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Autore: ___Page    19/08/2014    7 recensioni
"All’apparenza Drakul Mihawk poteva sembrare un uomo freddo e distaccato ma i suoi figli, e soprattutto la piccola, sapevano che padre affettuoso e attento fosse, anche se a modo suo. Sapevano di poter sempre contare su di lui e sapevano anche che avrebbero trovato comprensione per le loro giuste cause.
Sì, Drakul Mihawk era un uomo freddo e severo. Ma per i suoi figli avrebbe fatto sempre qualsiasi cosa."
Genere: Comico, Fluff, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Drakul, Mihawk, Nico, Robin, Perona, Roronoa, Zoro, Trafalgar, Law/Margaret | Coppie: Nami/Zoro
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno
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Mihawk odiava il primo giorno di scuola.
Lo aveva sempre odiato e ogni anno si domandava perché, dopo tre mesi di fermo, tutto dovesse ricominciare nella stessa data. Il liceo, l’università e le lezioni al Dojo. Senza contare che, questa volta, c’era anche Perona che iniziava le elementari.
E, nonostante Robin fosse già partita da qualche giorno, per tornare a Ohara, o forse soprattutto per quello, in casa Mihawk quella mattina c’era il delirio.
-Hai finito i compiti di biologia per Vergo?- domandò al suo terzogenito intento a trangugiare la quarta briosche al cioccolato, facendogli quasi andare il caffèlatte di traverso.
-Uh?! Sì, sì, certo…- rispose, restando sul vago e facendogli alzare un sopracciglio scettico.
-Sei sicuro?- insistette, vedendo che evitava di incrociare il suo sguardo indagatore.
-Lascia perdere- intervenne una voce sulla porta della cucina, facendoli voltare verso Law che teneva Perona in braccio, le gambe a cavallo della sua anca -Tanto se vuole trovare un motivo per punirlo lo troverà. Ce l’ha sempre avuta a morte anche con me, quel gran b…- si bloccò quando suo padre gli rivolse un’occhiata da gelare il sangue per poi indicare Perona con un cenno del capo.
Voltò il viso verso la sorellina trovandola a osservarlo con i suo occhioni curiosi.
-Quel gran b?!- domandò, sbattendo le palpebre, perplessa.
Da fuori, Law sarebbe potuto apparire assolutamente calmo e controllato ma chi lo conosceva bene sapeva che stava cercando un modo per salvarsi in corner da quella situazione. Quella bambina era fin troppo sveglia, non le sfuggiva mai niente, ma soprattutto era cocciuta e se voleva una risposta, e la voleva, era capace di andare avanti a chiedere per giorni.
-Cosa è un “b”?!- chiese, infatti, girandosi a guardare anche gli altri due componenti della famiglia presenti.
Mihawk incenerì suo figlio maggiore con lo sguardo, mentre si sforzava di trovare una risposta adatta.
-Ecco…-
-Barbuto! Law voleva dire quel gran barbuto, vero Law?!- lo interruppe Zoro, alzandosi dallo sgabello e avvicinandosi alla porta per prendere Perona dalle braccia di suo fratello che intanto aveva rivolto un cenno di assenso alla piccola -Allora, impiastro, cosa vuoi per colazione?!- le domandò portandola a sedersi sulla penisola.
-Papà, posso parlarti un momento?- domandò Law, ancora sulla porta, facendo avvicinare Mihawk con sguardo interrogativo.
-Dimmi- lo invitò a parlare una volta raggiuntolo, mentre Zoro proponeva a Perona di scegliere tra i cereali a barchetta o i biscotti a forma di lettere dell’alfabeto, rovistando nella dispensa.
-Il fatto è che…-
-I biscotti a forma di lettere sono Suuuuper!!!- esclamò la bimba, facendo morire in gola le parole a Law.
Tre paia di occhi si voltarono sgranati e increduli verso la piccola, che se ne stava con i polsi uniti sopra la testa e il busto leggermente piegato di lato. Lentamente Law e Drakul voltarono il viso per incrociare lo sguardo di Zoro, sconvolto anche più di loro.
