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Autore: Alex Cullen    27/08/2014    1 recensioni
'Poteva un semplice viaggio aver cambiato letteralmente la mia vita? E lui era davvero reale oppure era solo un semplice sogno dal quale mi sarei presto svegliata?'
Cit. 5 capitolo.
A voi scoprire il seguito;)
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Crack Pairing
Note: Raccolta | Avvertimenti: Tematiche delicate
Capitoli:
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1. Capitolo 


Erano passati due mesi da quando avevo terminato con gli esami di maturità e adesso ero in cerca di un lavoro. Settembre ormai si avvicinava e più i giorni passavano più mi sentivo inutile come se non servissi più a niente e a nessuno. Avevo ottenuto il mio diploma, avevo passato cinque anni dentro il liceo socio psico-pedagogico. Avevo pianto, sorriso all'interno di quelle mure. Avevo conosciuto l'amore ma poi alla fine ho perso anche quello. Ho conosciuto gente a cui ho voluto bene e che mi hanno ricambiato prendendomi in giro e usandomi per i loro scopi o per i loro interessi. Ho conosciuto professori che non sapevano nemmeno la materia che loro stessi trattavano, altri non facevano semplicemente nulla se non dirci quanto fossimo ignoranti e che ciò non sarebbe mai cambiato altri ancora invece sento che  li porterò sempre nel mio cuore ma non per la loro materia ma per quello che mi hanno detto in tutti questi cinque anni: la vita è complicata e difficile ma non bisogna mai arrendersi perchè arrendersi significa mollare e mollare significa morire. Bisogna lottare per ottenere qualcosa dalla vita perchè essa non farà altro che metterti continuamente degli ostacoli nel tuo cammino e solo con i tuoi sacrifici un giorno potrai ottenere qualcosa. 
Per quei due mesi non avevo fatto altro che pensare a quelle parole così belle e così vere eppure ormai sentivo che una parte di me voleva abbandonare tutto. Qualcosa dentro di me mi diceva che non ne valeva la pena ad andare avanti. Avevo sempre avuto la fretta e la premura di uscire fuori da quel liceo che per anni avevo odiato ma adesso.. adesso sentivo che non era di quel misero posto che dovevo preoccuparmi che non erano gli esami di maturità che dovevo temere ma a quello che mi sarebbe potuto accadere adesso. Prima studiavo.. avevo qualcosa da fare durante i pomeriggi mentre adesso avevo passato questi due mesi a non fare niente e a pormi solamente delle domande a cui spesso non sapevo dare delle risposte. Avevo terminato con la scuola ma cos'era cambiato? Avevo per caso ottenuto un lavoro? No ma all'improvviso ripensai di nuovo a quella frase. Bisogna fare dei sacrifici per avere qualcosa in cambio perchè nulla viene così da sè.. perchè la vita l'unico 'regalo' se possiamo definirlo davvero così che può farti è metterti al mondo. Tutti pensano che la vità è bella.. chissà forse sarà davvero così ma è piena di ostacoli e di problemi. Vivi continuamente in uno stato di malinconia angoscia e tristezza. A volte le persone ti chiedono 'Come stai'? E tu rispondi semplicemente 'Bene' ma è davvero così che ci sentiamo ogni volta che qualcuno ci pone questa domanda oppure spesso la utilizziamo come una scusa per non dire realmente che cosa ci succede veramente? Ebbene sono pochi gli istanti di allegria e felicità e spesso l'errore che noi umani commettiamo e quello di non godercelo fino in fondo. Non ci rendiamo conto che quell'attimo di felicità durerà solo per poco e che prima o poi la vita tornerà a metterci di fronte quel dolore, quella tristezza che non farà altro che avvolgerti fino a quasi farti mancare il respiro.
Ho compiuto 19 anni da qualche settimana e per tutti questi anni mi sono resa conto che a volte il dolore aveva la capacità di risucchiarmi completamente senza lasciare nessuna traccia di me. Ricordo ancora un avvenimento doloroso che mi ha segnato qualche anno fà. Avevo solo 15 anni.. e quei due/tre mesi erano diventati un vero incubo per me. Per la prima volta riuscivo a comprendere che cosa significasse la parola 'morire' perchè è quello che stava accadendo. Il dolore di giorno in giorno mi trascinava con sè mentre mi apriva le porte dell'inferno e nessuno poteva aiutarmi ad uscirne fuori perchè mia madre era già dentro ad esso. Ogni giorno vedevo le lacrime rigare il suo viso. Ricordo una volta che si era appoggiata al letto di mia sorella, cercava di mandare via le lacrime ma quest'ultime continuavano a scendere senza fermarsi un attimo. Non c'era nessuno. Eravamo solo io, lei e il suo dolore mentre io cercavo di scacciare via le lacrime. Mi avvicinai a lei cercando di aiutarla a rialzarsi e di calmarla ma non ci riuscivo. Ad un tratto si aggrappò a me.. voleva che io l'aiutassi perchè il dolore si sa.. è sempre un po più forte di te ma io non ci riuscivo. Non riuscivo a salvarla. Non riuscivo a tenerla stretta a me mentre lei sembrava cadere in un vuoto profondo. E' mia madre. Avanti Alex mi ripetevo tra me e me. Puoi farcela. Puoi resistere. Non lasciarti trascinare anche tu dentro a quel buio totale. Ero sommersa dal dolore eppure chissà a quale miracolo dopo un pò di tempo mia madre era riuscita a stare meglio e a riprendersi dalla sua quasi 'depressione' mentre io ero riuscita a salire nuovamente in superficie grazie ad alcune persone speciali che in quel periodo avevo conosciuto su Facebook. Sono passati 3 anni circa da quel brutto episodio che ha segnato completamente la mia vita e che non dimenticherò mai ma è questa la vita. Ci sono momenti belli che vorresti ripetere e rivivere e ci sono momenti che vorresti dimenticare oppure non averli vssuti affatto ma sono i ricordi che ci fanno essere quello che siamo oggi. Sono le nostre esperienze a renderci tali. 
