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Autore: FreDrachen    24/08/2014    2 recensioni
[Appendice di Forbidden Love]
Raccolta di one short con i momenti mancanti di Forbidden Love^_^ con rating variabili per ogni one(sarà indicato prima della storia mano a mano inserirò i vari titoli XD)
***
1#The first Apocalysse
2#La cosa più importante
3#Citizen erased
4#Bring me to life(parte 1)
5#Bring me to life(parte 2)
6#Bring me to life(parte 3)
7#Bring me to life(parte 4)
8#Il principe delle Tenebre
9#Buon Natale Betty
10#Fratello Perduto
11#
12#
Genere: Dark, Generale, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: Missing Moments, Raccolta | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Heaven & Hell'
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Titolo capitolo:Citizen erased
Fandom:sovrannaturale
Personaggi:Azazel-Tobias/Layla/Danel
Rating capitolo:arancione/giallo
Generi principali:Tobias non si è mai arreso a un'eternità in assenza della sua Layla, il suo amore più puro. Un amore così forte da convincerlo a raggiungere lo Specchio Lete…la sua unica speranza di tornare sulla Terra. Ma il male si nasconde sempre dietro l'angolo, pronto a gremirti tra i suoi artigli…
Intro capitolo:dark, malinconico
Avvertimenti:nessuno


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Break me in, teach us to cheat
And to lie, cover up
What shouldn't be shared?
All the truths' unwinding
Scraping away at my mind
Please stop asking me to describe...
(Citizen Erased, Muse)

