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Autore: kikka_67    27/08/2014    2 recensioni
Dopo gli avvenimenti di N.Y. Odino condanna a morte Loki, ma per amore di Frigga ne salva l'anima, che trasmigra nel corpicino di un bimbo midgardiano, nato morto, ma che improvvisamente si risveglia.
Adam Z. Inward, ha una trentina d’anni, alto, fisico asciutto ma atletico, capelli neri che gli sfiorano le spalle e come dicevo prima, il suo sguardo, di un verde stupefacente è in grado di tramortirti, di ammaliarti o di terrorizzarti, a sua discrezione, secondo me è il suo tratto migliore, sto mentendo spudoratamente, è l’uomo più bello che io abbia mai visto. Roxy ed Egle invece giurano che solo il suo lato B sia degno di nota, mentono anche loro, ovvio. Si tende a denigrare ciò che non si può avere, qualcuno si ricorda la storia della volpe e dell’uva?!
Genere: Fantasy, Romantico, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Frigga, Loki, Sigyn, Thor, Un po' tutti
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- No, Devi’….. –

Quelle parole continuano a tormentarmi, ho baciato Adam come ultimo, disperato, tentativo di fargli capire ciò che sento, ciò che sono…e che vorrei diventare… vicino a lui. Le sue mani si sono strette lievi ma decise  sulle mie braccia e mi hanno  allontanata da lui.
- No, Devi’…. – un diniego definitivo, assoluto.
Non ho avuto la forza di discutere. Mi è capitato molte volte,  durante gli allenamenti, dopo una sconfitta, di sentirmi depressa, demoralizzata. Ma in quel momento mi sentivo schiacciata da un terribile senso di abbandono, ero debole ed inerme davanti a lui.  Sono uscita dalla classe ad occhi bassi, senza dire una parola, se avessi incrociato il suo sguardo sarei crollata.
Ho passato i giorni successivi buttata sul letto a commiserarmi con Roxy e Egle che cercavano di consolarmi. Stranamente non ho versato neanche una lacrima, non riesco a rassegnarmi, se mi avesse propinato  una qualsiasi motivazione valida, avrei accettato, con fatica, la sua volontà. Giuro!!
 Invece passo ore a rimuginare, ricordo a memoria tutte  le sue parole: -  Voglio e DEVO rispettare te e il nostro RAPPORTO ATTUALE - ..... Professore e allieva!!…Ha detto non ti voglio?! Non m’interessi come donna!?!…NO! … - Non ho intenzione di sedurti o di lasciarmi sedurre -.......Magari ci fossi riuscita!!  Maledizione!!
Per non uscire fuori di testa, ho deciso che se vivo, mangio e dormo sui miei libri, riuscirò a  presentare la tesi in anticipo e dopo l’esame,  a tutti gli effetti non sarei più una sua allieva e quindi Adam non avrebbe più nessun obbligo etico, morale da rispettare tra le  mura dell’università ed io sarei  libera di tornare a tormentarlo! Forse mi sto illudendo e seguendo questa via rischio di farmi seriamente del  male, lo so, ma devo provare, per lui vale la pena, soffrire un po’.
Le motivazioni che ho addotto per un simile cambiamento in un momento così delicato del mio percorso formativo, è stato accettato con molta difficoltà. Mi seguirà il professor Mc Opkins è stato uno dei professori di Adam, è un po’ avanti con gli anni e probabilmente molto presto andrà in pensione.  La prima volta che l’ho visto, quando mi ha convocata per un colloquio, mi ha chiarito subito, inchiodandomi con il suo gelido sguardo azzurro che solo grazie al giudizio positivo espresso da Inward,  aveva accettato di seguirmi. Non ho avuto ancora avuto il coraggio di ringraziarlo.

Ormai sono passati due  mesi da quella mattina ed è da due mesi che non esco, sembro una larva, giro per casa come una zombie in tuta,  con i libri appresso. Se vado a lezione,  come un automa prendo appunti e devo sforzarmi ogni singolo minuto per mantenere un livello soddisfacente di concentrazione.
- O’ Brain, vorrei parlarle. – mi dice il professore, dopo una lezione particolarmente lunga e difficile per me.
- Mi dica professore. – mi avvicino alla cattedra stancamente, sembro malata e forse lo sono davvero……però…..solo di testa.
- Il suo lavoro ultimamente non è all’altezza della sua preparazione, le consiglio di rinunciare per quest’anno a presentare la tesi. E’ da tempo  che l’osservo, lei non sta bene, forse non solo fisicamente, deve superare i suoi problemi personali, prima di affrontare quest’ultima fatica per cui lei non è pronta. –
- No! Non posso rimandare! -  esclamo.
