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Autore: danza99    26/08/2014    4 recensioni
-Ehi principessa- Mi salutò il ragazzo
-Ciao Et-
-Come va?-
-Tutto bene, te?-
-Bene grazie.. Finalmente sono libero- ....
-Ci incontreremo presto. Te lo prometto principessa-
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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STRASUPERIMPORTANTISSIMO: No, non è vero che è così importante. Comunque volevo solo dirvi di leggere il *MY SPACE* perché sono spiegate alcune cose e vi devo chiedere un paio di cose, quindi se appena finito il capitolo lo leggereste mi fareste un' immenso favore. Bene ora vi lascio leggere, a sotto ;) 


-Amore? Amore dai svegliati, dobbiamo cominciare a preparare la valigia... Ethan?- Sbuffai esasperata. Era circa mezz'ora che cercavo, inutilmente, di svegliare il mio ragazzo visto che il giorno dopo avremmo dovuto lasciare Parigi e tornare in America. Ammetto che mi sarebbe mancata tantissimo questa città, qui avevo dei ricordi meravigliosi. Certo, con qualche eccezione ma alla fine si era risolto tutto, era questo l'importante, no?
Comunque non vedevo l'ora di tornare a Miami, a casa mia. Dopotutto era il luogo dove ero nata e cresciuta e non ce l'avrei fatta a starci lontana per troppo tempo. Ovviamente sognavo anche io, come tutti i ragazzi della mia età credo, di trasferirmi. Forse in Inghilterra, a Londra, ho sempre adorato l'accento inglese, oppure a New York o in Italia. In ogni caso avevo tempo per decidere, in fondo dovevo essere sicura visto che nel luogo che avrei scelto ci avrei dovuto passare la vita e trovarci un lavoro. Chissà se Ethan sarebbe voluto venire con me, magari aveva progetti diversi per la sua vita. In quel caso cosa ne sarebbe stato di noi? L'avrei seguito pur rinunciando ai miei sogni? O lui avrebbe rinunciato ai suoi per seguirmi?
Sospirai passandomi una mano tra i capelli. Erano pensieri troppo complicati per essere solo le 9.00 di mattina.
Riprovai per la milionesima volta a svegliare Ethan, dopodiché ci rinunciai e mi alzai per andare in cucina a fare colazione.
Stavo passando davanti alla stanza di Sophie e Matt quando sentii qualcuno singhiozzare al suo interno. Stavo per entrare per vedere cosa fosse successo quando una voce maschile mi fece fermare la mano a mezz'aria.
-Lo so piccola, ma in qualche modo ce la faremo- Aggrottai le sopracciglia confusa, ma di che stavano parlando? Ce l'avrebbero fatta a fare cosa? E perché Sophie stava piangendo?
-Matt, tu non capisci. Mi spieghi come faremo? Viviamo in due Paesi diversi, in due continenti diversi, a migliaia di chilometri di distanza. Io non ce la farei a sopportarlo. Quante volte all'anno ci vedremo? Una? Due? E ti basta?-
-No, non mi basta. Ma dobbiamo farcelo bastare Sophie, non c'è altro modo-
-Beh, un'altro modo ci sarebbe...-
-Non ho intenzione di lasciarti per una stronzata del genere.- Esclamò il ragazzo indignato.
-Una stronzata del genere? Matt, non so se ti rendi conto della gravità della cosa. Insomma non potremo mai essere una dannatissima coppia normale.- Anche Sophie aveva cominciato ad alzare la voce.
-Ma perché?-
-Dove saresti tu se io avessi bisogno? Dove sarei io se tu avessi bisogno? Come faremo a sapere se l'uno tradisce l'altra o viceversa? La fiducia? Non basta!-
-Sei preoccupata che io ti tradisca? Sophie, non potrei mai. Ho capito il mio errore e ti ho già giurato che non accadrà mai più, e se invece dovessi essere io ad essere preoccupato?- Sospirò Matt.
-Tu.. Tu sei.. Beh, tu sei tu ed io.. Io sono io.. Insomma, quello che voglio dire è... Oh dannazione guardati. Tu sei perfetto, ed io? Io sono una semplicissima e stupidissima francesina.-
-Non ti azzardare a dirlo un'altra volta Sophie.-Ringhiò il ragazzo infuriato.