Citizen Erased

Voleva vederla.
Non riusciva più vivere senza di lei.
Tobias tirò un sospiro, mentre le lingue di fuoco divoravano insistentemente il suo corpo.
Lucifero aveva senz'altro preso l'idea dalla pena a cui erano sottoposti gli eretici dai tribunali terreni, cioè il rogo, in quanto il fuoco era considerato simbolo di purificazione e corrispondeva forse alla falsa luce che essi pretendevano di spandere con le loro dottrine.
Come se un ragazzo di trent'anni volesse mettere in luce la fede. A lui importavasolo di Layla.
Se chiudeva gli occhi poteva rivedere le fossette che si formavano sul suo viso di porcellana mentre rideva, la luce nei suoi occhi quando la baciava.
Ma questo non poteva più accadere, da quella fatidica notte in cui aveva perso la vita.
Erano le cinque del mattino. Lui e Layla erano di ritorno da un night club, quando una macchina che procedeva in senso contrario non li beccò in pieno.
Furono entrambi sbalzati fuori dalla macchina, sbattendo violentemente la testa a terra.
Quando Tobias si riebbe, trovò la sua Layla a terra riversa in un lago di sangue.
Aiuto. Doveva assolutamente trovare aiuto.
Ma chi mai poteva esserci in piena notte nel ben mezzo del nulla?
Allora si trascinò lentamente a fianco di Layla, accarezzandole i ricci ribelli.
Pianse come un bambino. Perché era accaduto? Cos'aveva fatto nella sua vita per meritarlo?
Sua madre diceva di avere sempre fede e che alla fine le cose volgevano sempre al meglio.
Ma in quel momento nulla di quello che era successo era voluto. Non voleva perdere Layla.
Un dubbio gli balenò nella mente.
Se per caso la sua anima si fosse persa nell'oblio, cosa sarebbe accaduto?
«Layla…»mormorò tra le lacrime.«Mi spiace tanto. Ti amerò, ti amerò per sempre. L'eternità ci avvolgerà nel suo oblio senza vita, ma io non smetterò di pensare a te un solo istante».
Fu la sua condanna. Tobias esalò l'ultimo respiro e la sua anima come un sasso piombò giù nell'Inferno e Minosse lo costrinse a un'eterna prigione di fiamme.
«A cosa stai pensando?»
La voce del suo compagno di tomba lo riportò alla realtà.
Cavalcante gli pareva si chiamasse. Il suo compagno Farinata degli Uberti era finito nella Fossa qualche anno prima.
Tobias gli rispose con uno sguardo vacuo.
L'uomo capì immediatamente.
«Dimenticala, è l'unico modo per vivere in pace con te stesso»gli consigliò prima di ritornare nei bassifondi della tomba.
Mai. Non avrebbe mai dimenticato Layla.
Doveva assolutamente vederla, rassicurarla e si, forse dirle anche addio.
Si guardò attorno. Nessun Demone di guardia era nei paraggi. Bene.
Agile uscì dalla tomba. Quando mise piede sulla terra brulla questa prese immediatamente fuoco, quello che ancora lambiva le sue carni.
Accidenti, pensò. Conciato così l'avrebbero avvistato a chilometri e chilometri di distanza.
Sperò che con il passare dei minuti il fuoco si decidesse a estinguersi.
Infatti quando raggiunse il confine con il Flegetonte, nascondendosi dietro le tombe rialzate degli altri dannati non appena scorgeva un Demone, era tornato semplicemente un'anima e non più una lampadina ambulante.
I Centauri erano appostati sulla riva armati di frecce. Non appena un dannato cercava di scappare si ritrovava con frecce conficcate in tutto il corpo.
Tobias represse un moto di stizza. Doveva eludere la loro guardia e raggiungere lo Specchio Lete. Cavalcante glien'aveva parlato una volta. Si diceva che Farinata degli Uberti avesse provato a raggiungerlo, ma era stato fermato dai Demoni di guardia che l'avevano spedito nella Fossa.
Socchiuse gli occhi percorrendo ogni centimetro del paesaggio che si apriva ai suoi occhi.
Li posò su un dannato, un uomo sui quarant'anni dai capelli corvini.
Fissava con odio i suoi carcerieri.
Tobias sorrise. Era lui il suo lascia passare per lo Specchio.
«Ehi tu»lo chiamò.
Il dannato si voltò di scatto come un rettile. Se era sorpreso della sua presenza lì, non lo diede a vedere.
«Che vuoi?»fu la risposta sgarbata.
«Vorresti uscire dall'Inferno?»gli domandò Tobias.
Di tutta risposta l'uomo si aprì in un ghigno perfido.«A qualsiasi costo».
«Bene. Ho bisogno del tuo aiuto per raggiungere la cima di quel picco roccioso»disse indicando un picco non troppo alto, e facilmente raggiungibile.
«E io cosa ci guadagno?»
«Te l'ho detto. Là dentro si trova lo Specchio Lete che conduce direttamente sulla Terra».
L'uomo sorrise.«Come posso aiutarti?»
«Facile. Quando i Centauri si allontanano salirò sulle tue spalle e tu mi aiuterai a salire. Una volta su ti porgerò la mano e tu farai lo stesso. Allora, affare fatto?»
L'uomo la strinse valorosamente.«è un patto».
Tobias aspettò che i possenti centauri si allontanassero dalla sua postazione.
«Adesso».
L'uomo si girò di spalle incitando il ragazzo a salirgli sulle spalle. Sotto il suo peso vacillò appena ma non lo fece cadere nel sangue bollente.
Tobias si erse in piedi sulle spalle e con un leggero sforzo si issò su.
L'uomo tese la mano verso di lui.
«Adesso tocca a me».
Tobias fece per afferrarla, quando sentì la voce cupa e tonante dei centauri.
«Laggiù».
Tobias si nascose nella penombra della cavrna.
«Maledetto traditore!»insorse l'uomo.
«Hernàn Cortes torna al tuo posto!»urlò un centauro colpendolo alla spalla con una freccia.
«Maledetto traditore!»continuò a infierire contro Tobias incurante del dolore.«Avevamo un patto maledetto eretico!».
I Centauri seguirono lo sguardo folle di Hernàn posato su Tobias ancora appostato lì sopra.
Le sue gambe non ne volevano sapere di muoversi.
"Maledizione Tobias. Reagisci!Reagisci" si apostrofò.
I Centauri cominciarono a salire. Presto l'avrebbero raggiunto e spedito nella Fossa.
No. Non voleva che finisse a quel modo. Non prima di aver rivisto Layla.
Si scansò prima che una freccia lo colpisse al fianco,infilandosi nell'imbuccatura della grotta.
«Ehi tu! Fermati!»
Mano a mano che procedeva spedito nel tunnel le voci dei centauri arrivavano ovattatealle sue orecchie.
Alla fine il tunnel si aprì rivelando una grotta illuminata da piccole faccole di Fiamme Infernali addossate alle pareti nere.
Su quella opposta all'entrata si apriva uno specchio dalla superficie quasi liquida.
Trattenne un grido d'eccitazione.
Finalmente l'aveva trovato.
Poteva finalmente tornare a New York e da Layla.
Lo scalpiccio di zoccoli dietro di lui lo fecero sussultare. I centauri l'avevano quasi raggiunto.
Trattenne il respiro e si gettò a capofitto nello specchio. L'ultima cosa che sentì furono le imprecazioni dei centauri.
 
