Serie TV > Teen Wolf
Segui la storia  |       
Autore: Slytherin_TeMe    24/08/2014    6 recensioni
Il periodo degli esami causa sempre troppo stress agli studenti, ed una volta che essi vengono terminati, ognuno trova un modo per sfogarsi.
Stiles e Scott partono per una vacanza al mare, decisi a passare assieme una settimana nella più completa spensieratezza che gli accomuna.
Sarà un errore di Scott a far cambiare tutto, una bevanda sbagliata, un goccio di alcool in più e Stiles si ritroverà nel bel mezzo di una nuova avventura.
_Dal primo capitolo_
-Oh si, Stilinski.- Derek si voltò, il tono di suo zio era.. Divertito.
-Come scusa?- incrociando le braccia al petto, Derek si fermò esattamente davanti alla sua stanza.
-Stiles Stilinski. Rob ha avuto qualche problema con lui, al controllo dati.- si alzò dalla sedia dove si trovava, avvicinandosi al giovane, sempre ridendo. –Il suo nome, Stiles, non era lo stesso che mostrava il documento.-
-Infatti mi chiedevo come si potesse chiamare così il proprio figlio. E quindi quale sarebbe il nome del ragazzino?- chiese Derek.
-Ah non lo so, questo Stiles, a quanto pare, non vuole che lo si chiami con il proprio nome. Hanno dovuto spostare ogni cosa, persino la prenotazione, a nome del suo amico.- Peter rise nuovamente.
Genere: Demenziale, Fluff, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Derek Hale, Peter Hale, Scott McCall, Stiles Stilinski
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<  
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Si lo so, sono in ritardo mostruoso e non ho scuse! Sono andata in vacanza e mi sono persa via (non ho dicerto dimenticato questa piccola fic)!
Siamo dunque giunti all'epilogo di questa breve avventura che vede Stiles e Derek come personaggi. 
Devo ammettere che mi è piaciuto molto scriverla, mi è piaciuto ricevere tante recensioni che mi hanno spinta a proseguire questa impresa.
Spero di essere perdonata per questo mostruoso ritardo, ma ancora di più spero di non deludere nessuno!
Questa fic ricordo che è per Brit, e in parte anche per tutti coloro che l'hanno apprezzata!
Buona letturaaaaa! :D



EPILOGO





Non poteva lamentarsi, di nessun giorno trascorso in vacanza.
Erano partiti con i pochi spicci che erano riusciti a risparmiare, e si erano goduti una settimana ricca di sole, di tramonti e albe fantastiche, di cadute dagli scogli e addirittura una sbronza non cercata.
Stiles considerava questa vacanza la migliore di tutte, era con Scott, suo migliore amico da quando era solo un bambino ed aveva conosciuto Derek, una persona piuttosto scorbutica, con il senso dell’umorismo sotto i piedi ed il muso lungo, ma che, una volta conosciuto un po’ meglio, non era affatto male.
Stiles non era mai stato fortunato nei rapporti tra due persone, anzi, diciamolo chiaramente, quando si parlava di relazioni amorose.. Beh Derek era il primo. E non perché era un ragazzo, ma perché era il primo in assoluto che ricambiava, almeno in parte, ciò che provava il giovane Stilinski.
E gli era andata veramente bene.
Quel giorno, l’ultimo che avrebbero trascorso in vacanza, Stiles e Derek si erano organizzati per passare ogni istante insieme, a partire dalla mattina al mare.
Infatti si svegliò di buon umore, più del solito si intende, e si preparò in un batter d’occhio, era così euforico che saltò la colazione ed obbligò Scott a fare lo stesso, per prepararsi velocemente e raggiungere il mare in fretta, godendo di ogni istante che avrebbe potuto passare con Derek.
-Non c’è!- ripeté per l’ennesima volta Stiles, dopo altri cinque minuti usati per guardarsi attorno. Aveva percorso l’intera piccola spiaggia grandi falcate, insabbiando chiunque gli fosse vicino, alla ricerca del viso del ragazzo più grande. 
-Magari è solo in ritardo, Stiles!- Scott, con l’aria ancora assonnata (probabilmente causa zuccheri mancanti dalla colazione) era leggermente stufo delle lagne dell’altro, e cercava in tutti i modi di placare il suo chiacchiericcio. Ma non era facile, Stiles stava ipotizzando mille e più motivi per i quali Derek aveva deciso di non presentarsi, perché a parer suo era proprio così, non aveva avuto imprevisti, aveva capito che era meglio scaricare Stiles prima che fosse troppo tardi.
-Non mi interessa.- concluse infine, assumendo la sua espressione tipica di quando in realtà gli interessava eccome, eppure Scott, da bravo migliore amico qual’era, decise di dargli corda. Lo sfidò dunque, chi entrava per ultimo in mare avrebbe dovuto pagare il pranzo. 
Non fu una sorpresa che fu Stiles a sborsare soldi per Scott.

