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Autore: Miss One Direction    25/08/2014    12 recensioni
- No, ragazze, no! Non lo voglio conoscere! - urlai in preda alla disperazione.
- Tu lo conoscerai e basta! - risposero in coro.
- E se poi è un secchione, asociale, con gli occhialoni, i brufoli, i peli e passa le giornate a mangiare schifezze e leggere libri di fantascienza che si capiscono solo loro? - chiesi terrorizzata, rabbrividendo al solo pensiero.
- Tu non stai bene ma non fa niente. Lo conoscerai, vi metterete insieme e vivrete felici e contenti - esclamò Daniela, con aria sognante.
E poi ero io quella che non stava bene...
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- No, ragazzi, no! Non la voglio conoscere! - urlai, preso dalla disperazione.
- Non fa niente, la conoscerai e basta! - urlarono loro a tono.
- E se poi è una racchia con i brufoli, gli occhialoni, asociale oppure una snob con un carattere orribile? - chiesi terrorizzato, schifandomi al solo pensiero.
- No! È bellissima, dolcissima... forse un po' strana, ma perfetta per te quindi, caro il mio Harold Edward Styles, dimostra di avere le palle e conoscila! - alzò la voce Louis, afferrandomi per le spalle.
E poi ero io quello strano...
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TRAILER: https://www.youtube.com/watch?v=RVqNKUOLIAQ
Genere: Comico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Harry Styles, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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MANUELA'S POV.

