Ryo sbadigliava teatralmente. Il consulente scolastico che gli avevano appioppato era già giunto al limite, lo percepiva dal tono stanco di chi ripete una frase per la millesima volta. Era il settimo da quando aveva avuto l'incidente, sei mesi prima. Gli altri avevano mollato ed era arrivato Jun Todo , giovane, al suo secondo incarico, fresco di seconda laurea alla T-dai, pieno di entusiasmo e voglia di fare. Appena l'aveva visto,  Ryo era scoppiato a ridere. '' Questo damerino mascherato da hippie non durerà mezza giornata. Quelli più votati alla causa,  sono i primi a cedere ". Aveva pensato a questo il ragazzo, mentre si spingeva sulla sua sedia a rotelle, quel giorno. Invece, si rese conto amaramente, due giorni dopo, che quel tipo era destinato a restare e , a differenza degli altri, non provava pena per lui e non gliela avrebbe fatta passare liscia . Quella domanda lo colse sul vivo. Si rendeva conto lui per primo di aver passato il limite.  Era stato beccato a fumare nei bagni con Masamune,  il suo migliore amico ed ora ne avrebbero pagato le conseguenze. Solo che non si capacitava del fatto che, mentre il capellone ossigenato del suo migliore amico se la fosse cavata con un richiamo,  a lui toccasse la predica del suo nuovo aguzzino.
" Non è una predica, è un ultimatum. I rimbrotti con te non funzionano. Ti vogliono espellere, Ryo . " Il ragazzo alzò, finalmente, i suoi occhi grandi e grigi. "Davvero?" Mormorò. "Sì. Hanno tolleranza zero verso il fumo. " "Ma Karino se l'è cavata con un richiamo." "Masamune è stato colto ad infrangere le regole per la prima volta. Si è scusato, cosa che non hai fatto tu,e si è offerto di fare doppio turno di pulizie nella sua classe. " "Leccaculo " sibilo' il moro . "Sarà,  ma a quanto pare ha funzionato. Tu invece sei irrispettoso, fai la vittima e te ne approfitti. Gli insegnanti sono stufi del tuo atteggiamento. Essere su una sedia non ti autorizza a fare lo stronzo. Mi hai capito?  Guardami, Ryo . Sei appeso ad un filo. Vuoi dare anche questo dolore a tua madre ? " ''Ma lei che cazzo ne sa ?'' Era sbottato così. Di punto in bianco, e  contro la sua volontà, scoppiò in lacrime, come non aveva mai fatto in vita sua, neanche al funerale del padre, limitandosi a guardare quella bara piena di tutto il suo dolore. Aveva giurato in quel momento, che non avrebbe mai più fatto piangere sua madre e che sarebbe stato lui , l'uomo a cui lei si sarebbe appoggiata Megumi Takahashi. Per questo le parole di Jun lo punsero a tal punto da farlo crollare. Quel tizio sapeva il fatto suo , ma chissà se sarebbe rimasto. "Io non me ne vado,  Ryo . Ti riportero' sulla retta via. Non mollo . Ho chiamato tua madre e le ho dato una bella notizia." Ryo strabuzzo' gli occhi. Come poteva un'espulsione essere una bella notizia?  Dovette legger gli nel pensiero, perché Jun Todo sorrise e si affrettò a spiegare :" Non sei stato cacciato Ryo. Ma hai un'ultima possibilità per cambiare le cose. Devo sapere se sei disposto a collaborare ". Ryo lo guardò stupito. Aveva avuto una seconda chance. Annuì. "Primo : niente più bravate. Niente fumo, cattive compagnie,  disturbo delle lezioni, graffiti e battaglie col cibo a mensa o qualsiasi cosa vada contro le regole. Secondo : lo studio . L'anno scorso eri al quinto posto nella classifica degli studenti più bravi . Nell'ultimo test di giapponese hai preso 3/100 . Hai scritto solo 'Ryo' , non hai provato neanche a rispondere e ora sei finito nella sezione D. Devi metterti sotto. Puoi farcela serenamente con la mente che ti ritrovi. Terzo : i tuoi professori hanno deciso che redimerti e mettersi a studiare non è sufficiente. Devi renderti parte attiva della vita scolastica. " Ryo vide Todo sorridere maligno e intuì che quanto stava per ascoltare non gli sarebbe piaciuto minimamente. Il consulente scolastico riprese :" Ricordi i graffiti nell'aula di musica? Bene ! Mi hanno comunicato gli insegnanti di arte che sono notevoli. Sei bravo nel disegno a quanto pare. Per questo, da oggi in poi sei membro attivo del consiglio studentesco. Come disegnatore di striscioni, cartelloni, volantini, manifesti e chi più ne ha più ne metta. Non puoi scappare. Mi sono fatto nominare supervisore e sarà mio dovere accertarmi che tu partecipi a tutte le riunioni ".                                                                          Ryo si diede una manata sul volto. Era fottuto. Fare parte del consiglio studentesco era un suicidio sociale, però poter disegnare a iosa non gli dispiaceva affatto, neanche studiare. Tutto sommato, vedeva i vantaggi di quell'accordo . " Aaaah ho visto un sorriso. Vedo che ci intendiamo. Bene, ti presento la ragazza che è stata appena nominata vicepresidente del consiglio,  nonché tua compagna nell'essere stata affidata a me in quanto consulente. Pensa che viene dall'Italia. Sonia, vieni avanti. " disse nell'interfono quest'ultima frase. La porta si spalancò all'improvviso e Ryo vide una bellissima ragazza fare il suo ingresso nell'ufficio di Jun .