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Autore: fanky    19/09/2008    6 recensioni
Era una notte di luna piena resa rossa dalle polveri.
Era una notte di quelle in cui l'ululare dei cani si confonde con quello dei lupi.
Era una notte in cui non esce di casa per spirito di autoconservazione.
Era una notte di bufera, si sarebbe abbattuto un ciclone a breve (eppure la luna era rossa per le sabbie).
Era una notte in cui stare all'aperto era un suicidio.
Eppure loro erano lì, a loro agio, sfidando arrogantemente la sorte.
Era una notte di luna piena ma rossa per il sangue.
****
«...è il sangue, li rende così belli e forti gli alberi di ciliegio... noi e loro siamo legati a doppio filo...»
Genere: Romantico, Dark, Mistero | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Naruto Uzumaki, Sakura Haruno, Sasuke Uchiha
Note: Alternate Universe (AU) | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Bleeding CherryBloom9

9° Capitolo: Another night to talk








La prima cosa che videro gli occhi bianchi di Hinata aprendosi fu il velluto lilla del baldacchino del suo letto, subito dopo i visi di Kiba e Shino che le intimavano di non alzarsi e poi per ultimo, non per importanza, nel suo campo visivo entrò Naruto che stava in disparte in un angolo della sua camera.
La testa le doleva, si sentiva davvero fragile, e la fame la torturava. Senza protestare -quando mai l'aveva fatto?- si ridistese nel letto e docilmente si sottopose alle domande di Kiba sulla sua salute.
«Kiba-kun, davvero, sto bene, non ho bisogno di nulla».
Kiba lanciò uno sguardo sfuggente a Shino al suo fianco:«Sasuke è andato a caccia per te».
Tutti poterono, anche nell'oscurità della camera, notare il viso già provato di Hinata impallidire:«ma... ma non ce n'era bisogno...» balbettò spaventata.
«Invece sì, sì e ancora sì».
La vampira sentì che era sull'orlo di una crisi di pianto, chiuse gli occhi e si morse il labbro: non era proprio il caso di piangere davanti a Naruto-kun, così lo avrebbe solo fatto preoccupare e lei non voleva assolutamente dare al ragazzo dei problemi.
Gliene aveva procurati già fin troppi.
«La visione? Di cosa trattava la visione Hinata-chan?»
Naruto, ancora da solo in quel angolo fin troppo lontano della sua camera, aveva posto la domanda come se avesse avuto paura che parlarle un po' troppo forte le avrebbe fatto male.
«Sasuke, c'era Sasuke nella mia visione» mormorò la ragazza di rimando, la voce leggermente incrinata.
Al nome dell'amico qualcosa sembrò riscuotersi all'interno dell'Uzumaki, si avvicinò al letto della Seeress:«Che significa che c'era Sasuke?»
La giovane chiuse gli occhi e si morse il labbro inferiore, era troppo debole per recarsi nella bullpen a far vedere la visione a Naruto e il tempo che comunque avrebbero impiegato per portarla era troppo, non potevano permetterselo: Sasuke sarebbe tornato presto.
«Kiba-kun, Shino-kun, per favore uscite» ordinò Hinata e precedendo le proteste di Kiba assicurò:«starò bene, non c'è nessun problema, non ce ne sarà».
L'Inuzuka strinse i palmi fino a conficcarsi le unghie nella carne e sperò solo che quelle parole fossero vere:"perchè poi tocca a me raccogliere i cocci e sentirti piangere nel cuore della notte" pensò amaramente.
«E se arriva Sasuke-kun, per favore, non ditegli nulla e trattenetelo se possibile» chiese infine ai due.
«Come desideri» rispose Shino trascinando fuori dalla stanza il suo collega.
Facendo forza su i gomiti, Hinata si mise a sedere nel letto: doveva trovare la forza di parlare con Naruto perchè aveva bisogno del suo consiglio.
Alzando la spallina della camicia da notte blu che le avevano fatto indossare (Shino probabilmente), spostò i suoi occhi sulla figura del vampiro e li ritrasse intimorita puntandoli verso l'ampia finestra della sua camera:«Na-Naruto-kun, forse non dovremmo riferire questa visione a Sasuke-kun...»
L'Uzumaki non rispose e Hinata strinse la coperta lilla fra le sue mani:«sembrava che Sasuke avesse ucciso Itachi» disse in un soffio.
Il silenzio di nuovo accolse la sua rivelazione, prendendo coraggio la vampira puntò i suoi occhi nei pozzi celesti del suo muto interlocutore, aveva bisogno di risposte.
«Raccontami la visione» chiese il biondo allontanandosi del suo letto e iniziando a passeggiare per la camera.
Con voce tremolante la giovane raccontò tutto nei minimi particolari, mentre le sue mani bianche artigliavano con sempre più forza la coperta.
Naruto ascoltò la voce melodiosa, seppur tremante, di Hinata descrivergli nei dettagli quella visione, che non sapeva come giudicare.
«Uccidere Itachi...» mormorò Naruto nervosamente senza interrompere la sua passeggiata:«se glielo diciamo Sasuke potrebbe fare cavolate... e cazzo, fra nemmeno una settimana c'è sta fottuttissima battaglia...»
«Ho paura che faccia follie...» disse la vampira con gli occhi bassi:«non voglio che vada via di nuovo».
La guardò un attimo spaesato, nemmeno lui voleva che Sasuke partisse di nuovo, lo faceva star male il pensiero che suo fratello lo lasciasse indietro per cercare di arrivare a una vendetta che non serviva a nulla, che non avrebbe riempito il vuoto del suo cuore; ma certe decisioni spettavano solo a Sasuke, o no?
«Quando è ritornato l'ultima volta era cambiato...» mormorò di nuovo Hinata.
Era vero, quando Sasuke era tornato era diverso, dimostrava diciassette anni e possedeva nuovi inquietanti poteri. Naruto ricordava mal volentieri quel periodo, all'epoca non aveva capito il motivo per cui il suo migliore amico, suo fratello, se n'era andato via da solo senza avvertirlo, aveva solo provato una profonda tristezza.
Poi, un giorno, Sasuke era ricomparso, come se i trenta anni e più di distanza non fossero mai trascorsi, ed era stato reintegrato fra i vampiri di Konoha e spedito in Hokkaido (dove l'Uzumaki lo aveva seguito fedelmente) a sedare le frange ribelli. Ufficialmente.
La storia non ufficiale la sapevano solo Sasuke e Tsunade.
«Non rivelargli di Itachi, anzi non digli niente del fatto che la visione riguardava più lui che la ragazza, inventa tu».
Era meglio così, anche solo pronunciare il nome di Itachi Uchiha scatenava in Sasuke brusche e incontrollabili reazioni.
Hinata annuì e si ridistese nel letto dando le spalle al ragazzo.



