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Autore: Clawdia    24/08/2014    3 recensioni
La storia di Santana e Brittany dopo le vicende di "Insegnami ad Amare".
Tutti adorano le storie idilliche, perfette, in cui tutti si amano e vivono felici e sereni nel loro universo di cristallo vero? A quanto pare non proprio tutti. Vivere la loro vita insieme è tutto ciò che hanno sempre cercato e voluto, hanno lottato per il loro amore e continueranno a farlo sempre nelle loro strambe, complicate, divertenti, tristi, normali e pazze giornate. Perché chi ha detto che il matrimonio è la fine dell'amore non ha mai visto le due Signore Pierce-Lopez!
Genere: Angst, Commedia, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, FemSlash | Personaggi: Brittany Pierce, Kurt Hummel, Nuovo personaggio, Quinn Fabray, Santana Lopez | Coppie: Brittany/Santana
Note: Lime, What if? | Avvertimenti: nessuno
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- Questa storia fa parte della serie 'Insegnami a...'
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E così si tornò alla normalità.
Brittany al suo lavoro in città, io al mio studio di registrazione, Sara a scuola.
Ci alternavamo per portarla, per strutturare le sue giornate e tentare di non lasciarla mai sola.
Che poi la mia bionda ignorasse alcune delle cose che erano successe tra me e la bambina quello era un piccolo dettaglio, un segreto tra me e lei che custodivamo gelosamente e sottolineavamo ogni volta che ci trovavamo da sole. Proprio come quella mattina, nella mia auto, correndo per riuscire a non mancare all'appello della prima ora.
«Possibile che tu debba sempre tardare tanto?»
«Ascoltami bambinetta ho i miei tempi di preparazione e dopo averti scaricata per strada dovrò fiondarmi in studio a lavorare eh.»«Si certo, come se fosse un lavoro...»
Amava punzecchiarmi a riguardo. Proprio lo adorava, DIOS.
«Vuoi litigare?»«No voglio solo arrivare a scuola in tempo!»
«Spero per seguire la lezione e non per correre agli ultimi banchi.»
«Siii» rispose subito lei scocciata guardando verso il finestrino «Ce la sto mettendo tutta per partecipare e far sentire un po' la mia voce.»«Ti hanno interrogata?» chiesi svoltando.
«Una volta e mi hanno fatto una marea di complimenti.»
Naturale. Era un piccolo genio!
Questo lo tenni per me, mi limitai a sorridere e darle una pacca sulla spalla in segno di approvazione prima di decellerare e iniziare il parcheggio. Avevo sempre una certa fortuna ultimamente. 
«E ti sei fatta qualche amichetta? Ora che stai parlando dico...»          
«Non esageriamo ora...un passo alla volta.»«SARAAAA. Devi farti amico qualcuno...»
«Ero la strana della classe sino a due settimane fa, lasciami tempo. Non è semplice.»
«Lo so, lo so ma devi aprirti. Devi comportarti come con noi, sii spontanea e naturale e vedrai che andrà tutto bene!»«Ci proverò.»
Sorrisi. Ero sicura che l'avrebbe fatto e non solo perché voleva farsi perdonare da me e tentare di impedire a Brittany di scoprire quel suo piccolo problema iniziale ma soprattutto perché finalmente stava rimettendo insieme i pezzi. Anche se odiavo ammetterlo alle volte i punti di somiglianza tra noi erano veramente tanti.
«Ti passo a prenderti alla solita ora.» le sussurrai slacciandole la cintura di sicurezza e vedendola sparire oltre lo sportello «Ah e dobbiamo fare un salto da Quinn poi eh.»
«Siamo a pranzo là?» chiese Sara allontanandosi senza distogliere lo sguardo
«No mangeremo un panino al volo, ciao. Buona lezione!»
«Buona pacchia...cioè lavoro anche a te!»
PUTA. Era proprio un idiota.
Eppure ora i suoi insulti e le sue frecciatine mi facevano sorridere e non più arrabbiare.
