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Autore: Gamblut    24/08/2014    2 recensioni
LA RAGAZZA GHIACCIO. Fredda. Impassibile. Con il cuore congelato. Cosa le sarà successo per farla diventare così "gelida"? Qualcuno riuscirà a sciogliere questo ghiaccio che le avvolge il cuore? Beh.. Forse. Un ragazzo misterioso, che non si fa notare, SOLO... MISTERIOSO COME L'ARIA.
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"Lei lo osserva, lo guarda. Non sa nemmeno per quale motivo, non lo comprende. Sa solo che quel ragazzo la incuriosisce, ma non capisce nemmeno perché."
Genere: Drammatico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Scolastico
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Ghiaccio e Aria, un amore, un'avventura straordinaria.


Capitolo 4

 
Dopo quel giorno, i ragazzi non si sono parlati più. Qualche volta si scambiano delle occhiate o si salutano con un cenno della mano, ma niente di più. Tutti e due troppo chiusi in sé stessi, troppo soli e forse anche troppo orgogliosi per iniziare una conversazione. Ma Alaska pensa costantemente a lui, e quest’ultimo non è da meno. Lei si chiede e cerca dei modi per parlargli e lui invece si chiede se quella volta ha sbagliato. “Dovrò andare a scuola per altri due anni.” si dice. “Non posso non avere rapporti umanitari. Devo incominciare ad avere amici.. devo ritornare ad avere una vita normale. Ma perché ho così paura?!” Lui, da quel giorno, ha sempre avuto paura con le nuove amicizie, per questo poi tutti i legami che aveva creato con i suoi coetanei si sono rotti. “Dovrei aspettarla? Io quel giorno l’ho aiutata solo per educazione. Stephen, te lo sei ripetuto per cento volte: per te lei non è niente... e da come sembra... dal fatto che non ti cerca mai..... neanche tu sei niente per lei.”
 
È passata una settimana da quella reazione allergica. Alaska non ha raccontato niente ai suoi genitori e loro non si sono accorti di nulla. Ancora lei cerca di escogitare un piano per parlargli, e, forse, l’ha trovato.
 
“Ehy... ciao. Dopo le lezioni, vai in palestra.”
 
Stephen prende questo foglietto e lo legge. Dovrebbe andare? Non lo sa nemmeno lui. Non ha niente da perdere, quindi... non avrebbe alcun problema ad andarci. Quella scrittura la riconosce... sembra femminile, ma il foglio è troppo scarabocchiato. Chi sarà mai? E questa domanda lo perseguita fino alla fine delle lezioni. Suona l’ultima campanella e, Alaska, dandosi coraggio si avvicina al banco di Stephen.
-Ehy.. ciao. – dice.
Lui la osserva. Quelle poche parole che ha detto sono l’inizio del messaggio.
-Eri tu? – chiede senza nemmeno salutarla.
-A fare cosa?- risponde lei con un’altra domanda.
- Quindi no. Spostati. Per favore.-  esclama e, senza far finire la frase che ha appena iniziato la ragazza, lui esce dall’aula e si incammina verso la palestra.
Lei lo guarda e pensa di seguirlo, ma le sue gambe non si muovono. Ha usato tutto il suo coraggio per andargli a parlare, ha messo da parte tutto l’orgoglio e lui... se ne va così? Lei vuole sapere. Vuole spiegazioni. E lo rincorre senza farsi vedere.
 
È arrivato. È in quella enorme aula, con il parquet di legno e le pareti giallognole. Si guarda intorno in cerca della persona che lo sta aspettando. Quasi una centinaia di sedili ci sono nella sala da ginnastica, dove le persone si siedono per vedere le partite di basket. E una persona è lì, e, quando nota Stephen, si alza e corre verso di lui. Alaska, nascosta dietro una grande cesta grigia dove mettono i palloni per giocare, osserva la scena. Quella ragazza...forse la conosce. Capelli rossi e ricci a caschetto, occhi piccoli nascosti da dei grandi occhiali neri, carnagione chiarissima accompagnata da diverse lentiggini. Anche se può sembrare una secchiona, si nota subito che non lo è. Troppo sbadata e timida per esserlo.
-cia-o..- dice balbettando sistemandosi un po’ gli occhiali.
-Ciao. Come mai mi hai dato quel biglietto? – dice lui.
“Quale biglietto? Che biglietto? Che è successo? Cosa? Quando? Dove? Perché?” pensa Alaska sbalordita e agitata.
- Non..so co-me inizia-re..tu...semb-ri un.. come dire... un ragazzo solo...- dice la ragazzina sempre balbettando e un po' imbarazzata, ma lui la blocca prima che lei potesse finire la frase.
-Aspetta. Se devi incominciare a darmi nomignoli strani e dirmi che sono un ragazzo solo e abbandonato, puoi anche andartene. Conosco già qualcuno che fa così. - risponde lui.
"Sta parlando di me? Perché... usa quel tono cattivo? Veramente.. a lui non gliene frega nulla? Si è già dimenticato di quello che è successo una settimana fa? Quando.... ci parlavamo?"
 - Vorresti dire che già ti piace qualcuno? Ah.. scusami... - La faccia di Stephen diventa bollente subito dopo quella frase.
 - Non...dire fesserie... nemmeno mi conosci... A me...no-n piace nessuno.. dimmi velo-ce-mente quello che mi devi dire così...torno a casa. –
E, sfortunatamente, quella cretina di Alaska, proprio in quel momento, ha mandato un messaggio a sua mamma per dirle che ritarda, perdendosi quella spettacolare scena.
-ti volevo dire che... qualche volta.. ti vedo nei corridoi o siamo a lezione insieme.... ma tu.. non mi noti mai...siccome.. beh, ho visto..che tu sei una..persona un po' sola... come me... potremmo iniziare...a conoscerci...e...diventare amici. - dice quella ragazza paffutella tenendosi gli occhiali e nascondendo la faccia un po' imbarazzata da quella richiesta. Alaska sente tutto.... E il mondo le crolla addosso. Pensava, fino a questo momento, che lei e Stephen fossero compatibili... entrambi soli... entrambi esclusi....ma nel mondo che aveva creato per sé e il ragazzo, un intruso è entrato.





~ Spazio a me! ~
Ehy! Vi sta piacendo la storia? Spero proprio di sì u.u Mi scuso per il capitolo un po' corto, ma volevo lasciarlo così, lasciando la suspence e facendovi pensare alla risposta di Stephen (muaahah). *leggeteloconvocefiga* Cosa dirà lui? sì? no? Alaska cosa farà? diventerà la ragazza gelosa? ma, soprattutto.. chi è questa nuova ragazza? Lo scoprirete nel prossimo capitolo! Adios!
-Gamblut

ps: ah, recensite per esprimere elogi e anche critiche! Accetterò di tutto! ciau c:
  
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