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Autore: The Writer Of The Stars    26/08/2014    2 recensioni
Questa è una storia come tante. é una storia che parla di adolescenti,come se ne conoscono tanti. Loro però sono solo un po' più sfortunati. Ma questo non significhi che non abbiano voglia di vivere al meglio. Comincia tutto così. In un aula canto di un liceo come tanti, dove un gruppo di ragazzi si incontrano, si conoscono e capiscono di avere in comune molto più di ciò che pensano. Sarà un professore un po' fuori dal comune a spingere i ragazzi a vivere la loro vita al meglio, a non farsi sconfiggere dalle avversità, ad unirli sotto un'unica passione. La musica. Bulma è cresciuta da sola, con una madre che non la vuole e non l'ha mai voluta.Vegeta è stato abbandonato dalla madre e non ha più tracce del padre. Goku vive in un orfanotrofio e Chichi vive in precarie condizioni economiche con suo padre. Sarà la forza dell'amore, dell'amicizia e la voglia di farsi valere che spingerà un gruppo di sfigati canterini a mostrare il loro vero valore. E a farli diventare qualcuno.
Questa è la mia prima long, ambientata in un universo alternativo. Spero che vi piaccia e conto di aggiornare regolarmente. Buona lettura!
Genere: Romantico, Sentimentale, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Bulma, Chichi, Goku, Vegeta | Coppie: Bulma/Vegeta
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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La lezione del Glee Club di quel giorno fu piuttosto intensa. Eravamo già tutti seduti nell’aula canto da qualche minuto quando la porta della classe si spalancò, mostrando la figura del professor Dawson. “Scusate per il ritardo. “ disse ansimando. Aveva il fiatone, probabilmente aveva corso per rimediare al ritardo. Si avvicinò al vecchio pianoforte a coda presente nell’aula, appoggiandovi sopra la sua borsa. “Allora ragazzi, direi di cominciare subito, visto che oggi abbiamo molte cose da fare.” Cominciò appoggiato allo strumento e con ancora il fiato corto. “La prima cosa che devo dirvi è molto importante, perciò statemi bene a sentire.” Annuimmo tutti, curiosi di sapere cosa quello strano professore aveva di così importante da dirci. “Ragazzi, non so se lo sapete, ma non esiste solo il nostro Glee Club. Solitamente ogni scuola ne ha uno, e bravi o meno, tutti quanti hanno il diritto di partecipare a delle competizioni. Forse non lo sapevate, ma le competizioni tra Glee Club di varie scuole, sono praticamente obbligatoria, come una sorta di tradizione.” Da quelle prima parole, cominciai subito a capire cosa il nostro insegnante voleva dirci. “Le gare tra i vari Glee Club quindi, si svolgeranno anche quest’anno. So che vi sembra presto, dato che questa è solo la nostra terza lezione. Ma ragazzi, fidatevi se vi dico che le gare cominceranno molto presto. Probabilmente non conoscete molto la modalità di queste competizioni, perciò ascoltatemi bene. Le prime gare che dovranno essere affrontate sono le Provinciali. Alle Provinciali, come credo avrete già capito, competono tutti i Glee Club delle scuole della provincia. Solo un Club tra gli altri vincerà le Provinciali, e passerà quindi alle Regionali, dove lo scontro avverrà con gli altri Glee Club di altre provincie nella nostra regione. Inutile dirvi, quindi, che una volta passate anche le Regionali, l’ultima sfida da affrontare sono le Nazionali. Praticamente, alle Nazionali si sfidano i migliori Glee Club della nazione, come avrete già capito. Ragazzi, voglio essere sincero con voi. Riuscire a raggiungere le Nazionali  è molto difficile. Non lo sto dicendo per scoraggiarvi, anzi io credo che possiate anche farcela. Ma per potercela fare, è necessario lavorare duramente sulle vostre capacità. Alle competizioni, non potrete suonare. Dovrete solo cantare. Secondo la definizione scolastica, Glee Club è testualmente “Canto coreografico.” Secondo una mia personale interpretazione invece, Glee significa aprire se stessi alla gioia. Quando voi cantate, suonate e ballate, vi esprimete attraverso la musica. Lo fate con gioia, perché la musica è ciò che amate. L’idea delle competizioni non entusiasmava nemmeno me, ma poi ho capito. Non dovete competere solo per avere la meglio sugli altri. Dovete farlo per voi, per mettervi alla prova con voi stessi, per raggiungere i vostri limiti e migliorarsi per superarli. Certo, vincere non sarebbe affatto male, mi rendo conto che la vittoria vi alletta. Ma se vogliamo vincere, dobbiamo farlo per noi, per dimostrare chi siete davvero. Non volete farvi valere, farvi sentire per una volta? E allora ragazzi, se volete far sentire la vostra voce, questo è il posto giusto.” Concluse. Eravamo rimasti tutti a bocca aperta da ciò che il professore aveva detto. Avremmo dovuto partecipare a delle competizioni? L’idea mi piaceva, ma mentirei se vi dicessi che non ero spaventata. Dopo momenti di silenzio fu finalmente