Anime & Manga > Il grande sogno di Maya
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Autore: FiammaBlu    24/08/2014    2 recensioni
I desideri del cuore sono quelli che maggiormente influiscono sulle nostre decisioni, spesso portandoci in direzione completamente opposta proprio per non veder sparire quel sogno.
Seguite Maya e Masumi in questo 'finale' immaginario del manga ancora incompiuto!
Ultima REVISIONE Luglio 2016.
Una nuova Dea Scarlatta sarebbe sorta dalle ceneri di quella di Chigusa Tsukikage come una fenice, che avrebbe ereditato i diritti di quell'opera meravigliosa e imparato da lei tutte quelle nozioni per portarla in scena nella prima del due gennaio.
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Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 14



Il pubblico che avrebbe assistito a quello spettacolo dimostrativo non era particolarmente numeroso e includeva alcuni giornalisti scelti dall’Associazione Nazionale, le sei più importanti case di produzione teatrali del Giappone e altri addetti tutti rigorosamente in possesso di un invito speciale.

Come mossi da un’inspiegabile filo conduttore, alcuni dei presenti erano, loro malgrado, coinvolti più profondamente di altri in quella vicenda che per trenta anni aveva incuriosito e sconvolto gli ambienti del teatro. La creazione della Dea Scarlatta da parte del genio Ichiren Ozaki, l’interpretazione magistrale della sua allieva Chigusa Tsukikage, il suicidio del maestro di cui pochi conoscevano la verità, l’incidente che aveva sfigurato in seguito la sua prima attrice e la sua conseguente e apparente scomparsa, avevano calato un alone di sospetto e mistero su tutta quella faccenda. Trasformandola in una tragedia.

Fino ad oggi.

Una nuova Dea Scarlatta sarebbe sorta dalle ceneri di quella di Chigusa Tsukikage come una fenice, avrebbe ereditato i diritti di quell’opera meravigliosa e imparato da lei tutte quelle nozioni per portarla in scena nella prima del due gennaio.

Un attento osservatore avrebbe individuato immediatamente un uomo dal volto scuro, su una sedia a rotelle, che teneva incollato lo sguardo sull’alta donna dai lunghi capelli e fasciata in un abito nero. E a quello stesso osservatore non sarebbe sfuggito neanche il giovane uomo perfettamente vestito a cui era bastato uno sguardo alla platea per comprendere appieno la situazione. Era seguito da una giovane e impeccabile segretaria in tailleur che stringeva una cartellina. Per un attimo la donna spostò gli occhi sul suo principale poi tornò a fissare gli ospiti di quell’evento.

Sembra quasi una riunione di famiglia, una famiglia allargata, ma pur sempre una famiglia, legata dal dramma della Dea Scarlatta che sembra essersi traslocato nella realtà… Il signor Hayami sembra provato e malinconico, non credo di averlo mai visto così… Ayumi Himekawa, non mi sembra neanche la stessa attrice, qualcosa è cambiato in lei… il regista Onodera che sghignazza sicuro con Akame eppure quel movimento nervoso della mano rivela ben altro… la signora Tsukikage seduta vicina al presidente dell’Associazione che fissa il palco naturale, una sorta di binario in mezzo a due banchine… come faranno a recitare lì? E poi lei, signor Masumi… dovrebbe guardarsi adesso… Come può mantenere un distacco così professionale anche se posso immaginare cosa lei stia pensando in questo momento?

Lentamente tutti gli ospiti ancora in piedi presero posto.

- Mi domando il perché della scelta dell’Associazione nell’invitare alcune di queste case di produzione… cosa vorranno ottenere? - sussurrò lei sebbene non si aspettasse una risposta.

- Competizione - la stupì Masumi rispondendo seccamente.

- Capisco… Serviranno molti fondi per allestire la Dea Scarlatta vera e propria, logistica, marketing, amministrazione dei costi… stanno mettendo le mani avanti… - valutò lei con tono professionale. Masumi rimase in silenzio, lo sguardo fisso al palco anche se non le sfuggì l’occhiata verso suo padre.