Naruto uscì dalla stanza come un automa, fuori, nel buio del corridoio, c'era Kiba Inuzuka ad aspettarlo.
Il guardiano lo squadrava con fare incazzoso, le braccia incrociate e il fedele cane Akamaru accucciato ai suoi piedi:«allora?»
«Allora cosa Inuzuka?» domandò di rimando il biondo, si sentiva frustrato e nervoso (come sempre quando si trattava di Hinata) e sfogarsi su qualcuno era proprio quello che desiderava.
«L'hai demolita per bene?»
«'Demolita'? Ma che cazzo dici?» ecco, sentiva già la rabbia pervadergli il corpo.
Kiba inclinò le labbra in un sorriso di sfida, da fin troppo tempo non vedeva l'ora di fare a botte con l'Uzumaki:«sono io che raccolgo i cocci ogni volta, che mi do da fare per trovarle del sangue fresco, che la sento piangere nel cuore della notte, mentre tu, fottuto bastardo, te ne freghi!»
Il pugno di Naruto colpì la mascella di Kiba come previsto.
«Non aspettavo altro Uzumaki...» assicurò il bruno mettendo a tacere i ringhi del suo cane con un gesto.
«Anch'io, non mi è mai piaciuto come la guardi...»
«Niente aiuti esterni» disse Kiba mentre Akamaru già si allontanava.
«Ovvio» assicurò Naruto sorridendo impaziente.
Si slanciarono contemporaneamente l'uno contro l'altro con il pugno teso, entrambi i colpi andarono a segno sulle due mascelle.
Naruto si asciugò con la manica un rivolo di sangue, ghignando osservò il suo avversario fare lo stesso.
Prima che Kiba potesse attaccarlo di nuovo l'Uzumaki coprì la poca distanza che li divideva con un calcio che gli fu parato, arretrò e si preparò a parare l'attacco del suo avversario.
«Che diamine state facendo?»
Entrambi si fermarono di fronte a Sasuke Uchiha che si era interposto fra loro.
«Niente» borbottò Naruto, leggermente irritato per il suo scontro andato a monte.
«Non sono affari che ti riguardano, Uchiha» ribadì il castano altrettanto alterato.
«Certo» fece sarcastico il vampiro:«e il motivo per cui litigate non era la mia promessa,Hinata».
I due incassarono le spalle, punti sul vivo.
«Le hai portato da mangiare qualcosa di vivo, Uchiha?» chiese arrogantemente l'Inuzuka ripresosi abbastanza in fretta.
«Con chi credi di parlare?» lo schernì Sasuke e senza più badare a loro portò un sacco all'interno della camera della Hyuga.
«Insopportabile» ringhiò Kiba furioso:«infondo Hinata non è nemmeno più la sua promessa!»
«Sarà sempre importante per lui» soffiò Naruto con occhi bassi e un espressione malinconica che all'Inuzuka fece montare il sangue alla testa, non sapeva i particolari della storia fra lui e Hinata (una domanda sbagliata e la Hyuga scoppiava a piangere) ma odiava tutto quel vittimismo. Del Naruto Uzumaki forte, impavido, 'che diceva le cose come stanno e non si tirava indietro' quando si trattava della giovane Seeress non riconosceva che l'aspetto fisico.
«E la nostra sfida è ancora aperta, sappilo» gli ricordò prima di sparire a sfogare quel senso di fastidio in qualche locale di Shibuya.



«Arigatou Sasuke-kun» mormorò Hinata con espressione affranta in direzione dell'Uchiha che aveva supervisionato attento al suo pasto.
Il ragazzo chinò il capo e si limitò a prendere il cadavere per un braccio per portarlo fuori, le mani della vampira tremavano mentre lei stringeva con forza un fazzoletto macchiato di sangue.
Sasuke si impose di non commentare.
Anche se c'era tanto da commentare, forse troppo.
Mentre si chiudeva la porta alle spalle vide la Hyuga buttarsi sul letto e, anche con la porta chiusa, il suo udito soprafino sentì il suo pianto silenzioso.
«La senti?» chiese a un Naruto seduto scomposto nel corridoio di fronte alla porta della camera.
Avrebbe voluto prenderlo a pugni, quegli occhi azzurri così vacui gli davano sui nervi perchè non erano gli occhi del Naruto che conosceva, non era pieni della vitalità che li caratterizzava.
«Far rimanere la situazione così com'è vi sta solo facendo più male».
Era sempre stato Naruto quello che agiva, quello impulsivo e un poco stupido in grado di cambiare le cose, quello che non aveva paura di peggiorare le cose parlando a sproposito.
«Che cosa dovrei fare Sas'ke?»
«Parlaci» disse sbrigativo l'Uchiha:«fa qualcosa, siete in due a star male, lo devi anche a te stesso».
Naruto annuì alzandosi:«Arigatou Sas'ke».
«Qui siete in troppi a ringraziarmi» commentò il moro già lontano.
Una domanda buffa gli solleticò la mente: quando lui avrebbe trovato qualcuno da ringraziare?