-Comunque non lo considero affatto giusto.- rinfacciò nuovamente il giovane Stilinski, spintonando con mano pesante il suo amico, mentre a passo lento si dirigevano verso il loro alloggio per farsi una doccia, dopo essere tornati al mare nel pomeriggio, ed uscire per l’ultima serata in quel posto.
-Sei più lento, ho vinto, di conseguenza è giusto.- Scott non concedeva facilmente la vittoria a Stiles, anzi, sportivamente non concedeva mai la vittoria, non era uno che regalava o barava.
-Solo perché tu sei in prima squadra e sei più allenato!- la sua risata rimbombò quasi per la strada e si spense con un singhiozzo spaventato quando, davanti all’entrata del B&B, seduto sul primo gradino, vi era Derek.
Scott non attese e se la svignò all’interno del piccolo hotel, lasciano di due soli, che restarono in silenzio per parecchio tempo, prima che Derek, alzando finalmente gli occhi verdi per incontrare quelli castani del più giovane, aprì bocca.
-Avevo da fare.- e come immaginava Stiles, Derek non aveva avuto nessun contrattempo, aveva semplicemente deciso di non venire, perché lui era Derek Hale e faceva ciò che voleva.
-Potevi continuare a fare ciò che stavi facendo invece che smettere e venire qui per dirmi che avevi da fare, come se mi importasse poi. Il mare era bello anche senza di te.- si incassò nelle spalle e fece per superare l’altro ragazzo, ancora seduto, ma Derek si alzò, parandosi tra la porta e il giovane, infrangendo così ogni possibilità di Stiles di sfuggire prima che l’ultimo momento in vacanza si trasformasse nel più brutto.
-Ho avuto un imprevisto, Stiles!- non gli piaceva entrare nei dettagli della sua vita, erano affari suoi quello che faceva o non faceva, e se dava buca ad un appuntamento, allora era di assoluta necessita. Ma per quanto poteva saperne Stiles, Derek magari voleva solo finire di leggere un libro.
-Ho capito!- sbottò il più piccolo, infastidito. -Potevi chiedere scusa, almeno, visto che ti aspettavo!- e di solito non puntualizzava mai, quante volte lui e Scott litigavano e nessuno dei due chiedeva realmente scusa, eppure si perdonavano lo stesso? Ma qui era diverso, quello era probabilmente l’ultimo giorno che si sarebbero visti, e Stiles avrebbe realmente gradito, poterlo passare interamente con lui.
-Perché ho avuto un imprevisto?!- le braccia di Derek si allargarono automaticamente, e le sue sopracciglia si inarcarono talmente tanto che Stiles pensò che a breve avrebbero toccato l’attaccatura dei suoi scuri capelli.
-Si!- approfittò della posizione del più grande per sgusciare via, passando sotto il braccio lievemente alzato di Derek tanto velocemente che quest’ultimo non poté che voltarsi per vederlo avvicinarsi alla porta.
-Abbiamo ancora domani.- tentò il giovane Hale, infilandosi le mani in tasca.
Stiles, con la mano già sulla maniglia, si voltò a guardarlo.
-No Derek, a meno che tu non intenda venire a salutarmi alle cinque alla stazione, cosa che non credo che farai e che soprattutto non voglio tu faccia. Oggi era il mio ultimo giorno qui, ma te ne sarai scordato. Non ha importanza.- Aprì la porta e fece un passo all’interno, fermandosi nuovamente quando Derek lo richiamò ancora.
-Stiles, stasera.. C’è ancora stasera.- non pareva disperato, non pareva volenteroso, ma se Stiles si fosse voltato a guardarlo negli occhi, avrebbe scoperto che voleva davvero stare con Stiles ancora una volta.
-Non mi va.- si voltò ancora una volta, osservando a lungo Derek, non voleva scordarselo in fretta, non voleva scordarselo affatto. Perché ormai Derek aveva occupato quel posto speciale nella sua mente, ed automaticamente anche un piccolo angolo nel grande cuore del ragazzo. 
-Stammi bene ragazzone.- non aggiunse altro, entrò nello stabile e lasciò che la porta mettesse un muro chiaro ma resistente tra loro due.

