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Autore: Aliak    26/08/2014    1 recensioni
250 anni sono passati dalla distruzione della sfera degli Shikion e l'eleminazione di Naraku, pian piano era tornata la pace in quelle terre, e tutto sembrava aver preso una buona piega, si eran creati accordi tra umani e alcuni demoni portando così una convivenza serena, anche se rimanevano alcuni focolai accesi fra le tante fila di entrambi. Qualcosa sta per cambiare, chi riporterà ora la pace, quando ormai i nostri vecchi eroi non ci sono più, e chi è rimasto sembra essersi estraniato dal mondo...
NB:Il personaggio principale di questa Fanfiction, sarà il figlio di Sesshomaru e Rin, saranno presenti anche altri personaggi presenti nel manga, anche se visto il periodo in cui si presenta la storia tutti i personaggi umani, saranno morti. Principalmente quindi saranno presenti quasi unicamente personaggi nuovi, o comunque secondari della storia, spero che piaccia.
Genere: Avventura, Azione, Fluff | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Inuyasha, Jaken, Nuovo personaggio, Sesshoumaru, Un po' tutti | Coppie: Inuyasha/Kagome, Rin/Sesshoumaru
Note: Lemon, Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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- Questa storia fa parte della serie 'Passato - Presente - Futuro'
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Sentiva ancora sulle labbra il sapore del bacio di quella donna, perchè mi ero lasciato baciare così facilmente, avevo percepito però in quel bacio qualcosa di strano il tempo di percepirlo senza riuscir a decifrarlo, avevo perso i sensi o mi ero addormentato,  in ogni caso gli odori che mi arrivavano del luogo dove mi trovavo ora erano assai differenti, no non ero su quel monte in quella radura sentivo l'odore della carta, dei tatami delle lenzuola del futon in cui giacevo, lentamente mossi le dita cominciavo a riprendere sensibilità negli arti, sembrava il mio corpo si fosse addormentato completamente e solo ora si stava risvegliando, non avevo mai percepito una così strana sensazione, lentamente aprì gli occhi o almeno ci provai all'inizio non vedevo nulla come se non li avessi aperti, ma pian piano quella oscurità scomparve del tutto rimisi a fuoco ogni ogetto, a guardarmi intorno sembrava che stavamo in un castello no non era quello della Kami, ne ero certo, sembrava ancor più antico, le pareti portavano con se colori molto più accesi e scuri, un sospiro uscì dalle labbra molto profondo, mi sollevai con la schiena mettendomi seduto, ripresi lentamente coscienza del mio corpo, riuscendo alla fine ad alzarmi, infondo al letto c'era un pregiato kimono a aspettarmi, insieme alla mia armatura e alle mie due armi, mi vestii infine indossando l'armatura decisi di uscire da quella stanza. Non riuscivo a percepire l'odore della kami, ne di Hana, ne dei servitori possibili di quel castello o di guardie, come se in quel luogo non vivesse nessuno, sembrava surreale la cosa, oltre a essere impossibile, mi muovevo per i corridoi con la mano poggiata contro la mia zanna trattenendo l'elsa fra le dita affusolate, pronto nell'evenienza di sfoderarla arrivai fino a una grande scalinata che sembrava condurre ai piani superiori non sapevo se continuare per la stessa o tornare indietro e scegliere una nuova strada, alla fine decisi che era meglio salire. Anche il piano superiore sembrava completamente deserto nessun odore, nessun rumore sembrava assurda la cosa camminava per i corridoi, non incontrando stanze, solo muri vuoti sprovvisti di qualsiasi decoro, sembrava quasi un labirinto senza fine e non sapevo nemmeno io quale fosse la meta, mi sedetti infine addossandomi a uno dei tanti muri vuoti, annoiato, magari tutto quello era solo un sogno gli sarebbe bastato svegliarsi, ma come? dov'era Kami, dov'era Hana dov'erano tutti, nella mia mente affiorò lei la sua immagine, mi si parò davanti agli occhi, i lunghi capelli corvini che avvolgevano quelle forme femminili, quegli occhi del colore dei Lapislazzuli -Mikio- pronunciai quel nome, di quella persona così lontana come a sperare che mi comparisse dopo qualche istante davanti ai miei occhi, perchè era stata chiamata. Nemmeno l'avevo salutata prima di partire, ne un bacio ne una carezza quella sera non avevamo nemmeno dormito insieme, e me ne pentì amaramente solo in quel momento. Un odore arrivò delicato fino alle mie nari, impossibile che fosse realmente lì eppure poco dopo avvertì quei passi che avrei riconsciuto tra 100 sollevai lo sguardo fino a trovarla, si stava avvicinando con il suo solito sorriso dolce sulle labbra, era veramente lei ma cosa ci faceva in quel luogo, cercai di rialzarmi lentamente da terra, andandogli incontro almeno era quello il mio intento, e all'improvviso la vidi bloccarsi di colpo, sul petto si formò una macchia di sangue, come se fosse stata ferita, dalla bocca ne uscì altro come era possibile, mi avvicinai velocemente a lei, mentre stava crollando rovinosamente a terra, tenendola tra le mie forti braccia, mentre respirava a fatica tossendo sangue -Mikio ti prego non lasciarmi- dissi accarezzandogli dolcemente il viso cercando di calmarla, non potevo far nulla se non quello scostai gli abiti, e notai la ferita molto ma molto profonda che gli investiva l'addome, non sarebbe sopravvissuta nessuno sarebbe sopravvissuto con una ferita così, diversi organi erano stati coinvolti, troppi per