Quando Naruto entrò nella stanza Hinata era rannicchiata in posizione fetale nel suo letto e gli dava le spalle, fragile.
«Hinata?» la chiamò titubante.
La ragazza parve riscuotersi e si voltò verso di lui, i capelli in disordine le coprivano parzialmente il viso ma i suoi occhi erano come fari nel buio della stanza e tradivano la sorpresa di vederlo lì.
«Hinata, noi dobbiamo parlare» azzardò:«che ne dici?»
La vampira si morse un labbro, indecisa, e poi chinò il capo in un cenno d'assenso.
Naruto percepiva chiaramente la sua paura, sentimenti che le agitavano l'animo: il momento tanto atteso era arrivato, e lei non sapeva se esserne contenta o meno.
«Tu non vuoi più nutrirti Hinata da allora» ogni parola gli pesava -sembrava un macigno-, Naruto aveva la consapevolezza di essere un funambulo su una corda e il rischio non era cadere ma ferirla, incrinare il suo sorriso.
«C'è stata una qualche reazione fra di te e me allora...»
'Allora' era un ricordo, un bellissimo ricordo, era una notte di luna piena in una landa innevata dell'Hokkaido, era un rifugio con un piccolo camino a far luce, era il tocco freddo di Hinata sul suo corpo sempre caldo, era l'ultima volta che aveva potuto toccarla e la prima -l'unica- che aveva potuto amarla.
«Io devo averti fatto qualcosa, ne sono certo» asserì passandosi una mano fra i capelli biondi:«dobbiamo parlarne con qualcuno, Tsunade-baachan, per esempio, saprà sicuramente cosa fare!»
«No!» gridò Hinata, tutto il corpo teso nella tensione che scemò facendole sussurrare un flebile:«ti prego Naruto-kun, non diciamolo a nessuno...»
«Hinata... io ti ho fatto qualcosa e or-»
«No!» urlò nuovamente la Hyuga alzandosi tremante dal letto:«tu, Naruto-kun, tu davvero non mi hai fatto nulla!»
«Hinata, ragiona! Io sono un mostro perfino tra i vampiri! Sono caldo!»
La ragazza scosse la testa e i capelli mirtillo si mossero in un onda scura ai lati del viso pallido:«non è vero» asserì:«siamo tutti mostri, io sono un mostro, ma Naruto-kun è speciale, non è un mostro, per me non lo sarà mai».
Naruto dovette far forza su se stesso per non andare ad abbracciarla, per non stringerla fra le sue braccia e rassicurarla che sarebbe andato tutto bene, sarebbero stai assieme di nuovo, per farle (e farsi) coraggio.
Hinata mosse alcuni passi incerti nella sua direzione per poi dirigersi verso la grande finestra della sua camera, l'espressione sul volto dell'Uzumaki l'aveva fatta desistere dai suoi propositi, dal suo folle desiderio di toccare la pelle calda del ragazzo e bearsi di quel senso di calore che solo lui poteva darle.
«Naruto-kun... non parliamo con nessuno...» sussurrò ancora la vampira poggiando una mano sul vetro freddo:«la mia famiglia-»
«Gli Hyuga non sono più la tua famiglia!»
Hinata sorrise mesta:«porto ancora il loro cognome, sono stata iniziata con i loro riti, anche se non sono una Caretaker resto pur sempre una di loro... possono accampare diritti su di me quando vogliono».
L'Uzumaki strinse di nuovo le palme delle mani, le unghie si conficcarono nella carne lacerandola, Hinata e il suo clan, un'altro problema:«hanno tentato di ucciderti, non hanno mai creduto alle tue visioni!» si lasciò sfuggire rabbioso.
Lei si voltò, i capelli disegnarono un arco nell'aria e una fragranza dolce e quasi impercettibile solleticò il suo olfatto:«ma rimango l'erede degli Hyuga e ora Tsunade-sama mi ha dato una posizione di prestigio, adesso sarei di qualche utilità per loro...»
«Almeno Tsunade-baachan, però, dovrebbe saperlo-»
«No!» Hinata si sorprese di aver urlato di nuovo, ma era tanta la paura che l'attanagliava:«gli Hyuga hanno occhi e orecchie ovunque, l'Hokage non riuscirebbe a tenerlo segreto e loro potrebbero... potrebbero approfittarne per convincere il consiglio che starei meglio con loro... ci separerebbero di certo e tu finiresti nei guai».
Le lacrime premevano per uscire, combattendo con la voglia di buttarsi a terra e lasciarsi andare al pianto, fece alcuni passi verso Naruto -era fondamentale che lui si convincesse, che smettesse di preoccuparsi o di darsi colpe- fino a essere talmente vicina, pur senza toccarlo, da poter percepire il calore del suo corpo:«sono io... io sola, ad avere questo problema... tu-tu non preoccuparti... lo... lo risolverò!»
La voce aveva tremato, ne era consapevole, alzò gli occhi sul suo interlocutore incontrando due pozze azzurre rassicuranti.
«Hinata, si... insomma» un filo d'imbarazzo aveva minato la sua solita spavalderia, Naruto arrossì leggermente coperto dalla penombra della stanza e si grattò la testa cercando di dissimulare:«allora eravamo in due...»
Anche Hinata arrossì, ma in modo piuttosto vistoso, com'era suo solito.
«Per favore Naruto-kun» disse aggrappandosi alla maglia del ragazzo:«lasciamo che sia il nostro segreto».
L'Uzumaki, senza pensare, in un gesto istintivo che si era vietato di fare, strinse la mano della Seeress per trasmetterle il vortice di emozioni che gli si agitava dentro.
La mano bianca di Hinata in poco più di un attimo si ustionò e ricoprì di vesciche mentre il vampiro si allontanava da lei sconvolto.
«Vedi! È inutile negare!! Non posso nemmeno più toccarti senza farti del male! Sono davvero un mostro!» urlò stravolto.
La vampira lo fissò con occhi vacui, l'arto ustionato abbandonato al suo fianco:«Non è vero... non è vero... non sei un mostro...» mormorava piano.
«Invece sì, non vedi? Appena sfioro la donna che amo la brucio, la ferisco! Sono un mostro!»
La Hyuga gli si avvicinò:«Na-Naruto-kun...»
Contemporaneamente il giovane indietreggiò:«Dobbiamo parlare con qualcuno, dobbiamo Hinata».
La ragazza sentì le gambe cederle a causa della tensione, Naruto scattò in avanti per soccorrerla ma poi si fermò imprecando.
«Naruto lasciami tempo fino ad Halloween... ti chiedo solo questo, se per allora non avrò trovato una soluzione faremo come dici tu».
La proposta di Hinata, pronunciata con voce sicura e lo sguardo limpido, convinse l'Uzumaki:«d'accordo, ti darò tempo fino al 31 Ottobre» disse incamminandosi verso la porta.
«Na-Naruto-kun» lo chiamò mentre usciva:«Ti prego... si, ti prego, di non pensare mai più quello che hai detto» arrossì un attimo e abbassò lo sguardo continuando:«non che sono la donna che... ch-che a-ami... intendo che sei un mostro: perchè non lo sei e se lo pensi fai male anche a me che t-ti... ti a-amo».
Naruto sorrise:«e tu non sforzarti troppo, preoccupati di te stessa» disse prima di chiudersi la porta alle spalle.