Non ci fu molto da fare quella sera, infatti si ritrovarono a camminare per le vie illuminate del paese, dopo un’abbondante cena.
Quella vacanza sarebbe mancata ad entrambi, era stata divertente, ricca di risate, entusiasmate, e come loro solito, uno dei due aveva rischiato di perderci la pelle, ma se così non fosse stato, non sarebbero Stiles e Scott.
Sarebbero rimasti in giro di più se proprio Stiles non si fosse impuntato per rientrare in camera, dicendo di aver sonno e di dover preparare ancora tutte le sue cose, prima della partenza.
Ovviamente non lo fece.
Mentre Scott riorganizzava (alla bel e meglio) la sua valigia, Stiles si era stranamente buttato sul letto ed era stato sveglio e fermo per diverse ore.
Il televisore mandava un film e le voci di esso donavano un sottofondo quieto alla stanza, che portò entrambi al sonno, conducendoli infine tra le braccia accoglienti di Morfeo. Non fu una sorpresa per Stiles sognare il proprietario di quei due grandi e profondi occhi verdi.


La mattina della partenza, Stiles e Scott furono costretti a svegliarsi all’alba.
-Te l’avevo detto che era meglio farle ieri sera.- rinfacciò Scott guardando l’amico correre da un lato all’altro della camera a raccattare i suoi vestiti, non era stato propriamente riordinato in quella settimana, come d’altronde non lo era mai quando si trattava della propria stanza.
-Ah sta zitto Scott.- tagliò corto lui, infilando tutto nel borsone che già sapeva avrebbe faticato a chiudere in seguito. Vide l’amico scarabocchiare qualcosa su un pezzo di carta ed infilarselo in tasca, ma non ci fece caso, infondo si parlava di Scott, poteva aver scritto di tutto.
-Io scendo, raggiungimi quando hai finito.- disse quest’ultimo, per poi prendere il suo borsone e lasciare frettolosamente la camera. Stiles si sarebbe allarmato di tale comportamento se non fosse mancata meno di mezz’ora all’arrivo del treno in stazione e lui doveva infilare ancora tutto in quel dannato borsone che sembrava decisamente troppo piccolo. E pensare che all’andata non era stato così pieno.
Scott nel frattempo aveva raggiunto la reception, dove Rob, stanco dalla nottata, dormiva con un libro in faccia e i piedi sul bancone fasciati da comode scarpe italiane, tirate ad un nero tanto lucido da riflettere la lieve luce della lampada.
-Hey!- gridò il moretto, dando un colpo alla scarpa del receptionist che si svegliò di soprassalto, facendo cadere il libro a terra con un tonfo che sembrò fin troppo rumoroso in quel silenzio.
-Stai partendo?- chiese guardando il ragazzo, con lo sguardo ancora assonnato.