-E comunque non è solo questo. Qui stiamo parlando di 4000 e passa chilometri, di 8 ore circa di aereo. Senza contare la scuola, gli impegni e tutto il resto. Alla fine ci potremmo vedere solo a Natale e d'estate se tutto va bene. Non è quello che voglio. Io voglio un ragazzo che mi faccia stare bene, da vedere quando ho voglia e quando mi manca, un ragazzo a cui basta una mia chiamata per presentarsi sotto casa mia, un ragazzo che quando sono malata sia al mio fianco, un ragazzo che quando sono triste mi faccia il solletico per farmi ridere, che quando qualche altro ragazzo mi da fastidio lui mi protegga, un ragazzo presente. E questo ragazzo non puoi essere tu Matt, mi dispiace.- Disse la ragazza con voce tremante.
-Sophie... Tu... Tu mi stai lasciando?- Anche se non potevo vederlo in faccia sapevo benissimo che era pallido e scioccato. Mi sentivo malissimo perché due miei amici stavano soffrendo per una situazione senza soluzione, sì insomma. Siamo realisti, alla distanza non c'è soluzione. L'unica cosa sarebbe stata il trasferimento di uno dei due ed era impensabile per due ragazzi di 17 anni. Senza accorgermene cominciai a trattenere il respiro continuando ad ascoltare.
-Matt, tu.. Tu.. Lo sai che ti amo..-Cominciò Sophie, ma venne bruscamente interrotta.
-Rispondimi maledizione. Mi stai lasciando?-
-Io... Sì, credo che sia la cosa migliore da fare.-
-La cosa migliore da fare? La cosa migliore da fare?- Cominciò a ridere senza allegria, una risata fredda, spenta. -Come credi che mi senta ora? Eh? Cristo Santo. L'unica ragazza che io abbia mai amato mi sta lasciando. Tu mi stai lasciando per una cosa che si può risolvere cazzo. Un modo ci deve essere. Basta trovarlo.- Sbraitò.
-E come credi che mi senta ora IO? Credi davvero di essere l'unico a soffrire? No maledizione, ci sto di merda pure io. Per questo è meglio finirla qui. Ora che tutto può tornare a posto, prima che le cose si spingano troppo in là.-
-Ma le cose si sono GIA' spinte troppo in là. Io ti amo Sophie, cazzo ti amo. Sei l'unica con la quale abbia mai fatto l'amore, mi sono scopato decine di ragazze e l'unica che abbia rubato il mio cuore sei stata tu. E secondo te questo è niente? Ti amo, deve valere qualcosa questo per te.-
-Ti prego smettila di dirlo.-Grazie alla piccola apertura della porta dovuta alla finestra aperta in fondo al corridoio riuscii a vedere la situazione all'interno della stanza, e ciò che vidi mi spezzò il cuore. Sophie era seduta sul letto con il volto rigato di lacrime e Matt che continuava a camminare avanti e indietro passandosi le mani nei capelli ma a stupirmi e a farmi più male furono i suoi occhi. I suoi occhi meravigliosi e sempre pieni di allegria ora erano lucidi per le lacrime che stava cercando disperatamente di trattenere. Matt stava per piangere. E posso giurare di non aver MAI visto Matt piangere.