"Alex.. Alex aiutami a cucinare" ripeteva più volte mia madre mentre io ero distesa nel mio letto con le cuffiette alle orecchie. Dopo un po riusci a sentirla così mi tolsi le cuffie appoggiandole sul letto insieme al cellulare e mi alzai dal letto andando in cucina. La notai mentre prendeva due pacchi di lasagne e metterli sopra la tavola, poi la salsa, il prosciutto, le sottilette e un po di besciamella. Erano passati anni ormai ma quegli occhi erano sempre spenti proprio come i miei e spesso mi chiedevo se un giorno i nostri occhi avrebbero rispeso di nuovo ad illuminarsi e a brillare come un tempo. Mi avvicinai al tavolo prendendo due vassoi e iniziai a mettere la salsa e poi posizionai le lasagne. In venti minuti circa erano già pronte per metterle dentro al forno. Mi lavai le mani asciugandoli subito dopo con una tovaglia e solo dopo qualche minuto guardando il calendario ricordai la data di oggi. 23 agosto. Era il compleanno di mia sorella Nadia e  tra un'ora circa sarebbero arrivate le sue compagne. Avevamo organizzato per lei un pranzo con le sue amiche e passata la mezzanotte ero riuscita a farle gli auguri ma chissà perchè avevo quasi dimenticato il suo compleanno per un momento.. 
"Che succede Alex? E' tutto ok?" mi chiese mia madre guardandomi. 
"Si va tutto bene" le dissi senza voltarmi dirigendomi in camera mia. Accesi il computer e aspettai. Era molto vecchio e spesso anche lui mi faceva perdere la paziena. Ero una ragazza molto tranquilla e disponibile ma quando mi fanno perdere la pazienza divento un'altra persona, pensai tra me e me sorridendo. Fortuntamente dovevo aspettare solo altri tre mesi e avrei potuto finalmente prendere un pc nuovo insieme al modem. Dopo dieci minuti circa con il mouse andai sulla icona chiavetta. Aspettai che mi connettesse ad Internet e dopo un po cliccai su Chrome il browser che utilizzavo di più rispetto a Mozilla, Iternet Explore e altri broswer. Non appena vidi la scritta Google incominciai a digitare una parola, Facebook. Cliccai su invia e quando fui nella pagina incominciai a scrivere email e passwod e dopo qualche minuto ero già nel mio profilo o meglio nel profilo di Stella. Stella Mikaelson era un profilo Fake che avevo creato un anno e mezzo fa per partecipare ad un gioco di ruolo. Qualcuno si chiede che cosa sono.. bè sono semplicemente dei giochi in cui qualcuno interpreta un personaggio di qualche telefilm tipo The Vampire Diaries, Beauty and Beast, Pretty little liars e altri. Ci sono persone che creano un profilo falso solo per divertirsi e per evadere dalla propria realtà ed è quello che successo anche a me ma pian piano ho conosciuto il flame e mi sono affezionata ad alcuni membri. E' lì che passo quasi tutto il mio tempo libero. Mi rilassa e mi fa stare bene a chiacchierare con loro perchè grazie a quelle persone sono riuscita a sorridere nei miei momenti bui e tristi. Ad un tratto si aprì una chat. Ohana Family. La chat di gruppo dove tutti i membri del flame si uniscono per parlare, dire cavolate e spesso scappa pure qualche screnn. Saluto tutti e dopo un po inizio a guardare qualche notifica. Ne apro alcune e poi mi soffermo su una. Era di Margaret. Lei interpreta la sorella di Elena Gilbert ed è mia amica e anche nella realtà lo siamo. Camilla è il suo vero nome. la conosco ormai da otto anni. Abbiamo fatto le medie insieme. Abbiamo condiviso tante belle cose insieme inclusa la passione per la saga Twilight. Era stata lei a farmi conoscere il primo film e da lì me ne sono innamorata totalmente soprattutto dell'attore inglese: Robert Pattinson. Ricordo i nomignoli che utilizzavamo a quel tempo quando avevo visto Twilight. Io ero Bella mentre lei Rosalie. Eravamo due nemiche/amiche. Poi però ci perdemmo un po di vista nonostante il liceo che lei frequentava fosse nella mia stessa scuola. Qualcosa ci aveva diviso ma dopo tanti anni siamo tornate di nuovo ad essere amiche come prima.Clicco sulla notifica che mi porta ad un post di Margaret dove comunicava a tutti se qualcuno avesse voluto andare con lei a Londra tra due settimane. Strofinai gli occhi. Era pazza o avevo letto bene? Voleva andare a Londra tra due settimane? Non riuscivo a crederci e dopo un po vidi la sua chat aprirsi con un messaggio. Lo lessi. Mi chiedeva se volessi andare a Londra insieme a lei. Stava scherzando oppure era davvero seria?