- Ho già fissato un appuntamento con l’avvocato come mi aveva chiesto - riferì poi, ma Masumi rimase ancora in silenzio. Sapeva esattamente cosa aveva architettato. Non avrebbe mai permesso che Maya si presentasse alla stipula del contratto da sola, era sicuro che avrebbe vinto anche se non sapeva cosa gli desse tutta quella sicurezza, ma aveva fatto come le aveva ordinato. Il suo ammiratore avrebbe sostenuto tutte le spese, mantenendo al sicuro la sua reale identità. Per una volta il suo alter ego si era rivelato utile, ma era una storia che doveva assolutamente rimanere segreta. Cosa sarebbe successo se il mondo dello spettacolo avesse scoperto chi era l’ammiratore che da sempre inviava rose scarlatte a Maya Kitajima e che l’aveva sostenuta anche economicamente? Il conflitto di interessi fra produttore e attrice avrebbe distrutto entrambi.

È così concentrato che non si accorge neanche di me…

Venne chiamata l’entrata in scena e tutti gli occhi si volsero verso il palco.



L’impatto della rappresentazione della Dea Scarlatta di Kuronuma lasciò letteralmente tutti a bocca aperta. Se qualcuno si era aspettato una rivisitazione del medioevo giapponese non poteva essere più distante dalla realtà.

- Eccentrico e rischioso… - mormorò Masumi incapace di staccare gli occhi dagli attori sul palco.

Non c’erano costumi d’epoca, Kuronuma aveva portato ad un livello spettacolare l’idea di “giochi d’interpretazione” di cui gli aveva parlato anche Hijiri. Gli attori sembravano sbucare da tutte le parti. C’erano scale di corda e altri strani attrezzi di scena che li aiutavano a muoversi in quello spazio così alieno alla Dea Scarlatta originale. Kuronuma non aveva cercato di trasformare il palco e gli attori, ma portato la storia in un contesto reale!

- Il suo genio è veramente all’altezza della leggenda che lo circonda! - Mizuki rimase strabiliata da quella incredibile interpretazione.

- E funziona… davvero audace... Ha portato la Dea Scarlatta dalla valle dei susini ad una valle d’acciaio e cemento… - sussurrò Masumi.

Maya, se non sarai convincente non riuscirete mai a trasferire nello spettatore l’idea che uno spirito esista davvero…

Ma quando la Dea discese nel campo di battaglia ogni cosa gli fu chiara. Maya si muoveva come sospinta dal vento, leggera come una piuma. Masumi notò lo sguardo esterrefatto della signora Tsukikage e seppe all’istante che l’aveva colpita profondamente.

Nessuno avrebbe potuto dubitare della sua presenza in mezzo agli uomini, perfino alcuni attori rimasero a bocca aperta e Masumi scommise che durante le prove lei si era comportata in modo diverso. Quando saliva sul palco ogni cosa cambiava.

Pronunciò le sue battute con timbro ultraterreno che impresse alla scena la giusta dose di magia e realtà anche perché i soldati reagirono in modo spontaneo e riverenziale alla sua presenza. Lui avvertì un breve formicolio alle dita, come fosse elettrizzato per l’attesa.

- Se la gente non si accorge dei suoi errori… ordino ai draghi di tuonare in cielo e di spaccare la terra allagando i campi! Qualcosa di strano mi sta attraversando… Cosa sarà? Fa caldo… è incredibile! Ma non è solo questo, è anche temibile ma soavemente penoso… provo gioia ma nel contempo una profonda tristezza che mi strappa il cuore! Cosa sono questi sentimenti mai provati finora? Sento che mi sta accadendo qualcosa! È pericoloso! Non bisogna avvicinarsi! Ma è talmente dolce da non poter resistere… Come si trasformerà il mio corpo in quel momento? Salirà al cielo come una spirale oppure verrà inghiottito dalla terra? -

Masumi espirò e Mizuki si voltò lentamente. Aveva assistito a decine di rappresentazioni al suo fianco, ma mai, neanche una volta, aveva mostrato un segno di apprezzamento di qualche tipo. Poi lo osservò meglio spalancando gli occhi.

Sembra assente… è immobile, ma completamente partecipe…

La rappresentazione proseguì con l’incontro fra Terufusa e Isshin, la lotta contro i banditi e la scena con gli scalpelli che risveglia nello scultore il desiderio di portare a termine la sua missione per riportare la pace. Sakurakoji per non essere da meno di Maya tirò fuori il suo Isshin migliore facendo appello a tutta l’esperienza che aveva acquisito vedendo lavorare uno scultore vero.

- Scolpirò la statua della dea scarlatta a costo della mia vita! - gridò Yu al pubblico, gli occhi che brillavano determinati e convinti.

Seguirono le battute con il bonzo e la scoperta dell’esistenza della valle dei susini. Venne introdotta la compagnia di acrobati e i dialoghi con gli abitanti del villaggio che presentarono i personaggi di Akoya e dell’Isshin che aveva perduto la memoria smarrendosi nella foresta alla ricerca della valle.