guarire anche con i nostri poteri demoniaci -non lasciarmi- era una supplica quella mentre sentiva che il respiro pian piano si stava affievolendo, il corpo diventare sempre più rigido e freddo, fino a morire nelle mie braccia, chiusi gli occhi immerso in quel dolore dalle mie labbra non riusciva più a uscir nessun suono, seppur volessi gridare gridare al mondo sentì il corpo di lei svanirmi tra le braccia, non sentivo più il suo peso, l'odore era scomparso ma altri arrivarono fino al fine olfatto, lentamente riaprì gli occhi guardando quella strana stanza circolare si presentava completamente bianca, senza ogetti che l'arredassero molto ma molto piccola. Ero disteso a terra immobile, con il respiro affannato sentì dei passi e l'odore di Hanna farsi sempre più vicino -non ci siamo decisamente- disse, mentre si avvicinava sempre di più a me, fino a sedersi a cavalcioni su di me senza toccarmi, seppur quegli occhi rosa fossero ciechi, avevo l'impressione che mi stesse guardando in viso -è stato così facile soggiogare la tua mente, ferirti profondamente- mi poggiò una mano sul mio petto all'altezza del cuore -non ti devi far controllare dai sentimenti, non te l'ha insegnato Kami- annuì lievemente -però non mi sembra, almeno da quel che è successo nell'illussione- non sapevo che dire, ne tanto meno riuscivo per ora a parlare, la vidi appena accennare un sorriso -devi essere pronto, devi chiudere il tuo cuore a ogni sentimento, dove andremo sarà solo un peso, oltre al fatto che potrà essere usato per farti del male- non sapevo realmente cosa dire, allontanai lo sguardo da lei guardando di nuovo la stanza, ma lei mi afferrò il viso voltandolo di nuovo in mia direzione -guardami negli occhi Iriumaru, e dimmi- fece una piccola pausa -vuoi che ti aiuti?- ero perplesso -a chiudere il tuo cuore a ogni sentimento che possa entrare- aggiunse senza che io gli dovessi chiedere spiegazione -ho la vaga sensazione ci sia qualcosa sotto- ammisi -se lo facessi, però il tuo cuore diventerebbe di pietra e nulla potrebbe più scalfirlo- non mi piaceva la cosa -non mi interessa- dissi alla fine -sarà allora per te pericoloso, in questo viaggio non potresti più tornare, se non sarai abbastanza forte da resistere a tutto e andar avanti- si scostò da me -se questa è la tua scelta, la seguirò ma sta attento- disse per poi uscire dalla stanza, la seguì rapido all'esterno di questa -dove andremo?- gli chiesi affiancandola -in un luogo dove avremo tutte le risposte- non era una vera risposta quella lasciava dei dubbi -nell'aldilà- nient'altro disse mentre raggiungevamo la sala, dove sedeva Kami che sollevò lo sguardo ambrato su di noi, fissò prima lei e poi me -immagino non sia andata- vidi lei scuotere il capo, e Kami sospirare -non importa- disse Hanna -sei sicura?- domandò Kami -si possiamo quindi andare- vidi Kami sollevarsi dalla posizione afferrare il medaglione, con la pietra del Meidon e sfilarsela, si illuminò quella leggermente, per poi creare un varco in quella stanza abbastanza grande da passarci, e senza crear danni alla struttura, entrammo nello stesso senza più parlare e l'oscurità quasi subito ci avvolse. Alle nostre spalle il varco si chiuse lasciandoci li in quel luogo, camminavamo lungo un sentiero fatto di roccia ai bordi dello stesso si scorgeva un mare nero, mosso che non mostrava il suo interno -se dovevamo andare nell'aldilà perchè non l'abbiamo fatto semplicemente quando eravamo al castello?- domandai, inizialmente non ebbi risposta, ma infine sentì Kami rispondere -non è semplicemente l'aldilà, noi dobbiamo andare in un punto preciso, e solo Hana può condurci fino a la- ecco perchè eravamo andati da quella yasha solo ora notai che gli occhi della stessa non erano più ciechi, com'era possibile, forse Hana si accorse del mio stupore, per quello poco dopo mi rivolse la parola -la vista mi è stata privata nell'aldilà, essendo successo in questo luogo, quello che succede qui si riversa in quello che succede nel mondo normale, quindi nel mondo dei vivi sono cieca senza speranza di guarigione, qui la riottengo come a ricordarmi per sempre quel dolore, riottenendo ciò che voglio per poi esserne di nuovo privata per l'ennessima volta- sentivo il dolore nelle parole di lei, tornai a essere silenzioso continuammo per quel viaggio, camminavamo da non so quanto tempo su quel sentiero senza mai arrivare, quanto tempo era passato nel camminare in quella eterna tenebra, perdevo il senso del tempo, vidi lentamente Hana avvicinarsi a me lasciando che Kami, andasse avanti lungo il sentiero, sembrava tranquilla come se fosse una normale scampagnata, solo lui si sentiva a disagio, solo all'improvviso vide Kami lentamente scomparire nella nebbia -Kami- urlai cercando di raggiungerla, ma niente era completamente scomparsa nel nulla -è cominciato- disse Hana al mio fianco, mi voltai a fissarla, ma non guardava me sembrava guardare me, ma come se guardasse oltre -sta attento ora tocca solo a te, se sarai forte ci rivedremo, se non sarà così ti dico addio- si avvicinò all'improvviso a me, per poi baciarmi intensamente sulle labbra, perchè avevo ricambiato quel bacio? nemmeno io sapevo il perchè, mi ero lasciato andare allo stesso, mentre lei alla fine aveva indugiato leggermente per poi mordermi leggermente il labbro inferiore, quando ormai stavo per allontanarla scomparì come era successo con Kami.
   
 
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