Prova di traverso, dai.
Sicuro?
Massì! Male che va ti tagli un dito, sai quanto me ne frega a me.
Ma che bel supporto criceto, sono commossa!
Già conosciuto il mio cricetino? Bene. Se la vita in casa con Harry, i miei genitori e i suoi poteva definirsi una tortuna, beh... quelle cipolle maledette mi avevano decisamente fatto cambiare idea.
"Perché non tagli le cipolle per il cenone? Sono sicura che ti divertirai un sacco!" aveva detto mia madre con una voce fin troppo allegra. Si certo, perché tagliare le cipolle alla Vigilia di Natale era il sogno della mia vita. Da un lato però non potevo di certo lamentarmi, a Robin e mio padre era toccato il lavoro pesante ovvero apparecchiare il tavolo sotto i duri commenti di Anne. Quella donna poteva sembrare un angelo, ma per quanto riguardava la precisione non la batteva nessuno. Poco ma sicuro. 
... Oddio no, ti prego di nuovo no! 
Che è successo?! Dov'è Harry?!
Lasciai cadere il coltello e la cipolla mezza affettata sul tagliere per dedicarmi, purtroppo, ad un'attività tutt'altro che spassosa: grattarmi. Sisi, ho detto proprio così. 
E grattati!
Criceto, mo ti picchio. Seriamente, avevo un estremo bisogno di grattarmi la schiena, tutta colpa di quel maglione bianco pieno di peli che ero costretta ad indossare per far contenta mia madre. Ma chi mai me lo avesse fatto fare!
- Oddio no, non ancora - mugugnai infastidita, cercando di grattarmi bene per far smettere quel pizzicorio assolutamente irritante
Per quanto mi cortoncessi (scena assolutamente imbarazzante, oserei aggiungere) non riuscii a trovare il punto esatto, maledetti peli e braccia troppo corte. Proprio quando fui sul punto di togliermelo, una mano sconosciuta centrò in pieno la fonte del pizzicorio. Aaaaaaaah, ora sì che si ragiona. Sorrisi istintivamente, troppo incantata da quella sensazione di benessere e non mi preocupai nemmeno di chi si trattasse.
- Ora va meglio? - mi chiese la voce dietro di me, facendomi risvegliare all'improvviso da quella specie di trans
Mi girai più velocemente possibile e mi ritrovai, in un attimo, davanti al mio ragazzo, a pochi centimetri di distanza. Porca vacca. 
Manuela! Un po' di finezza, e che cazzo!
Mi sorrise divertito dalla scena mentre, dal canto mio, tutto intorno a noi era scomparso all'improvviso: la cipolla mezza affettata, il tagliere, il criceto, il maglione... tutto sparito, puff. Colpa sua, stronzo. In quel momento mi ricordai delle parole nella condensa che avevo, brillantemente, deciso di scrivere sulla finestra di camera sua e diventai paonazza all'istante. Non avevo pensato alle conseguenze, come sempre, e in quel momento mi ritrovavo in una situazione a dire poco imbarazzante. Cogliona. 
Non potevo far capire la mia felicità nel vederlo, non potevo saltargli addosso, non potevo baciarlo. Non potevo. Ripetei quelle due parole in testa finché non fu lui a rompere il ghiaccio, per fortuna.
- Vedo che stai aiutando in cucina, brava - disse indicando col mento il tagliere dietro di me 
- Eh già. Mia madre sa che se aiutassi con le decorazioni rischierei di portarmi tutto appresso, così mi ha dato il lavoro più semplice - risposi recuperando un minimo di tranquillità
Iniziò a ridacchiare divertito scuotendo leggermente la testa e in quel preciso istante le mie guance si dipinsero di un rosso acceso. Ero in un profondo imbarazzo e non avevo idea su come uscirne.
Usa il sarcasmo, chi non lo capisce è stupido. 
Oh, finalmente una frase di senso compiuto senza insu...
Tu sei una di quelle persone che non lo capiscono.
Ecco, mi pareva strano. 
- Tu invece? - chiesi di rimando ignorando del tutto il sarcasmo
- Ho appena aiutato Robin ad appendere del vischio, mia madre ha voluto appenderlo dappertutto - rispose divertito dall'ultima frase - chissà perché -
- Significa che la casa gronderà d'amore - esclamai senza nemmeno pensarci
Diventammo entrambi, magicamente, muti e a interrompere quel filo teso che ci legava ci pensò un piccolo colpo di tosse da parte mia. Avete presente quando andate in chiesa e all'improvviso sentite qualcuno tossire? Ecco, stessa situazione.
- Senti Manu, mi disp... - iniziò cercando di toccarmi il braccio prima che mia madre facesse il suo ingresso all'improvviso, facendoci tornare muti
- Allora amore, hai finito con le cipolle? - chiese allungandosi per vedere il mio lavoro
- Eh? Ehm... No, si, può darsi, non lo so. Scusa che hai detto? - richiesi confusa, girando lo sguardo dagli occhi di Harry a lei
- Lascia perdere - rispose divertita strappando un sorriso anche a Harry - finisco io qui, tu vai a sistemare le ultime cose in sala da pranzo -
Non ci pensai nemmeno un secondo a fare come richiesto, mi volatilizzai come un fulmine in sala da pranzo e ricominciai a respirare solo una volta arrivata. Già ero nervosa per i miei genitori, poi la presenza di Harry non rendeva di certo le cose più semplici. Anzi. La voglia di infilarmi nel letto accanto a lui, solo per dormire con qualcuno, mi era passata per la mente molte volte; esattamente come avevo iniziato a pensare un modo per sistemare le cose. Ovviamente tutte le idee erano state stroncate dal fatto che, con i nostri genitori in casa, non avrei potuto fare niente di speciale. Già era tanto se riuscivamo a scambiare due frasi di senso compiuto. 
Per non dare nell'occhio iniziai a guardare velocemente tutti gli oggetti sul tavolo, perfettamente addobbato e mi scappò un sorriso: non avevo mai visto così tanta precisione. Il centrotavola, fatto di stelle di Natale e piccole statuette di Babbo Natale, dominava al centro portandosi dietro i piatti rossi e le posate scintillanti, tutte perfettamente posizionate al loro posto. Anne aveva fatto proprio un bel lavoro. 
Sfiorai la tovaglia rossa per togliere una piccola piega e lo sguardo mi scappò sull'albero di Natale; se in Italia io e la famiglia eravamo abituati a farlo argento e blu lì era tutta un'altra storia: rosso e oro con luci e lucine da tutte le parti.
Quello stesso elemento, unito a tutta la stanza e le decorazioni della casa, emavana un calore e un senso di famiglia che mi investii in pieno. Mi sentivo come se fossi tra le braccia di qualcuno, come se fossi tra le sue braccia. 
Chiusi gli occhi e per un attimo e respirai a fondo, come se fossi circondata dal suo profumo, come se lui stesse lì accanto a me. 
Mi risvegliai solo quando sentii Anne entrare nella stanza, mi ricomposi e continuai a controllare la tavola giusto per illuderla. Anche se nella mia mente tutto vagava tranne che quello. 
- Manu, tutto bene? - mi chiese dolcemente poggiandomi una mano sulla spalla
Fui attraversata da mille brividi a quel contatto ma, con un sorriso sfoderato a momento, annuii cercando di sembrare convinta.
Non potevo permettermi di distrarmi così, non con i miei genitori in casa.


