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Autore: eringad    20/09/2008    2 recensioni
Sarebbe bello se ci insegnassero cos'è l'amore. Se esistesse un libro che contenesse tutti i segreti di quest'ultimo.
Ebbene io vi racconto una storia che svela gli intriganti e passionali risvolti di una storia, anzi più di una: saranno ben cinque.
Piccole e compatte leggi, talvolta comiche talvolta emozionanti.
A voi il giudizio!
[kankuxino][naruxhina][nejixten][shikaxtema][sasuxsaku][accenni di kibaxino]
Secondo paragrafo:
1. NarutoxHinata
Genere: Romantico, Commedia, Comico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Hinata Hyuuga, Kankuro, Ino Yamanaka, Naruto Uzumaki
Note: What if? (E se ...) | Avvertimenti: nessuno
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Articolo 1: Dichiarazione d'Amore: il Bacio

1. Bacio sulla mano...Ti adoro

Quel giorno era davvero strano, faceva davvero un caldo terribile, io stavo lavorando al solito al negozio dei miei genitori, nessun cliente in vista però. Guardavo con ansia l’orologio a muro appeso alle mie spalle, ancora pochi minuti e me ne sarei andata.
Due minuti…un minuto…e ora…libertà!

“Ino? Scusa, spero di non disturbare…avrei bisogno di un mazzo di fiori.”

Merda…
Proprio quando stavo per andarmene. Mi girai stizzita verso chi aveva parlato, davanti a me il ninja di Suna, Sabaku no Kankuro, si ergeva nella sua alta statura guardandomi appena imbarazzato.

“Certo…dimmi pure…per chi sono i fiori?”

Chiesi svogliata con falsa gentilezza, lui si guardò intorno deglutendo piano.

“B bhè…sono per…Temari…”

Sussurrò appena grattandosi la fronte, forse vedevo male per colpa del trucco ma aveva le guancie appena arrossate.

“Come scusa? Non posso aiutarti se non parli chiaro.”

Dissi quasi gridando e guardando con la coda dell’occhio l’orologio alle mie spalle scocciata da quel ragazzo che non si esprimeva.

“Ho detto che sono per Temari! Mia sorella! Sei sorda?!”

Disse irritato e accaldato. Si tolse dalla testa il classico copricapo detto ‘da gatto’ e scompigliò i capelli sospirando.
Rimasi un attimo imbambolata guardandolo. Giornata davvero strana, era incredibilmente sexy con una mano tra i capelli.

“Allora? Qual è il tuo consiglio?”

“Stai molto bene senza copricapo…”

Dissi come in trance mentre lui assunse un’espressione confusa guardandomi negli occhi.

“Il consiglio per i fiori. I fiori per mia sorella ricordi?”

“Ah…si certo che me lo ricordo! Ehm…fossi in te gli regalerei una pianta grassa…”

Dissi con una punta di acidità nella voce. Non la sopportavo quella ragazza, era testarda e orgogliosa, per nulla femminile, un maschiaccio antipatico.

“Ah ah ah! Bella questa! Probabilmente quando non sarà arrabbiata glielo regalerò!”

Rise di gusto, un vero fratello nei confronti della sorella, e poi…sarà stato il caldo ma era così carino mentre rideva…

“Allora…da quel che ho capito, devi regalarle dei fiori per farti perdonare qualcosa?”

“Si, ho sporcato il vestito che doveva mettere all’appuntamento con Shikamaru appena prima che uscisse.”

Lo guardai sconvolta…come aveva potuto fare un’infamia del genere a una ragazza che doveva affrontare un appuntamento? I miei sentimenti di rispetto cambiarono in un momento. Capivo la povera Temari, come aveva potuto quel bruto?
Un appuntamento per una ragazza è un avvenimento speciale, tutto deve andare alla perfezione, se non durante, almeno prima, nella fase di preparazione. Alla fine noi ragazze siamo così, fissate con il sembrare carine alle persone, ci mettiamo ore a prepararci e arriviamo sempre in ritardo perché cambiamo idea sull’abbigliamento all’ultimo minuto. Ma dopotutto lui come poteva capirlo? Probabilmente non aveva neanche mai avuto un appuntamento con una ragazza.

“I fiori…si sta facendo una certa ora. Io dovrei andare.”

Mi ricordò il ragazzo picchettando sul polso come a indicare l’orario tardo. Lo squadrai con uno sguardo raggelante. Lui mi guardò alzando un sopracciglio e non capendo. Creai il miglior mazzo di fiori della giornata in pochi minuti e glielo posai in mano scocciata.

“Ehi bimba…ho detto qualcosa che non va? Ti comporti in modo strano.”

La parola ‘bimba’ arrivò come una coltellata improvvisa. Mi girai infuriata verso il ragazzo e gli arrivai a un palmo dal viso cominciando ad urlare.

“Primo: non chiamarmi bimba! Secondo: hai idea della cattiveria che hai fatto alla povera Temari?”

“Oh andiamo! Era solo uno stupido appuntamento!”

“Solo uno stupido appuntamento? Ma sei pazzo? Non sai neanche cosa significa un vero appuntamento!”

“Ah no? Vogliamo vedere?”