C18 a parlare. “Ma se noi dovremmo solo cantare, chi suonerà a queste gare?” chiese pratica. In effetti, anche io stavo cominciando a chiedermi la stessa cosa. Il professor Dawson sorrise compiaciuto, rispondendo subito: “è qui che volevo portarvi. Solitamente, alle competizioni vi è una band che suona dal vivo per tutti i Glee Club. Ma se noi vogliamo allenarci per bene prima delle gare, dobbiamo pensare solamente al canto. È per questo motivo che da oggi avremo un gruppo di musicisti che suonerà al vostro posto, permettendovi di concentrarvi sul canto e sulle coreografie.” Mentre finiva di parlare, venne interrotto dal bussare leggero della porta. “Eccoli, devono essere loro” disse tra se e se, ma permettendoci comunque di capire. “Avanti!” proclamò il professore. La porta si aprì lentamente, mostrando quattro ragazzi sorridenti. Li squadrammo da capo a piedi, constatando che la loro età si aggirava intorno a quella del nostro insegnante. “Ragazzi, loro sono dei miei vecchi amici e compagni di conservatorio. Sono musicisti molto bravi, fidatevi, e non appena ho chiesto loro di venire a darci una mano, sono stati più che disponibili ad accettare!” disse, dando una pacca sulla spalla ad uno di loro. Il professore intanto continuava a parlare, presentandoci i musicisti, ma la sua voce mi giungeva come un eco lontano. Ero troppo impegnata ad ascoltare il brulicare delle mie idee. Dovevamo affrontare delle competizioni, dove avremmo cantato di fronte ad un pubblico, sfidandoci con altri Glee Club sicuramente migliori di noi. Non avremmo dovuto suonare. Solo cantare coralmente e singolarmente seguendo una coreografia. Avremmo dovuto cantare TUTTI.  E fu in quel momento che pensai alla persona seduta dietro di me. Anche Vegeta avrebbe dovuto cantare. Incredibile. Sarebbe davvero stato così facile farlo cantare? Bè, da una parte, sarebbe stato letteralmente costretto. Ma dall’altro, conoscendo il suo caratteraccio, si sarebbe sicuramente rifiutato di partecipare alle gare. E infatti … “Io non canto.” Proclamò ad un certo punto, interrompendo il Professor Dawson che continuava a parlare felice, e i miei pensieri. Lo sguardo di tutti fu quindi puntato su colui che sedeva in ultima fila e che aveva pronunciato quelle tre parole capaci di congelare tutti i presenti. Il professor Dawson, sinceramente confuso, gli si rivolse sorpreso:” Come non canti, Vegeta? Devi farlo per forza, non puoi suonare alle competizioni!” “Non mi interessa!” sbottò irato lui. “Io non canto. Suono e basta. Mettetevelo bene in testa, tutti quanti. IO NON CANTO.” Inutile dirvi che quel “tutti quanti” fosse riferito a me. Sbuffai contrariata, rivolgendomi al ragazzo dagli occhi color della notte, con il tono di voce più calmo che avessi: “Andiamo Vegeta, perché non vuoi cantare? Non c’è nulla di cui vergognarsi nell’avere una bella voce …” dissi rendendomi conto solo poi di ciò che avevo fatto. Quella sera, quando lo avevo sentito cantare, Vegeta era stato molto chiaro sul fatto che non avrei dovuto fare parola dell’accaduto, per nessun motivo al mondo. E ora, lì seduta su quella sedia nell’aula canto, avevo inconsciamente svelato l’incredibile dono di Vegeta. Inutile dirvi quale fu la sua reazione. “Ma cosa diavolo vai blaterando, razza di idiota! Perché non pensi alla tua di voce da gallina isterica!” urlò rosso in viso. Non poteva assolutamente parlarmi così. Ormai la bomba era stata lanciata, e io l’avrei fatta scoppiare in pochi secondi, se il Professor Dawson non fosse intervenuto subito a placare le nostre ire e ad impedire lo scoppio della terza guerra mondiale. “Ragazzi, basta, non voglio vedere scenate o litigate in quest’aula! Adesso ascoltatemi attentamente. Alle competizioni canterete cover di brani famosi,questo è chiaro. Ma per le provinciali, mi è venuta in mente un’idea. E se cantaste brani originali? Pensateci, con pezzi nostri riusciremo già ad impressionare la giuria ed inoltre trarrete molta più soddisfazione nel cantare pezzi scritti da voi. Perciò voglio questo. Voglio che scriviate almeno un paio di pezzi inediti, e se prima avevo qualche dubbio su chi affidare questo compito, ora ne ho la certezza più assoluta.” Fece una pausa, guardando prima me, poi Vegeta. “No, non può essere, non dirmi che …”  “Vegeta, Bulma. Voi due scriverete una  canzone originale per le provinciali. Insieme.”

Nota Autrice:
ed eccoci arrivati all’undicesimo capitolo della storia! A quanto pare Vegeta e Bulma dovranno scrivere una canzone insieme e chissà, magari Bulma riuscirà a convincere il bel tenebroso a cantare … ;) volevo precisare che il regolamento per le gare tra i Glee Club è ispirato a ciò che accade nella serie televisiva “Glee”, anche se qui ho cercato di semplificarlo … ringrazio già da ora coloro che leggeranno e recensiranno questo capitolo, speranzosa che vi sia piaciuto. Vi aspetto al prossimo! :)
saluti
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