai visto Iriumaru così agitato si muoveva in direzione delle stanze reali, trovammo Aki che combatteva contro dei demoni, alle sue spalle una serva proteggeva la piccola Sakura che tremava come una foglia, Iriumaru si avventò contro quei demoni, aiutando aki a distruggerli, sapeva usare quell'arma in modo eccellente e ne ero rimasta affascinata -dovè papà?- chiese mentre un secondo scossone fece muovere le mura del castello, sembrava che qualcosa fosse crollato addosso allo stesso, dal fragore, ci muovemmo in quella direzione e trovammo la figura di Sesshomaru che pian piano stava riprendo la sua forma, era a terra apparentemente privo di sensi ma vivo a veder il petto che si sollevava e abbassava, era coperto di ferite il Kimono macchiato si Sangue, in cielo si scorgeva una enorme figura di un demone, che sembrava esser stata creata con tanti pezzi di altri demoni, a crear un essere irreale quanto immondo.

Angolo dell'Autore: mi dispiaece per l'attesa ma sono appena tornata a casa e già mi sto ripreparando per venerdì che riparto di nuovo quindi non avevo la testa per scrivere il capitolo. Un bacio a tutti i lettori e al prossimo
   
 
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