Una cosa veramente senza precedenti. Una cosa che Tim notò praticamente al volo.
Già, non avevo visto quel barbuto ometto sino a che Brittany non era tornata a casa e la nostra routine quotidiana mi era mancata da morire. Ero rimasta attualmente senza ingaggi, non avevo alcun lavoro urgente così semplicemente mi presentavo là mostrando i miei scarni lavori e osservavo i cantati sotto contratto in sala di registrazione.

«Dovresti recuperare questa fottuta ispirazione sai?»
«E tu dovresti proprio metterti a dieta.»
«STRONZA.» mi disse dandomi un colpo sulla schiena che per poco non mi fece soffocare.
Era sempre molto delicato, quanto un elefante. 
«Oh andiamo sai che non è colpa mia. Io son in attesa...»«Si, certo.»
Rispose spostando un fascicolo sopra uno scafale e tornando immediatamente al suo piccolo computer luminoso. «Sei fortunata che non hai nulla in ballo altrimenti sarebbe stata veramente dura! Vuoi che ti cerchi qualcosa?»
«No, tranquillo. Puoi passarmi anche le richieste dei gruppi minori come mi avevi detto qualche settimana fa, ho ancora dei vecchi testi da poter utilizzare.»
«Loro non hanno particolari richieste quindi non dovrebbe essere un problema. Potresti usare i volumi IIA e IIIA!»«Il IIIA mi piacerebbe conservarlo ancora...» dissi pensosa. Ci avevo lavorato veramente tanto a quei testi e avevo sviluppato una sorta di affetto. Avrei preferito una certa visibilità per quelle parole.
«Va bene, ai suoi ordini!»
«Invece parlami del mio nuovo collega. So che avete messo un ragazzo sotto contratto!»
«Giovane, affascinante, divertente. Insomma per nulla il tuo tipo! Scrive un genere molto diverso dal tuo e quindi ne ho approfittato per prenderlo sotto la mia protezione.»
«Devo preoccuparmi?» chiesi ridacchiando e girando sulla mia sedia.
«Na, due generi diversi. Però potreste ritrovarvi a lavorare insieme nei prossimi giorni.»
«Mmm?»
«Penso che potreste andare d'accordo...»
«Lo spero per lui!»
Tim si mise una mano sugli occhi. Si, ero incorreggibile ma oggettivamente quello era il mio territorio e stava là da prima di lui quindi se non ci fossimo trovati bene sarebbe stato lui a soffrirne. Come ogni persona che si metteva contro di me, chiaramente!
«Mi pento ancora del giorno in cui ti ho fatto firmare quelle carte.»
«Sai bene che non è vero!»
---                           
«RULLO DI TAMBURI...SIGNORI E SIGNORI SANTANA LOPEEEEZ!»
La voce calda di Matt accompagnò così il mio ingresso nella casa della bionda più stronza della terra, quasi mi stupì dell'assenza di coriandoli tanto parevano ingigantire la cosa. Non ci vedevamo da due settimane, Sara e Brittany mi avevano letteralmente assorbita, non capivo dove stava il problema. Dopotutto non era poi così tanto tempo. Ok. Forse lo era.
«Siete due deficienti!»
«E tu sei peggio di un fantasma ormai!» ribatte Quinn gettandomi le braccia al collo prima di dari un sonoro pugno alla spalla. DIOS. La odiavo quando faceva così, mi sarebbe sicuramente rimasto il livido. «Fatti abbracciare stupida latina!» sussurrò invece Matt prima di sollevarmi letteralmente da terra e darmi un bacio con schiocco sulla guancia. 
«Mi siete mancati anche voi ragazzi...Sara ti ricordi di questi due idioti vero?»
«Ehi non dire così alla bambina! Io sono Quinn, la migliore amica della tua mamma immigrata ricordi?» niente e nessuno mi impedì di darle un calcio allo stinco dopo quell'affermazione.