- Non le darò l’opportunità di distruggersi! Lei è l’ombra di una giovane donna che si è lasciata sconfiggere dalle prime difficoltà, se vuole qualcosa nella vita dovrà lottare, piangere,  arrabbiarsi e urlare quando è necessario. Non basta buttarsi sui libri, io voglio da lei di più!  Non la presenterò all’esame, quest’anno, può andare. – conclude improvvisamente con veemenza. Un altro rifiuto.
La rabbia e il dolore che ho  confinato in un punto indefinito dentro il mio cuore esplodono all’improvviso  e mi ritrovo ad inveire contro quel vecchio professore che mi guarda attentamente mentre mi ridesto dalla mia apatia.
- Ho lavorato come una pazza per questa tesi!! Ho dato fondo a tutte le mie risorse, non ho dormito, non ho mangiato e non ho alzato gli occhi da quei libri da mesi, sono stanca maledizione!! Ma lei non m’impedirà  di raggiungere….. – urlo esasperata.
Mi accorgo di piangere solo quando non riesco più a vedere il viso del professore e  senza ritegno mi lascio cadere su un sedia e inizio a singhiozzare. Paradossalmente piangere mi libera dalla tensione che m’asfissiava, mi schiarisce la mente e il mio corpo si risveglia come da un lungo letargo. Mi asciugo gli occhi con una mano,  una nuova determinazione mi sostiene.
- Io  devo riuscire a superare l’esame, la prego di aiutarmi, mi dica cosa vuole che faccia e io lo farò. Non importa quanta fatica mi costerà. Le chiedo scusa per il mio comportamento, non si ripeterà di nuovo. La prego di darmi un’altra possibilità. – gli dico ansimante ma fissandolo decisa.
Prima di rispondere mi studia attentamente  - Ti darò un’altra possibilità perché mi hai mostrato, in questi pochi minuti,  che in te, aleggia  qualcosa di prezioso, che va preservato, custodito con cura  e mai sottovalutato. Sono sicuro che, qualsiasi cosa tu debba raggiungere dopo l’esame,  ti aspetterà per tutto il tempo che sarà necessario.  Se lavorerai con senno, ti aiuterò. – mi dice serafico  e per la prima volta da che lo conosco  mi sorride. 
Così questa sera, io e le ragazze insieme a Steve ci troviamo al Ben’s Tavern, un pub con karaoke e dance. Abbiamo tutti bisogno di una serata pazza e io più di tutti e quello è il posto giusto! Quando arriviamo il locale è già strapieno e il caos è indescrivibile, perfetto! Dopo un paio di ore siamo tutti felici e un po’ ubriachi, mentre Steve e Roxy sono avvinghiati sulla pista io e l’altra single usciamo in terrazza a respirare  un po’ d’aria pulita.
- Come sta Adam? – chiedo ad Egle, normalmente  per tacito accordo non parliamo di lui, ma sta sera, non sono in me stessa, dev’essere l’effetto di tutto l’alcol ingurgitato!
- Beh…sta benissimo direi, guarda qui sotto! – mi dice indicando un gruppo di ragazzi appena arrivati.
In mezzo ad un nutrito gruppo  di persone riconosco Adam che ride e scherza, sembra spensierato e felice e io lo sto odiando molto profondamente, in questo momento. I capelli mossi da una leggera brezza, sembrano più corti di come li ricordavo e gli occhi verdi accesi di allegria m’incantano, forse perché è da tanto che non lo vedo, mi sembra ancora più bello del solito.
- Ricordami, perché ho lasciato i suoi corsi? – mormoro trasognata. Come ho fatto a rinunciare a vedere quell’uomo tutti i giorni??!! Sono stata una pazza!
-  Ehm….non lo so ….Perché non potevi più sopportare di averlo accanto e non poterlo toccare, accarezzare….. – insiste impietosa.
- Ok dacci un taglio ho capito! – sbraito irritata.
Il gruppo di persone con cui è arrivato Adam entra allegramente nel locale ma lui non si muove, continua a guardarsi intorno come se cercasse qualcuno tra la gente in attesa fuori dal locale, poi molto lentamente alza lo sguardo  verso di noi che  con un balzo ci nascondiamo dietro una colonna,  non può averci visto, ormai è buio. Aiutoooo!!
- Secondo me ci ha viste! – esclama Egle ridendo.
- Avverti tua sorella e Steve, io me ne vado e se Adam ti vede e ti chiede di me, tanto non lo fa, lo so, ma se lo facesse,  tu non mi hai vista! Addio!! – farfuglio  in preda al panico e  mi precipito giù per le scale.
