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Autore: AymlerShaunCampbell    24/08/2014    2 recensioni
Crackfic ambientata nella terza stagione dopo il ritorno da Neverland.
Allarmati dal repentino cambio di comportamento di Hook, i Charmings decidono di rivolgersi alle figure magiche più potenti della città. Una nuova, bizzarra maledizione si sta abbattendo su Storybrooke, trascinandone gli abitanti in una spirale di assurdi eventi...
Disclaimer: Non possiedo né il telefilm, né i personaggi, ecc.. Elementi femslash (principalmente SwanQueen) e non solo, siete avvisat*!
Genere: Commedia, Demenziale, Fluff | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Slash, FemSlash | Personaggi: David Nolan/Principe Azzurro, Emma Swan, Killian Jones/Capitan Uncino, Regina Mills, Un po' tutti
Note: Nonsense, What if? | Avvertimenti: Mpreg
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Da oggi si ritorna al solito ritmo, un capitolo ogni sabato/domenica.
Buona lettura!

Aym
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La stazione di polizia si stava lentamente riempiendo con i membri del concilio più alcuni ospiti pronti a dare una mano, ma l'atmosfera era stranamente quieta.
Le tazze di caffè superavano di gran numero le persone eppure non sembravano essere sufficienti, tanto che Ruby e Granny si erano presentate con taniche piene.
In effetti, la mattinata era stata parecchio impegnativa e nessuno aveva dormito granché la sera prima, fatto testimoniato dalle vistose occhiaie che decoravano i visi di tutti i presenti.
Una pletora di idre, troll, chimere ed altre pericolose bestie, ancora più grandi ed aggressive, avevano invaso nella notte la città, scatenando il panico tra la popolazione. Il commissariato, così come il convento, il municipio ed il giornale di Sidney erano stati tempestati di telefonate.
Blue entrò nella stazione di polizia seguita da Tinkerbell e dalle consorelle, ognuna con una tazza di caffè in mano. Le fate salutarono cortesemente i presenti e circondarono Nova per le congratulazioni di rito.
La fata sistemò i fogli sulla scrivania dello sceriffo e si guardò attorno. C'erano tutti, era ora di iniziare.
Per motivi di sicurezza era stato deciso di ripristinare il concilio originale con la sola aggiunta di alcuni elementi fondamentali in questa situazione ma di escludere i gestanti ed altri comuni cittadini, per evitare di seminare il panico e decidere con rapidità ogni cosa.
Con un rumoroso colpo di tosse guadagnò l'attenzione dei presenti ed iniziò quello che si preannunciava uno dei consigli più pesanti degli ultimi tempi.
“Membri del concilio! Come avete potuto notare, nonostante la complessità e gli sforzi per ottenere l'incantesimo, quest'ultimo ha purtroppo esaurito il suo effetto. Le cause e conseguenze di questo annoso problema sono state verificate nottetempo da Belle e Gold..” la fata rivolse uno sguardo apprensivo alla coppia, che annuì “..sembra che i portali assorbano un quantitativo enorme di magia, ben più di quanto inizialmente previsto, rendendo l'incantesimo di blocco un'impresa molto faticosa.” lo sguardo di Blue volò verso la sindachessa, che sedeva al solito posto seduta sulla scrivania della Swan.
Nonostante il pericolo era pronta per sacrificarsi per la città, va preso atto che ha fegato.. pensò la fata.
Snow, dal fondo della sala, deglutì.
Allora Cora non mentiva riguardo ai suoi poteri ed al portale..
“E unendo la magia di Emma con quella di Regina?” chiese Granny, gli occhi dei presenti che si spostavano prima su di lei poi nuovamente sulla fata.
“Emma mi ha già aiutata con questo incantesimo, altrimenti non sarei nemmeno stata in grado di concluderlo.. e sarei sopravvissuta a fatica.” disse Regina, cercando di mantenere un tono neutro e cortese. L'intera sala si zittì, contemplando il peso di quell'affermazione.
“E la polvere di fata?” chiese Leroy, speranzoso. Blue si limitò a scuotere la testa, abbattuta.
“Oltre all'esorbitante quantitativo di magia necessario, al pericolo che esso comporta a chi lo evoca e alla breve durata, Belle e Gold hanno scoperto un altro grave problema..” disse la fata, lo sguardo che volava da una persona all'altra, cercando invano il coraggio per dire una cosa simile.
