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Autore: Yellow Canadair    25/08/2014    2 recensioni
Capelli lunghi e biondi, arricciati in onde morbide che le accarezzano la schiena; occhioni blu mare che scrutano senza ombra di paura quella ciurma di uomini irsuti e abbronzati; boccuccia a cuore, curve tutte al posto giusto che esulta pure Valentino Rossi, poteri mai visti e un pedigree con i fiocchi: ecco come si presenta Celesty, apparendo all'improvviso sulla Moby Dick. Bella, alta, dolce e timida, e con un delicato profumo di vaniglia che si spande tra quei corridoi appestati ormai da settimane da sudore di uomini.
***
-Vi rendete conto di cosa avete evocato???- ringhiò iracondo Fossa agguantando Rakuyou e Pugno di Fuoco per il collo.
-La donna dei nostri sogni?- rispose strozzato Ace.
-NO! UNA PERICOLOSISSIMA MARY SUE, IDIOTA!!!
Genere: Comico, Demenziale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Ciurma di Barbabianca, Fossa, Nuovo personaggio, Portuguese D. Ace, Rakuyou
Note: Nonsense | Avvertimenti: nessuno
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EVOLUTION

 

Celesty sospirò sconsolata mentre la ciurma attorno a lei era scossa da grasse risate. Lo sapeva che avrebbero reagito così, anche se sperava che almeno suo padre l’avrebbe presa seriamente.

-Quindi TU saresti la nipote del Rosso?- domandò Halta senza trattenere un sorrisetto beffardo, con la mano poggiata sull’elsa della spada che aveva al fianco.

-Esatto. Mia madre è sua figlia.- enunciò posata la nuova venuta. -Lo so che è difficile da credere, ma sto dicendo la verità!- mormorò addolorata.

-Halta, basta prenderla in giro.- tuonò Barbabianca. -Voi, prendetela.- ordinò ad un manipolo di pirati presso lei.

-Ma padre, io…- fece appena in tempo a dire la ragazza, prima che un uomo le afferrasse i polsi immobilizzandoglieli dietro la schiena; Celesty si voltò e incrociò uno sguardo severo sovrastato da due sopracciglia che disegnavano archi perfetti, appena adombrati da ciuffi biondi e disordinati.

-Tu sei…- sospirò la piccola Newgate.

-Silenzio, sta parlando lui.- sputò fuori Marco, spiccio.

-Come sei salita a bordo?- la interrogò immediatamente il Capitano. La questione più urgente, adesso che lei era ridotta all’immobilità dal suo braccio destro, era come avesse fatto un’intrusa ad infiltrarsi a bordo eludendo tutti i sistemi di sicurezza e le sentinelle che c’erano.

-Io vengo dal futuro.-

Metà dell’equipaggio scoppiò a ridere, l’altra metà serrò le labbra: escludendo quella possibilità del tutto improbabile, o era pazza o li stava deliberatamente prendendo per i fondelli, e Marco era di questa opinione.

-Rispondi!- ringhiò spintonandola in avanti.

Lei si voltò appena, incrociando i suoi occhi con quelli della Fenice; il blu del mare si fuse con le iridi scure dell’uomo, grigie come nuvole cariche di pioggia. -Sono stata mandata da mia madre.- sussurrò appena. -Mia madre gli ha mandato un messaggio dal futuro.-

La Fenice guardò spaesato quegli occhi color oceano che non stavano mentendo, ma non fece in tempo a ribattere che Celesty gli si afflosciò fra le braccia come un corpo morto.

-Aria! Aria!- invocò Halta allargando le braccia e non permettendo ai fratelli di avvicinarsi; che avesse un pugnale nascosto da qualche parte e stesse solo aspettando il momento buono di farlo finire nelle budella di qualcuno?

Marco depose la clandestina a terra mentre Halta la perquisiva. -Non puoi fare un po’ più piano?- domandò acido alla sorella, guadagnandosi in risposta uno sguardo seccato ma anche un po’ stranito. Che razza di richiesta era?

-Non è armata.- concluse la Dodicesima Comandante. -Ha solo questo, addosso.- ammise mostrando al padre un grande ciondolo d’oro a forma di cuore, con un meccanismo che tradiva il fatto che si potesse aprire come quei medaglioni che nascondono piccolissime miniature.

-Rimettiglielo al collo, Halta.- ordinò secco il Primo Comandante.

-Ma sei impazzito? Magari dentro c’è del veleno.- lo contraddisse un pirata lì presso.