Come in un film dell'orrore, vedo Adam entrare nel locale e  dirigersi proprio verso le scale e non mi rimane altro che nascondermi dietro ai vecchi tendoni puzzolenti vicino alla porta finestra. Sento il rumore di passi affrettati e di voci concitate davanti alla tenda,  m’impongo di restare immobile nonostante sento ovunque un fastidioso formicolio, non riuscirò a rimanere qui sotto ancora per molto. M’azzardo a sollevare un lembo della pesante stoffa e dò un’occhiata in giro, purtroppo la visuale è ostruita da un cristiano che ha deciso di passare la serata lì davanti.
- Non è meglio che esci da lì sotto prima di morire soffocata? – dice una voce ironica.
Cavolo mi ha vista!! Che figura meschina!! Vorrei dire qualcosa di sfacciatamente pungente per sorprenderlo, ma riesco nel mio intento senza aprire bocca,  appena mi vede la faccia, grana gli occhi stupefatto.
- Devi’, che diavolo ti è successo? Stai male??!! -  esclama allibito.
Non  ricordo bene cosa è successo dopo, devo essere caduta in uno stato di semi incoscienza, da cui mi risveglio in una stanza di ospedale.  Adam sta parlando con un medico e solo dopo averlo ringraziato  con una stretta di mano, si gira verso di me.
- Ciao….. – gli dico guardandolo solo con un occhio, a quanto pare l’altro non vuole aprirsi.
- Ciao….come ti senti? -  mi chiede sedendosi vicino a me.
- Dimmelo tu, quanto brutta me la sto passando? – chiedo con un orribile presentimento.
- Beh….a parte il fatto  che hai gli occhi, la bocca, il collo, le mani e…si anche le orecchie gonfie e sei chiazzata come una giraffa un po’ ovunque,  adesso stai meglio. E’ stata una forte reazione allergica,  ti hanno fatto delle analisi e tra poco ci daranno i risultati, il medico vuole tenerti sotto osservazione questa notte, ho avvertito i tuoi e gli ho rassicurati sulle tue condizioni e che sarei rimasto io a vegliarti questa notte….contenta? – mi chiede sorridendo.
In effetti i miei erano fuori città.  Non potevo permettergli di restare con me, anche se uno dei miei sogni  più folli era  passare  tutta la notte con lui,  di sicuro,  io non ero ridotta al pari di un rettile in piena muta e non avrei mai immaginato che non avremmo condiviso lo stesso letto e che  mi avrebbe fatto  da infermiera!!  Perché mi capitano tutte a meeee??!!
- Chiama Steve… verranno le ragazze qui da me…. – mormoro a disagio.
- Mentre ti portavo in ospedale le ragazze sono corse a casa a prenderti il necessario per la notte, l’infermiera ti ha aiutato ad infilare il pigiama. Ti salutano e  torneranno domani mattina, stai tranquilla, adesso riposa. – risponde serafico.
Cerco di rilassarmi ma nel  dormiveglia in cui mi agito, entro ed esco da un sogno inquietante, Adam è girato di spalle e sta  parlando con una donna, che gli sta troppo vicino per i miei gusti,  presa da una strana ansia cerco di raggiungerlo ma non ci riesco,  lo vedo allontanarsi  per poi sparire in un turbinio di vento e lampi accecanti.
E’ notte fonda quando riapro gli occhi  e nonostante un prurito fastidioso mi tortura, mi sento molto meglio. Adam dormicchia su di una poltrona vicino al letto e ogni tanto borbotta qualcosa, che tenero parla mentre dorme!  
- Sigyn…… -  mormora.
Stupefatta lo osservo per qualche minuto nella speranza che continui a parlare,  quel nome l’ho già sentito, ma non ricordo dove e se Adam lo ripete così spesso mentre dorme,  deve appartenere ad una persona molto importante per lui.
L’unica volta che ho percepito i suoi pensieri, era stanco,  quindi vulnerabile.  Nell’incoscienza del sonno si è  senza difese e tendenzialmente inconsapevole di ciò che ci circonda. E se mi concentrassi con tutte le mie forze per riuscire ad entrare nei  suoi pensieri? Non sono sicura che lui gradirebbe questa “invasione”, ma io non ho nessuna intenzione di fargli del male, voglio solo avvicinarmi alla sua mente di più di quanto non abbia fatto finora.
Chiudo gli occhi e mi concentro sulla sua voce modulata, sui suoi occhi  e sul suo sorriso scanzonato quando mi schernisce, lo rivedo mentre  spiega e  si muove per la classe, so che ama ciò  che insegna,  è  quello il motivo per cui riesce a coinvolge tutti nelle sue lezioni,  Adam  dice sempre che la mente umana è paragonabile ad un universo inesplorato ed io voglio solo dare un’occhiata alla sua.
