Anime & Manga > One Piece/All'arrembaggio!
Segui la storia  |       
Autore: ___Page    27/08/2014    6 recensioni
"All’apparenza Drakul Mihawk poteva sembrare un uomo freddo e distaccato ma i suoi figli, e soprattutto la piccola, sapevano che padre affettuoso e attento fosse, anche se a modo suo. Sapevano di poter sempre contare su di lui e sapevano anche che avrebbero trovato comprensione per le loro giuste cause.
Sì, Drakul Mihawk era un uomo freddo e severo. Ma per i suoi figli avrebbe fatto sempre qualsiasi cosa."
Genere: Comico, Fluff, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Drakul, Mihawk, Nico, Robin, Perona, Roronoa, Zoro, Trafalgar, Law/Margaret | Coppie: Nami/Zoro
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
-Di cosa mi volevi parlare?!- domandò con gli occhi perennemente incollati alla strada.
Avevano appena lasciato Zoro a scuola e ora erano solo loro due. In realtà avevano rischiato di fargli fare tardi proprio al primo giorno dato che, avendo scelto le elementari come prima tappa, erano scesi tutti e tre dalla macchina e non erano riusciti ad andarsene finché Perona non era sparita alla loro vista su per le scale, nonostante fosse già stata data in custodia a una delle maestre.
Adesso viaggiavano tranquilli verso Drum e Mihawk voleva sapere cosa avesse da dirgli di così importante e all'apparenza urgente il suo primogenito.
Nonostante la sua università fosse ad appena quaranta minuti di macchina da Raftel, Law tornava a casa raramente, perciò Drakul preferiva sviscerare subito la questione.
-Si tratta di Robin- rispose il ragazzo, dopo un istante, e facendo distogliere per un attimo gli occhi dorati del padre dalla strada -Sono un po' preoccupato- affermò con un tono e un'espressione che a tutto facevano pensare fuorché a un po' di sana preoccupazione.
-Come mai?!- chiese Mihawk, visibilmente allarmato per una volta.
Era un uomo che raramente lasciava trasparire le emozioni ma  se si trattava delle sue due figlie non si sforzava più di tanto di celarle. Con Zoro e Law era diverso, perché erano molto più simili a lui.
-Già quest'estate mi sembrava turbata da qualcosa. Ma poco prima di partire per Ohara ho avuto la netta sensazione che fosse un po' sottosopra- proseguì, girandosi finalmente verso Drakul -Magari puoi provare a parlarci-
Mihawk lo guardò fugacemente con la coda dell'occhio.
-Ma lei ti ha detto qualcosa?-
-Lo sai com'è Robin. Minimizza sempre. Però io ho una sensazione strana- concluse tornando a guardare la carreggiata di fronte a sé.
Drakul stette un attimo a riflettere sulle parole del figlio. Come lui Law aveva il dono di essere un gran osservatore. Ma se si trattava di Robin c'era anche da mettere in conto quel loro strano legame empatico, derivato dal fatto di essere gemelli. Per questo considerò che, forse, un colpo di telefono a sua figlia maggiore valeva la pena di farlo, giusto per accertarsi che andasse tutto bene.
Ma ci avrebbe pensato dopo.
Lanciò un'altra occhiata al figlio.
-Pronto per il nuovo anno?-
Law si strinse nelle spalle.
-Come lo ero l'anno scorso- mormorò, laconico -Sperando di non dover soffocare Penguin per riuscire a studiare- aggiunse poi, più a se stesso che ad altri.
-Ancora problemi con...-
-La sua relazione di letto, sì- tagliò corto il moro.
-Ma sei certo che non ci sia qualcosa di più tra quei due? Ormai è dall'inizio del secondo semestre che si frequentano- fece notare Mihawk, ottenendo un'occhiata di sbieco da suo figlio.
-Non lo so. L'unica cosa che so è che passano il tempo a farlo nella nostra stanza, io mi ritrovo sfrattato il più delle volte e in camera di Rebecca non ci posso stare perché la sua compagna è una psicopatica. In realtà mi domando come facciano a passare gli esami, dato che non studiano mai-
-Non puoi farti ospitare da Monet?-
-Lo faccio già, ma non mi farebbe schifo poter usare anche la mia stanza ogni tanto-
Ancora un'altra occhiata di sbieco.
Mihawk strinse un po' il volante tra le mani, cercando il coraggio di affrontare quel discorso che, da un po' di tempo a quella parte, gli premeva sviscerare. Conosceva bene il senso del dovere di suo figlio, che veniva a galla soprattutto nei confronti dello studio, a cui dedicava anima e corpo. A differenza di Zoro, era nei libri e nella facoltà di medicina che Law metteva tutto se stesso, autoimponendosi una ferra disciplina.
Ma era pur sempre un ragazzo di 21 anni, sebbene di testa fosse molto più maturo, e Mihawk riteneva che anche un po' di svago fosse sano e dovuto. Non che dovesse imitare il suo migliore amico in tutto e per tutto ma nemmeno essere così rigido, almeno secondo lui.
-E... Solo per studiare vorresti usarla?- domandò, colpendo subito il figlio con il suo tono così innaturalmente titubante.
-In che senso?- chiese Law perplesso, voltandosi appena verso di lui.