-No.- rispose la Fenice prendendo Celesty dalle spalle e da dietro le ginocchia, caricandosela elegantemente fra le braccia. -Credo dica la verità.-

 

~

 

-ACE! ACE, SVEGLIATI!!!- gridò Rakuyou tempestando di pugni la cabina di Pugno di Fuoco. -SVEGLIATI, MALEDIZIONE!!!-

Era la donna da loro descritta!!! I capelli biondi, gli occhi blu, le autoreggenti, il vestito che lasciava trasparire tutto… era una coincidenza troppo, troppo grossa! Cosa diavolo avevano creato? E perché si dichiarava come figlia di Newgate?!? Nipote di Shanks il Rosso, poi! Venuta dal futuro! Non c’era bisogno di una calcolatrice per capire che i conti non quadravano.

-ACE, CAZZO, SVEGLIATI!- Il Settimo Comandante, spazientito, sbuffò ed estrasse una pesante palla da demolizione dal sorriso tetro. Aveva chiuso a chiave la porta? Era una sfida, allora.

Pugno di Fuoco era in una cucina con suo fratello, e stavano mangiando una montagna di bignè alla crema. Arrivava anche Satch, portando un gran vassoio di carne con la cioccolata fondente fusa su, e cominciava a mangiare con loro. Poi qualche maleducato cominciò a bussare alla porta della cucina. «È aperto!» rispose Ace a bocca piena, ma i colpi non cessavano.

-Ball and Chain!!

La palla da demolizione distrusse la porta di legno in un colpo solo, attraversò la stanza e si schiantò contro la parete opposta, rotolando poi sulle borchie fino a fermarsi accanto alla testa del Secondo Comandante.

-È aperto.- mormorò lui ancora preso dal sonno.

La palla da demolizione fece strada al suo proprietario e Rakuyou afferrò il fratello per le spalle. -Ace!- gridò assestandogli qualche schiaffone.

-Che cazzo c’è?- mugugnò educatissimo il moro.

-La donna del foglio!! Quella che abbiamo descritto ieri!! È lì fuori!!!

 

~

 

-E saresti mia figlia venuta dal futuro?- domandò scettico Newgate alla nuova arrivata. Era pazza, questo era assodato. Ma voleva capire dove stesse la falla nella sicurezza della nave, per il bene suo e dei figli.

La ragazza si era ripresa e ora stava seduta su una botte, sorvegliata a vista da Marco e da Jaws.

-Sono venuta per trasmetterti un messaggio da parte di mia madre.- ripetè come poc’anzi, portandosi i lunghi capelli dietro le orecchie e lasciando che la brezza del mattino trasportasse il suo dolcissimo odore di vaniglia. -Il messaggio è chiuso in questo medaglione, che può aprirsi solo con il sangue di noi Newgate.-

Pochi riuscirono a contenere le sghignazzate sentendo quel “noi Newgate”.

-Sicuro che non si tratti di un omonimo?- intervenne Curiel pulendosi le spesse lenti. Non era poi impossibile, d’altronde.

-No, signore.- rispose però la figlia del capitano. -Mio padre è Edward “Barbabianca” Newgate, l’Imperatore Bianco. A meno che non ci sia un’altra persona al mondo con tale titolo.- sorrise infine, arrossendo per l’ardimento della sua stessa risposta.

Il Babbo soppesò con cura quelle parole. Una figlia sua, nipote di Shanks il Rosso. Com’era possibile? Quel moccioso già nonno!? D’altro canto però lui, Newgate, aveva sempre sognato una famiglia, e quella Celesty sbucata dal nulla gli offriva la possibilità di averne una di sangue, se le sue parole fossero state veritiere. E sua madre? Come aveva detto? Akashi? Non ricordava nessuna con quel nome. Una donna che l’aveva (o meglio, l’avrebbe, in futuro) amato fino a dargli una figlia. Stava per mettersi quasi a piangere, chissà se Marco aveva un fazzoletto.

-Buttatela fuori bordo.- ordinò.

Ma prima che Fossa potesse eseguire l’ordine e che la Fenice potesse impedirglielo, un grido proveniente dall’alto paralizzò la ciurma:

-NAVE IN VISTA!!-

 

~

 

-La vedi?- fece Rakuyou al fratello, entrambe in disparte sul ponte di poppa, in posizione rialzata rispetto agli altri membri della flotta.