-Si, ma devo chiederti un urgente, enorme, immenso favore.- e mentre parlava, gettava occhiate nervose alle sue spalle, sperando che Stiles non scendesse.
-Se posso..- sembrava piuttosto grave come richiesta, ed anche impossibile dal tono che usò il ragazzo, ma Rob, che in realtà non aveva molto da perdere, si ripromise che avrebbe fatto tutto il possibile.
Scott estrasse allora dalla tasca il foglietto ormai stropicciato, porgendoglielo. Sopra vi era un numero di telefono scarabocchiato ma ancora comprensibile.
-Devi darlo a Derek. Digli che gliel’ho dato io, ma che non è il mio. Però devi darglielo, è importante.- finì la frase appena in tempo che Stiles scese le scale, sospirando affaticato. Alla fine aveva ragione, chiudere quel borsone non era stata impresa facile, sembrava avesse aggiunto vestiti, mentre in realtà non era così.
Rob infilò il foglietto nella tasca della camicia bianca, annuendo impercettibilmente ad uno Scott piuttosto ansioso, cosa che non sfuggì a Stiles.
-Che hai?- gli chiese aggrottando la fronte.
-Solo.. Dobbiamo muoverci o perderemo il treno.- e non aspettò molto prima di scappare fuori dal loro precedente alloggio, salutando velocemente un Rob divertito, che ricambiò il saluto e poi salutò anche Stiles.
Riuscirono a prendere il treno per un soffio, si sedettero entrambi con il fiato corto e la fronte leggermente imperlata di sudore.
Mentre tornavano verso casa, Scott cadde in un sonno profondo, come era successo all’andata, mentre Stiles rimase per tutto il viaggio con lo sguardo puntato verso il finestrino, godendosi così l’alba.
Non era propriamente dell’umore giusto per parlare, e si ritrovò a pensare che era piuttosto strano da parte sua, per questo quando arrivò a Beacon Hills non disse molto a Scott prima di salire sull’automobile del padre, che gentilmente lo era andato a prendere, e andare a casa.
-Allora, come sono andate le tue vacanze?- tentò lo Sceriffo Stilinski, ottenendo un flebile “bene” in risposta. Non insistette oltre ed andò a pensare immediatamente a una quale breve lite che aveva avuto con Scott.
Stiles per il resto del viaggio appoggiò il capo contro il finestrino, osservando la boscaglia fuori, così diversa dal  paesaggio che aveva vissuto per una settimana intera. Stupidamente si convinse che magari, tra i piccoli gruppi di gente che intravedeva, vi era Derek, arrivato li per chissà quale assurdo motivo, ma dovette ricredersi quando la logica giocò a suo svantaggio.
Arrivato a casa, suo padre non lo vide più fino a sera tarda.