Immigrata? L'AVREI UCCISA. In ogni caso Sara annuì sorridente «Sisi, certo che mi ricordo. E tu sei Matt, quello con la bambina piccola.»
«Uo, hai una buona memoria bambina, è un piacere rivederti.» le disse stringendole le mano.
Piccola passi avanti. Molto piccoli. 
«Beth è in camera sua, sta facendo compiti ma son sicura che se vai a disturbarla non potrà che ringraziarti!»«Ha preso tutto dalla madre...»«E dal padre.» aggiunse la bionda invitando Sara a raggiungere sua figlia. Prima di andare la piccola latina si voltò verso di me, una sorta di domanda negli occhi che risposi annuendo e intimandola a far del suo meglio. Beth poteva essere una buona amicizia anche se più grande di lei di qualche anno e ormai sempre più dentro l'adolescenza. Ma dopotutto Sara aveva la mente di una ragazza di vent'anni, se non di più, dunque dubitavo avrebbe avuto grossi problemi.
«Finalmente sei tutta per noi!» esordì Quinn chiudendosi la porta alle spalle. Mi sentì quasi in trappola nonostante mi trovavo invece con i miei migliori amici. Amici che non rivedevo veramente da un eternità a giudicare dal loro aspetto. Matt aveva gli occhi cerchiati da due occhiaie violacee e si era lasciato crescere una barbetta che lo rendeva terribilmente sexy nonostante l'aria sciupata. Quinn invece non mi era mai sembrata tanto bella e radiosa, una cura a base di Puckerman doveva aver dato i suoi effetti.
«Siete assurdi...»
«Noi? Mi pare di ricordare fossi tu quella che è sparita da settimane.»
«Tempo in famiglia...» commentai quasi laconica
«San anche noi siamo la tua famiglia.»
Gli lasciai così per un po', ad aspettare una mia reazione, un mio semplice movimento o anche solo un espressione e poi mi lanciai su di loro, a rischio di ribaltare il divano.
«Mi siete mancati stronzetti! E mi dispiace tantissimo di avervi abbandonato per così tanto prometto che non risuccederà più ora che le cose vanno bene.»
«Vanno bene? AGGIORNAMENTO. ORA.» disse Quinn staccandosi dal mio abbraccio e fingendo di esserne quasi schifata. Sapevo che non era vero, sapevo che stava semplicemente facendo la troietta come suo solito.
«Aggiornamento veloce? Io e Sara abbiamo risolto i nostri problemi, stiamo lavorando ad una soluzione insieme, il lavoro è stabile ed è tornata Brittany!»
«E ti pareva che non si parlava di sesso...»
IDIOTI. I soliti idioti. Eccoli là i miei migliori amici a prendermi in giro come ai vecchi tempi.
«Fantastico. Stupendo. Eccitantissimo sesso coniugale.»
«Non voglio sapere altro. Giuro Santana tu sei l'eccezione che conferma la regola!»
«Ehi, anche io e Mandy non ce la caviamo male...» si lamentò Matt grattandosi dietro la nuca «Certo, non ai livelli dei due conigli del gruppo ma abbiamo pur sempre una bambina piccola!»«Giusto.» rimarcò Quinn come a dargli qualche merito «E anche io e Noah ci stiamo dando da fare a letto.»
«Ah si?» chiesi con un tono di voce che fece scoppiare a ridere anche Matt
«Ormai si ferma sempre più spesso a dormire da noi.»
«Dormire...» fece eco il mio migliore amico mentre mi guardava complice.
«Siete due deficienti!»
Adoravo stare con loro. Adoravo passare le ore a scherzare, ridere, prenderci in giro e parlare delle nostre vite liberamente. Gli amici servivano a questo, erano un supporto indispensabile, una fune alla quale aggrapparsi sempre durante la tempesta e da sistemare nei giorni di sole. Facemmo buio a parlare di quanto stava diventando grande la piccola di Matt e Mandy o di quanto stressante fosse non riuscire a dormire la notte per i suoi continui pianti. Quinn ci raccontò di come stava programmando la nuova vita con Noah, di come il matrimonio fosse nell'aria e di quanto fosse in ansia ora che Beth stava entrando nell'età più critica. Per quanto riguarda me, allietai la loro serata con i racconti di Sara.
