Fanfic su attori > Orlando Bloom
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Autore: _val_    27/08/2014    1 recensioni
Indietro nel tempo, anni novanta. Un Orlando ragazzino e affatto famoso, con i suoi problemi, le sue gioie ed i suoi amori, negli anni dell'adolescenza di un ragazzo come gli altri.
Genere: Introspettivo, Romantico, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Orlando Bloom
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Due
-Parlami di te.- disse Orlando. Era seduto in mensa insieme a Flynn, e si rigirava tra le mani il tappo della bottiglietta d'acqua ormai vuota.
-E cosa dovrei dirti?- chiese lei.
-Tutto. Tipo il tuo colore preferito... Cose così!-
-Il mio colore preferito, uh?! Il blu. Il blu dell'oceano in inverno, con il vento e le onde che si infrangono rumorosamente a riva. Hai presente?- rispose Flynn.
-Non ho mai visto l'oceano- disse Orlando -ma da come l'hai descritto sembra tipo WOW!-
Flynn rise. 
-Neanch'io l'ho mai visto.- confessò. -Almeno non dal vivo. Mia madre però ha una vecchia foto, scattata tempo fa in America. L'ho visto solo in quella foto, e ho provato ad immaginare il rumore che fa, la sua forza...-
Orlando la guardò ammirato.
-Sei... Speciale. Tu sei speciale, Flynn Nicholson.-
La ragazza arrossì nascondendosi dietro i lunghi capelli rossi.
-E il tuo colore preferito? Qual è?- chiese Flynn togliendosi dall'imbarazzo. 
-L'arancio del Sole mentre scende dietro le case. È banale rispetto al tuo.- rispose Orlando.
-No, non è banale, affatto.- 
Sorrisero entrambi.
-E il tuo fiore preferito?- riprese Flynn.
-Oh, non saprei.- rispose Orlando -Forse... Forse il girasole. Si, il girasole. Il tuo?-
-È anche il mio fiore preferito.- rispose Flynn. 
Avrebbero potuto continuare a parlare per ore, ma la pausa pranzo finì.
-Che lezione hai?- chiese Orlando. La domanda ormai era diventata abituale. 
-Scienze, tu?- rispose Flynn con l'orario in mano.
-Educazione fisica.- rispose Orlando. Flynn avrebbe giurato di averci sentito una nota di tristezza, ma decise di non farci troppo caso. 
-Ci vediamo all'uscita?- chiese Flynn.
Orlando annuì, e si diressero in direzioni opposte fuori dalla mensa.
Flynn passò l'ora successiva a pensare a come Orlando fosse stato gentile con lei, quel giorno. Le sembrava un sogno aver trovato qualcuno così. Ma cercò di non illudersi troppo; sapeva che da un momento all'altro la magia sarebbe potuta finire, e sarebbe stato come se non fosse mai successo nulla. 
Mentre il professore blaterava di piante e robe simili, Flynn si rigirava una matita tra le mani, fin quando non la posò sul foglio del quaderno che aveva davanti ed iniziò a disegnare. La sua mano tracciò delle case e poi colorò il cielo al tramonto,  come se il sole fosse appena sceso dietro i palazzi. "Il colore preferito di Orlando" pensò. Poi la campanella suonò, e Flynn lentamente risistemò tutto nello zaino, se lo mise in spalla ed uscì dalla classe. Fuori, appogiato al muro che si fissava i piedi, c'era Orlando.
-Ehi!- lo saluto Flynn, sorpresa, avvicinandosi a lui. Orlando alzò lo sguardo e sorrise.
-Ehy.- rispose al saluto, ancora sorridendo. -Torniamo a casa?- chiese.
-Uh-hu- rispose Flynn. -Tu dove abiti?- gli domandò subito dopo.
Orlando disse il suo indirizzo.
-Aspetta... Ma... E' la casa difronte la mia?!- disse Flynn sorpresa.
-Davvero?-
La ragazza annuì. 
-Okay, wow, andiamo!-
Uscirono da scuola continuando a parlare del più e del meno.
-Qual è il tuo libro preferito?- chiese Flynn ad un certo punto, quando ormai erano vicini alle loro case.
-Io, hum, non leggo molto.- rispose Orlando rabbuiandosi.
-Oh.- si limitò a dire lei, stringendosi subito dopo nel suo giubbino e protegendosi il corpo dal vento che si era alzato.
-Ti va di vederci questo pomeriggio?- chiese il ragazzo.
-Certo. Vieni tu da me. Facciamo per le cinque?-
Orlando annuì, sorrise a Flynn ed entrambi entrarono nella rispettiva casa.