Gold la tolse dall'impiccio. Per quanto poco desiderasse rimanere a braccetto con il resto della cittadinanza, questo problema affliggeva tutti e da tutti andava affrontato.
“Ogni volta che si riaprono i portali dopo un blocco, le creature che vengono portate qui sono più temibili e aggressive, oltre che in maggior numero. Ripetere l'incantesimo significherebbe non solo mettere nuovamente a repentaglio l'incolumità di Emma e Regina, ma anche di peggiorare ulteriormente la nostra situazione.” disse Gold, freddo.
“E come faremo a proteggerci?” chiese Eolo tra uno starnuto e l'altro.
“In accordo con municipio e polizia abbiamo stilato una lista di precauzioni, che Sidney comunicherà al resto della cittadinanza tramite bollettino facendo seguito ad ogni riunione settimanale del concilio, salvo urgenze.” disse la fata, poi sospirò “La lista delle precauzioni è sul foglio che vi è stato distribuito, occorre una votazione immediata. Chi è d'accordo?” chiese infine.
Dopo una breve lettura, le mani di tutti i presenti si alzarono.
“Molto bene.” disse Blue, poi sospirò.
“In quanto al resto dei punti in questione..” disse la fata, sentendosi addosso gli occhi di tutti “Nonostante il prezioso aiuto di Belle, Aurora e gli altri volontari della biblioteca, ancora non siamo stati in grado di determinare alcun metodo per fermare le maledizioni. Abbiamo tuttavia la quasi certezza che le maledizioni siano slegate tra loro e che quella dei portali sia un effetto collaterale di altro. Almeno per la maledizione delle gravidanze crediamo che la cattura di Cora Mills possa rivelarsi decisiva per l'annullamento.” proseguì.
Dal suo angolo, Snow si sentiva la gola improvvisamente stretta.
Sono molto più avanti di quanto immaginassi.. devo dirlo a Cora! Pensò la mora, gettando un'occhiata fugace al marito, che ascoltava Blue con attenzione.
“Com'è la situazione gravidanze?” s'informò Granny, non senza un certo interesse. Con l'aumento delle (e dei) gestanti, il diner lavorava a pieno regime, con somma gioia della proprietaria.
Se solo Ruby non spendesse tutta la paga in multe per atti osceni in luogo pubblico.. pensò sospirando l'anziana lupa.
“Attualmente siamo a 21 gravidanze in coppie omogenitoriali, più altre 6 coppie sterili o astinenti e le gravidanze 'classiche' sono aumentate del 25% rispetto alla norma.” disse Whale, consultando il rapporto che aveva stilato per l'occasione.
27 gravidanze magiche certe più il resto? Ma è un'epidemia! Pensò Blue esterrefatta. Sapeva che i dati erano in aumento ma non immaginava di così tanto.
“Notizie di Cora?” chiese Doc.
Snow e Regina, per due motivi ben diversi, ascoltavano con attenzione.
“Una squadra ha trovato carte di caramelle e snack in una baracca in mezzo alla foresta, ma potrebbe anche essere un campeggiatore..” rispose Blue.
“Ma gli snack deve averli comprati da qualche parte.. se è così c'è qualcuno che l'aiuta!” esclamò preoccupato Whale, il resto dei partecipanti che si guardavano attorno sconfortati.
Merda! Pensò Snow. La situazione precipitava di minuto in minuto.
“Per verificare questa ed altre cose utilizzeremo il fiuto di Ruby.” rispose Blue, rassicurante.
“Si, ma non durante i suoi turni!” tuonò Granny, mentre la suora alzava gli occhi al cielo.
“E neanche durante i miei!” sorrise Whale, facendo ridere tutto il concilio ad esclusione delle suore.
A ri-merda! Pensò Snow.
“Possiamo andare?” chiese Leroy, ansioso di riprendere le attività ludiche con la propria compagna.
“C'è un ultimo punto..” attaccò Blue, guardando verso Regina che, inaspettatamente, le sorrise.
Allora se ne è ricordata.. pensò stupita la sindachessa.
