Serie TV > Il Trono di Spade/Game of Thrones
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Autore: Encha    24/08/2014    10 recensioni
Piccola raccolta di fic comiche, demenziali e nonsense nata dal paradossale incontro tra la voglia di scrivere qualcosa e la pigrizia estiva che impedisce di impegnarsi in qualcosa di serio.
I protagonisti saranno il più possibile disparati, la lunghezza delle storie variabile, gli aggiornamenti assolutamente irregolari, ma soprattutto i personaggi saranno tutti (o quasi) incredibilmente vivi -cosa che, associata alle opere di George Martin, dovrebbe già provocare un attacco di ilarità.
Ah, il titolo rappresenta chiaramente la mia incapacità nel dare un nome alle storie e... Be', spero di riuscire a scucirvi almeno un piccolo sorriso!
I I giorni da lupo sono finiti ~ Famiglia Stark
II L'unico vero dio ~ Donna Rossa vs. Capelli Bagnati
III Quattro suoni di corno ~ Guardiani della Notte
IV Letale quanto seducente ~ Joffrey/Sorpresa
V Insonnia ~ Daenerys Targaryen e Ser Barristan Selmy
VI Perdonami! ~ Renly/Loras AU
VII Uccelletti ~ Lord Varys
VIII Aspettando una Nuova Vita ~ Rapunzel!AU
Genere: Comico, Demenziale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash, FemSlash | Personaggi: Un po' tutti
Note: Nonsense, Raccolta, What if? | Avvertimenti: nessuno
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Note: Dopo la scorsa nonsense, ritorno alla carica (?) con una comica What If?, dove Robb è sopravvissuto ed ha ottenuto il riconoscimento del suo titolo di Re del Nord da Renly un re oppure da un altro, non ha importanza. Theon ha deciso di schierarsi dalla sua parte e ha ereditato i domini e i titoli di suo padre, la contesa del Trono è finita e... Be’, i prigionieri di guerra ne pagano le conseguenze.

Buona lettura!

 

 

L’unico vero dio

 

 

 

 

“Ciò che è morto non muoia mai...”

“Perché la notte è oscura e...”

“...Ma rinasca più duro e più forte”

“...Piena di terrori” concluse stizzita la Donna Rossa, appollaiata avanti al caminetto acceso.

“Solo gli stolti disturbano gli inni al Signore della Luce” asserì, cercando di mantenere il contegno che l’aveva sempre caratterizzata.

Alle sue spalle, seduto a gambe incrociate quanto più lontano quella piccola camera gli consentiva, Capelli Bagnati era costretto ad arrangiarsi usando una caraffa piena d’acqua dolce per compiere i suoi riti.

“Il Dio Abissale non deve rispetto a niente e nessuno, soprattutto non ad un idolo da donnicciole” sentenziò lui con il suo solito tono solenne.

Melisandre scattò in piedi in un fruscio di sete. “Come osi! R'hllor è il Signore della Luce, l’unico vero dio, colui che ha inviato Azor Ahai per sconfiggere il Dio Estraneo. Non tollero che il suo nome venga bestemmiato da un folle che venera un essere che si annida nelle tenebre marine!”

“Bada a come parli, donna!” Il prete s’alzò in piedi e le si avvicinò, impetuoso e deciso come la risacca delle onde. ”Il Dio che sorge dall’Abisso guida noi uomini di ferro sull’Antica Via e i suoi poteri sono tali da sconfiggere la stessa morte!”

I due si scrutarono in cagnesco, entrambi forti delle loro ferree convinzioni.

“R'hllor invia visioni tra le fiamme a coloro che gli sono più fedeli”

Capelli bagnti ebbe un attimo di esitazione. La sacerdotessa di Asshai aveva toccato un tasto dolente: l’utilità della sua fede sul piano pratico.

“Tutte allucinazioni. Gli effluvi di zolfo di Roccia del Drago devono averti dato alla testa” bofonchiò.

La Donna Rossa era sempre più irritata. Di solito, quando giocava la carta delle sue abilità oracolari, anche i sostenitori di falsi dèi più accaniti ammutolivano. Non aveva mai incontrato qualcuno di così ostinato come Aeron Greyjoy, non lo sopportava.

“Ho dato a re Stannis la Portatrice di Luce, la leggendaria spada di Azor Ahai forgiata con il sangue di Nissa Nissa, o avevi gli occhi troppo incrostati di cirripedi per vedere il suo splendore?” lo derise, sfoggiando il suo mezzo sorriso carico di superiorità.

