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Autore: uffauffauffa    24/08/2014    4 recensioni
Irina è tornata in vita, nuove "creature" più veloci e agili dei vampiri e dei licantropi hanno cominciato a muoversi. Cosa vogliono? Sono amici o nemici? Perché Renesmee non ha mai confessato di aver conosciuto due di loro nel bosco?
Genere: Dark | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Demetri, Leah Clearweater, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: Movieverse, OOC | Avvertimenti: Tematiche delicate | Contesto: Successivo alla saga
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Esme prese l'ascensore per raggiungere il piano terra. Qualcuno stava aspettando lei e il resto del gruppo nella reception. Non era ancora sorto il Sole.
 

"Buon giorno, sono la signora Cullen."
 

"Buongiorno Esme, è un piacere rivederla."
 

La donna si girò. L'uomo che l'aveva salutata era alto e ben distinto, con la carnagione scura tipica delle persone di colore. Gli occhi erano neri.
 

"Santiago..."
 

Era stupita e spaventata.
 

"Tutto bene signora."
 

Chiese l'assistente receptionist.
 

"Si, va tutto bene, grazie."
 

Tornò subito calma, soprattutto dopo aver visto un sorrisetto ironico sul volto del vampiro. Prese da parte l'uomo e incominciò a parlare sottovoce.
 

"Come mai è venuto qua, Santiago?"
 

"Aro mi ha ordinato di scortarvi fino a Volterra..."

"... è stata prenotata una limousine per il primo tragitto. Il secondo sarà fatto con l'aereo privato dei Volturi. Sia gentile, li chiami tutti. E' meglio partire ora, dato che il Sole non è ancora sorto."
 

Esme non era molto contenta, soprattutto dopo aver visto il colore delle iridi dell'uomo. Lei e gli altri avevano deciso di partire di giorno. Gli indumenti che avevano bastavano a coprirli dai raggi solari e a non rivelare il loro segreto.
 

Alla fine tutto il gruppo si ritrovò fuori dall'edificio. Santiago li osservò attentamente. Trovava gli umani decisamente ridicoli, ma ancora più esilaranti erano i Cullen che avevano fatto amicizia con loro. Pensò per un attimo alla sua Serena. La sua metà umana non gli dispiaceva affatto. Amava sentire il battito del suo cuore, e il colore dei suoi occhi.
 

"I vostri amici sono troppo lenti, contavo di arrivare all'aereo prima dell'alba."
 

Jacob non ci stava a farsi rimproverare da un vampiro.
 

"Siamo umani che diavolo pretendi da noi, succhiasangue."
 

Santiago socchiuse gli occhi fino a ridurli a due lame sottili.
 

"Muovetevi."
 

"Bella questa limousine amico, ma nera? mi ricorda un carro funebre."
 

Jacob cercava di fare dell'ironia sfottendo il Volturo.
 

"Non ti preoccupare cane, la prossima sarà proprio un carro funebre."
 

Black rimase un attimo ed Emmett scoppiò a ridere nel vedere la sua espressione.
 

"Attento ragazzo non farlo arrabbiare o davvero ti ritrovi dentro una di quelle auto."
 

A parte Jacob ed Emmett, nessun altro si stava divertendo. Edward prese la parola, per cercare di capire com'era la situazione all'interno del palazzo.
 

"Non va male così male a parte qualche problema con il figlio di Marcus, e con gli altri due cani."
 

Sue ed Emily trasalirono.
 

"Che tipo di problemi?"
 

Continuò Edward.
 

"Mike ha cercato di uccidere suo padre, ha scoperto il motivo della morte di un certo maestro di arti marziali. Da quello che ho capito era come un padre per gli ibridi. Nel tentativo di farlo fuori ha esagerato e li è venuta una crisi epilettica piuttosto forte se non ricordo male..."

"... la ragazza cane..."
 

"I mutaforma non sono cani signore."
 

Lo corresse Sue.
 

Il vampiro sorrideva tra sé.
 

Un'umana che mi rimprovera, forse non ha capito che cosa sono veramente e quanto posso essere pericoloso.
 

"La ragazza mutaforma non accetta Demetri e lui sembra stare molto male per questa cosa, mentre..."
 

"Aspetta, Leah non accetta quel vampiro?"
 

Jacob era decisamente stupito, così come Sam e tutti quelli che conoscevano o avevano sentito parlare della magia mutaforma.
 

"Non può essere, forse non ha avuto l'imprinting."
 

Emily era amareggiata.
 

"No, ho visto chiaramente nella sua mente lo spostamento di gravità. E' successo durante la prima festa a casa dei succhiasangue italiani."
 