 
                                        
                                                       ******



 
- Ci siamo tutti vero? - chiese Robin guardandosi intorno
Eravamo ormai tutti a tavola, con delle candele illuminate intorno a noi e tanti profumi di leccornie appena sfronate ad inebriarci il naso. Robin era a capo tavola; alla sinistra c'era mia madre con me accanto; al lato destro invece c'erano mio padre e Harry e infine Anne "regnava" all'altro capo tavola. Avevo il mio ragazzo di fronte ma non osavo nemmeno alzare lo sguardo verso di lui, ci mancava solo che diventassi rossa. 
- Bene, vorrei dire una cosa: sono molto felice che il mio amico Frank e la sua bellissima famiglia siano qui. In più, è un vero piacere avere Harry qui con noi. Non potrò mai sostituire Des, lo so. Ma ormai sei diventato come un figlio per me, Harry. Mille di questi giorni - annunciò il padrone di casa alzando i bicchieri 
Facemmo una specie di brindisi con degli aperitivi alcolici ma io, odiando le bibite alcoliche, per poco non sputai il contenuto nel bicchiere. A fermarmi fu un'occhiataccia di mia madre che, anche se a forza, mi fece ingoiare il sorso. Iniziamo bene... Tutti iniziarono a mangiare gli antipasti predisposti in modo precisissimo sui vassoi mentre io rimasi ferma a guardare, ero molto schizzinosa sul cibo e avrei aspettato il primo.
- Manu, e tu? - mi chiese Anne afferrando un grissimo con del prosciutto crudo avvolto su di esso
3...
Mio padre e Robin smisero un attimo di mangiare, iniziandomi a guardare in modo insistente e confuso.
2...
Abbassai la testa per non far vedere il mio rossore e mi sistemai un capello, uscito dallo chignon, dietro l'orecchio.
1...
Anche Harry posò subito i suoi occhi verdi su di me e fu lì che avrei voluto scomparire dalla faccia della Terra, solo per non far succedere l'inevitabile.
0...
- Oh tranquilla Anne, mia figlia è tutta particolare sul mangiare - smorzò la situazione mia madre, facendo comparire un sorriso a tutti
Tutti, tranne Harry. Era l'unico con gli occhi ancora inchiodati su di me e non aveva nessuna intenzione di smettere. Inghiottii della saliva e allo stesso tempo mi restò un peso incredibile all'altezza del petto; e rieccoci alla stessa, identica, fottuta storia. Di una cosa ero certa: se Harry avesse continuato a guardarmi così sarei scoppiata da un momento all'altro. 
Trovai un briciolo di coraggio e ricambiai lo sguardo, con gli occhi duri come una tigre, in un'espressione che avrebbe fatto gelare chiunque. Lo vidi irrigidirsi all'improvviso e lì capii perché: gli occhi mi erano diventati neri dalla rabbia, ne ero sicura. Succedeva sempre così: ero abituata a dire a tutti di avere gli occhi neri quando in realtà li avevo marroni scuri. Diventavano come la pece solo quando piangevo o provavo della rabbia repressa, cosa molto frequente. 
Decisi di passarci su, sorridendo alle battute di mio padre e partecipando il minimo indispensabile alla conversazione. Stare con amici e parenti a quei tipi di cenoni mi piaceva un sacco... Peccato che fossero anche la causa della mia acidità. 
Annuii sempre sorridente, giusto per far vedere che non fosse successo niente, mentre il mio criceto contava i minuti che passavano facendo accrescere la speranza che mia madre non dicesse quella maledetta frase. Quelle erano le uniche parole che mi avrebbero fatta scoppiare come una bomba, le uniche. 
Tranquilla, sono già passati 10 minuti.
Vai avanti criceto, che ce la facciamo. Harry dopo la sua insistenza aveva alzato lo sguardo solo un paio di volte e lo ringraziai mentalmente per il supporto inconsapevole; per quanto mi dispiacesse ammetterlo, la sua presenza rischiava di rovinare ancora di più le cose. 
- Amore - mi richiamò mia madre facendomi girare
Mossi la testa in segno di domanda e lei mi posò una mano sulla coscia. Oh no, no... 
- Lo sai che ti sei asciugata tantissimo? - mi chiese con un sorriso guardandomi le gambe