-Cosa dovrei smettere di dire? Che ti amo? E perché dovrei? E' la verità. Ti amo Sophie.-
-Ora basta.- Urlò lei -Non ti rendi conto che mi stai facendo fottutamente male? Non ti rendi conto che stai solo complicando le cose? Noi due non potremo mai stare insieme.-
-Ma non dobbiamo per forza lasciarci.- Insistette Matt -Ci sarebbero altri modi per tenersi in contatto.-
-E quali? Skype?-
-Per esempio.-
-Ok, e se volessi abbracciarti? E se volessi baciarti? E se volessi fare l'amore con te? E se volessi anche solo toccarti? E se stessi piangendo? E se stessi male perché mi manchi? Come faresti a consolarmi? A parole? Scusa ma non mi basta. Io vorrei che tu mi tenessi fra le braccia, che mi sussurrassi che va tutto bene, che sei con me e che non te ne andrai mai, e chissà, magari alla fine ritrovarci nudi nel letto ad amarci come solo noi sappiamo fare. Come potresti mai fare tutto questo con un fottuto computer ed una fottuta webcam?-
-Io... Non lo so. Ma non devi per forza lasciarmi. Ti prego Sophie, io sono perso senza di te.-
-Ma possibile che non capisci? Anche se non ti lasciassi, sarebbero i fatti a farlo. Insomma, in un modo o nell'altro ci lasceremmo comunque anche se non ufficialmente. Pensa: se noi due decidessimo di stare insieme, tu te ne andrai domani. E allo stesso modo se noi due decidessimo di lasciarci, tu te ne andrai domani. La conclusione è sempre la stessa. Prima o poi ci stancheremo di tutta sta merda. Soffriremo come dei cani. Io voglio che tu sia felice Matt, e con me non potrai mai esserlo. Quindi alla fine cosa cambierebbe? Cosa avremmo risolto? Assolutamente nulla. Solo che se la finissimo qui sarebbe più facile per tutti e due.- Detto ciò Sophie fece per alzarsi e uscire dalla porta. Stavo per andarmene quando vidi una cosa che mi fece stare veramente male.
-No, no, no tu.. Tu non puoi farmi questo, ti prego, ti supplico piccola. Pensaci, possiamo farcela se stiamo insieme.- E detto questo si lasciò cadere in ginocchio davanti a lei. 
Non riuscii più a guardare e quindi me ne andai.
Faceva male il fatto che due dei tuoi amici più cari stessero passando una cosa così orribile ed esser consapevoli di non poter fare nulla per aiutarli. 
Corsi in camera mia e mi buttai sul letto stringendomi più forte che potevo al corpo caldo del mio ragazzo ancora addormentato.
-Ehi principessa, che succede? Perché piangi?- Mi chiese con voce impastata dal sonno.
-Ti prego, promettimi che non mi lascerai mai da sola, giurami che starai sempre con me, qualsiasi cosa succeda.- Ok, forse era egoista da parte mia chiedere di sentire quelle cose mentre per Sophie e Matt non c'era speranza. Ma avevo un'assurdo bisogno di sapere che lui mi sarebbe stato sempre vicino.
-Amore, lo sai che non riuscirei mai a starti lontano. Ma non mi hai spiegato perché stai piangendo. Cosa c'è che non va?- Domandò preoccupato, mi asciugai le lacrime che avevano cominciato a scorrere senza che nemmeno me ne accorgessi e gli raccontai cosa avevo sentito.


-Merda.- Fu l'unica parola che gli uscì dalla bocca quando ebbi finito di ripetergli la conversazione. Magari lui avrebbe avuto qualche idea per aiutare i nostri amici.
-Ethan, mi sento così male per loro. E mi sento anche un po' in colpa.- Ammisi abbassando lo sguardo sulle mani.
-E perché mai dovresti scusa?-
-Beh, ho spiato la loro conversazione. Non avrei dovuto farlo.-
-Ma stai anche cercando di aiutarli, non sentirti in colpa piccola.-
-Non so come fare, mi sento malissimo io, non oso immaginare loro. Dev'essere bruttissimo essere in una situazione così.-
-Lo immagino, e ti prometto che io non ti abbandonerò mai. Dai principessa, scendiamo e vediamo se riusciamo a trovare un modo per risolvere la questione.-
In cucina trovammo tutti gli altri che ridevano e scherzavano tra loro ma vedendoci arrivare con le nostre facce tristi si fecero tutti preoccupati.
-Che succede Par?- Mi chiese Dana. Stavo per risponderle quando apparve Sophie con gli occhi rossi dal troppo pianto. Sembrava prosciugata, quasi come se la discussione con Matt le avesse assorbito tutte le energie.
-Mon Dieu Sophie qu'est-il arrivé?*- Chiese Jeremy correndo da lei. La ragazza stava per rispondere quando arrivò Matt, anche lui con gli occhi leggermente arrossati. I due evitarono accuratamente di guardarsi e si sedettero il più lontano possibile l'uno dall'altra. A quel punto a tutti fu chiaro cosa fosse successo.