-Certo che la vedo.- ghignò trionfante il ragazzo. -Bisognerebbe essere ciechi per non vederla!- era meglio di come se l’era immaginata, i capelli biondi sulla pelle abbronzata, gli occhioni da bambola e soprattutto quel corpo da urlo che l’esiguo pezzo di stoffa che indossava certo non celava.

-Dobbiamo spiegare a nostro padre che non è pericolosa, prima che la faccia buttare a mare.- pianificò il maggiore. -Dai, andiamo.-

Ma l’urlo della vedetta interruppe il loro piano, e voltandosi a babordo i due pirati notarono un vascello della Marina in rapido avvicinamento; le lettere dipinte sulla vela maestra non lasciavano campo ai fraintendimenti: si trattava di Smoker, il Cacciatore Bianco.

-Che diavolo ci fa qui? Pensavo l’avessero messo di stanza a Rogue Town.- osservò Rakuyou.

-Sarà in vacanza-premio.- sorrise Ace. -Forza, facciamogli la festa.- e si schioccò le dita: il suo Pugno di Fuoco stava per ritornare.

 

~

 

-Fermi!!- invocò Celesty, buttandosi ai piedi del padre in un gesto implorante. -Non abbandonatemi, mi dovete ascoltare.-

-Sei pazza, mocciosa.- tuonò Newgate. -E al momento ho questioni più importanti, che ascoltare i tuoi vaneggiamenti. Prima Divisione! Preparate i rampini per l’arrembaggio!- ordinò ai suoi.

-Ascoltami!- lo pregò ancora la protagonista della storia. -Lasciali a me. Dimostrerò che sono davvero tua figlia!!-

-Guarda che il cognome “Newgate” non è qualcosa come la “volontà della D.”.- spiegò Barbabianca. -Mio padre era panettiere e mia madre una sartina, ma non è che io sappia farmi il risvolto ai pantaloni.-

-Falla provare, padre.- intervenne Marco.

Celesty lo guardò in volto. Non si aspettava un aiuto da qualcuno di quella ciurma che fino ad allora l’aveva derisa e umiliata, facendole passare il peggior quarto d’ora della sua vita. Come mai quell’uomo l’aveva difesa? Perché il Primo Comandante di quella ciurma spietata le stava concedendo l’onore di provare che lei era sangue del sangue di Edward Newgate?

-Magari si mette fuori gioco da sola.- mormorò Satch, il quale però stava già pianificando di intervenire se le cose si fossero messe male per la donzella, ovvero, pensava, quasi subito.

 

~

 

Il Cacciatore Bianco fece virare il proprio vascello fino a rivolgere la prora verso le navi di Newgate; le forze avversarie erano soverchianti e mettere così a repentaglio la vita dei suoi uomini era da stupidi, ma non aveva altra scelta se non affrontarli; il vento era a sfavore e non sarebbe riuscito a sfuggire agli avversari, e la resa era fuori discussione. Quelli erano pirati, e ne avrebbe trascinati all’Inferno con sé quanti più poteva.

-Capitano!- ansimò Tashigi mentre lo raggiungeva di corsa. -Si stanno avvicinando su una scialuppa!-

-Con chi stai parlando, stupida?- ringhiò il suo superiore. -Sono di qua!- finché non sarebbe riuscito a ficcare nella zucca della sua subordinata il semplice concetto che il posto degli occhiali fosse sul naso del proprietario, la soluzione più semplice era farle sentire la propria voce resa roca da anni di fumo e lasciare che questa la guidasse.

Tashigi gli porse un binocolo e lui puntò le grosse lenti nella direzione che la ragazza gli indicava.

Cos’era, un trucco? Edward Newgate che manda come prima linea una bamboccia? Smoker sfogliò mentalmente gli avvisi di taglia visti negli ultimi giorni, ma quel bel visetto pulito non gli sembrava di averlo mai visto.

Alta, dalle forme procaci, i capelli erano una nube d’oro e gli occhi, lo vedeva persino col binocolo, due laghi gemelli nei quali poter nuotare, almeno se non fosse stato possessore di un frutto del diavolo. Il Marine aspirò una profonda boccata dai suoi sigari, pronto a prendere in mano la situazione.

 

~

 

-Babbo, riguardo quella ragazza…- cominciò Ace rivolto al suo Comandante.

-Non ora ragazzo, la situazione è abbastanza tesa.-

-Conosci quella ragazza?- s’interessò Marco.

-No. Cioè, non di persona, ma so chi è.- spiegò il fratello.

-Ho detto DOPO.- tuonò Newgate rivolto ai figli, che si concentrarono a guardare la figuretta esile sulla barchetta a remi, in rapido e audace avvicinamento al veliero di Smoker.