Trattenni il respiro, non aspettandomi di certo una frase simile, e per un attimo sorrisi sinceramente. Quelle parole mi avevano fatta sentire per un attimo, un solo attimo... bella. Non sorprendetevi delle parole usate da mia madre: lei non usava termini come "dimagrire" ma bensì "asciugare". Mai una volta in cui mi avesse detto "sei dimagrita" invece di "ti sei asciugata". Mai. Harry ricomnciò a guardarmi subito e fu grazie (o per colpa) a lui che mi ricordai una cosa importante: la lavanda gastrica fatta circa un mese prima. In un attimo il mio umore precipitò di nuovo, mia madre non sapeva dell'incidente e non poteva di certo sapere il motivo per cui fossi dimagrita... possibile che l'umore di una persona potesse cambiare così velocemente per un semplice pensiero o un semplice sguardo? 
- Anche se dobbiamo togliere ancora qualche chilo - concluse tirandomi un buffoso schiaffetto sulla coscia
Ed ecco, la bomba sganciata incosapevolmente. Quelle maledette parole che mi facevano venir voglia di rompere tutto. Quella frase che aveva segnato la mia adolescenza e l'aveva lentamente rovinata. Quella sua convinzione che mi faceva sempre venir voglia di urlare:"Bhe, scusa se non sono nata con il fisico da modella come te! Quanto devo perdere ancora per farti contenta? Magari se diventassi anoressica saresti soddisfatta!" ma che dovevo tenere dentro. Mia madre non era una donna cattiva, avrebbe dato la sua vita per me, mi aveva sempre riempita di attenzioni e dato tutto quello che volevo. Aveva sempre fatto di tutto per vedermi felice, per aiutarmi... eppure non riusciva proprio ad arrivarci a cosa mi facesse ricadere di nuovo. 
Le cose materiali non fanno la felicità, mai. 
A parere di un estraneo la mia era stata un'infanzia perfetta. E a me puntualmente fremevano le mani per far stare zitto/a chi avevo davanti. 
Chiusi gli occhi e annuii mordendomi il labbro così forte da provare un dolore tremendo ma non mi importava, volevo solo scomparire. Scomparire da quel cenone, da quella casa, da quella città, da quel paese. Il mio pensiero si rivolse subito a mia nonna e recitò sempre la stessa frase:"Perché mi hai lasciata qui? Tu: l'unica che ha sempre creduto in me, quella che mi ripeteva notte e giorno quanto fossi bella e quella che mi faceva sentire la bambina più spensierata del mondo... Perché?".
Respirai profondamente per cercare di non piangere e bevvi un sorso d'acqua, l'unica cosa che potevo fare era fingere. Quella notte, nel mio letto, senza nessuno intorno avrei pianto. Ma non lì. 
Harry era davanti a me, con gli occhi spenti e un'espressione colpevole in volto. Non doveva guardarmi così, non avevo bisogno della pena di nessuno. 
- Allora... Harry. Come va la vita a Londra? - gli chiese mio padre dopo aver ricevuto il primo, un bel piatto di lasagne filanti appena sfornate
- Tutto bene, grazie. Abito con i miei migliori amici e non potrei essere più felice di così - rispose cercando di essere convincente e lasciandomi un'occhiata impercettibile
- Non dirmi che non hai una fidanzata perché non ci credo - si intromise Anne guardandolo con un sorrisino
- Mamma... - sussurrò il mio ragazzo diventando rosso improvvisamente 
- E dai! Cosa c'è di male? Sei un così bel ragazzo - 
Mi scappò improvvisamente da ridere e ringraziai mentalmente quella donna per aver smorzato quella tensione pressante nella mia testa. Decisi di non dare a vedere il mio divertimento continuando a bere acqua ma non staccai nemmeno per un attimo gli occhi da Harry, provavo un tale piacere nel vederlo imbarazzato! 
- Bhe... c'è una ragazza, si - cedette sistemandosi lo scollo del maglione, lasciando intravedere una delle due rondini tatuate sul petto
Quanto amavo quel disegno, non glielo avevo mai detto eppure erano le figure che mi piacevano di più. Sembravano urlare "Libertà!" da tutti i pori e non mi sarebbe dispiaciuto per niente poterle avere anche io, magari dietro al collo o sulle caviglie...
- Ma quello... è un tatuaggio? - gli chiese mia madre con un tono di voce a metà tra lo schifato e il perplesso
- Già - rispose, senza nessuna preoccupazione, il mio ragazzo - e ne ho tantissimi sul braccio sinistro e per il resto del torace -
- Oh Gesù... - sussurrarono i miei facendomi sentire vittoriosa
Capito perché era fuori discussione la faccenda? 
- Non vi piacciono? - chiese ingenuamente la mia dolce cupcake tatuata