-Troverete una soluzione, vedrete.- Affermò Jay ottimista come sempre, anche se si sentiva una nota d'incertezza nella sua voce.
-Ditelo a lei.- Borbottò Matt.
-Oh adesso sarebbe colpa mia? Matt, sai che l'ho fatto per tutti e due.- Rispose Sophie.
-Ma l'hai fatto per tutti e due cosa? Mollarmi come se fossi un coglione? Grazie tante. Ma ti prego, piantala di dire cazzate.- Urlò lui.
-Non sto dicendo cazzate. Sarà più facile così, ma ovviamente sei tu che devi mandare tutto affanculo no? Facciamo soffrire ancora di più la povera ed ingenua Sophie, tanto chissenefrega di lei. Ho ragione?- Gridò lei di rimando alzandosi dal tavolo. 
-Sarà più facile. Ok, ma per chi? Ci hai pensato? Eh? Sarà più facile per te. Perché per me no di certo. Sto già male di mio, in più ti aggiungi te che con la stronzata del "ti mollo così sarà più facile per entrambi" ti vuoi solo parare il culo. Ma per me non sarà mai facile senza di te. Cosa devo fare per fartelo capire?- Si alzò anche lui andandole incontro per fronteggiarla. A quel punto capimmo che la situazione sarebbe degenerata se non avessimo fatto qualcosa subito, quindi Ethan si alzò per andare a trattenerlo ma appena toccò il braccio del mio migliore amico, Matt alzò un pugno pronto a colpirlo. Sussultai spaventata ma il mio ragazzo doveva aspettarselo perché parò il colpo prendendo il pugno di Matt tra le sue mani.
-Vorresti picchiarmi vero? Vorresti sfogarti. Sbaglio forse?- Gli chiese serio.
-Lasciami andare maledetto bastardo.-
-Avanti, ammettilo che hai bisogno di uno sfogo- Ma le sue parole al posto di calmarlo sembrava che lo stessero facendo innervosire parecchio.
-Che cazzo ne sai tu?- Urlò Matt preparando l'altro pugno, ma Ethan bloccò anche quello.
-Tu e la tua ragazza vi siete appena mollati mi sembra, e a meno che tutto questo non sia una ridicola sceneggiata devi starci almeno un po' male.- Concluse con un ghigno stampato in faccia.
-Ethan ora basta.- Mi intromisi.
-Ammettilo che ti piacerebbe sfogare la tua rabbia.-
-Ethan piantala.- Insistetti. Ma sembrava che lui non mi stesse minimamente ascoltando.
-Picchiami. Avanti, so che vuoi farlo, ti conosco troppo bene stronzo. Colpiscimi con più forza di quando il tuo corpo ti permetta. O forse vuoi andare avanti a piangere come una fottuta bambinetta?-
-Adesso basta. Ethan stai esagerando, non vedi che sta male?- Urlai, ma nessuno dei due stava prestando attenzione alle mie parole, uno fumante di rabbia e l'altro con un sorrisetto sarcastico stampato in faccia.
-Sei un patetico figlio di...- Iniziò Matt ma l'altro lo interruppe non toccato minimamente dall'insulto che stava per ricevere.
-Non vorrai davvero dirlo davanti a delle signore. Risolviamo la questione tra noi. Oh no, giusto. Vuoi stare solo soletto in un angolino a piangere.- Cantilenò Ethan.
-Molto bene.- Sputò Matt con rabbia -Ti aspetto di sopra, ma non aspettarti una femminuccia. Questa volta è tutto diverso.- E si avviò verso la stanza.
-Non vedo l'ora.- Gli urlò dietro il mio ragazzo sorridendo sfacciatamente.
-Ma si può sapere cosa ti è venuto in mente? L'hai insultato praticamente. E adesso vuoi farti picchiare? Ma che diamine hai che non va?- Esclamai incazzatissima.
-Tranquilla principessa, so quello che faccio. E già successo in passato, so come prenderlo. Ha solo bisogno di sfogarsi, un paio di pugni e via.-
-E TU ISCRIVILO IN PALESTRA NO?- Gridò Dana.
