27/08/2014
5 recensioniAppena finì di leggere pensò subito che infondo non gliene importava.
Non era stato lui e di certo non sarebbe stato questo -S- a farlo arrestare.
L'oscurità avvolse l'intera stanza e Kirino cadde in un sonno profondo.
Si trovò catapultato in un mondo lontano dalla Terra: il mondo dei sogni.
-Dove mi trovo?-
Una sagoma maschile gli andò incontro.
-Kirino- poi sorrise.
-Masaki?-
-Sono io- rispose il turchesino.
-Cos'è questo posto? Dove mi trovo?-
-Non importa ... Senpai... Voglio chiederti scusa- Kariya aveva sul volto un sorriso che non aveva mai avuto, ma infondo, quello era il mondo dei sogni.
-Per cosa?-
-Pensavo che eri stato tu ad uccidere Shindou... Ma so che non è vero, ora-
-Perché hai cambiato idea?-
Ranmaru era confuso,era tutto molto più strano del solito.
-Perché è stato lui- e indicò una sagoma, anche quella maschile, vestita di nero e con un cappuccio nero in testa che gli copriva il volto.
Si svegliò di colpo.
La sveglia segnava 02:15 del Settembre 2014; nonostante l'ora il rosa si alzò e corse a casa del turchesino.
Sulla porta di casa Ranmaru c'era un fogliettino.
"Non troverai nessuno
-S-".
Il grande strappò il bigliettino e uscì di casa, diretto a casa Kariya.
Su la porta di quest'ultima casa c'era un'altro bigliettino.
"Stai entrando nella tomba di Masaki.
-S-".
-Muori, stronzo!- urlò Kirino e poi entrò in casa del piccolo.
Vide Masaki sul divano, in un lago di sangue.
-...No... NO!!- si mise a correre, tornando a casa in lacrime.
Arrivò e si trovò Shindou davanti che gli puntava la pistola contro.
Aprì gli occhi, era il 4 Gennaio del 2015.
-Kirino, hai la memoria corta, eh?-
-Shindou...-
Takuto gli puntava veramente una pistola.
-Kirino, stavi dormendo ma quello che sognavi...è successo veramente- disse queste ultime tre parole in un tono che fece gelare il sangue al rosa, che non disse niente.
-A parte il fatto che sono morto... Io sono vivo...- il castano mise il dito sul grilletto.
-Eri tu -S-?- chiese Kirino.
-Si, Kirino, -S- sono io- Shindou guardò negli occhi il ragazzo con i codini -Addio, Kirino- e premendo il grilletto, sparò.
Non era stato lui e di certo non sarebbe stato questo -S- a farlo arrestare.
L'oscurità avvolse l'intera stanza e Kirino cadde in un sonno profondo.
Si trovò catapultato in un mondo lontano dalla Terra: il mondo dei sogni.
-Dove mi trovo?-
Una sagoma maschile gli andò incontro.
-Kirino- poi sorrise.
-Masaki?-
-Sono io- rispose il turchesino.
-Cos'è questo posto? Dove mi trovo?-
-Non importa ... Senpai... Voglio chiederti scusa- Kariya aveva sul volto un sorriso che non aveva mai avuto, ma infondo, quello era il mondo dei sogni.
-Per cosa?-
-Pensavo che eri stato tu ad uccidere Shindou... Ma so che non è vero, ora-
-Perché hai cambiato idea?-
Ranmaru era confuso,era tutto molto più strano del solito.
-Perché è stato lui- e indicò una sagoma, anche quella maschile, vestita di nero e con un cappuccio nero in testa che gli copriva il volto.
Si svegliò di colpo.
La sveglia segnava 02:15 del Settembre 2014; nonostante l'ora il rosa si alzò e corse a casa del turchesino.
Sulla porta di casa Ranmaru c'era un fogliettino.
"Non troverai nessuno
-S-".
Il grande strappò il bigliettino e uscì di casa, diretto a casa Kariya.
Su la porta di quest'ultima casa c'era un'altro bigliettino.
"Stai entrando nella tomba di Masaki.
-S-".
-Muori, stronzo!- urlò Kirino e poi entrò in casa del piccolo.
Vide Masaki sul divano, in un lago di sangue.
-...No... NO!!- si mise a correre, tornando a casa in lacrime.
Arrivò e si trovò Shindou davanti che gli puntava la pistola contro.
Aprì gli occhi, era il 4 Gennaio del 2015.
-Kirino, hai la memoria corta, eh?-
-Shindou...-
Takuto gli puntava veramente una pistola.
-Kirino, stavi dormendo ma quello che sognavi...è successo veramente- disse queste ultime tre parole in un tono che fece gelare il sangue al rosa, che non disse niente.
-A parte il fatto che sono morto... Io sono vivo...- il castano mise il dito sul grilletto.
-Eri tu -S-?- chiese Kirino.
-Si, Kirino, -S- sono io- Shindou guardò negli occhi il ragazzo con i codini -Addio, Kirino- e premendo il grilletto, sparò.