- A me fanno schifo - rispose senza ritegno mia madre - ci manca solo che Manu si presenti a casa con un tatuaggio -
- Pensa se il suo fidanzato li avrà! - scherzò mio padre facendomi gelare il sangue
Per poco non mi strozzai con la mia stessa saliva, sbiancai di colpo e Harry mi guardò all'improvviso con un'espressione a metà tra il senso di colpa e metà... no, solo senso di colpa.
Ecco, questo è quello che meriti! Muori, coglione!
Criceto, stai parlando con il mio ragazzo. 
Inventai la scusa del bagno e, dopo essermi accertata che ci avessero creduto, mi rintanai in camera mia per stare un po' da sola. 
La serata poteva essersi ritenuta... un fallimento totale: prima la mia sfuriata interiore, poi i tatuaggi e infine il senso di colpa di Harry. Fosse andato qualcosa per il verso giusto, oh. 
Mi buttai a peso morto sul letto, fregandomene del fatto che sotto stessero ancora mangiando, e mi coprii gli occhi con le mani; mi sentivo una cacca, sotto tutti i punti di vista. Mi mancava Harry, mi stavo pentendo sempre di più di aver accettato quella vacanza e volevo solo stare a casa mia. Presi il cellulare dal comodino e fissai, per l'ennesima volta in quella giornata, il mio sfondo: quanto ero stata cogliona... Avrei potuto tranquillamente dire a Harry il vero motivo per cui non volevo presentarlo ai miei e forse tutto quel casino non si sarebbe mai avverato... Chi è la cogliona più cogliona di tutte?
Questa ragazza!
Fissai istintivamente quelle labbra perfette, piegate nel sorriso della faccia buffa, e ripensai a tutte le volte che le avevo avute sulle mie. In quei baci dolcissimi e pieni di calore che solo lui sapeva dare e da un sapore così buono da essere diventate la mia personale droga... Che dire poi delle gemme verdi che aveva al posto degli occhi, quei ricci ormai diventati lunghissimi e quella voce incredibilmente roca ma confortante allo stesso tempo? Troppo, davvero troppo. 
Ero così concentrata ad ammirare ogni singolo centimetro di quella specie di angelo che non mi accorsi nemmeno di chi fosse appena entrato. Mi girai lentamente verso quella figura e mi sentii mancare il respiro quando lo vidi lì, con gli occhi lucidi, i capelli scompigliati (dalle troppe mosse per sistemarli, ne ero convinta) e un faccino da cucciolo bastonato. 
- ... Now I see the silver lining, from what we're fighting for. And if we just keep on trying, we could be much more. 'Cause trying not to love you ... Only makes me love you more - canticchiò con la voce rotta e guardandomi negli occhi
Come diavolo faceva a sapere che amavo alla follia Trying Not to Love You
- Ero convinto che amassi quella canzone, sei diventata il mio libro aperto. Una come te non poteva non amare i Nickelback e non poteva non amare quelle parole - mi spiegò vedendo il mio sguardo sorpreso
Mi coprii la bocca con le mani e, con gli occhi pieni di lacrime, mi sfiondai tra le sue braccia fino a non respirare.
- Perdonami... Ti prego - sussurrò sulla mia spalla e iniziando anche lui a piangere
Intrecciai le mani nei suoi capelli e respirai a pieni polmoni quel profumo così buono. Era lì, per me. Per non continuare a stare sulle punte mi lasciai andare completamente, circondandogli il busto con le gambe e facendomi prendere in braccio. Mi era mancato come il respiro e il solo pensiero di averlo lì... 
Non sono un tipo da romanticherie ma... siete l'amore.
Per quella volta diedi ragione al mio criceto e non mi importò più niente di nessuno. Solo io e lui, stretti in quella presa piena di noi. 
Potevo sembrare esagerata, patetica, infantile o altro ma mi stavo convincendo sempre di più che il futuro senza di lui riservasse solo brutte sorprese, avevo paura di quello che sarebbe potuto succedere ma non tra le sue braccia. Con lui era tutto più bello e, se fosse dipeso da me, avrei continuato a stare così per il resto della mia vita. 
Non meritavo un angelo come Harry, lui era troppo perfetto per il mondo. Troppo. Eppure, per quanto non lo meritassi, era l'unico a farmi sentire così amata. Ed ero più che convinta che mai nessuno ci sarebbe più riuscitò allo stesso modo. 
 