Ore 03.27 am, Shibuya-Tokyo, The Road Pub
«Allora?»
Sorriso, sguardo accattivante, modi accattivanti da predatrice, Ino Yamanaka nel pieno del suo splendore.
«'Allora' cosa?»
«Allora, perchè sei qui Kiba Inuzuka?»
L'interessato fece muovere ancora una volta i resti del suo super alcolico nel bicchiere:«ci vuole un motivo per bere in un pub?»
Se Ino era insoddisfatta della sua risposta non lo diede per niente a vedere, si appoggiò semplicemente su di lui con la disinvoltura di cui solo lei era capace.
«Hai già mangiato?» chiese disegnando distrattamente arabeschi sulla sua gamba.
«No» rispose il vampiro fissando il suo drink.
La Yamanaka sorrise cattiva mentre continuava i suoi disegni invisibili:«preferisci ancora le brune?»
Per tutta risposta, sfoderando l'impulsività che lo caratterizzava, Kiba avvicinò violentemente il viso della vampira al suo prendendola per i capelli:«cosa vuoi Yamanaka?»
Ino rise:«si trattano così le vecchie amanti? Ne, Kiba-kun?»
Il giovane sospirò lasciando andare la presa:«Tu mi fai imbestialire...»
«Proprio per questo...» sussurrò la ragazza impadronendosi delle labbra dell'Inuzuka.










Cadeva.
Cadeva.
Cadeva ma non sapeva da dove e perchè.
Cadeva.
Cadeva e il vento le sferzava il viso.
Cadeva.
Cadeva con gli occhi verdi rivolti al cielo cupo.
Cadeva.
Cadeva sentendo l'accelerazione di gravità trascinarla al suolo e impedirle la mobilità.
Cadeva.
Cadeva.
Cadeva.
Cadeva.
Poi tutto cessò.
Fine dei perchè, del vento, dell'accelerazione di gravità.
Non cadeva più.
Era atterrata su un letto morbido.
Un letto morbido bianco, pieno di pizzi, quasi accecante nel suo candore.
Sakura si mise a fissare il cielo cupo, le nuvole scure che si rincorrevano.
Una leggera brezza le accarezzò il viso.
Si mise a sedere, facendo attenzione a non sprofondare nel letto troppo morbido.
Il suo sguardo si perse a contemplare l'erba verde scuro del prato e gli alberi in lontananza.
Scese dal letto bianco e morbido.
Era scalza, ma non le pareva un problema.
L'erba era alta, arrivava ai suoi fianchi, mentre camminava verso il bosco.
Il bosco buio e rassicurante.
A tratti inquietante. A tratti.
Si avvinava, la vedeva sempre più vicina.
Sakura si ritrovò sul limitare del boschetto.
Il letto bianco splendeva ancora al centro della radura.
Il cielo pareva essersi incupito.
Entrò nel bosco.
Era silenzioso.
Tutto era silenzioso.
Gli aghi di pino pungevano le palme dei piedi e i sassi li graffiavano.
Gli unici rumori erano i suoi passi e il rumore del suo respiro.
E camminava, sempre diritta, lungo un sentiero invisibile.
Fino al punto più profondo e buio del bosco.
I piedi iniziavano a dolerle.
Si fermò a guardarsi indietro, alcune macchie rosse imbrattavano il sentiero.
Era sangue suo.
Non importava più, oramai era nel punto più buio e profondo del bosco.


Sasuke Uchiha fermò la sua corsa per i tetti di Tokyo in prossimità del quartiere di Setagaya.
Era tutto stranamente tranquillo, perfino quegli insulsi umani sembravano essersi decisi a dormire per una volta, lasciando a chi di dovere il compito di godersi la notte.
Qualcun'altro avrebbe detto:"strano" o magari un più ingenuo "che coincidenza".
Sasuke Uchiha invece riusciva a pensare solo una cosa:"sospetto".
Fu ancora più sospetto quando, avvicinandosi, sentì un aroma dolciastro invadergli le narici.


Spine e rovi.
Ecco cosa c'era nel punto più buio e profondo della foresta: spine e rovi.
Sakura li contemplò affascinata.
Accarezzò languidamente un ramo spinato.
C'era una spina particolarmente acuminata e grande su quel ramo, istintivamente ne saggiò la resistenza.
Il polpastrello del suo indice sinistro iniziò a sanguinare.
Il sangue vermiglio scorreva pigro mentre Sakura lo fissava assorta.
Si era punta come la Bella Addormenta rapita dal bagliore del fuso.
Sorrise.
Poi qualcosa l'afferrò.
Una mano lacerata dalle spine, sanguinante, era uscita dai rovi artigliando il suo polso sinistro, dove l'indice sanguinava.
Provò a divincolarsi.
La mano insanguinata stringeva ancora più forte.
Una seconda mano insanguinata agguantò la mano destra.
Volevano portarla contro i rovi.
Nei rovi.
Volevano ferirla.
Si divincolò con più forza, disperata.
Ciò che prima l'affascinava ora la terrorizzava.
Fece forza sui piedi con il solo risultato di spostare un po' di terra.
La stavano trascinando nei rovi, fra le spine.
Volevano farla sanguinare di più.
Gridò.
Gridò mentre le spine le laceravano la pelle.