“Questa situazione, oltre allo spezzamento della maledizione originaria, sta attaccando duramente le finanze della città e delle sue attività commerciali. Siamo attualmente isolati dal resto della terra, ma si prospetta il fatto di aprire la città ai turisti per rimpinguare le casse cittadine.” continuò la bruna, mentre la sala ascoltava con attenzione “non appena terminata questa emergenza sarà necessario un concilio dedicato per discutere del budget e di questa possibilità, Regina fornirà tutti i dati, documenti e l'aiuto necessario.” disse infine la fata.
“Bene.. direi che per ora è tutto. Comunicatemi qualsiasi novità, in caso contrario ci vediamo la settimana prossima per il nuovo concilio.” concluse Blue. Leroy e Nova sparirono oltre la soglia prima che la fata avesse terminato la frase.
Ruby si accostò a Snow e, presa l'amica per un braccio, la trascinò in disparte per parlarle.
“Mi spieghi che hai?” bisbigliò Ruby, preoccupata.
“Intendi a parte che l'amante di mio marito è incinto?” sussurrò Snow, sperando che l'amica desistesse presto.
“Non intendevo questo e lo sai. Ultimamente sei ancora più distante e distratta.. hai per caso un'amante?” chiese Ruby sottovoce, mentre gli occhi della morettina si dilatavano a dismisura.
“No! Io.. No! Ruby, come ti viene in mente?!” chiese Snow, sforzandosi di non gridare.
“Te lo chiedo perché hai un odore diverso..” bisbigliò la lupa, scuotendo le spalle.
No! Non può aver fiutato Cora, tutto questo è male! Pensò Snow sempre più allarmata.
“No, certo che no.. ho.. ho solo cambiato profumo. È solo che tutta questa situazione mi stressa tanto, tutto qui.” mentì Snow.
La lupa la guardò senza troppa convinzione ma decise di lasciar perdere per il momento. L'amica era testarda e quando era così agitata era impossibile estorcerle informazioni.
Dall'altra parte della sala David si avvicinò a Mulan che era rientrata da poco e, vedendo il concilio ancora in corso, si era silenziosamente messa alla propria scrivania a smaltire le pratiche.
“Hey, che è successo? Cosa ti ha fatto questo?” chiese preoccupato David.
La cinesina era coperta di graffi in viso e sulle braccia.
“Ah nulla, Meeko stanotte è stato inseguito da una chimera mentre rovistava nei rifiuti, quando ho cercato di prenderlo in braccio era terrorizzato e mi ha graffiata.
“Meeko?” chiese David, senza capire “Oh, giusto! Il procione della tua ragazza!” rispose con un sorriso, mentre la cinesina arrossiva da capo a piedi.
“Beh noi.. per ora usciamo ecco, non.. non è nulla di ufficiale..” balbettò, paonazza.
“Hey, qualsiasi cosa siate sono felice per voi!” sorrise il biondo.
Se solo la mia bambina fosse così sveglia.. Hanno già un figlio assieme, cos'altro aspettano? pensò David.
Mentre la stazione di polizia si svuotava e tutti tornavano ai propri compiti Blue stava raccogliendo i fogli, cercando di tenere gli occhi fissi sull'obbiettivo ed ignorare lo sguardo avvolgente del giornalista che, deciso ad attenderla, stava temporeggiando maldestramente.
Regina, impegnata nell'ennesimo litiflirt con la Swan, gettò distrattamente lo sguardo verso la suora, impegnata a sistemarsi la sciarpa.
Ultimamente Blue è strana. Pensò Regina La sciarpa con questo caldo assurdo, poi.. Hey, ma quello è.. UN SUCCHIOTTO?
La sindachessa guardò lo scambio di sguardi tra la fata ed il genio, la bocca aperta a formare una O perfetta.
“Regina, smettila di ignorarmi!” si lagnò Emma di fronte a lei, tentando di riportare su di sé l'attenzione della mora.

_________________________________________

Emma si stava chiedendo, ormai da una mezz'ora buona, quale fosse il demone che l'aveva posseduta e convinta a baciare Hook a Neverland, senza contare la pazienza immane che doveva avere suo padre per viverci assieme.
Durante il tragitto Jolly Rodger – ospedale il pirata non aveva fatto altro che infastidire lei e Regina con mille domande, tanto che la bionda aveva dovuto impedire alla mora di polverizzarlo più di una volta.
