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Autore: Col    24/08/2014    0 recensioni
Ho sempre pensato che nel momento in cui nasciamo siamo indissolubilmente legati a qualcuno. Che sia per un momento, per una vita, per soli dieci secondi, nel momento in cui senti quel piccolo 'tum' del tuo cuore accelerare, sai di averla trovata quella persona. E da quel momento in poi ogni tua azione, ogni tuo respiro, ti condurrà da lei. Che tu lo voglia o no, non puoi evitarlo.
(Prima storia in assoluto, siate clementi c:)
Genere: Generale, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash, FemSlash
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Long time no see…

-Andrea?-

-Anna…-

 

 

-E’ da molto che non ci si vede eh?- un leggero sorriso accompagnava le sue parole.

Non riuscivo a crederci. Era lì, in carne ed ossa, splendida come la ricordavo; i lunghi capelli scuri come la notte lasciati cadere lisci sulle spalle, la sua pelle di latte era accentuata da un vestito rosso che lasciava scoperte le gambe lisce e toniche, e che slanciava la sua figura. Cercai di non restare immobile e a bocca aperta per la sorpresa mettendo su uno dei miei migliori sorrisi e rispondendole:

-Da tre anni per essere precise. Ma dimmi un po’ come stai?-

-Non mi posso certo lamentare, ho tutto quello che posso desiderare: ho un buon lavoro, una bella casa…-

Esitò per un istante dando l’impressione di essere indecisa se continuare o meno, per questo presi la parola.

-Sono felice per te, certo è una sorpresa vederti qui in città, e soprattutto in questo posto… Ma dimmi, cosa posso offrirti?-

-Una piña colada andrà benissimo grazie- rispose sempre sorridendo.

-Piña colada in arrivo allora, offre la casa- detto ciò mi misi all’opera, mettendo  in mostra alcune delle migliori acrobazie che sapevo fare mentre mischiavo i vari ingredienti. Al termine dell’operazione, mentre versavo il cocktail nel bicchiere, mi accorsi della sua espressione leggermente stupita.

-Che c’è?- chiesi ridacchiando leggermente mentre sistemavo una cannuccia e le porgevo il bicchiere.

-Non ricordavo fossi così brava nel far volteggiare le bottiglie…-

-Infatti non lo ero, non immagini neanche quante ne sono finite sul pavimento o peggio sulla mia testa mentre cercavo di fare pratica ahahahahahah – la osservai mentre trattenne a stento una risata –ma dimmi, sei qui da sola?-

-No, sono qui con alcuni amici… anzi forse è meglio che vada. E’ stato bello rivederti Andrea-

-Anche per me…- neanche il tempo di risponderle che già era sparita tra la folla.

 

 

Non la vidi per il resto della serata, ormai il locale era vuoto ed era il momento in cui il personale poteva rilassarsi e stare qualche minuto in tranquillità prima di chiudere e andar via. E come ogni volta i miei quattro amici erano ancora lì al tavolo ad aspettarmi come sempre.

-Ehi Baka!- mi salutò Michael mentre si spostava per farmi spazio sul divanetto.

-E dacci un taglio con questo soprannome Mike!- dissi dandogli uno schiaffetto sulla nuca.

-Mai.- rispose lui facendomi una linguaccia.

-Però è stata una serata ottima per il locale oggi, no?- mi chiese Kyle mentre beveva un sorso della sua birra.

-Sì, ma non sarà certo una serata al mese che salverà questo locale dalla chiusura…- risposi abbassando lo sguardo, non riuscivo a pensare che un giorno quel locale avrebbe potuto chiudere per sempre.

- Comunque … - iniziò Jenna - chi era quella ragazza con cui stavi parlando a metà serata?-

-Oh…  quella… quella lì era Anna, una vecchia amica-

Michael che stava bevendo, per poco non sputò sul povero Jeremy che per ripararsi aveva già alzato le braccia.

-ANNA?! QUELLA ANNA?!- mi chiese voltandosi verso di me e sgranando gli occhi.

-Perché quante Anna conosci? Certo che era lei.- risposi evitando il suo sguardo.

-Eh… Vi siete parlate? Non hai perso il controllo, vero? Hai saputo gestire la situazione,vero? Era da sola? Che ci fa qui?- chiese tutto d’un fiato.

-Mike finiscila!  Abbiamo parlato come persone civili. No, non ho perso il controllo. Ho saputo gestire benissimo la situazione. No, non era sola ma con degli amici. A quanto pare è qui perché ha trovato lavoro. Abbiamo finito con il terzo grado?-

-No che non abbiamo finito!- mi disse alzando il tono della voce.

Decisi di non rispondergli, ma di mostrargli il dito medio mentre mi alzavo e mi avviavo verso l’uscita dopo aver salutato Bruce.

 

 

Tornammo a casa nel più completo silenzio, non so se anche gli altri avvertivano la tensione che si era venuta a creare tra me e Michael, ma se lo fecero non lo dimostrarono. Una volta entrati in casa però, Jenna decise che era arrivato il momento di parlare un po’ e chiarire qualcosa.

-Allora volete spiegarci che succede? –

-Non succede proprio niente Jen, tranquilla- risposi dirigendomi verso la mia stanza.

-Eh no signorina, tu adesso ti siedi e ci spieghi cosa sta succedendo- disse Jeremy indicandomi il divano. Per un momento li fissai tutti e quattro, indecisa se parlare o meno, ma quando incrociai lo sguardo di Michael che diceva praticamente “o parli o lo faccio io”, capì che ormai era ora che questi tre ragazzi sapessero come ero prima di incontrarli, e il perché di tutto questo macello a causa della comparsa di Anna.

-Sentite, è una storia molto lunga… Forse è il caso di parlarne domani mattina no? –

-Tranquilla, noi abbiamo tempo e questo divano è proprio comodo- fece Kyle lanciandosi letteralmente su di esso. Sospirai, sapendo già di non avere alcuna possibilità di rimandare questo racconto, e mi sedetti sul pavimento appoggiando la schiena al muro. Quando vidi che tutti erano pronti per ascoltarmi, iniziai a parlare con un leggero sorriso malinconico.

-Ragazzi, voi non avete neanche idea di come fossi prima di arrivare qui…-

  
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