Celesty, messa più distanza che poteva dalla Moby Dick, di fermò a qualche decina di metri dall’imbarcazione della Marina; ritirò i remi dagli scalmi e li poggiò sulle assi della sua piccola barchetta, scossa da piccole onde gentili. Si levò in piedi e cominciò a cantare con voce melodiosa.

-...sta scherzando?- aggrottò le ciglia candide Newgate.

-Merda.- ringhiò Smoker.

Ma ben presto le onde attorno alla barchetta si incappucciarono di bianco e un fascio di luce salì serpeggiante lungo la figura esile della ragazza, accompagnando le note che uscivano flautate dalla sua bocca. Allargò le braccia come ali e il medaglione che portava al collo risplendette nella luce del mattino, mentre ancora il canto armonioso saliva e accarezzava i cuori dei presenti.

Smoker imprecò a mezza voce, scuotendo la testa.

-Capitano! Si sente bene?- si preoccupò immediatamente Tashigi.

-NO!- ruggì iracondo l’uomo. -Portatemi un piccone, un’ascia, qualsiasi cosa! Affondate la nave! Tutti sulle scialuppe!!

-Sta scherzando!?!-

-Che Dio abbia pietà di Newgate.- rispose il Cacciatore Bianco.

 

~

 

I figli di Barbabianca certo non potevano definirsi novellini, non tutti almeno, e sicuramente non i capitani; eppure non gli era mai capitato, in tanti anni di onorata carriera, di vedere un vascello della Marina, per di più capitanato da Smoker, noto per il suo astio verso i pirati, autoaffondarsi.

Il tozzo veliero colava rapidamente a picco mentre piccole barchette a remi, ne erano sicuri, toccavano l’acqua dal lato opposto a quello dov’erano loro. Newgate era allibito, non riusciva a capire un simile comportamento; avrebbe avuto senso se quei Marine avessero voluto arrendersi, ma aveva visto chiaramente quel vascello venir loro incontro.

-Marco.- richiamò il suo secondo. -Portami il Capitano. Ci voglio veder chiaro.-

Immediatamente una grande fenice azzurra si fece spazio tra i propri fratelli e con un frullo d’ali decollò alla volta di ciò che rimaneva della nave della Marina. Ace saltò sul suo Striker, pronto a dare manforte, ma quasi fece sbandare la propria imbarcazione quando notò il grande uccello fare tappa sulla barca di Celesty e trasportare fra le zampe, con delicatezza, la ragazza fino a portarla con sé sulla nave che stava affondando.

-È impazzito!?- sbiancò in volto Izou, dal suo veliero.

 

~

 

Smoker fu trascinato sulla Moby Dick sconvolto e in preda ad un delirio che preoccupò persino le infermiere di Newgate.

-Dovete ributtarla…- uno spasimo doloroso. -RIBUTTATELA IN MARE!!!-

-Non ho mai visto niente del genere…- mormorò Ace di fianco alla sorella Halta, sconvolta quanto lui da quello spettacolo. Conoscevano tutti Smoker, chi di fama e chi di persona, e davvero non avrebbero mai creduto di assistere a simili scenate da parte sua; che fine aveva fatto il fiero avversario dei pirati, l’invincibile Cacciatore Bianco con il suo senso di giustizia? Marco l’aveva fermato mentre affondava la propria nave con le sue stesse mani, col fumo e col piccone, ed era stata la stessa Celesty ad avvicinarsi a lui e ad avvincerlo con una grossa catena d’agalmatolite che l’aveva ridotto alla quasi immobilità.

-Perché ce l’ha con la ragazza?- osservò Namiur, l’uomo-pesce. -Padre.- richiamò l’attenzione del suo Capitano. -Lo interroghiamo?- chiese il permesso.

-Bravo Namiur.- lo spalleggiarono alcuni irsuti compagni.

-Non ora, rinchiudetelo nelle sentine, voglio parlare con Celesty.

E Smoker fu portato via da non meno di quattro uomini nerboruti mentre ancora si contorceva e urlava con versi disumani avvertimenti alla ciurma e a Newgate.

-Qual è il tuo potere, ragazza?- domandò il babbo alla nuova venuta, la quale essendo stata bagnata dalle onde era stata prontamente coperta da Marco, che ora indugiava a petto nudo a pochi passi da lei, rivolgendole occhiate eloquenti.