Mi ritrassi un secondo confusa. Era una sfida o un appuntamento? Deglutii un secondo e ripresi coraggio.

“Vedremo! Casa mia alle otto di stasera?”

“E sia! A stasera allora!”

Disse irritato e se ne andò sbattendo appena la porta alle spalle. Rimasi un attimo a fissare la porta chiusa sempre più confusa. Insomma, avevo accettato un appuntamento con un tipo che non mi piaceva per una sfida.

Mi aveva proprio incastrato.

*~*~*~*~*~*

La sera mi preparai tutto per bene. Però…erano già le otto ed ero ancora alla toeletta.
Seduta davanti allo specchio armeggiavo con tutti i cosmetici possibili e immaginabili accostandomeli al volto per vedere come stavano.

“No il rosa fa tanto bambina…e poi con il vestito azzurro potrebbe starci il…mmh…il blu oceano sfumato con il bianco! Poi mettiamo anche la matita blu, il mascara però deve essere rigorosamente nero!”

Dissi soddisfatta dando l’ultimo tocco sulle lunghe ciglia ben delineate dal mascara.
Mi sorrisi allo specchio soddisfatta occhieggiando il mio ottimo lavoro e presi in mano il mio rossetto ‘speciale’, quello per le grandi occasioni. Quella sera l’avrei fatto morire! Avrebbe visto cosa significava essere bella per un appuntamento!

“E ora, il tocco finale…il magico rossetto fucsia!”

Dissi divertita avvicinando lo stick alle labbra per colorarle.

“Secondo me rovineresti tutto con il ‘magico rossetto fucsia’.”

Mi bloccai terrorizzata sentendo una voce divertita alle mie spalle. Qualcuno era entrato dentro la mia camera. Senza il mio permesso. Mi aveva visto truccarmi e aveva sentito il mio discorso sui colori.
Non sapevo se essere più arrabbiata, imbarazzata o terrorizzata.
Presi tra le mani tutti gli oggetti che mi capitavano a tiro lanciandoli contro l’aggressore e cercando di colpirlo.

“Vattene maniaco! Fuori dalla mia stanza! Aaaaaah!!!”

Cominciai ad urlare con gli occhi chiusi e continuando a lanciare di tutto verso il povero intruso.
Quello però non si lasciò mettere KO da dei miserabili cosmetici e mi raggiunse bloccandomi per i polsi prima che riuscissi a lanciare qualcos’altro. Riaprii gli occhi impaurita trovandomi davanti due occhi scuri che scrutavano divertiti il mio volto impaurito.

“Calma bimba…sono solo io…”

Disse con tono irrisorio il mio cavaliere che in quel momento era tutto fuorché un cavaliere. Lo guardai glaciale irritata rilassandomi appena, visto che era una persona conosciuta.

“Ora ferma che finisco il tuo ottimo lavoro.”

Passò il mio polso chiudendoli entrambi con una mano mentre io lo lasciavo fare infuriata. Con la mano libera prese dalla toeletta un flacone trasparente e mi portò le braccia in alto. Prese il flacone tra le labbra aprendolo con un po’ di fatica con una sola mano e passò il pennello di lucidalabbra sopra la mia bocca appena schiuse.
Lavorava con precisione, dopotutto era un esperto nel truccarsi, ripensai mentre il pennello sfiorava piano le mie labbra bagnandole appena di quel liquido trasparente e denso.
Fissò per un attimo la mia bocca critico e sorrise compiaciuto. Mi lasciò piano i polsi facendo ‘casualmente’ sfiorare con la mano il mio braccio mentre scendeva.

“Ecco. Adesso sei perfetta per un appuntamento.”

Mi sorrise divertito mentre io mi giravo allo specchio guardando il lavoro ultimato. Si, aveva ragione, ma non glielo avrei mai detto.
Mi girai verso il ragazzo fingendomi arrabbiata mentre quello mi prendeva una mano e la portava verso il suo viso.
Persi un battito quando le labbra di lui sfiorarono delicatamente la pelle del dorso della mia mano. Scioccata dal suo comportamento lo guardai senza fiatare.

“Allora? Andiamo? Scusa per l’intrusione ma erano ore che aspettavo sotto e mi stavo scocciando.”

Disse impaziente avvicinandosi alla finestra. Feci un sospiro e con un cenno della testa mi avvicinai veloce al mio accompagnatore.

“Andiamo incursore di camere di povere ragazze indifese.”

Risi appena divertita mentre prendevo il braccio del ragazzo. Mentre lui tentava di difendersi da quelle accuse imbarazzato.

Forse non era tutto vero quello che si diceva riguardo gli appuntamenti. Alla fine la preparazione, l’ansia di essere perfette, di essere carine per l’altro, svanivano tutte in un solo gesto da parte dell’altro.
Forse anche per Temari era stato così, forse anche per lei un appuntamento che pareva rovinato per colpa della preparazione si era aggiustato con un tenero bacio sulla mano.

Ma cosa voleva dire il bacio sulla mano?

Esattamente quello che non avevo sentito mentre le sue labbra sfioravano la mano, quelle parole sussurrate pelle a pelle.

“Sei stupenda…ti adoro.”
  
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