La luce della finestra attirò Sasuke ancor prima che potesse constatare che l'odore che inseguiva proveniva da quella stanza.
L'odore che inseguiva si andava intensificando, mutava continuamente, come se la fonte che lo emetteva fosse in costante e incontrollabile evoluzione. Sasuke saltò sul tetto della casa e, esattamente come un pipistrello, aggrappandosi alla grondaia si mise a testa in giù, in modo da poter sbirciare nella finestra.
Accucciata accanto al letto si trovava Sakura Haruno.
Ancora una volta si trattava di lei.
L'osservò con attenzione: aveva il viso pallido e i capillari degli occhi rotti, era molto diversa da come l'aveva lasciata un paio d'ore prima, pareva distrutta.
L'odore diventava di secondo in secondo sempre più dolce, una fragranza tanto dolce da risultare fastidiosa e invadente, Sasuke seguì con attenzione i cambiamenti dell'odore, mettendoli sempre in relazioni con i cambiamenti fisici dell'Haruno.
Più il profumo che la ragazza emetteva diventava dolce più lei tremava spaventata mentre sembrava che la sua pelle divenisse più lucida sebbene più pallida.
Fino all'apice, Sakura si era alzata di scatto e aveva afferrato una delle bottiglie d'acqua che erano state riposte sulla scrivania iniziando a bere avida, in quel momento l'aroma era cambiato, era diventato acre, ricordando a Sasuke il profumo dei fiori appassiti, di quei fiori marci, in decomposizione.
La ragazza, all'interno della stanza, del tutto ignara della presenza di Sasuke, continuava a bere direttamente dalla bottiglia come se ne dipendesse della sua stessa vita e, svuotata la prima bottiglia, ne prese un'altra rimettendosi a bere.
Pareva calmarsi e il profumo che emanava diminuire d'intensità, sbiadire nell'aria silenzioso, appassire marcendo.
Sasuke si chiese se quello fosse il risultato delle cure che la Yamanaka riservava ai suoi boccioli, oppure la motivazione fosse un altra, d'altra parte i ciliegi erano fiori strani e non era raro che impazzissero.
Sakura all'interno della camera pareva essersi totalmente tranquillizzata, aveva smesso di bere e il corpo non tremava più, perfino la sua carnagione aveva assunto una salutare sfumatura rosata. La vide fare respiri profondi per tranquillizzarsi e la sentì perfettamente (una finestra per un vampiro come lui non era niente) pronunciare "era solo un incubo, era solo un incubo" quasi a convincersi che davvero così fosse.
"Ma era sangue..."
In quel momento Sasuke avvertì chiaramente, anche se fu solo per un secondo, l'odore del sangue, una fragranza invitante, e i suoi canini si allungarono immediatamente mentre gli occhi color pece divennero rossi.
Sakura all'interno della stanza aveva preso a piangere.
Non vi era più nessun profumo.
L'Uchiha rimase a fissare l'interno della camera a testa in giù anche quando le luci furono spente assieme alla sua voglia di sangue.






«Te ne vai di già Kiba?» chiese Ino mentre raccoglieva i capelli biondi in una coda.
«Si, dove hai messo la mia camicia?» chiese il ragazzo mentre girovagava per la stanza in jeans.
La Yamanaka uscì dal letto:«forse è al piano di sotto» disse prendendo una vestaglia viola per coprirsi.
«Accidenti a te...» si ritrovò a borbottare Kiba tra i denti.
Ino di contro sbuffò indispettita:«non mi pare che ti fosse dispiaciuto Inuzuka!»
«Se fai così non ti sposerai mai Ino-chan!» la canzonò di rimando il vampiro ghignando:«chi ti vorrebbe mai?»
La bionda arrossì ferita:«Chi... chi mai ha detto che mi voglio sposare Inuzuka? Non siamo nel Medio Evo, non ci sarà mai nessun uomo che mi sceglierà! Perchè sarò io a scegliere lui! E togliti quel ghigno che mi sta facendo montare i nervi!»
«Avresti dovuto nascere uomo, sul serio Ino» scherzò l'Inuzuka sedendosi su una poltrona in velluto rosso:«non saremmo finiti a letto insieme ma credo che saremmo andati d'accordo...»
«Dici?»
«Bè probabilmente...»
Ino piegò le labbra in un sorriso accattivante mentre buttava dietro le spalle la lunga coda biondo platino:«per la mia reputazione non sarebbe stato più conveniente di certo: si dice uomo playboy, donna puttana... però amo troppo il potere che ho come donna per rimpiangere di esserci nata».
«In fondo è vero, tu sei la ikebana Ino e il fatto che tu sia donna ti apre ancora più porte. Hai ampliato la vostra serra più dei vostri predecessori, no?»
«Già, io, Yamanaka Ino, ho fatto molto più degli ikebana che mi hanno preceduto... e dire che sono solo una donna» ridacchiò.
«E già che siamo in tema di confidenze, non t'incazzi, vero Ino, se ti chiedo di Nara?»
«Oh kami... ecco una cosa che non sopporto di voi uomini...» borbottò la vampira sedendosi sul letto e accavallando le gambe.
«Cosa non sopporti?»
«Non sopporto che pensiate che se io vado a letto con uno di voi per più di due volte, sia sua proprietà» un'altro sbuffo.
Kiba sorrise:«io non lo penso...»
«Ovvio, tu hai altro, pardon, un'altra per la testa, baka Inuzuka» borbottò la Yamanaka con aria di sufficienza.
«Ino, si parlava di te e Nara, non di me...» fu la protesta tra i denti del vampiro.
«Non di te e il tuo amore masochista a senso unico, si lo so. Comunque non hai di che preoccuparti: io e Shika non facciamo coppia fissa».
La faccia perplessa di Kiba era tutto un programma, Ino rise ancora una volta (con l'Inuzuka finiva per ridere molto più spesso):«il trio Ino-Shika-Cho è un trio, i clan non si possono mischiare, si romperebbero gli equilibri!»
«Quindi vuoi farmi capire che tu vai a letto con Nara solo per... ah sì, noia?»
«Inuzuka, stai diventando troppo invadente, sai?» lo squadrò con gli occhi turchesi socchiusi:«non cercherai mica di usare le mie vicende personali per dimenticare i tuoi guai!»
«Non darti tante arie!!» rise l'Inuzuka:«e ora credo sia il tempo di raccattare i miei ultimi vestiti».
«Stracci» lo corresse la vampira:«se vuoi dei vestiti degni di tale nome dimmelo che ci metto un attimo a procurarteli».
«A fare shopping con te non ci vengo nemmeno morto».
«Baka, dovresti esserne onorato Inuzuka...»