Quando riaprì gli occhi si trovò nel bel mezzo di Time Square.
La via era proprio come se la ricordava. Piena di odiose e fastidiose insegne colossali e luminose.
Layla lavorava in un bar poco distante da lì.
Sorrise come un bambino di fronte a un giocattolo. Con passo spedito si affrettò a raggiungere il locale animato da una strana euforia.
La gente intorno a lui camminava spedita senza notarlo. Perlomeno essere un'anima aveva i suoi vantaggi,si ritrovò a pensare.
Aspettò che un cliente del bar uscisse per sgattaiolare al suo interno. Una porta che si apriva da sola in una giornata con totale assenza di vento avrebbe dato troppo nell'occhio.
Il proprietario del bar era al bancone intento a lucidare i boccali.
Stava borbottando qualcosa sulla innegligenza della sua cameriera che non si presentava a lavoro già da quattro giorni.
Questo svegliò un campanello d'allarme nella mente di Tobias.
In quel bar lavorava una sola donna,e cioè la sua Layla.
Cosa le era capitato?
Decise di andare alla radice del problema.
La sua tappa era il quartiere di Broclyn.
Sfruttò un tram in transito per raggiungere la sua meta. "Almeno nessuno mi chiederà il biglietto"pensò con un sorriso amaro.
Se prima gli gettavano occhiate incuriosite per la sua testa pelata e il tatuaggio a forma di drago che ci contorceva intorno al braccio destro trovandole insolitamente irritanti,ora ne sentiva la mancanza.
La voce gracchiante che annunciò la sua fermata lo riscosse.
Il palazzo di Layla era nel quartiere di Brooclyn. Era in stile vittoriano di un tenue beige.
Il suo appartamento si trovava al terzo piano. Notando con scocciatura che l'ascensore era fuori uso optò per le scale. Mano amano che saliva non avvertiva la stanchezza. Un vantaggio constatò dato che doveva percorrere una sessantina di gradini.
La porta davanti a cui si fermò era d'un marrone ononimo,ma era lì che Layla viveva.
Già. Ma come faceva a entrare?
Qualche sera prima di morire era andato al cinema a vedere un film con Layla,uno con dei fantasmi che attraversavano le pareti.
Quindi poteva farlo anche a lui? O era solo una finzione cinematografica?
Tobias scrollò le spalle. Tanto tentar non poteva nuocerlo,dato che era già morto.
Provò con una mano. L'arto scomparì nel poggiarla contro la porta. Spinto dalla novità continuò con il resto del corpo trovandosi interamente dall'altra parte.
La casa sembrava deserta,ma sapeva che non era così. Sentiva la presenza di Layla. Ma anche,constatò con inquietudine,un'altra.
Mise la mano sul pomello della camera da letto. Da dentro arrivavano voci ovattate.
Una era di Layla,la riconobbe per la sua fievolezza. L'altra era maschile,in qualche modo famigliare.
Aprì la porta più violentemente di quanto volesse. Layla era a letto con un uomo di spalle pelato.
Quando lo sconosciuto si girò Tobias sentì la terra mancargli sotto i piedi. Era come vedersi allo specchio. Solo una smorfia maligna che gli solcava il viso tradiva la sua origine.
Perché il cuore di Tobias capì immediatamente di chi si trattava. Danel,Originario capo delSesto Cerchio.
Layla gettava occhiate sconvolte da Danel a Tobias e viceversa.
Il corpo nudo stretto tra le coperte,sembrava stranamente pallida.
Alzò un dito tremante.«Chi di voi è il vero Tobias?»
Entrambi gli uomini risposero all'unisono un bel:«Io».
Tobias sentì la rabbia montare. Come osava quel Demone prendersi gioco dei sentimenti della sua Layla?
«Esci subito da questa casa Danel»sibilò minaccioso.
Danel sorrise pericolosamente perdendo l'aspetto di Tobias e tornando alla sua forma originaria. Con i suoi capelli rosso fuoco era se possibile più spaventevole del solito. Il tutto accompagnato da un'abbigliaento un po' eccentrico:pantaloni lucidi infilati in mocassini neri,una camicia di seta a macchie bianche e nere.
«Con piacere Tobias»sibilò con sarcasmo avvicinandosi pericolosamnte a Layla inchiodata al letto dalla paura. Tobias non ebbe il tempo di reagire che Danel con un gesto fulmineo e secco ruppe le ossa del collo della ragazza.
Rimase immobile al suo posto senza staccare gli occhi dal corpo di Layla che lentamente come a rallentatore si accasciava sul letto.
 «Oh. Mi spiace tanto. L'ho fatto apposta».Danel ghignava vittorioso. Ora niente e nessuno l'avrebbe fermato nel trascinarlo nuovamente all'Inferno.
No. Non si sarebbe arreso senza combattere. In un lampo attraversò il muro ritrovandosi in cucina.
«Basta con gli scherzetti ragazzo».
Danel era poggiato pigramente allo stipite della porta con aria annoiata.
Tobias brandì il coltello che Layla usava per tagliare la carne cruda.
Danel scoppiò in una fragorosa risata.
 «Davvero pensi di potermi uccidere con quell'insulsa arma umana?»
Tobias si aprì in un sorriso sinistro. «Fossi stato un semplice umano sarebbe stata una follia pura. Ma io sono un dannato fatto della tua stessa natura nera».
Con uno slancio si accannì su Danel che cercò di difendersi come meglio poteva. Tobias sembrava quasi sfigurato in una bestia,animato dal desiderio di uccidere quel dannato Demone che gli aveva tolto la cosa che più gli importava.
Neppure sentì le unghie di Danel perforare la sua carne nel tentativo di liberarsi dalla sua presa ferrea.
Tobias riuscì a inchiodarlo al suolo mettendosi a cavalcioni sul suo petto. Con una mano gli bloccò le mani, con l'altra brandì il coltello.
«Le tue ultime parol prima di morire?»domandò con voce carica d'odio.
Danel sorrse perfido.
«Ti ho sottovalutato quel giorno dell'incidente».
Il sorriso vittorioso di Tobias si spense. «Cosa ne sai dell'incidente che ho avuto?»
 «Ero io l'autista che giudava contromano. Speravo moriste entrambi lì sul posto. Volevo ardentemnte quella ragazzina da plagiare al mio volere. E adesso eccomi qui vittorioso per aver dannato entrambe le vostre anime».
Tobias a quelle parole non ci vide più. Con un urlo affondò il coltello nel cuore del Demone che pure in punto di morte mantenne il suo sorriso da vincitore.
Lasciò cadere la lama a terra. Non seppe mai come accadde, però entrò in contatto con il sangue maledetto del Demone.
Una presa ferrea gli arigliò il petto. Per un attimo si trovò senza fiato a terra. Possibile che il sangue demoniaco fosse velenoso?
Ma non fu questo a destabilizzarlo di più. Furono i suoi sentimenti e ogni ricordo piacevole che si liquefarono fino a scomparire a spaventarlo di più.
Felicità? Quale felicità? Nella vita era un sentimento effimero e illusorio pronta a farti cadere nella sua trappola mortale.
Amore? Quale...amore significava sofferenza,ecco laverità.
Alzò losguardo specchiandosi nel vetro della finestra. Il riflesso gli rimandò il volto scavato bucato da due occhi vermigli. Aprendo la bocca scorse un leggero allungamento dei suoi canini.
Questa trasformazione avrebbe dovuto spaventarlo,ma non fu così.
Alzò una mano e con gesti misurati aprì un portale nell'appartamento.
Gettò uno sguardo al corpo senza vita di Danel, e sparì.
 