La rappresentazione della zona proibita di Kuronuma fu una geniale e semplice scelta: un tessuto nero come due grandi tende semitirate che si accordavano perfettamente con quell’ambiente così metropolitano.

Ed era il momento della scena dell’innamoramento fra Akoya e Isshin. Mizuki spostò appena lo sguardo, non voleva certo che il suo capo si irritasse per la sua intromissione e per poco non sussultò. Era immobile, fissava la scena e all’apparenza non era lì...

Nell’istante in cui Maya mise piede sui binari si mosse simulando una incredibile visualizzazione di un fiume. Non c’era alcun fiume, eppure c’era… Kuronuma aveva scommesso tutto sulla sua abilità! Tutti la seguivano, catalizzò così l’attenzione su se stessa che costrinse gli spettatori a immaginare l’ambiente intorno a lei. Camminava lievemente, sorrideva ed era magnifica.

Maya… non puoi essere tu!

Poco distante, seduto su un masso, Mizuki notò Isshin. Sakurakoji sedeva e guardava lei, rapito. Akoya cercava qualcosa lungo il greto del fiume, si inginocchiò e raccolse delle piantine e le mise in un cesto. Mizuki rimase impressionata dall’aver associato immediatamente la visione di quelle cose a qualcosa che in realtà non c’era.

Maya era completamente avvolta dalla recitazione, ma si rese conto che qualcosa era diverso dalle prove. Avvertiva una specie di formicolio generale, non era fastidioso, ma era curioso che lo provasse in quel momento. Non ce la farò! Perderò la maschera! Cos’è questa sensazione sconvolgente? C’è lui che mi guarda, l’altra metà della mia anima, non posso cedere! Aiutami, ti prego! Aiutami!

- Cosa guardi, caro? - pronunciò la sua battuta iniziale che avrebbe dato il via a tutto.

- Guardo te, Akoya - Sakurakoji continuò a fissarla con trasporto.

- Ogni momento guardi solo me? - Maya si alzò voltandosi lentamente, i due attori erano di profilo, tutti li potevano vedere perfettamente.

- Ogni momento guardo solo te, Akoya, per me ci se solo tu. Ancora non mi capacito di come potessi aver vissuto un tempo senza conoscere te - annuì Isshin lentamente, sorridendo, stupito da quella semplice verità.

Maya si avvicinò e sentì quello strano formicolio intensificarsi. Sollevò lo sguardo su Isshin arrossendo e l’aria intorno a lui si fece vibrante. Maya riuscì a tenere la maschera di Akoya, ma era incredibile ciò che stava accadendo.

È la stessa cosa accaduta nella valle!

- Fino ad oggi non mi era mai capitato di essere triste. Ma al solo pensiero che tu te ne vada, il mio cuore piomba nella solitudine. Non ho mai provato questa sensazione - Maya mostrò tutta la sua malinconia.

- È incredibile! Una ragazza bella come te ama me… mi sembra di sognare - Sakurakoji si alzò dalla pietra su cui era seduto e fece un passo verso di lei.

- Perché dici una cosa simile? Oppure non mi vuoi bene quanto te ne voglio io? - Maya strinse i pugni e lo fronteggiò.

- Cosa dici Akoya?! Non è così! - anche Isshin reagì e lei sentì la sua parte più segreta, quella più radicata, staccarsi, ma continuò a recitare emozionata e completamente calata nella parte.  

- Quel giorno quando ti incontrai nella valle compresi immediatamente che eri tu, come dice la nonna, la mia anima gemella - Maya fece un altro passo verso di lui e finalmente l’aria vibrante intorno a Sakurakoji si concretizzò e per poco non le fece cadere la maschera!

L’altra metà della mia anima… è lui!

Quella doppia visione del mondo invece che disorientarla rese ancora più credibile l’amore intenso che Akoya stava cercando di spiegare a Isshin.

- Quando il mondo era ancora nel caos, gli dei generarono dei figli che scesero sulla terra. Allora l’unica anima si divise in due, yin e yang, che andarono a dimorare nei rispettivi corpi carnali. Quando gli uomini si fossero incontrati avrebbero ritrovato l’unità portando l’armonia tra yin e yang e sarebbero diventati dei per rinascere a nuova vita. La nonna dice che tra noi agisce una forza straordinaria… - l’anima di Masumi le andò incontro separandosi dalla figura fisica di Isshin.