Regina, paziente come al solito, camminava avanti e indietro nella sala d'aspetto, consumando tacchi e piastrelle ad un ritmo allarmante.
“Spiegami di nuovo perché siamo qui..” chiese la mora pinzandosi il naso.
“Perché oggi mio padre è di turno e non mi fido a lasciare Killian da solo” disse Emma indicando con un cenno del capo il pirata, che tentava di sfogliare le brochure dell'ambulatorio abbracciato ad un sacchetto di patatine.
“E io sono qui perché..?” insistette Regina.
“Perché se avessi dovuto accompagnarlo da sola mi avrebbero ricoverato per esaurimento nervoso.” sospirò Emma affondando il viso tra le mani. Non era certo quello il modo in cui avrebbe voluto spendere le poche ore libere.
“Quanto ci vuole ancora? Ho una città da dirigere!” sbuffò Regina, ricominciando la passeggiata.
“Emma, tuo padre manca sempre nelle occasioni importanti, era così assenteista anche con te?” chiese Killian buttando il sacchetto ormai vuoto.
“Solo nei primi ventotto anni..” rispose Emma, alzando gli occhi al cielo.
“Non posso credere che tu abbia saltato tutti gli esami precedenti Jones, sei un irresponsabile!” sbottò Regina.
“Ma.. Ma io.. Stavo abbastanza bene, David non aveva tempo ed io..” Killian scoppiò a piangere.
Emma si sedette al suo fianco e lo abbracciò, guardando male Regina.
“Su, su.. sono certa che il piccolo sta bene, però se devi fare altri esami avvisa e vedrai che qualcuno ti accompagna, ok? E i controlli vanno fatti anche se stai bene.” lo confortò Emma.
“Sono in formissima!” disse Killian con entusiasmo, poi si girò verso una pianta di plastica e vomitò dentro il vaso.
Dopo quella che sembrava un'eternità, lo studio di Whale finalmente si aprì.
Il biondo dottore si sporse dalla porta sorridendo e invitò il trio ad entrare.
“Scusatemi, ero.. in pausa pranzo.” sorrise Whale.
“Ciao Ruby!” salutarono in coro Emma e Killian rivolti ad un paio di natiche pallide che scomparivano dalla finestra. Regina alzò gli occhi al cielo.
“Bene Killian, come ti senti?” chiese cortesemente il medico preparando gli strumenti.
“Bene direi.” sorrise il pirata.
“Ottimo! Prego, togliti la camicia ed accomodati sul lettino.” sorrise Whale, mentre il pirata appoggiava sulla sedia la camicia più brutta che Viktor avesse mai visto.
Le due donne, indecise sul da farsi, si erano messe a distanza dal lettino.
“Avvicinatevi pure.” sorrise Whale cospargendo il pancione di Killian con una bizzarra gelatina.
“Tienimi l'uncino, vuoi?” chiese il pirata a Regina, guardandola impaurito.
La mora sbuffò e tenne Hook per l'uncino con fare confortante, Emma a pochi centimetri da lei.
Whale aveva appena acceso il monitor facendo scorrere lo strumento sul pancione di Hook, poi si girò verso il pirata e sorrise.
“Killian, quello che stai vedendo è il tuo bambino.” disse Whale con entusiasmo indicando lo schermo. Hook lo guardò confuso.
“Io non ci capisco nulla..” si lagnò il pirata.
“Allora, questa è la testa, questo è il corpo..” rispose pazientemente il biondo, indicando sullo schermo varie macchie scure.
“Quindi quello è un piede?” chiese Hook, poco convinto.
“No, quella è una mano.” sorrise Whale.
“Sono tutti così grandi i feti a questo stadio?” chiese preoccupata Emma. Era passato molto tempo da quando aveva avuto Henry ma aveva la sensazione che qualcosa non andasse. Regina guardava il monitor, perplessa anche lei.
“Certo! È per questo che stai mettendo su peso Killian.” disse il medico, il volto rivolto verso lo schermo “E anche il fatto che ti sia cresciuto un utero per consentire la gravidanza aggiunge peso al tuo corpo, ma vedrai che non appena avrai partorito svanirà e presto tornerai in forma!” continuò Whale, rimembrando le continue telefonate del pirata in proposito.
“Quindi.. sono ingrassato perché ho un utero?” chiese Killian guardano lo schermo.