 
 
 
 
 
 
 
Spazio Autrice: *prende un fazzoletto* scusate ma non sono riuscita a trattenermi... Ah! Ci avete creduto? Eh eh u.u Io non piango per certe cose, eh. 
Ok, ricominciamo... Ci rivediamo dopo ben 2 (forse 3) settimane e non ne vado di certo fiera, in più questo capitolo è: corto, senza senso, di passaggio e... è una cacchetta di Kevin. Me ne rendo conto.
Comunque... ho notato una cosa che mi ha fatta rimanere un po' triste: il capitolo 22 ha 20 recensione e si, ho ballato la Macarena quando l'ho visto, ma il capitolo 23? Solo 8? Sapevo che facesse schifo ma non pensavo di certo così tanto... Apprezzo comunque le persone che lo hanno recensito e spero davvero di non aver scritto vomito.
Analizziamo il capitolo: parla solo Manuela, come avevo già detto, e ho cambiato un sacco di cose mentre lo scrivevo. Non riuscivo a trovare le parole giuste e c'ho messo una settimana abbondante per terminarlo. Harry alla fine capisce il vero motivo per cui la sua amata non volevo presentarlo ai suoi e... facciamo un grandioso applauso per quel Raperonzolo! No, sul serio: ma avete visto i suoi capelli negli ultimi giorni? Io li ho avuti più corti di lui! Ma ci rendiamo conto?! 
Passiamo alle domandine:
1) cosa avete provato mentre leggevate la scena del cenone?
2) che ne pensate del cricetino di Manuela?
3) cosa avete provato quando avete letto l'ultima scena?
4) nello scorso capitolo vi ho detto che i miei bottoni dei social sono nella pagina dell'acount quindi: a quale dei social network (ve li ricordo: Facebook, Twitter, Polyvore, We Heart It e YouTube) mi avete aggiunta? 
Avete parecchio da scrivere e spero davvero che il capitolo vi sia piaciuto *-* noi ci risentiamo presto u.u (spero). Non fate caso al fatto che non ci siano né banner né gif ma potrò metterli sono tra un paio di settimane (motivi tecnici). 
Bene, direi che per oggi è tutto u.u vi saluto dal mondo dei Puffi e alla prossima! *saluta con entrambe le braccia* Peace and Love
Xx Manuela
 
 
 
   
 
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