-Non è colpa mia!- protestò subito il ragazzo alzando una mano e una scatola di cereali al lato del viso.
Mihawk si strofinò gli occhi con pollice e indice.
-Quella ragazzina è peggio di una spugna- commentò rassegnato, incrociando le braccia al petto -Stavi dicendo?!- proseguì poi, riportando l’attenzione sul figlio che stava lanciando un’occhiata all’orologio.
-È un po’ tardi, forse  è meglio se ne parliamo dopo- gli fece notare.
-D’accordo. Ragazzi su forza! È ora di andare!- richiamò gli altri due figli battendo le mani.
In un secondo Law si stava infilando la felpa e Zoro recuperava il suo zaino prima di correre rapidamente in camera.
-Dai a me- Mihawk fece segno a Law di passargli lo scatolone con dentro i pesanti tomi di medicina che aveva portato a casa dall’università per preparare un esame durante i mesi estivi.
-Papà! Le katane le hai prese tu?!- la voce di Zoro, leggermente agitata per il fatto di non trovare i suoi preziosi tesori, fuoriuscì dalla porta della camera da letto del verde.
-Sono già in macchina con la Nodachi di tuo fratello!- rispose Drakul alzando un po’ la voce -Le porto direttamente al Dojo!-
-Perfetto!- esclamò il ragazzo tornando in corridoio, lo zaino su una spalla, mentre chiudeva la cerniera della felpa.
-Okay, ci siete?! Preso tutto?!-
I due ragazzi annuirono prima di avviarsi all’ingresso dietro il padre.
Il rumore della porta che veniva richiusa fece sollevare lo sguardo dal giornale a Woopslap, il loro vicino di casa, intento a leggere in veranda.     
A Woopslap i Mihawk non dispiacevano particolarmente ma questo non lo avrebbe mai ammesso. In cuor suo li considerava tutti delle brave persone ma riteneva che Drakul fosse troppo permissivo con i figli e che, in generale, fossero quel genere di persone con il DNA programmato per combinare guai.
Per questo quando li vide uscire di casa, diretti a passo di carica verso la macchina, si limitò a rispondere al loro saluto con un grugnito.
Salirono in macchina, sbattendo le portiere, e imboccarono rapidamente il vialetto che collegava la casa alla strada, attraversando il giardino.
Mihawk lanciò un’occhiata a Zoro nello specchietto retrovisore, trovandolo seduto in mezzo con le mani intrecciate dietro la nuca, le gambe spalancate a occupare tutto lo spazio posteriore e gli occhi chiusi.
-Zoro- lo chiamò facendogli aprire un occhio -Mi raccomando. È il tuo ultimo anno. Sta’ in campana- lo ammonì, ricevendo un ghigno in risposta, a dimostrazione che il figlio aveva capito che in realtà il padre gli stava suggerendo di stringere i denti e tenere duro.
In fondo lui e Zoro non erano poi così diversi. Anche Mihawk, a suo tempo, era stato uno dei peggiori studenti della scuola e, con i suoi amici, ne aveva combinate di cotte e di crude. In realtà sapeva benissimo che Zoro era l’unico dei suoi figli ad avere preso più da lui che dalla madre.
-Penguin?- domandò poi rivolgendosi a Law.
-È al campus da sabato. Dopo mi aiuta lui a portare dentro tutto- spiegò, laconico come sempre, il moro.
Mihawk si limitò ad annuire, tornando a concentrarsi sulla strada, mentre Zoro richiudeva le palpebre e Law lanciava un’occhiata apparentemente indifferente allo specchietto retrovisore.
-Papà- lo chiamò calmo, mantenendo un’espressione impassibile e lo sguardo davanti a sé.
-Mh?- grugnì Mihawk, concentrato sulla strada.
-Perona-
Lo sgommare della macchina in frenata fece sollevare uno sguardo infastidito a Woopslap. Sbuffò, distratto nella lettura del suo giornale, e scosse la testa quando vide i Mihawk tornare indietro con la macchina e riprecipitarsi in casa mentre Drakul mormorava minaccioso.
-Non dite niente. Soprattutto a vostra sorella- 
  
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