-No dico... Insomma...- cominciò schiarendosi la gola -Penguin non sta in camera solo per studiare, no? Mi chiedevo se anche tu... Sai...-
Si concesse solo di sgranare appena gli occhi, Law, prima di tornare perfettamente impassibile, celando l'imbarazzo provato nel capire dove suo padre volesse andare a parare.
Imbarazzo provato da entrambi tra l'altro.
-Papà!- lo chiamò, lievemente allarmato -Vuoi veramente parlare di questo?- chiese, retorico.
-Beh, Law, non ci sarebbe niente di male, voglio dire, sei un bel ragazzo, sei giovane... Immagino che tu abbia successo...-
Law appoggiò la testa a una mano, il pollice su una guancia e l'indice sulla tempia, sgranando gli occhi incredulo e valutando se lanciarsi giù dalla macchina in corsa. Dovette abbandonare quell'opzione quando notò che la vettura rallentava e suo padre stava accostando fuori dal campus di Drum.
-Papà!-
-Quello che voglio dire- riprese Mihawk spegnendo la macchina e girandosi verso il figlio -è che... Non mi hai mai presentato una ragazza in tutti questi anni... E  così mi stavo chiedendo... Insomma... Lo sai vero che a me puoi dire tutto, no?-
Law lo guardò con un'espressione indecifrabile che virò rapidamente allo sconvolto quando suo padre aggiunse ancora:
-Lo sai che non è un problema se... Se sei come lo zio Dofla e lo zio Crocodile, vero?-
Il ragazzo rimase interdetto per un tempo indefinito, sarebbero potuti essere pochi secondi come un paio d'ore, prima di perdere tutta la sua proverbiale impassibilità.
-Io non sono gay!!!- esclamò,  rischiando di mettersi ad urlare -Se non ho mai portato a casa una ragazza è perché non ce n'è mai stata nessuna di così importante!- aggiunse poi, quasi arrabbiato.
Si fissarono per un lungo attimo e poi fu di nuovo Drakul a rompere il silenzio.
-Oh grazie ai kami!- si lasciò sfuggire insieme a un sospiro di sollievo per poi strabuzzare gli occhi di fronte all'espressione scettica di suo figlio -No, ehi, non fraintendermi! Io non ho problemi con le relazioni omosessuali, anche Bibi è lesbica eppure stravedo per lei e per la sua ragazza! Però devi ammettere che con l'esempio dei tuoi zii davanti, la notizia poteva essere un po' traumatica no?-
Law lo fissò ancora scettico prima di sospirare, rendendosi conto che non poteva dargli torto.
-Va beh, papà, appurato che non comincerò a girare con addosso un boa rosa e non svilupperò una malsana ossessione per i coccodrilli, io vado eh- disse, recuperando il suo solito tono, sarcastico e pacato.
Aveva già la mano sulla maniglia della portiera che fu obbligato a bloccarsi e voltarsi nuovamente dalla voce del padre.
-Figliolo-
-Mh?- fece, sollevando interrogativo un sopracciglio.
-Quindi sei... Sessualmente attivo, vero?-
-Oh per tutti i kami!!!- esclamò esasperato scendendo dalla macchina e approfittando della momentanea immobilità di Drakul, ancora parecchio imbarazzato, per scaricare in fretta borsone e scatolone e poi allontanarsi a passi lunghi e ben distesi da quel momento padre/figlio non richiesto.
Si avvicinò alla portiera per salutarlo rapido, prima di chiuderla e fuggire all'interno del campus. Ma ancora una volta aveva fatto male i suoi conti.
-Law- lo chiamò un'ultima volta, girandosi a guardarlo.
Non avrebbe davvero voluto dare ancora seguito a quel discorso, ma non poteva impedirsi di fare quella domanda. In realtà era quello l'aspetto che lo preoccupava di più.
Lui sapeva di cosa stava parlando, lo aveva provato sulla sua pelle. Amava profondamente Law e Robin, li considerava un miracolo della propria esistenza insieme a Zoro e Perona, ma non era un segreto per nessuno che fossero solo capitati, proprio come era capitata la piccola. A conti fatti l'unico che avevano cercato era stato Zoro.
All'epoca lui aveva 24 anni e Olivia 22.
Entrambi giovani e pieni di sogni e speranze avevano dovuto cambiare drasticamente i loro piani, e lo avevano fatto senza la minima esitazione. Non se ne erano mai pentiti e non se ne sarebbe pentito mai.
Olivia era stata felice di diventare professoressa di Storia anziché ricercatrice e lui aveva accettato il ruolo di istruttore di kendo, mettendo da parte il sogno di allenare la squadra nazionale di cui aveva fatto parte, per poi ereditare la palestra insieme a Kin'emon dal loro vecchio maestro.
Non dubitava che anche Law fosse capace di simili rinunce ma sapeva anche quanto ardentemente desiderasse diventare un chirurgo. Non voleva vedere i suoi sogni infranti.
-Usi il preservativo, vero?!-
Law rimase piegato, con la testa all'interno della vettura, sbattendo le palpebre, il viso una maschera di indifferenza.
-Ciao papà, grazie del passaggio- fu la sua risposta, prima di chiudere la portiera in fretta e avviarsi lungo il viale, incontro a Penguin che era uscito per accoglierlo.
Mihawk tornò a fissare le proprie mani, strette sul volante, facendo un respiro profondo.
-Va bene- disse ancora un po' scosso dalla conversazione -E ora Robin-
  
Leggi le 6 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > One Piece/All'arrembaggio! / Vai alla pagina dell'autore: ___Page