Azazel fissò trionfante la distesa di tombe infuocate davanti a sè. Il dolore impregnava l'aria accrescendo la sua sadicità.
Il suo nuovo nome derivava dal fatto che i suoi compagni di piscina lo soprannominavano così. Perchè nessuno in vasca riusciva a tenergli testa.
La porta dietro di lui si aprì con un cigolio richiudendosi poco dopo.
«Ecco il sangue che avete richiesto Mio Signore».
Azazel si voltò di scatto. Layla era come l'aveva vista l'ultima volta. E fu lì che ricordò tutto. La sua morte il tentativo di salvarla andato male...e la sua trasformazione.
Le nubi nella sua mente si diradarono. La sua parte oscura si ritrasse lasciando nuovamente il posto al vecchio Tobias.
Forse...mettere fine alla sua vita era la soluzione. Annullare se stesso per sempre. Ma furono gli occhi vitrei di Layla a bloccarlo. Non ppteva lasciarla da sola in quel luogo infernale.
Per questo decise:sarebbe rimasto lì in carica d'Originario.
E avrebbe trovato un modo per riscattarsi contro il luogo che si era appropriato della sua anima.

 







Angolo autrice:eccomi qui con la terza one short :D
Questa è la storia del nostro Tobias/Azazel :)
Ringrazio brontola410 per aver inserito la raccolta tra le preferite.
Come sempre se volete darmi la votra opinione, sono sempre ben accette, anche per sapere se le storie vi piacciono o no XD
   
 
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