Il rombo della moto, una Yamaha R1 nera, squarciò il silenzio della notte di quel piccolo pezzo di paradiso appena fuori Tokyo.
Sabaku No Temari non si preoccupò di celare la sua presenza, parcheggiò la propria moto davanti al portone di quella piccola villetta a tre piani, liberò la testa dal casco e aggiustò i suoi codini, dopodiché a passo di marcia si diresse a suonare al campanello della casa.
Era stato non poco difficile arrivare con la moto fin lì, perciò non era per niente di buon umore.
"Ed è tutta colpa di quel crybaby di Nara!!"
Suonò alla porta un paio di volte prima che qualcuno, Choji Akimichi, le l'aprisse con in mano un cucchiaio e una vaschetta di gelato.
Il clan Akimichi era famoso per la propria corporatura imponente e, a detta di qualche ardito, grassa. Erano un clan di vampiri pacifici che non si era mai immischiati in grandi guerre se non necessariamente costretti e, come unica pecca, avevano delle abitudini alimentari 'particolari'.
Temari non si scompose della stazza dell'Akimichi, nonostante non avesse mai visto nessun vampiro con un corpo così mastodontico, negli occhi piccoli e castani del ragazzo c'era qualcosa che le diceva che era un tipo davvero tranquillo, pacifico.
«Cerco-».
«Shikamaru, vero?» le disse il ragazzo con un sorriso bonario, fin troppo per un vampiro:«Shika!! Ci sono visite!!!» urlò rivolto verso il piano superiore.
Nessuna risposta.
«Che ore sono?» le chiese il vampiro ingoiando un cucchiaione di gelato.
«Sono le quattro di notte, minuto più, minuto meno» gli rispose Temari scoccando un occhiata all'orologio da polso.
«Allora sali pure, è all'ultimo piano, starà dormendo di certo a quest'ora» le disse il vampiro mangiando.
Temari non si sprecò a ringraziare, non era nel suo stile, e salì subito le scale davanti a sè. Choji fece un mezzo sorriso, tutte così le donne che andavano a trovare Shikamaru: scorbutiche e testarde.
Proprio quello che ci voleva per un apatico come lui.
All'ultimo piano, il caos regnava sovrano, Temari fece un sorriso divertito mentre faceva slalom fra i vari vestiti e le varie cianfrusaglie. Non era impressionata dal disordine, con uno come Kankuro in casa era la cosa più normale del mondo. E anche Gaara era abbastanza disordinato anche se il suo disordine era piuttosto il genere da corpi straziati in giro per casa e pozze di sangue che ti macchiavano i vestiti.
Spalancò la porta della camera sulla quale troneggiava la targhetta con scritto 'Shika' e tanto di cerbiatto trovandola bloccata per la presenza di alcune riviste e per poi osservare come tutto il pavimento fosse nascosto da un coltre spessa di vestiti sporchi, di portaceneri, di giornali e vari oggetti.
L'aria, tra l'altro, puzzava di sigarette e chiuso.
"Okay" si disse:"Shikamaru Nara è il più disordinato degli uomini".
Il proprietario della camera intanto dormiva scomposto sul suo grande letto a due piazze, il lenzuolo verde militare rovesciato a terra assieme a un cuscino (uno dei tanti presenti nella camera).
Temari si avvicinò quatta e silenziosa al letto, abbassandosi per poter osservare per bene i tratti rilassati del Nara, non le era mai capitato di poter vedere un vampiro addormentato prima d'ora: era una delle prime regole di sopravvivenza il 'non farsi beccare impreparati e vulnerabili'.
Tanto che alla fine si aveva a che fare con persone come Gaara che non dormivano mai, paranoici fino all'esaurimento.
No, Gaara era davvero un altra storia, era diverso da loro, lui doveva stare sveglio.
"Ma tu guarda come se la ronfa senza ritegno!" pensò Temari trattenendo un sorriso.
Certo che erano strani lì a Tokyo, tutti troppo buoni, troppo affiatati, non c'era la competizione per la sopravvivenza che esisteva in tutte le altre comunità di vampiri, vivevano tutti in pace tra di loro senza grandi scaramucce.
O forse era tutta una messa in scena per celare dei problemi interni a loro? A lei, Kankuro e Gaara e, di conseguenza, anche ai vampiri del Vento? Ai loro alleati?
«Starai ancora per molto a fissarmi?»
Temari sobbalzò:«io non ti stavo fissando baka!»
Shikamaru con gli occhi semi-aperti ghignò:«certo, certo, come dice lei miss...»
«Sono venuta qui perchè dovevamo programmare la missione!» si difese la vampira
Shikamaru decise di alzarsi dal letto, tanto, poco ma sicuro, quella furia bionda non gli avrebbe permesso di tornare a dormire.
«Potevi aspettarmi dall'Hokage...» le rispose liberando i capelli dal codino e spazzolandoli con le mani.
«Tu non vai mai al palazzo! Credi che non ci sia stata?!»
Shikamaru si lasciò sfuggire uno sbadiglio, che seccatura che era quella ragazza...
«Su, forza! Che aspetti a vestirti?» gli disse squadrandolo con gli occhi acquamarina rabbiosi e le mani sui fianchi.
«Ma non ne hai pudore?» le chiese il Nara guardandola come se fosse stata un alieno.
«Non sei di certo il primo che vedo in mutande, nè tra i vampiri nè tra gli umani» gli rispose Temari maliziosa senza staccargli gli occhi di dosso.
«Bada a non saltarmi addosso allora...»
«Si, come no...»
Piuttosto che dargli quella soddisfazione si sarebbe fatta amputare una mano, o anche un braccio! Odiava quel suo comportamento insofferente! E odiava essere trattata da lui come una bambina! Nessuno se lo sarebbe permesso tra i suoi...
Si sarebbe vendicata, aveva deciso: era stata fin troppo gentile con lui, ora era il momento di passare alle maniere forti.
«Nara?»
«Si?» rispose il ragazzo infilando una maglietta nera:«Che vuoi?»
«Nara-kun?» continuò Temari con una vocetta dolce che non le apparteneva:«Ne, Nara-kun?»
Shikamaru le scoccò un occhiata di trasverso leggermente stranito, addirittura preoccupato:«Dimmi Temari...»
La vampira assottigliò gli occhi acquamarina e sorrise sensualmente:«Che dici, facciamo un giochetto?»
«Temari, che stai dicendo?» chiese il giovane Nara alzando un sopraciglio scettico:«Non rompevi perchè dovevamo andar-»
La bionda lo zittì posando un dito sulla sua bocca:«Non sei poi così intelligente come sembri Nara...»
«Non avevi detto che non mi saresti mai saltata addosso? Mendokouse?»
«Non montarti crybaby, sono solo indovinelli semplici per testare il tuo Q.I.» rispose la ragazza poggiando una mano sul petto del ragazzo.
«Che noia... Mi faresti almeno il favore di farmi mettere i pantaloni?».
«Certo, tanto è una domanda facile: chi è il ragazzo a cui rubano le sigarette ma è talmente disordinato da non accorgersene?»
Shikamaru stava ancora infilando i pantaloni quando si voltò a osservare Temari come fosse stata un marziano.
«Allora genio? Non rispondi? Sai voglio nome e cognome» sogghignò lei in risposta.
«Sei snervante mendokouse...» concluse il Nara stringendo la cintura dei jeans.
«Voglio il nome!» la vampira gongolò avvicinandosi di più al ragazzo.
Shikamaru alzò gli occhi al cielo:«Nara Shikamaru».
«E chi gliele ha rubate?» incalzò.
«Sabaku No Temari» fu la risposta scocciata.
Temari intrecciò le mani dietro il collo del ragazzo:«E perchè questa Temari avrebbe fatto una cosa così cattiva?»
«Forse perchè è un tirchia e non vuole spendere soldi per comprarsi le sigarette?»
«Risposta sbagliata Nara-kun. Ritenta».
Era ovvio, lei lo stava prendendo in giro, ma se aveva iniziato quel gioco era di certo sicura di poterlo concludere a suo vantaggio.
«Può darsi che lo faccia solo per rompere le scatole a quel povero ragazzo» propose il vampiro:«oppure vuole semplicemente attirare la sua attenzione».
«Risposta esatta Nara» ghignò la vampira del Vento prima di posare le labbra su quelle del giovane Nara.
Sciolse l'abbracciò e sorrise maliziosa:«è il premio per il vincitore».
«Avrei gradito riavere le mie sigarette» ribattè Shikamaru senza guardarla in viso.
«Quelle solo a lavoro ultimato crybaby» fu la risposta severa di Temari:«Quindi sbrigati o me le fumo io».
«Perchè tu fumi?»
«No, ma inizierei solo per farti dispetto».