Sam digrignò appena i denti. Era difficile per lui accettare che Leah fosse di un altro. Voleva vederla felice, ma non accanto a un uomo. Nonostante amasse Emily più della sua stessa vita e più di Leah, non riusciva a cancellare la sua ex dalla sua mente e dal suo cuore.
 

Si rendeva conto che il suo modo di pensare, non era giusto nei confronti di Leah, soprattutto dopo quello che era stata costretta a passare. Ma non riusciva a non essere geloso.
 

Edward osservò per un attimo il mutaforma. L'imprinting era una delle cose più strane che avesse mai visto, tuttavia non aveva dubbi che fosse vero amore, ma dopo aver toccato precedentemente sua figlia per quanto riguarda Leah e aver letto ora nella mente di Sam, cominciava ad avere qualche dubbio. Amare due donne non era concepibile per lui. Cominciò a chiedersi se anche Jacob era ancora legato a Bella. Cercò di leggere nella sua mente, ma l'unica cosa che vedeva era sgomento per la mutaforma e amore fraterno nei confronti di Renesmee.
 

Rifletté qualche secondo. Se non era per Nessy, non avrebbe saputo niente.
 

Dovrò chiedere direttamente a Jake e se la sua risposta non mi soddisfa, allora chiederò aiuto alla mia piccola. Ma con lei dovrò essere discreto.
 

Riprese a parlare con Santiago.
 

"Invece Seth, che problemi ha?"
 

"Oh quel ragazzino è ridicolo, sembra un cane, sempre dietro a Jane. La sua ombra. Felix ha detto che quel piccolo mostro è il braccio armato della piccola Volturi ed è il suo degno compagno."
 

"Braccio armato, cosa intende."
 

Sue era preoccupata, anche per le ultime due parole: degno compagno.
 

"Jane fa fare quello che vuole al ca... al mutaforma. E' il suo giocattolo preferito."
 

"Perché giocava prima?"
 

Emmett era scettico e irritato. Seth gli piaceva.
 

"Si con le bambole."
 

Rispose Santiago.
 

"Non riesco a vedere la viperetta Volturi giocare con quelle. Le decapita per caso?"
 

"Chissà, forse..."

"... siamo arrivati, per fortuna è un'area privata. Muovetevi però non si può mai sapere."
 

Il gruppo salì su un piccolo aereo di linea. Santiago faticava a trattenersi, doveva ancora nutrirsi. Heidi non era ancora partita per la 'caccia'. Doveva aspettare le nove per accompagnare le loro vittime.
 

L'ultima volta che aveva mangiato era stato durante il ritorno per Volterra. Aveva trattenuto la sua sete per troppo tempo.
 

Una volta arrivati furono scortati verso la stanza principale. Aro li stava aspettando.
 

"Amici miei, benvenuti nella mia umile dimora..."

"... sono felice che ci siate tutti, o quasi..."

"... dov'è il resto dei licantropi?"
 

Esme prese la parola.
 

"Non potevano venire Aro, devono rimanere a proteggere il territorio. Ma sono presenti i due Alfa."
 

Aro guardò sorridente verso Sam e Jacob. Nonostante avesse già Leah e Seth, nutriva ancora delle mire su tutti i Figli della Luna.
 

"Difendere il territorio Esme? come dei bravi cani da guardia."
 

Aro non smetteva di guardare i mutaforma.
 

"State calmi..."

Sussurrò Edward.

"... vuole solo provocarvi."
 

"Davvero, e io che credevo che ci considerasse solo delle bestie."
 

Rispose Jacob.
 

"Perché non lo siete?"
 

Emmett non riuscì a trattenersi dal dire qualcosa. Gli piaceva sfottere i lupi.
 

"Santiago accompagnali nelle loro stanze..."

"... e voi miei cari è meglio che non usciate dalle vostre camere, vedete non ci siamo ancora nutriti..."

"... quando verrà il momento, vi farò chiamare."
 

Sue prese coraggio voleva vedere subito i suoi figli. Aro le sorrise amichevolmente e ripeté.
 

"Quando verrà il momento mia cara signora."
 

"Aro."
 

"Si Esme?"
 

"Mio marito?"
 

"E' andato a caccia insieme a Demetri, ci sono diversi pascoli nei dintorni..."

"... ma forse si nutrirà come la penultima volta..."

"... animali randagi e topi di fogna..."

"... siete sicuri di voler continuare con la vostra dieta vegetariana?"
 

Ridacchiava, trovava decisamente ironici i Cullen.



 

Carlisle e Demetri avevano appena finito di nutrirsi. Il segugio aveva trovato un allevamento di animali destinati al macello.
 