“Beh.. si, anche.” rispose Whale aggrottando le sopracciglia.
“Quindi le donne magre non hanno l'utero?” chiese nuovamente il corsaro, mentre i tre nella stanza alzavano gli occhi al cielo.
Devo chiamare Glass e fornirgli una breve spiegazione delle gravidanze magiche da mettere sul giornale, è la centesima domanda idiota in merito, questa settimana! Pensò stizzito il biondo dottorino.
“No, tutte le donne hanno l'utero.. Facciamo così, prima che tu torni a casa ti do un libro da leggere e se ancora avrai domande sono a disposizione, ok?” sorrise Whale.
“Uh.. Ok.” annuì Killian.
“Ora.. vuoi sapere il sesso del nascituro?” chiese il biondo.
“Si!” quasi strillarono Killian, Emma e Regina in coro. Whale li guardò sollevando un sopracciglio.
“È una femmina!” sorrise Whale.
Emma e Regina sorrisero di rimando ed abbracciarono Killian, che era scoppiato a piangere dalla gioia.
Dopo aver asciugato le lacrime di Killian, il medico aveva fatto i prelievi di rito, recuperato un libro per bambini sulla gravidanza da far leggere al corsaro ed aveva spedito il trio fuori dallo studio.
Emma ha ragione, non dovrebbe essere così grande, non ancora.. pensò preoccupato Whale.
Recuperato il cellulare dal cassetto della scrivania il biondo compose il numero ed attese che il suo interlocutore rispondesse.
“Cosa vuole?” chiese sgarbatamente Blue.
Sperava di avere il pomeriggio libero per dedicarsi al suo nuovo illecito passatempo con Glass quando Whale li aveva interrotti.
“È sempre così cortese con chi la chiama al telefono o devo sentirmi speciale?”
“Si senta come le pare. Come ha avuto questo numero?” chiese la fata, tentando di distogliere lo sguardo dal giornalista che si stava spogliando davanti a lei.
“L'ho salvato dopo il trentesimo sms di minacce ed insulti che mi ha mandato. Ultimamente non mi scrive più.. non le manco nemmeno un po'?” sorrise Whale, crogiolandosi nell'irritazione della fata.
“La smetta di fare lo stupido e arrivi al punto!” sbottò Blue spazientita, due braccia d'ebano che la stringevano.
“Non si preoccupi, non ho intenzione di disturbarla a lungo, come va con Glass?”
La suora si bloccò, terrorizzata. Come faceva Whale a sapere..?
“È che mi servirebbe il suo numero..” continuò Whale, dopo aver atteso per diversi secondi una risposta.
“E cosa le fa pensare che io abbia il suo telefono?” chiese Blue, improvvisamente sospettosa ed agitata. Appoggiò un dito sulle labbra del suo amante per zittire eventuali saluti compromettenti.
“Il bollettino da mettere sul giornale?” chiese spazientito Whale.
Oh giusto, il bollettino.. pensò Blue, sollevata.
“E come mai ha bisogno?” ricominciò Blue, mentre un uomo piuttosto impaziente la tempestava di baci. Non avrà delle mire sul mio Sidney, vero? Pensò sconcertata Blue.
“È che continuano tutti a farmi delle domande cretine su queste gravidanze, magari un articolo dedicato che spieghi a grandi linee come funziona potrebbe evitarmi tanti fastidi e rassicurare la cittadinanza.” disse Whale.
“M-mi sembra un'o-ottima idea.” balbettò Blue, mentre le labbra di Glass si chiudevano attorno al suo collo. Due mani spuntate dal nulla la stavano spogliando e palpeggiando senza troppi complimenti.
“M-mi dia un pa-paio d'ore e le mando un m-messaggio!” quasi urlò, poi chiuse la comunicazione.
“Pronto?” chiese Whale ad una linea muta.
Sbuffò.
Certo che quella suora era davvero antipatica.
Le ci vorrebbe un uomo pensò il dottore.

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Di certo, il clima del Maine non era il più consigliabile. Dopo giorni di pioggia e freddo era finalmente arrivato il caldo. Ed era un caldo umido e fastidioso, di quelli che ti fanno sudare al minimo movimento ed incollare i vestiti alla pelle.
Nemmeno un filo d'aria entrava dall'oblò, solo il pungente profumo del mare.