-Ehi ehi calmine. Non è la prima volta che ci picchiamo. Passavamo tutti i pomeriggi a menarci. Non succederà niente a nessuno dei due, a parte magari qualche livido e qualche graffietto.- Replicò lui girandosi per raggiungere Matt nella stanza.
-COSA? No tu non ci vai. Non ci saranno ne lividi ne graffi oggi. Vado io a parlargli.- Affermai alzandomi e dirigendomi verso le scale, ma Ethan fu più rapido e mi prese per un braccio.
-Tu non vai da nessuna parte. Nelle condizioni in cui è potrebbe benissimo farti del male.-
-Non mi farebbe mai del male.- 
-Ma in questo momento non ragiona. Tu non sapresti difenderti. Io sì, devo ricordarti che ho vissuto con lui e ho passato un'anno in prigione?-
-E' il mio migliore amico Ethan- Dissi a denti stretti.
-E' mio fratello Paris- Replicò lui allo stesso modo. Rimasi interdetta alle sue parole, sì insomma, sapevo che si consideravano fratelli, ma il modo in cui lo disse in quel momento... Era come se avessero un legame di sangue VERO.
Ethan approfittò del mio momento di smarrimento per lasciarmi e correre su per le scale. L'unica cosa che mi rimase da fare era di tornare a sedermi al tavolo e sperare che nessuno dei due si facesse male.

*TO BE CONTINUED*

*La frase in francese significa: "Mio Dio Sophie, che ti è successo?"

*MY SPACE*
Buonsalve gente, riponete le armi o le torte a seconda della vostra scelta grazie.
Sono di nuovo in ritardo lo so. E' solo che la qui presente Sara è (leggermente) in panico per gli imminenti esami di matematica. MANCANO 6 GIORNI. MI SPIEGATE IO COME FACCIO A SOPRAVVIVERE? MI VERRA' UN'ATTACCO DI CUORE, ME LO SENTO.
Bene, questo è l'ultimo capitolo prima del Grande Giorno. Maaaa non è di questo che volevo parlarvi, quindi passiamo al capitolo.
Aaaaallora, capitolo piuttosto triste. (Ho ripetuto la parola capitolo 3 volte in 2 righe ahaha)
Ok lo ammetto, stavo per mettermi a piangere facendo litigare Matt e Sophie, ma non potevo fare altrimenti, se no non sarebbe stato per niente verosimile. 
-Scusatemi per il linguaggio piuttosto volgare ma capitemi, sono ragazzi di 17 anni che litigano pesantemente, non potevo scrivere:" Ma che sciocchino che sei, come fai a non capire?" cioè, non sarebbe stato PER NIENTE realistico. Mi dispiace se vi ha dato fastidio o altro. Sorry :')
-Ethan alla fine sembra un stronzo, ma gli diceva tutte quelle cose brutte solo per aiutarlo, infatti stava solo alimentando la sua rabbia dato che con le parole di un "fratello" Matt si sarebbe offeso e quindi di conseguenza arrabbiato molto di più rispetto alle parole di qualcun'altro, e così si sarebbe pouto sfogare meglio e più "completamente" diciamo. Quindi l'ha fatto solo ed esclusivamente per il suo bene, comunque vedremo meglio nel prossimo capitolo.
-Per quanto riguarda l'ultima frase di Ethan, non preoccupatevi, non vi ho tenuti nascosti eventuali legami di parentela ahahahaha, anche questo si capirà nel prossimo capitolo.
-Riguardo l'avviso di lassù in alto prima di iniziare il capitolo, volevo dirvi 2 cose.
1) Stavo pensando di cambiare Rating e di portarlo all'arancione, pero' non saprei, voi che ne dite?
2) Non credo che manchino più di 3 o 4 capitoli, comunque ci sarà il seguito perchè questa storia terminerà in un modo un po'.. Non so nemmeno come dirlo, diciamo che non è una vera e propria FINE. Inoltre resterebbero davvero moltissime cose da spiegare, così scriverò la seconda parte di questa storia, ma dovrei trovare un titolo. Solo che non ho idee. Consigli?
Bene, credo di aver finito qui e che Dio me la mandi buona per l'esame.
A presto :* 
  
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