"Sarà meglio tornare dottor Cullen, a quest'ora la sua famiglia sarà già arrivata a Volterra."
 

"Si, Demetri, grazie per l'aiuto."
 

"Non ho fatto molto dottore, solo trovare qualcosa di commestibile."
 

Carlisle guardò con dolcezza il suo accompagnatore.
 

"Sono felice di vedere che stai valutando la possibilità di cambiare la tua alimentazione."
 

"Non so se riuscirò a continuare, il sangue animale e decisamente meno buono di quello umano, e meno nutriente."
 

Carlisle era ottimista.
 

"Sono sicuro che ci riuscirai, ora hai anche una spinta in più."
 

"Si riferisce a Leah?"
 

Il Volturo inclinò appena gli angoli della bocca.
 

"Si. Dimmi la verità, come è andata dopo l'appuntamento."
 

"Perché me lo chiede se sa già la risposta?"
 

"Ti ho solo sentito gridare, ma il resto non lo so..."

Cullen rimase qualche secondo in silenzio.

"... ti va di parlarne?"
 

"Non è andata bene nemmeno dopo l'uscita..."

"... l'avevo lasciata con Heidi, Jane era nei paraggi."
 

"C'era anche Seth?"
 

Chiese il dottor Cullen.
 

"Si, e hanno cercato di ferire Leah, facendole credere di essere solo un passatempo per me..."

"... quando sono entrato in camera sua si era appena addormentata..."

"... aveva pianto..."

"... sono rimasto con lei quasi tutta la notte..."

"... quando si è destata ho provato a parlarle a farle capire quanto tengo a lei, che l'imprinting non c'entra con quello che provo..."

"... ma non mi ha creduto, è così diffidente."
 

Carlisle sorrise.
 

"Lo so, ma cerca di capire, per lei non è semplice."
 

"Crede che non lo sappia dottore, so quello che prova l'ho visto quando ho toccato sua nipote e poi ieri quando Leah è riuscita un po' ad aprirsi, per poi chiudersi nuovamente nel suo guscio."
 

Il dottor Cullen era sorpreso.
 

"E' riuscita a parlare dei suoi problemi, veramente."
 

"Poco dottore."
 

"E' già qualcosa ragazzo, nessuno sa con esattezza cosa prova Leah, solo Renesmee e te..."

"... credimi per Leah non deve essere stato facile, è molto chiusa..."

"... ma lo ha fatto, e ha scelto te..."

"... credo voglia dire qualcosa, forse sta incominciando a fidarsi di qualcuno..."

"... ma non riesco a capire perché hai gridato alla fine."
 

Demetri distolse lo sguardo dal vampiro e si concentrò verso il Palazzo dei Priori.
 

"Ero arrabbiato con lei, volevo darle un ceffone per come mi aveva fatto sentire."
 

"Come?"
 

"Un mostro, un essere schifoso..."

"... secondo lei mettersi con me equivale a uccidere suo padre una seconda volta..."

"... sa che si incolpa della sua morte?"
 

"Lo sospettavo ragazzo."
 

"E' ridicolo dottore. Non poteva prevederlo, e so che si sente un mostro anche per questo..."

"... un mostro, è una creatura meravigliosa e non parlo solo della sua fisicità."
 

Carlisle osservava attentamente il segugio. Provava un'immensa pena per lui e Leah.
 

"Demetri lei ha bisogno di essere amata, ha bisogno di te. Non allontanarla..."

"... sarà dura me ne rendo conto, ma qualcosa mi dice che tu sarai capace di rompere il muro di dolore che ha costruito."
 

"Lo crede davvero o lo dice solo per illudermi."
 

"Ne sono più che sicuro, dopo tutto non sei un seduttore?"
 

Il segugio cominciò a ridere.
 

"Dottore le mie tattiche non hanno dato buoni frutti."
 

"Allora cambia tattica, ricorda lei non è come le altre."
 

La guardia allargò ancora di più il sorriso.
 

"Già, anche Aro se ne è accorto, lo sa che la definisce una perla rara?"
 

"Si lo so, ma non mi piace tutto questo interesse per Leah, mi fido poco di quell'uomo."
 

Il dottor Cullen non riuscì a rivelare al vampiro le vere intenzioni dell'anziano sulla loro futura prole. Non era sicuro che il ragazzo si sarebbe messo contro il suo maestro, soprattutto per via di Chelsea.
 

"E' geloso dottore?"
 

Carlisle guardò con la coda dell'occhio il Volturo e ironicamente rispose.
 

"Un po'."



 

Ho paura sia smielato nell'ultima parte. Fatemi sapere.

  
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