David e Hook avevano rinunciato a pigiama e maglietta ma erano ancora accaldati e si erano girati e rigirati nei propri letti tutta notte, il refrigerio un lontano miraggio.
Nonostante il caldo, la stanchezza aveva infine avuto la meglio sui due uomini, almeno fino ad ora.
Il biondo aveva il corpo imperlato di sudore e da qualche minuto aveva la sensazione di doversi svegliare. Non era una brutta sensazione, anzi.
Alla fine la curiosità ebbe la meglio sul sonno e due occhi chiari si schiusero verso la cabina fiocamente illuminata dalla luna.
Si rese improvvisamente conto che: era ancora notte, non era solo nel letto e che, soprattutto, c'era qualcosa di rigido che premeva delicatamente sul suo petto.
Si alzò debolmente sui gomiti e si guardò il petto ancora assonnato e confuso.
Un uncino carezzava dolcemente la sue pelle, scivolando in basso verso l'addome per poi risalire e riscendere ancora, in un moto quasi ipnotico.
Il pirata, sdraiato su un fianco col viso appoggiato sulla mano, lo guardava sorridente.
“Ben svegliato..” miagolò Killian.
“Ma cosa..” bofonchiò David guardandosi di nuovo il petto, mentre il cervello ancora in fase REM si rifiutava di collaborare.
L'uncino si spostò sul viso del biondo carezzandone la mascella, poi con una leggera pressione sul mento lo fece voltare verso il pirata.
“C'è freddo..” disse Killian, facendo il broncio.
Ma David, ancora tra le braccia di Morfeo, non sembrava cogliere.
“Killian, faranno quaranta gradi..” bofonchiò nuovamente il principe, poi la comprensione lo folgorò ed i suoi occhi si dilatarono in preda al panico.
Eppure, Whale li aveva avvertiti.
Il periodo era anche quello giusto.. ma Killian aveva riso e David aveva scosso le spalle, come se quella fosse una cosa assurda.
Eppure, dal modo in cui l'uncino gli carezzava la pelle e da come sorrideva il pirata era tutto tremendamente vero. E stava accadendo adesso.
..Si potrebbe verificare un aumento di desiderio dovuto agli ormoni.. aveva detto Whale.
Ma no, lui non lo aveva ascoltato. Deglutì.
David guardò il pirata, che aveva preso a tempestargli le spalle di teneri baci, l'uncino che continuava il suo lento vagare sul corpo del biondo.
Questa cosa mi sta sfuggendo di mano.. pensò David, mille pensieri che gli martellavano in testa come una folla impazzita.
“Perché non dividiamo una cuccetta in due? Ho gli incubi..” sussurrò il pirata, mordicchiandogli l'orecchio.
“I-io non c-credo che..” balbettò David, la gola improvvisamente secca.
Inalò rumorosamente una sorsata d'aria, mentre il pirata riprendeva d'assalto il suo collo.
Si sentiva la testa leggera e pesantissima nel contempo, voleva resistere ma le labbra e l'uncino del pirata gli stavano rapidamente togliendo lucidità.
Snow! Pensò all'improvviso. Non poteva farle questo.
Si mise a sedere e, con entrambe le mani sulle spalle del pirata, lo allontanò dal suo corpo.
“Killian, fermati.. lo sai che non posso. Snow..” disse David, sperando che la voce non gli tremasse.
“Snow, ma certo.” sbuffò il pirata, alzandosi dal letto del biondo.
Poi sorrise e si chinò verso David guardandolo negli occhi, il viso a pochi millimetri dal suo.
“Sappi che c'è qualcuno che non è d'accordo con te..” sogghignò il pirata facendo scorrere l'uncino appena sotto l'ombelico del biondo, poi si rialzò, si girò in modo teatrale e si diresse verso la sua cuccetta sculettando.
David abbassò lo sguardo e notò con estremo imbarazzo la tenda comparsa nei propri boxer
Corpo traditore! Come hai potuto? Pensò stendendosi nuovamente nel letto, le guance rosse di vergogna.
“Prima o poi cederai, mio caro David..” disse Killian dal suo letto, facendo arrossire ancora di più il principe.
Il biondo si girò verso la parete coprendosi le orecchie, mentre il letto nella parte opposta della cabina iniziava a cigolare.
Sarebbe stata una lunga nottata.


 
  
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