«Scherzi? Hai seriamente risposto in quel modo?»
«Quella donna se l'è cercata!»«Mai mettersi contro Santana Lopez.» dissero in coro quei due deficienti ridendo come matti «Pierce Lopez.» precisai io per la centesima volta senza però smorzare il loro entusiasmo. «Tu comunque devi esserti bevuta il cervello. Ho odiato molti dei genitori della classe di Beth per tipo...anni senza mai dire una parola, lasciando che le occhiatacce facessero il tutto. Tu li vedi per la prima volta e fai già una scenata simile? Sei il Top San!»«E quando Brittany l'ha scoperto come ha reagito?»
«Oh sai Matt ha fatto i salti di gioia.»
Scoppiammo a ridere tutti insieme immaginandoci la scena. Veramente stupida.
«Sai quanto Britt tenga a queste cose...» cominciai io prendendo un altro di quei dolcetti che il diavolo di Quinn ci aveva posato sul tavolino. Erano un richiamo irresistibile. Forse non aveva mai veramente combinato nulla della sua vita ma in quando a sfornare bambini e dolci la mia amica era proprio la migliore.
«...si è arrabbiata, molto probabilmente. C'è rimasta male, cose così ma posso giurarvi che non ha tenuto il broncio a lungo.»«Tu risolvi tutto con il sesso però!» si lamentò la bionda
«Chi ha parlato di sesso?»«Neghi?» mi chiese invece Matt puntandomi i suoi meravigliosi occhi contro. Sapeva già la risposta, la sapevamo tutti ma comunque tentai di tirare la cosa per le lunghe e chiaramente...non durò.
«Ho pochi pregi e quello è il mio punto forte. Non dovrei sfruttarlo? Tu sei bello e lo fai come lavoro, io son brava a letto e quando possibile mi gioco sempre quella carta e Quinn...»
Lascia la frase all'aria cercando di ricordare qualcosa in cui fosse brava e allo stesso tempo impegnandomi per far durare l'attesa il più a lungo possibile. Sentivo già un suo colpo pronto a partire. «Quinn è brava a schiaffeggiare la gente!»«CRETINA.»       
Bum. Puntuale come sempre. Sulla stessa spalla.
Giuro che se avessi perso la mobilità al braccio sarei andata da lei a riscuotere le parcelle della riabilitazione. Se mi fossi controllata probabilmente avrei trovato qualcosa di rotto.
«Mamma hai detto qualcosa?» sbucò ad un tratto dal nulla Beth.
I capelli erano sempre più lunghi e il suo viso...DIOS, era la coppia sputata di sua madre.
«No, dicevo alla tua zietta preferita!» mugugnò veloce la donna facendosi subito sorridente.
Era proprio vero che i figli facevano risplendere i loro genitori, certo li portavano pure al limite della sopportazione come era capitato a me ma dopotutto vivevamo per loro no?
Almeno gli altri, io ero ancora in una fase neutro.
«AHAHAH Che hai combinato zia San?»«Il solito Beth, il solito, è tua mamma il problema! Sara sta facendo da brava?» chiesi addolcendo il tono.
«Oh si, sai non me la ricordavo così simpatica! Mi ha perfino aiutata con i compiti...»
«BETH.» mi urlò in un orecchio quella deficiente di una bionda «Cosa?»
«Avresti dovuto fargli da sola!»
«Un aiutino non fa mai male.» rispose quella piccola canaglia con un sorrisone e correndo subito via nella sua camera. Dunque Sara si stava comportanto bene...PERFETTO.
Beth poteva essere un valido aiuto nella sua ripresa, nel suo riinserimento in società.   