******Spazio dell'autrice******

  • Ikebana, dopo una lunga ricerca con fire91,
    mi sono convinta che questo fosse il termine più esatto per descrivere il lavoro di Ino,
    comunque il suo significato principale in questo caso è ‘fioraia’;
  • Yamaha R1, ecco la moto di Temari, ci ho pensato,
    ho chiesto consiglio e la scelta è ricaduta su questa moto:
    ecco il link per una foto:
    http://www.adesivi-moto.com/immagini-foto/yamaha-r1-2007-nera.jpg
  • Mendokouse ovvio scocciatura;
  • Per chi non lo sapesse, non è raro in Giappone parlare di Ciliegi impazziti,
    si tratta di ciliegi che fioriscono fuori stagione,
    secondo la mitologia sono appunto impazziti oppure posseduti da qualche spirito.



Ed eccomi qui, finalmente direte voi!
Sono quasi 6 mesi dall'ultimo aggiornamento...
sono senza vergogna...
Comunque, spero abbiate apprezzato questo capitolo,
come forse qualcuno avrà notato è più lungo dei precedenti,
giusto per farmi perdonare^^

Doveva essere un capitoletto breve di passaggio e invece...
Ho cercato di risolvere almeno una delle faccende in sospeso...

Parlo del legame fra Sasuke e Hinata
(qualcuno aveva immaginato che fossero stati promessi da 'bambini'?^^)
e del fatto che si è scoperto qualcosa sul passato dell'Uchiha,
comunque per adesso è abbastanza calmo, no?
Forse troppo...^^

Parlo pure di Hinata e Naruto,
anche se non credo che questi due abbiano risolto molto,
per quanto Naruto sia una persona decisa non lo è quando si tratta di sentimenti,
almeno non lo è con Hina-chan.
Comunque per lo meno si è svelato il motivo per cui questi due poveretti non si possono toccare,
anche se la soluzione del loro problemino è ancora lontana...
(A dirla tutta è anche colpa loro se sono in ritardo...
cioè, il loro pezzo ha assorbito la metà del mio tempo!
Però, ne è valsa la pena, credo...)

Poi Kiba-chan finalmente è ricomparso,
naturalmente nemmeno lui è stato con le mani in mano...
prima ha cercato di far la festa a Nacchan
(magari ci riusciva pure se non veniva quel guastafeste di Sasuke)
e poi ha concluso la serata in bellezza con Ino-chan.
A dir il vero la KibaIno non l'avevo prevista,
è stata piuttosto ardua per me,
non l'avevo mai nemmeno concepita per questa fic,
non riesco a vederli come niente di più di semplici 'amici di letto'
(almeno per questa mia fic, essendo una paring lover ammetto che comunque stanno bene assieme^^),
quindi siate indulgenti se non li ho resi bene...^^'

Inoltre, come promesso, ho cercato di inserire più momenti SakuSasu,
ed potete vedere cosa ne è venuto fuori:
il mistero su Sakura si infittisce ancora!
Oltre gli incubi, i brividi, la fame e la sete esagerata
ecco che si consolida un altro strano fenomeno che la riguarda:
il suo odore mutevole...
Che significherà?
E Sasuke cosa ne penserà?
Che forse Sakura è un ottimo pasto?^^
Scherzo ovvio!

Ultimo, ma non per importanza, lo sviluppo
della vicenda Shikamaru-Temari,
okay, senza tergiversare, posso dire di aver finalmente deciso
(ho avuto abbastanza tempo per pensare)
e quindi ci sarà la ShikaTema.
Il motivo è semplice:
ho altri progetti più divertenti e interessanti per Ino.
Quali?
Aspettate un paio di capitoli e vedrete^^
Piuttosto, qualcuno si era accorto del fatto che Tema-chan rubava le sigarette a Shika?
Si, credo di si, nel capitolo sei era abbastanza evidente...



Il prossimo capitolo lo avrei voluto pubblicare per compleanno di Shika,
o al massimo di Ino,
dato che ormai sono vicini.
Ma non credo che gli impegni me lo permetteranno...
Tuttavia ce la metterò tutta per non farmi attendere troppo!!
Infondo il prossimo capitolo sarà la battaglia
e finalmente si scoprirà qualcosa su 'sto benedetto albino!
Chi è e perchè ce l'ha tanto con Sasuke?


