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Autore: leli sister    25/08/2014    1 recensioni
Questa storia è nata dopo aver rivisto la 8x24 con un finale estremamente diverso.
E se al posto di Arizona sull’aereo ci fosse stato Alex? Se lui e Jo si fossero già conosciuti? Lexi e Mark non sono presenti nel contesto della storia.
buona lettura!
Genere: Drammatico, Fluff, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Alex Karev, Jo Wilson, Nuovo Personaggio, Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Ottava stagione
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Passarono gli anni. Jo, seguendo le orme del marito, era diventata una strutturata grazie a mille sacrifici. Sei mesi dopo la morte di Alex, April era morta dando alla luce la piccola April, così Jackson e Jo avevano cresciuto insieme i figli compensando la mancanza dei genitori senza andare al di fuori dell'amicizia. Un pomeriggio era arrivata a casa con il figlio di 8 anni.
Alex: Mamma possiamo parlare?
Jo: Certo. Sediamoci.
Alex: Devi leggere una cosa.
Jo: Ok. – andò a tirare fuori una lettera dallo zaino.
Alex: Sono nati dei bimbi oggi?
Jo: Oggi no. Alex stai bene? – non rispose. – Karev?
Alex: Oggi è la festa del papà.
Jo: Alex. – si spostò per abbracciarlo.
Alex: Sto bene. La maestra ci ha fatto fare un tema per il papà. Visto che lui non può leggerlo posso farlo leggere a te?
Jo: E' un onore.
Alex: Tieni. “Io purtroppo non ho la fortuna di avere un papà. I miei non si sono lasciati o lui ci ha abbandonato ma è morto. Non l'ho mai visto se no nelle foto, non mi ha mai preso in braccio perchè è morto quando ero nella pancia della mamma. Si chiama Alex come me o meglio io mi chiamo come lui, lo ha chiesto a mamma prima di lasciarci. Lui se ne è andato e sono nato io. Mamma dice che assomiglio tanto al mio papà. Lui faceva guarire i bimbi malati, era il loro angioletto e poi è diventato il mio. Gli voglio tanto bene. Oggi è la festa del papà e io, quando torno a casa e se mamma ha voglia, le chiedo se possiamo portargli dei fiori al cimitero. Se fosse qui appena torno a casa gli correrei in braccio e lo abbraccerei forte forte ma non posso, posso solo dare un bacio alla foto come faccio tutte le sere prima di dormire. Ti voglio bene papà.”
Jo: Alex. – lo prese in braccio e lo strinse forte.
Alex: Non piangere mamma.
Jo: Piccolo mio. – lo strinse.
Alex: Stai bene? – annuì. – Possiamo andare da papà? Perchè lo so che andavamo domani, ma oggi è la sua festa e io vorrei tanto andare da lui.
Jo: Si andiamo subito.
Alex: Jackson e April vanno a mangiare la pizza stasera.
Jo: Vuoi andare anche tu? Andiamo da papà e ti porto...
Alex: No, voglio stare con te, me lo ha chiesto sta mattina, ma non voglio che sei sola.
Jo: Non sai quanto ti amo piccolo.
Alex: Ti amo mamma. – andarono al cimitero e posò il mazzo di fiori che avevano preso. – Ciao papà, buona festa del papà. – accarezzò la lapide e parlò un po'. – Papi noi andiamo perchè la mamma è stanca perchè è andata a lavorare presto questa mattina.
Jo: Restiamo tutto il tempo che vuoi. – lo cinse e lo baciò sul capo. – Sei il nostro ometto.
Alex: Vi voglio bene.
Jo: Anche noi tesoro.
Alex: Andiamo. Ciao papà, ci vediamo presto, ancora auguri. – tornarono a casa e cenarono. – Posso dormire con te stanotte?
Jo: Certo. Vai a cambiarti e ci troviamo in camera.
Alex: Si. – la raggiunse. – Cos'è?
Jo: E' per te, da parte di papà.
Alex: Ma come...
Jo: L'ha scritta per te prima di morire. – si asciugò gli occhi. – Mi ha detto di dartela quando saresti stato pronto e credo che ora lo sei. La leggi tu o vuoi che ci penso io?
Alex: Faccio io. – gliela diede. – Grazie. – la scartò. “Ciao bambino mio. Come stai? Spero bene. Se leggi questa lettera vuol dire che quella bellissima donna di tua mamma pensa che sei pronto a leggerla. Io purtroppo di te so poche cose, so che stai bene, stai crescendo bene, che probabilmente nascerai e peserai 4 kg e so che avrai il mio naso perchè lo abbiamo visto nell'ultima ecografia, so che sei tremendo perchè scalci tantissimo e quando massaggio il pancione di mamma ti calmi. Quando abbiamo scoperto che saresti arrivato non so dirti quanta emozione ho provato, ti ho desiderato così tanto che ora al pensiero di non poterti neanche stringere tra le mie braccia, il mio debole cuore perde dei battiti. È assurdo tutto questo, sto morendo per via del ritardo dei soccorsi e non potrò mai vederti, io... Ti voglio bene... Non abbiamo ancora deciso il tuo nome, ma chiederò a mamma di chiamarti Alex così oltre al naso avrai ancora un'altra cosa in comune con me. Non so quanti anni hai, ma avrei voluto insegnarti a camminare, ad andare in bici, a guidare, avrei voluto scegliere con te lo smoking per il tuo matrimonio, vederti con i tuoi bambini. Desideravo regalarti un fratellino o una sorellina, ma non sarà mai possibile. Bambino mio le forze mi stanno abbandonando e non riesco più a scrivere quello che vorrei e mi dispiace tantissimo. Ti mando un bacio e un abbraccio e per favore fai lo stesso alla mamma. Ti amo così tanto piccolo mio. Il tuo papà.”
Jo: Tesoro mio. – lo prese in braccio, lo lasciò piangere e lesse la lettera.
Alex: Mamma...
Jo: Piangi piccolo mio, non preoccuparti. – si accoccolò tra le sue braccia. Quando si calmò.
Alex: Perchè papà è morto?
Jo: Lui, zia Meredith, zia Cristina e zio Derek erano su un aereo che dovevano andare ad operare lontano. L'aereo è caduto nei boschi e sono rimasti li per un po'. Erano feriti, ma papà di più, gli è venuta un'infezione ed è stato tanto male. Poi sembrava migliorare, ma poi è tornata fino alla fine.
Alex: Eri con lui?
Jo: Eravamo con lui. – lo baciò sul capo. – Sono stata male e sei nato tu.
Alex: Ti voglio bene. – la baciò e l'abbracciò due volte. – Anche da papà.
Jo: Grazie.
 
  
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