«Tua figlia ti somiglia sempre di più.» disse Matt sorridendo e mandando giù un sorso di una bevanda che non ricordavo avesse preso «Proprio come Sara è la copia sputata di San.»
«EHI.»
«Cosa? Fisicamente siete identiche. E a caratterino non so chi delle due sia messa meglio, in intelligenza invece penso ti batta.»«Non che ci voglia molto!» continuò Quinn prima di evitare il colpo che provai a sferrarle.
«Bah. Siete veramente pessimi. Ma su alcune cose avete ragione...solo su alcune. 
Poi sto puntando tutto su quella bambina ormai!»
«Oh oh oh. Abbiamo una mammina fiera.» 
Matt mi sorrise mentre ridacchiava tutto soddisfatto. Ero nel club dei genitori fighi, stavo veramente entrando tra loro e questa consapevolezza mi distruggeva quanto quasi quella di cominciare ad affezionarmi a Sara.
«Diciamo che per lo meno ho perso il desiderio di strozzarla nel sonno.»
«La solita...» Quinn mi scompigliò i capelli «Invece. Parliamo di cose serie...VACANZE.»
«GIUSTO.» Esclamò Matt come risvegliandosi da un lungo sonno «Si era parlato dell'Australia o ricordo male?» QUEL VIAGGIO. Come avevo potuto dimenticare? Ne avevamo discusso per mesi. Due settimane insieme a canguri, koala, squali e tanto caldo tra spiagge e onde per una vacanza molto familiare. Tre famiglie unite da un unico viaggio, sarebbe stato da paura.
«Dobbiamo aggiungere Sara, far coincidere tutti gli impegni vari e...che ne dite di Maggio?»                                             
«Io veramente ne dovrei parlare ancora con Britt...pensavo fossero i deliri di tre ubriachi.»
«Scherzi? Mandy mi chiede di continuo di questa storia!»«A Noah l'ho solo accennato.»
Cioè io ero l'unica deificiente che non aveva detto nulla? DIOS.
«Di quanti soldi parliamo?» chiesi cominciando a farmi dei calcoli. A Maggio non mancava poi molto trovandoci noi ormai a inizio Marzo per cui non sapevo come avrebbe reagito la mia biondina, soprattutto per il fatto che Sara era con noi da veramente poco. Forse avrebbe temuto che questo viaggio avrebbe potuto destabilizzarla.
«Niente che tu non possa permetterti! Ho un amico che lavora in agenzia che potrebbe trovarci dei pacchetti da urlo e poi da quand'è che non ci prendiamo una vacanza così?»
«Parigi...e le Hawaii»«Io Miami con Noah e Beth.»
Matt sorrise, lui aveva molti altri viaggi da nominare ma poiché era anche parte del suo lavoro non perse tempo ad elencarli. «Ce lo meritiamo eccome!»
«Io propongo di riparlarne davanti ad un bel bicchiere d'alcool, solo noi tre, una bella seratina tranquilla.»«No, no ehi Kurt mi chiede un uscita così da secoli non possiamo farla senza invitarlo!» protestai subito ricordando di quanto porcellana mi ansiasse con le sue email e i suoi messaggi. Non ci vedevamo da tipo...mesi.
«Vuole vedere la bambina?»«Affermativo!»
«Io qualche tempo fa ho visto Rachel e mi ha parlato di una possibile rimpatriata ma poi...non ho più saputo nulla.»«Non sarebbe male rivederli tutti!»
Matt aveva ragione. Mancavano, e veramente tanto. Chissà che stavano combinando quei pazzi e chissà quando li avremmo rivisti!         
«Potremmo organizzare non credi?» chiesi appigliandomi al mio migliore amico, cercando conforto in quelle forti braccia che mi mancavano così tanto. 
«Ci penso io. GIURO!» affermò Quinn portandosi la mano al petto.
«Per quanto riguarda una serata da soli invece...io propongo dopodomani. Solito posto.