In fondo, provava uno strano senso di piacere nell’inveire contro quell’abbraccia-delfini. “Tu invece cosa puoi fare, vecchio? Sai ricamare perizomi d’alghe?”

“Io ascolto le onde ed interpreto il volere del Dio, non ho bisogni di trucchetti da piromane!” ribatté Aeron. Le sopracciglia punteggiate dal sale marino si unirono in un cipiglio furioso.

La donna emise una risata di scherno. “E’ ridicolo il modo in cui ti nascondi dietro le tue scuse, così com’è ridicolo pregare pozze d’acqua e circuire uomini smarriti con il tuo culto corrotto per poi provare ad ammazzarli”

“Da che pulpito viene la predica!” La voce di Aeron Capelli Bagnati era forte come il rombo del tuono. “Quale dio giusto predica l’incendiare ogni cosa capiti a tiro, l’aprire le gambe a uomini sposati e lo scodellare fuori dal grembo bastardi d’ombra?!?”

Melisandre di Asshai  era sconvolta. Nessuno –nessuno!- si era mai permesso di rivolgersi in questo modo a lei. “Come osi!”

“Non c’è nulla che gli uomini di ferro non osino fare! E ora annega, strega!” urlò il prete, rovesciandole contro l’acqua della brocca.

Dopo tre settimane di convivenza forzata, le maniere ortodosse erano ormai andate a farsi benedire assieme ai nervi saltati.

Il liquido evaporò prima di toccare la pelle pallida della donna.

“La mia fede mi protegge” affermò Melisandre con un ghigno di trionfo. “La tua, invece?”

Il tizzone ardente che scagliò colpì in pieno petto l’uomo ritto di fronte a lei, ma ricadde sul pavimento senza causare alcun danno, eccezion fatta per la bruciacchiatura sul prezioso tappeto di Myr.

Questa volta fu il turno di Capelli Bagnati di sogghignare. Evidentemente, era troppo unticcio e impregnato di salsedine per prendere fuoco.

 

 

***

 

 

Theon Greyjoy, un orecchio appoggiato alla sottile porta della cella dei prigionieri d’onore, stava quasi per soffocare a furia di cercare di trattenere le risate.

“Non dovresti origliare le conversazioni dei nostri ospiti” borbottò Robb. Una parte di lui, quella inflessibile e ligia al dovere di re del Nord, premeva affinché richiamasse il suo alfiere alla decenza, mentre l’altra, quella troppo spesso repressa di ragazzo, gli urlava di fregarsene e di divertirsi assieme al suo amico. Così, combattuto, rimaneva fermo lì, mormorando ogni tanto mezzi ammonimenti che venivano prontamente ignorati.

“Sua Maestà ha ragione, è veramente disdicevole!” lo canzonò l’altro, mordendosi la lingua quando un rumore di cocci infranti lo fece sobbalzare.

Robb roteò gli occhi. “Non capisco cosa speri di ottenere rinchiudendo quei due folli nella stessa cella”

“Innanzitutto vendetta, mio zio mi ha rovinato un sacco di ottimi farsetti rovesciandomi addosso le sue benedizioni” Spiegò il nuovo lord delle Isole di Ferro, sorridendo malizioso. “E poi lui viene chiamato “Capelli Bagnati”, lei “Donna Rossa”... Che so, magari s’innamorano e ne viene fuori una bella Donna Bagnata dai Capelli Rossi”

 

 

 

 

 

 

Spelonca dell’autore: Salute a voi, anime pie che siete giunte fin qui (?)
Non c’è giustificazione per ciò che ho appena pubblicato –è un modo carino per dire che non so cosa scrivere in queste note, ma ci tengo a farlo lo stesso.

Io odio Melissandre -oh!-, per questo ho provato ad immaginare come avrebbe reagito alla convivenza forzata con un uomo di un’altra fede altrettanto fanatico e altezzoso.

Non posso dire la stessa cosa per Capelli Bagnati (leggasi: non ha ucciso nessuno dei miei personaggi preferiti), e trovo ingiusto che lui non abbia nessun potere figo, tipo evocare un tornado di squali assassini per devastare le terre degli infedeli (?).

Va bene, ho capito, la smetto. Spero di essere riuscito a strapparvi un sorriso, alla prossima!

Sono ben gradite fanatiche piromani, perizomi d’alghe e ancor più recensioni! ^^

   
 
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