- Una forza straordinaria? - Isshin la osservò stupito.

Maya… c’è qualcosa che non va? Il tuo sguardo, la tua voce, niente di ciò che stai facendo somiglia alle prove! Ma io ti seguirò!

Maya fece un altro passo avanti rimanendogli di fronte, il volto completamente rapito dall’amore per lui.

- Non esistono età, aspetto, rango, quando si incontrano queste due anime si attraggono vicendevolmente cercando l’altra metà di sé stesse, ansiose di trovare l’unità implorano pazzamente l’altra. Questo significa innamorarsi… - Akoya protese le mani avanti e Yu gliele afferrò con trasporto.

- Innamorarsi è implorare pazzamente l’anima di un’altra persona. Nemmeno io ci posso credere veramente. Una così straordinaria sensazione l’ho provata ora per la prima volta. Solo se ti penso mi sento inebriata. Solo se sento la tua voce mi emoziono. Lo sai quanto sono felice quando ti tocco - in quell’istante le due anime protesero una mano e si toccarono.

Tutto il pubblico rimase con il fiato sospeso e quando Mizuki guardò Masumi credendo di trovarlo con il solito sguardo gelido carico di gelosia repressa, fu costretta a soffocare un grido. Aveva gli occhi chiusi ed era completamente rilassato sulla sedia.

Signor Masumi… ma cosa sta facendo?

- Non si sa da dove provengo né come mi chiamo. Non ti preoccupa stare insieme a un uomo come me? Ma sono io a preoccuparmi. Non penso di essere uomo adatto a te. Non ho nulla. Né nome né passato. Ho solo questo corpo e i miei occhi per guardarti - Isshin espresse tutta la sua inadeguatezza lasciando andare le mani di Akoya.

- Per la tua Akoya questo è sufficiente, lo sai? - allungò una mano come a volergli sfiorare una guancia,  ma si fermò - Cosa sono nome e passato rispetto al poter vivere con me ora che mi hai incontrato? Questo può bastarci. Abbandona, te ne prego, il tuo passato… diventa solo mio, della tua Akoya! - Maya sentiva distintamente il tocco delle due anime ed era spaventata e felice allo stesso tempo.

È con me! Qui con me! Signora, aveva ragione! Non importa dove siamo, le nostre anime si cercano, sempre!

- Un uomo come me? Sei sicura, Akoya? - Isshin era ancora titubante.

- Tu sei l’altra parte di me. Io sono l’altra parte di te - disse con ardore Akoya e le due anime vibrarono sospese sopra di lei.

- Io sono te. Tu sei me - disse Isshin - Ti penso con tenerezza. Non sapevo che ci fosse tanto ardore dentro di me! Amore mio eravamo stati separati, ma ora torniamo a essere uno! - fece un passo avanti lo sguardo brillante.

- Ora che ci siamo incontrati, com’è possibile vivere separarti? Ormai non possiamo allontanarci! Il mio nome e il mio passato non sono importanti quanto te! Resto anche se non so chi sono! - Akoya si avvicinò trovandosi esattamente di fronte a lui, gli occhi sollevati carichi d’amore.

- Gli occhi per guardarti. Le mani per accarezzarti. Questo corpo per amarti… mi bastano solo questi - le sfiorò una guancia e Akoya socchiuse gli occhi.

- Come sono felice, caro! Solo una cosa mi rattrista… questi corpi sono divisi in due. Perché non possiamo vivere unendoci in un corpo solo? - le due anime sembrarono agire di testa loro e si abbracciarono! Maya in qualche modo riuscì a tenere la maschera di Akoya mentre il cuore le esplodeva in petto per la gioia e veniva inondata da un calore intenso. Ogni emozione si rifletteva sul suo volto traducendosi in quell’amore profondo per Isshin.

- È per questo che desidero conoscere il tuo cuore. Scusami, Akoya. Non mi allontanerò più - le promise Isshin.

- Anche se i nostri corpi carnali sono divisi in due, voglio vivere insieme a te diventando una cosa sola, mio caro - Akoya fissò intensamente Isshin pervasa dal calore dell’abbraccio che le due anime silenziose si stavano scambiando. Yu abbassò la testa baciandola e posando le mani sulle sue spalle.

Le due anime si baciarono e Maya venne travolta completamente da quell’ardore profondo. Insinuò le mani fra i capelli di Isshin e intensificò il bacio come mai era stato in nessuna delle prove che avevano fatto. Yu rimase scioccato, ma mantenne la sua maschera.

Maya, che stai facendo???


   
 
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