Soliti deficienti.» Matt non era cambiato di una virgola. «Ho bisogno di una pausa dalla bambina, ve ne prego...»
«Ti sei già stancato del tuo prezioso diamante?» lo canzonai io ripetendo il nome con la quale quell'idiota era solito chiamare il suo fagottino. Era da tanto che non rivedevo quella bambina dai ciuffi rossastri e anche Mandy a dir la verità, avrei assolutamente dovuto rimediare.
«No. Solo che una pausa da pianti e notti insonni non mi farebbe male. Tu hai saltato tutta quella parte San non immagini neanche quanto possa essere dura!»«CONCORDO.» aggiunse subito Quinn. Ricordavo ancora le occhiaie che le rigavano il viso i primi anni con Beth e quando si addormentava su praticamente qualsiasi superficie solida. Era un vero spasso per me, forse un po' meno per la biondina. «Io son stata "diversamente" fortunata.»
Scoppiammo tutti a ridere. Ancora. Come sempre.
Passammo un altra ora a parlare del più e del meno, organizzare serate improbabili e discutere delle nostre vite poi trascinando con la forza Sara in macchina tornammo a casa dove sapevo Brittany ci avrebbe preparato qualcosa di buono per cena. Non avevo visto la mia biondina preferita in tutto il giorno e sentivo terribilmente la mancanza della sua pelle chiara, delle sue labbra sottili e dei suoi occhi azzurri e profondi. 

«Non trovavate più la strada di casa?» ci chiede vedendoci tornare totalmente sconvolte.
Mi avvicinai lasciandole un tenero bacio sulla guancia che lei si godette chiudendo gli occhi e sfiorandomi il fianco con la mano libera. L'altra era impegnata a versare quella zuppa giallognola nei nostri piatti, pessimo aspetto ma ottimo odore.
«Vi stavo aspettando...» sussurrò aiutandomi a togliere il cappotto.
«Corri a lavarti le mani che si cena.» intimai invece io alla piccola latina che subito si lanciò sulle scale per poter poi mettere sotto i denti qualcosa. Inutile dire che sfruttai quegli attimi di pace per poter salutare mia moglie in modo più...consono.
«Com'è andata oggi?» soffiò sulle mie labbra lentamente.
«Non male, a letto ti racconterò. Tu?» continuai baciandola ancora senza però approfondire il contatto ulteriormente per paura che Sara saltasse fuori dal nulla come suo solito.
«Stancante. Anche se ora son decisamente più felice.» mi sussurrò all'orecchio scendendo con le mani oltre la mia schiena e facendomi rabbrividire. Non poteva dire quelle cose prima di cena.
Non poteva stuzzicarmi così quando nostra figlia stava per riapparire nella stanza.
Mi stupì immediatamente di quel pensiero. Nostra figlia. UAO. La cosa ormai stava diventando ufficiale addirittura per il mio cervello. Aveva quasi dell'incredibile.
«Pronta!» gracchiò la bambina fiondandosi sulla sua sedia e letteralmente avventandosi sulla zuppa fumante che avrebbe avuto ancora pochi secondi prima di scomparire nel suo stomaco.
«Tutti a tavola allora!»
Brittany sorrise staccandosi da me ed andando a prendere posto.
In quel momento mi sembrò di aver dato vita alla famiglia perfetta.
Quei sorrisi, quelle risate, quella tranquillità. Ancora non sapevo cosa tutto ci avrebbe travolto nei mesi successivi, quante ne avremmo passate e quanto incredibile sarebbe stato ancora il nostro viaggio.                                                                            

Angolo dell'Autrice
Ecco un nuovo Capitolo. Avevo bisogno di far un attimo il punto della situazione e prepararmi per quello che arriverà ora per la coppia che amiamo. Questa famiglia reggerà? Io ho buone speranze.Grazie mille a tutti per le recensioni e per quanti son ritornati a leggere questa ff che non scrivevo veramente da troppo! 
  
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