 Mi ritrovo  in un limbo dove una strana  penombra  mi avvolge,  percepisco la tranquillità del mio prof. che  sta dormendo profondamente,  vorrei   toccarlo ma  vengo respinta da una forza brutale invisibile ai miei occhi,  un vento gelido esplode intorno a me  raggelandomi.  Ansante e tremante dal freddo, vedo   Adam intento a scrutarmi furiosamente, i suoi occhi non sono più verdi ma sono iniettati di sangue  e il suo viso si trasforma in una maschera bestiale.

- Devi’! Svegliati è solo un sogno! –  la voce di Adam mi riscuote dalla mia narcosi.
- Adam!!……- mormoro tremando.
- Sei entrata in trance? Cosa è successo? – mi chiede perentorio.
- Ho freddo….. – dico ancora intontita.
Dopo aver procurato una coperta e un tea caldo, si siede sul letto vicino a me mentre gli racconto ciò che ho visto o meglio  percepito.
- Non ti permettere mai più di entrare in trance da sola! E’  pericoloso, potresti perdere il senno! – dice  con forza.
- Non ho la più pallida idea se  e come sono entrata in trance,  ero solo molto rilassata e stavo pensando……. a …….qualcosa…… e poi ti ho visto! Non è colpa mia! E ti assicuro che non ho voglia di ripetere l’esperienza! Vorrei sapere  solo una cosa….chi è Sigyn? – gli chiedo con voce esitante. 
Il lieve turbamento che ho visto nei suoi occhi viene immediatamente represso,   è  chiaramente indeciso su come rispondermi.
- Non so chi sia….. – inizia a dirmi con voce esitante.
-  Durante la seduta di ipnosi a cui ti sei sottoposta, diciamo che si è manifestata una personalità diversa  da ciò che sei e….  questa… Sigyn, questo è il suo nome, è un’anima che “vaga”  alla ricerca del suo signore…. – s’interrompe per darmi il tempo di assimilare la notizia.
- Perché non me ne hai  mai parlato? E secondo te è il ricordo di  una vita precedente? – chiedo decisamente spiazzata.  
- Non ne sono sicuro, come sai non  abbiamo più avuto modo di proseguire con i test…- risponde passandosi una mano trai capelli.
- Già…..- rispondo cauta, abbandonando le sue lezioni, ho lasciato anche i test di ipnosi.
- Non te ne ho parlato subito….e ho vietato a chiunque di parlartene… per non spaventarti….vedi…..la mia prima impressione è che tu sia….ehm…… “posseduta” da questa personalità, scusa ma non trovo un termine più appropriato e che non si tratti di una reincarnazione..  – mi spiega esitante.
- Mi stai dicendo che ho un’anima indemoniata dentro di me che potrebbe uscire fuori da un momento all’altro e fare del male a qualcuno? – urlo allibita.
- Non urlare! Te ne saresti accorta se fossi posseduta da uno ……  spirito indemoniato……ti prego non farmi usare questi termini!! Io stesso credo a malapena a ciò che ho visto.  Appena esci di qui, te ne parlerò con calma. Potrai parlare anche con Steve e chiedergli ciò che vuoi. Adesso non me parliamo più. – mormora supplice.
Mi chiedo perché è così preoccupato per la mia sanità mentale se poi non vuole dirmi la verità. Ecco spiegato il motivo per cui mi guardava così spesso in classe, come mi aveva raccontato Roxy, stava solo controllando che fossi in me stessa.
- Dimmi la verità Adam, quante volte si è manifestata? Cos’altro non mi hai detto? – chiedo con voce atona.
- Cosa ti fa pensare….che si sia manifestata…..più volte….e all’improvviso?  –
- Quante volte? – ripeto, la mia pazienza è al limite.
- Si è manifestata …..oltre la  seduta di cui sei a conoscenza anche….altre due volte…una in classe…..e l’altra… la sera che siamo andati a teatro….- ammette malvolentieri.
 Trattengo il respiro per un attimo, folgorata dalle sue ultime parole. Si è manifestata altre due volte e  Adam non me ne ha parlato e una di queste è stata la sera del nostro appuntamento……la sera in cui  ho immaginato di baciarlo…..questo vuol dire che …non ero in me stessa…..in quel momento… ma che è stata Sigyn a baciarlo e Adam  ha ricambiato……sapendo che non ero io…..e se penso a quel meraviglioso sensuale, voluttuoso bacio….
- Devi’….. –  mi chiama a voce bassa.
- Lasciami sola…vattene…..esci da questa stanza subito! – dico cercando di tenere a bada l’ondata di nausea, che rischia di soffocarmi.
 
  
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