Derek era di pessimo umore, non che fosse una novità, ma Peter aveva quasi sperato di poterlo vedere un po’ più malleabile come nei giorni precedenti, quando stava con quel ragazzino petulante e non rispondeva arrogantemente ad ogni minima frase, od accenno di essa.
Si era chiuso in camera dal pomeriggio precedente e salvo per rubare qualcosa dal frigo o bersi un bicchiere d’acqua (che Peter pensò seriamente di sostituire con un po’ di Martini) non ne era più uscito.
La sera inoltre, era sicuro di averlo sentito rompere qualcosa, sempre tra le quattro mura del suo regno personale, in seguito ad un imprecazione mormorata tra i denti.
No, Derek non era di buon umore, e Peter stava seriamente pensando di trasferirsi di nascosto per non doverlo sopportare più, perché non avrebbe retto un altro singolo giorno in quelle condizioni. Ma chiariamo, non perché gli desse fastidio che Derek stesse tutto il tempo in camera sua, ma perché si annoiava, e Peter odiava annoiarsi. Inoltre uno dei suoi passatemi preferiti doveva coprire un turno scoperto e non poteva recarsi da lui, per quanto Peter avesse provato a dirgli che non importava, Chris era stato irremovibile. “Troppo ligio al lavoro” gli aveva detto infine Peter, chiudendo la chiamata.
Il giorno dopo l’umore di Derek sembrava ancora più nero, fino a quando, appena dopo le otto, Rob arrivò frettolosamente a casa loro, bussando ripetutamente alla porta, fino a quando Peter non aprì con uno sbuffo.
-Cosa vuoi?- chiese sgarbato, non che Rob non gli stesse simpatico o altre cose del genere, ma stava dormendo, ed odiava essere svegliato prima delle nove.
-Derek, cerco Derek.- disse al suo capo, sbirciando nella grande abitazione proprio mentre l’uomo richiesto passava dalla sua stanza alla cucina, per rubare qualche cosa (Peter avrebbe scommesso sul succo d’arancia) per fare colazione dopo la sua solita corsa mattutina, che quel giorno lo aveva sfinito più del solito.
-Nipote, cercano te.- si allontanò dalla porta Peter, lasciandola lievemente aperta. Derek guardò in direzione dei due, osservando l’uomo sull’uscio e si avvicinò a lui, con le sopracciglia leggermente aggrottate.
-Che c’è?- la famiglia Hale non era conosciuta di certo per il loro gentil modo di fare, ma non erano cattivi, solo piuttosto sbrigativi e forse un po’ arroganti.
-Scott, mi ha dato questo per te. Ha detto che è importante, urgente e che non è suo ma credo tu capisca tutto questo molto meglio di me, Derek.- gli porse il bigliettino ancora più stropicciato e si allontanò velocemente, non sapeva perché gli avesse dato un foglio per Derek, e non voleva fosse qualcosa che avrebbe fatto arrabbiare quel grande ragazzo tutto muscoli.
Il giovane Hale si chiuse la porta alle spalle, con un tonfo leggero ed aprì il biglietto che teneva tra le mani.
Scritto in una grafia disordinata, appariva un numero piuttosto chiaro, e la scritta: “Sarcasmo, ironia e occhi castani. So che capirai. Scott.” 
E non c’era voluto molto, anzi, giusto un battito di ciglia a fargli capire che quello era il numero di telefono di Stiles.
Ma come sempre aveva fatto, Derek si prese del tempo, restando nuovamente tra le mura della sua grande stanza da letto.


Erano le ventuno passate quando Stiles si decise a scendere dalla sua stanza per infilare qualcosa nello stomaco, infondo brontolava e non riusciva ad ignorarlo ancora. Erano anche iniziati i leggeri crampi che segnavano l’inizio della vera e propria catastrofe che creava il suo corpo quando non ingeriva cibo per troppo tempo.
-C’è della pizza nel forno.- gli disse suo padre, evitando di chiedere altre informazioni, almeno non quel giorno.
-Grazie!- sorrise lui, aprendolo e tirandone fuori un trancio.
Andò a sedersi accanto allo Sceriffo, sul divano e tra un boccone e l’altro gli raccontò per filo e per segno (tralasciando appositamente Derek) di ciò che era successo durante la loro vacanza, e vide lo sguardo preoccupato, nonostante ora stesse bene, quando gli disse ancora cos’era accaduto sugli scogli.
Al piano di sopra, nel frattempo, il suo cellulare, appoggiato sul comodino della sua stanza, vibrò, segnando un nuovo messaggio da un numero sconosciuto.
Solo mezz’ora dopo Stiles, finito il racconto entusiasmante delle fantastiche giornate di sole caldo e mare fresco, che aveva passato con Scott, tornò in camera, afferrando il cellulare prima di gettarsi a letto.
Sbloccò lo schermo aggrottando le sopracciglia quando vide il messaggio.

Scott mi ha dato questo numero, spero sia tu.”

Si mise seduto, mentre il cuore prese a battere più velocemente, le mani tremavano appena mentre digitò qualche cosa veloce sulla tastiera, e quando lo rilesse si rese conto di quello che aveva realmente scritto.

Sono io, e se tu sei Derek, sappi che sei uno stronzo e che vorrei ancora essere la.”