-Sono a casa!- urlò Flynn, chiudendosi la porta alle spalle e buttando a terra lo zaino.
-Com'è andato il primo giorno di scuola?- chiese sua madre, uscendo dalla cucina con uno strofinaccio in mano.
-Bene!- rispose Flynn, e appese il suo giubbino all'appendiabiti. -Ho conosciuto questo ragazzo, che abita difronte a noi. Questo pomeriggio ci inontriamo qui e... nulla.-
-Seguite dei corsi insieme?- si informò Jocelyn.
-Si, inglese e arte.- rispose Flynn. -Vado in camera. -Aggiunse subito dopo, e salì le scale.-


-Ciao.- Orlando salutò sua madre e sua sorella, sedute al tavolo della cucina a bere del caffè.
-Ciao, com'è andata oggi?- chiese sua madre.
-Bene. E' arrivata una nuova ragazza, abita qui difronte e- fece un respiro profondo. -ho preso un'altra insufficienza con la Bonneville.-
-Di nuovo?- la voce della madre era senza espressione. Orlando annuì con le lacrime agli occhi.
-Non so cosa fare. continuo a studiare, quella continua a fregarsene. Io non so come fare, non riesco a fare più di questo.- era sull'orlo delle lacrime. Sua sorella, Samantha, gli accarezzò una spalla. Orlando mugugnò un "mi dispiace" prima di salire le scale correndo ed arrivare in camera sua. Si chiuse la porta alle spalle e si buttò sul letto. Le lacrime iniziarono ad uscire copiose dai suoi occhi, mentre pensava solo ahe avrebbe continuato a deludere sua madre ancora ed ancora.

Dalla sua camera, attraverso l'enorme finestra, Flynn riusciva a vedere quella che doveva essere la stanza di Orlando. Si sedette sul letto e iniziò a scarabocchiare sul blocco da disegno. Quando alzò lo sguardo vide Orlando buttato sul letto, e da come il suo corpo era scosso, avrebbe giurato che stesse singhiozzando. Prese una gomma, aprì la sua finestra, e tirò la gomma su quella di Orlando. A quel rumore il ragazzo alzò la testa, e,quando vide lo sguardo preoccupato di Flynn, si affrettò ad asciugarsi le lacrime ed aprire la finestra.
-Che c'è che non va?- chiese la ragazza.
-Tutto, credo.- rispose lui. Poi si sentì una voce che lo chiamava. -Ti dico dopo.- si affrettò a dire, chiuse la finestra e uscì dalla stanza. 
Flynn chiuse la sua e si sedette di nuovo a disegnare.


-Entra.- disse Flynn aprendo la porta ad un Orlando tutto infreddolito. -Lei è Jocelyn, mia madre.- dise subito dopo, prendendo il giubbino del ragazzo e sistemandolo.
-Piacera signora, io sono Orando.- il ragazzo allungò la mano.
-Piacere Orlando. Chiamami solo Jocelyn.- disse la donna, prendendo la mano del ragazzo e stringendola.
-Noi andiamo su.- si intomise Flynn e, sorridendo ad Orlando, lo portò al piano superiore.
-Allora? Cos'è successo prima?- gli chiese appena furono entrati nella stanza della ragazza.
-E' bello qui.- disse Orlando, cambiando discorso.
-Non provare a cambiare discorso- lo ammonì Flynn, poi, non ricevendo risposta dal ragazzo: -Allora?-
-Ma no, nulla.- disse Orlando fissandosi le mani e sbuffando leggermente.
Flynn annuì e prese anche lei a fissarsi le mani come se fossero la cosa più interessante al mondo. Poi si alzò, andò verso la libreria e tirò fuori un libro: "Lo Hobbit" diceva la copertina. Lo porse ad Orlando.
-Lo so, mi hai detto che non leggi molto, ma leggi questo. E' il mio preferito, ti piacerà.- Orlando sorrise ed annuì, guardando gli occhi blu della ragazza che aveva difronte.
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Ccccciao a tutti! Prima cosa: scusate il ritardo. Ho avuto da fare e per nulla il tempo di scrivere. Seconda cosa: susatemi (di nuovo) se il capitolo è corto, ma non ho molta ispirazione in questi giorni.
Un'altra cosa ancora, poi vi lascio andare. Se ci sono degli errori, fatemeli notare, perchè il mio computer non me li fa vedere.
Ps: ringrazio Lauretta_03 per avre recensito il precendente capitolo e per aver messo la storia tra i preferiti. Grazie mille, davvero!
Pps: invito tutti voi a dire l vostra, mi farebbe davvero piacere :)
Ppps: la smetto con tutti sti Ps e vi lascio. Ciaooooo <3
Val
  
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