-Ho mangiato il frutto del diavolo Sing-Sing. Cantando posso manipolare le linee di forza del pianeta ed indirizzarle fino a colpire i centri nervosi dei miei avversari, rendendoli incapaci di reagire. Purtroppo con lui- sospirò tristemente, intendendo Smoker -Non ha funzionato, e ha cercato di resistere al mio potere.-

Edward Newgate rimuginò su quelle parole, oscure ai più. Nella testa di molti si andava dipingendo la domanda “E che diavolo sono le linee di forza?”, ma era un quesito destinato a rimanere irrisolto.

-Ebbene, Celesty.- disse solenne. -Ti chiederei di diventare mia figlia ma sarebbe superfluo, gura gura gura!-

-Ma che cazzo sta dicendo!?- vociarono alcuni Comandanti.

-Che ne diresti di diventare capitano…- continuò imperterrito Newgate. -Della Terza Flotta?

Centinaia di uomini si voltarono contemporaneamente verso la mole imponente di Jaws; una lacrima solcò il suo viso abbronzato che tuttavia non perse l’espressione truce, poi un cupo cenno d’assenso.

Intanto Ace e Rakuyou ascoltavano in disparte quel dialogo con occhi sbarrati; Smoker stava evidentemente gridando contro Celesty, ma come era possibile che la conoscesse se era stata evocata da loro solo poche ore prima? E il Babbo, che di punto in bianco le dava il Comando della Terza Flotta!? E Marco, che abbracciava senza remore quella sconosciuta!?!

-Chi diavolo abbiamo evocato?!- esclamò preoccupato Ace.

-Questa è opera di Izou!- ringhiò il Settimo Comandante. -Dobbiamo tornare da lui e chiedergli di…

Un’ombra scura oscurò il sole sulle teste dei due Capitani e l’odore acre di sigaro riempì l’aria. -Oh.- ruggì l’omaccione alle spalle di Ace e Rakuyou. -Allora è colpa vostra.- accusò truce sfoderando una katana la cui lama prese pericolosamente fuoco.

-Fossa… non è come pensi…- cercò di difendersi Ace.

-SIETE DUE CAZZONI!!!- esplose la rabbia del Quindicesimo Comandante. -Vi rendete conto di cosa avete evocato!?!?- ringhiò iracondo l’omaccione agguantando per il collo i due malcapitati.

-La donna dei nostri sogni?- rispose strozzato Ace.

-NO! UNA PERICOLOSISSIMA MARY SUE, IDIOTA!!!-

-Che sta succedendo qui?- intervenne Marco a placare gli animi. -State spaventando Celesty con le vostre grida.-

-Ecco, vedete!?- tuonò ancora Fossa indicando a due mani Marco. -L’ha già mandato OOC!!

-Fossa, nostro padre vuole vederti. Ha detto che devi liberare la stanza.

-Che stanza?

-La tua. Ne serve una per Celesty.

-Ragazzo, io non ho la stanza sulla Moby, ho la mia cabina sul mio vascello, te ne sei dimenticato?- spiegò paziente lui.

-Mi dispiace, Fossa. Celesty non ha avuto vita facile, ha solo cercato qualcuno che le volesse bene.- rispose serissimo Marco.

-Certo Marco, non preoccuparti.- mormorò comprensivo il Quindicesimo Comandante dando delle pacche su una spalla della Fenice e rispedendolo al mittente.

-Vedete? Tutto il mondo adesso ruota attorno a lei, ha poteri fortissimi che non hanno senso e Marco le fa la corte. Oh, e ha anche sconfitto Smoker senza colpo ferire.

-Che facciamo adesso?- si preoccupò Ace.

-Va fermata a qualsiasi costo.

 

 

 

 

 

 

 

 

Dietro le quinte…

Scappate, anime prave. Siete al cospetto di una Mary Sue con Fenomenali Poteri Cosmici, un Marco steso ai suoi piedi con tanto di scritta “WELCOME” e un Edward Newgate che è entusiasta di aver appena rimpiazzato Jaws. Tutto nella norma, insomma. 

È la prima volta che uso Smoker in una storia, e spero di non averlo mandato OOC; cioè, non più di quanto non abbia fatto Celesty. Spero di aver rispettato anche gli altri personaggi nonostante la conturbante presenza della nuovissima figlia di Newgate.

Se avete notato errori di battitura o di grammatica vi prego di segnalarmeli nelle recensioni, e provvederò immediatamente a rimuoverli! Inoltre ringrazio i recensori (GRAZIE!!!) e tutte le persone che stanno seguendo la storia!!

Yellow Canadair

 

  
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