Si convinse di non essere sano di mente, o di avere comunque qualche problema, perché voleva essere arrabbiato con lui, ma gli mancava già terribilmente e l’unica cosa che voleva, era poteva affogare ancora i quei profondi occhi verdi, morirci per non uscirne più.
Dovette aspettare qualche minuto prima della risposta, e si immaginò il viso di Derek concentrato a pensare come rispondere.

Sono io.”

E per quanto questa risposta potesse sembrare banale, il cuore di Stiles scoppiò rumorosamente nel suo petto, non si era mai sentito così per uno stupido messaggio.
Non seppe cosa rispondere, e ci pensò e ripensò a lungo, prima che il suo cellulare trillò nuovamente.

Tornerai?” 

E quella richiesta lo spompò completamente, perché avrebbe preso il treno e sarebbe tornato giù seduta istante, solo per poter sentire ancora quella labbra contro le sue, e i muscoli tesi delle sue spalle sotto le mani. Per sentire ancora quel profumo indimenticabile che la pelle di Derek sembrava emanare naturalmente, per poter udire ancora una volta la sua voce.

Lo spero.” 

E fu breve la sua risposta, perché non aveva parole nemmeno per iscritto, perché era felice nonostante non volesse esserlo grazie ad una persona troppo distante e che avrebbe voluto più vicina.

Vengo io.

Quanto arrivò quel messaggio, Stiles non riuscì ad evitare di sorridere, la sua bocca si tirò in quello che fu uno dei sorrisi più smaglianti che avesse mai avuto. Perché lo voleva li, con lui per un tempo indeterminato. 
Pigiò nuovamente sullo schermo, scrivendo velocemente la sua risposta, la inviò senza pensarci due volte, e poi la rilesse ancora e ancora convincendosi del significato non tanto nascosto di quella breve frase.

Ti aspetterò

Perché lo avrebbe aspettato per tanto tempo.
Poteva negarlo in tutti i modi del mondo, ma Derek aveva scavato una voragine nel suo petto con il suo profumo, i suoi occhi e il suo brutto carattere che si era rivelato più bello di quanto si potesse immaginare.
Perché nella mente Stiles aveva inciso a fuoco il suo nome, perché se non ci fosse stato lui Stiles non avrebbe passato la stessa indimenticabile vacanza.
Perché Derek non era un buon conversatore, non aveva umorismo e il sarcasmo era a lui sconosciuto, ma era la persona che Stiles voleva al suo fianco ora, e per tanto tempo ancora.
Non gli importava quanto avrebbe dovuto aspettare prima di rivederlo (anche se sperava succedesse in fretta) perché sapeva che nella mente di Derek vi era il suo nome inciso a fuoco, nel suo petto una voragine fatta dal suo ricordo, il suo profumo e i suoi occhi castani.
Perché Stiles gli apparteneva in un modo che riteneva assurdo, perché non aveva mai creduto nel colpo di fulmine, ma ora aveva qualche dubbio.
Perché se incontri Derek Hale, e ti prendi una cotta stratosferica per lui, poi non lo dimentichi più.

Te lo prometto.

E Stiles, che inizialmente aveva pensato fosse solo una promessa gettata al vento, dovette ricredersi qualche tempo dopo.
Derek era un completo disastro nelle relazioni, ma sapeva mantenere una promessa e glielo aveva dimostrato.










Angolo autrice:
Ed eccola qui, la conclusione!
Io ripeto (anche se diventerò noiosa nel farlo) che questa storia nasce soprattutto per un favore reciproco con Brit e per tutti coloro che l'hanno letta e che se vorranno potranno lasciare una piccola recensione per farmi sapere se è piaciuta!
Vi saluto e auguro a tutti gli amanti Sterek tanti bei sogni Sterekkosi!
Ricoridiamoci sopratutto che....
STEREK ALL THE WAY!

A presto!
Slytherin_TeMe
  
Leggi le 6 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > Teen Wolf / Vai alla pagina dell'autore: Slytherin_TeMe