Toru85:Sakura è un vampiro? Per ora pare di no, anche se vien da chiedersi: se non è un vampiro, allora cos'è? Ti posso assicurare che però non è come Hinata, non ha gli stessi poteri. Per il resto no comment^^
arwen5786:grazie per i complimenti! In sincerità non so se in questo capitolo ho reso come avrei dovuto Naruto, ci ho provato, ma non sono certa del risultato^^''' Spero che questo piccolissimo momento SasuSaku sia stato apprezzato, anche se sono il paring principale ultimamente li trascuro un po'... è che sono complicati, o meglio l'Uchiha è complicato, ma non dispero: in qualche modo capitolerà davanti a Sakura! Che è davvero l'unica incognita della situazione... ^^ Ovviamente spero di essere stata all'altezza della ShikaTema e della KibaIno, ci terrei davvero al parere di un'esperta!!^^
Ps dato che sono una persona fondamentalmente pigra e inaffidabile non ho ancora commentato nemmeno una volta (ma sono stata molte volte sul punto di farlo, giuro!^^) la fic tua e di bambi, scusami tanto! Spero che la continuerete, anche se ho letto il tuo 'avviso' Bacioni, Francy
Saku_piccina93:sono contenta che la mia fic ti piaccia, mi scuso per non aver aggiornato subito, sono davvero inclassificabile...^^'' comunque hai ragione Sasuke è un po' freddino per ora, ma sarebbe troppo chiedergli di interessarsi tutto d'un colpo a Sakura, è un tipo un po' indifferente al mondo esterno (anche se sta sviluppando un certo interesse per la nostra Sakura-chan^^). Fammi sapere cosa ne pensi di questo capitolo!!^^
AliDiPiume:Le tue parole mi hanno un scosso un po' e così eccomi qui, con questa Hinata un po'più forte, perchè infondo lei è quella in grado di cambiare se stessa se messa alla prova (per la cronaca, Hina-chan è il mio personaggio preferito, quindi spero davvero di non renderla mai un personaggio statico, troppo fiore di cristallo, anche se l'idea mi piace^^). E con la tua ipotesi ci hai preso, i miei vampiri hanno dei poteri speciali personali, quali siano è tutto da scoprire!(In parte anche per me...-.-') E per finire... Neji??? Il carissimo Neji? Bè avrebbe dovuto comparire in questo capitolo ma avevo paura di fare una frittata facendolo apparire, anche perchè lui è lui e merita attenzione (ho già in mente una piccola sorpresina su di lui, non anticipo nulla, ma c'è^_^)Kiss Fra'
lale16:Spero davvero che questo capitoo sia stato più interessante del precedente, lo spero davvero! Il problema come ribadisco sempre io è vedere l'Uchiha interessarsi a Sakura-chan, ma pare che, oramai, sia superato, in qualche modo sono collegati sti due^^
SakuraSsj: Grazie a te di aver letto la mia storia! Ecco, il fattore attrazione dei vampiri all'odore è soggettivo, un po' come i nostri gusti, c'è a chi piace e a chi no, ovviamente Sakura è un caso a parte: il suo odore è troppo forte, tanto da risultare fastidioso a volte. E comunque mica lei emana un odore normale (sarebbe stato troppo facile...), il suo odore invece muta... E comunque è solo Sasuke ad averlo ritenuto davvero fastidioso fin'ora, ma si sa... lui è un Uchiha^__^ Grazie ancora della recensione!!
_NefertaI_:ShikaTema hai chiesto? E ShikaTema hai avuto! Hai ragione stanno davvero bene assieme, più ci penso più me ne convinco^^ Grazie per i complimenti, mi hanno davvero fatto moltissimo piacere (specie quelli per l'amicizia fra Saku e Ino, pensavo, a dir il vero, di non esser stata molto brava^^). Come si sarà capito anch'io adoro i vampiri, il perchè non lo so (e pensare che da bambina ne ero terrorizzata!!^^'') e mi è stato impossibile non unire queste mie due passioni (Naruto e Vampiri), così eccomi qui! Come vedi un po' è stato spiegato il perchè dell'impossibilità di toccarsi di Naruto e Hinata... perchè hanno già adempito a quelli che tu definisci 'i tuoi sogni proibiti', e bisogna dire che anche la fami    glia Hyuga ha un suo perchè come famiglia di vampiri (gli Uchiha ovviamente sono un cielo a parte^o^). Ovviamente dato che sono una vera sadica le domande su Sakura le ho lasciate in sospeso di nuovo, anzi ho pure complicato le cose... Spero comunque in un tuo parere anche per queso capitolo! Baci!
Hebe:grazie per la tua recensione! E anche per la recensione che hai lasciato a Farmakòs! Hai ragione, mi sa che per Sakura non c'è davvero via d'uscita, più la storia va avanti più lei diventa strana e si lega a quel mondo (seppur inconsciamente), intanto le nuvole non accennano a sparire, o meglio i misteri su di lei si infittiscono. Per Hinata e Naruto che dire? Per me è un honeyparing, non troppo smielato ma dolce ecco com'è per me, non so che dire però di questo capitolo, insomma era una situazione un po' insolita perfino per me che l'ho architettata^^
fire91:'more! È di tuo gradimento questo capitolo? Spero di sì, anche se un vero momento SasuSaku non c'è stato, ma spero presto di poter fare ammenda! Voglio rispondere punto per punto, anche se alcune tue domande le risponde il capitolo da solo, quindi non mi soffermo a parlare del legame NaruHina passiamo a Sasuke! Allora, era stato promesso ad Hinata ed ecco il perchè della loro amicizia! Tuttavia il matrimonio andò in santa malora per cause di forza maggiore ma il lor legame non andò perduto^^ Per quanto riguarda la visione di Hinata diciamo che per un po' non ne sentiremmo parlare, anche perchè per non portarlo a far pazzie Hina e Naru hanno deciso di tenerglielo nascosto, spero davvero di riuscirti a sorprenderti!
Sakura-chan intanto continua a essere preda di strani fenomeni, o almeno il suo corpo sembra mutare, forse è davvero influenzata da Ino, che comunque in quanto Ikebana ha la sua influenza, ma non è del tutto così, ora stop che se no ti racconto tutto^^
Anche se un po' tu già sapevi avendomi sopportata spero di averti stupita come si deve con il pezzo ShikaTema! E anche, ma pochetto, con quello sasusaku! Un bacione la tua tesssssoro!
Amaranth93:Grazie per la tua recensione!!! E complimenti per il nick (mi piace un sacco!) Mi fa piacere che sia Hina-chan che Naruto ti siano piaciuti, spero che anche in questo capitolo siano stati all'altezza delle tue aspettative! Baci!
Sissi:Sai una cosa? La tua recensione mi ha dato la spinta definitiva per mettermi a scrivere d'impegno! Così eccomi qui, un po' in ritardo, con questo ccapitolo, spero di non averti deluso!

Un ringraziamento a tutti coloro che hanno avuto la pazienza di non mandarmi al diavolo e aspettare,
un bacio speciale alla mia 'more che ha continuato a spronarmi in modo da non farmi mai battere la fiacca
e a Yoko_kage che ha sopportato le mie telefonate a orari impossibili.
Fanky

 
  
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