Vieni con me a Londra? Eh dai non puoi dirmi di no. Ami quel posto e so benissimo quanto sogni di andarci. 

Lessi il contenuto del messaggio più volte. Amavo Londra e spesso avevo sognato quanto sarebbe stato bello andarci. Odiavo la pioggia, l'umidità eppure non mi importava molto.. da quando avevo scoperto che il mio attore preferito era nato lì e da quando avevo visto alcuni posti di Londra mi ero perdutamente innamorata di quella città ma non potevo andarci. Londra era molto costosa ed io non potevo permettermelo. Inoltre non volevo chiedere alla mia famiglia.. ero sicura in fondo quale sarebbe stata la risposta.

Mi piacerebbe tesoro ma non posso. Non ho soldi in questo momento e non so come recuperarli in due settimane.

Aspettai guardando altre notifiche mentre vedevo che stava già scrivendo. 

Non devi preoccuparti di nulla e sai perchè? Perchè il destino mi ha dato una botta di fortuna. Ieri sono entrata in un bar con il mio ragazzo. Ha preso uno di quei biglietti che gratti e che poi finisci per perdere solo soldi anzichè vincerli. Ha insistito perchè lo prendessi anch'io così l'ho fatto e indovina un pò? Ho vinto dieci mila euro. Roba da non crederci ma tu credici ugualmente quindi compra solo alcuni vestiti, alcuni accessori e inizia a preparare qualcosa mentre io faccio i biglietti. Tra due settimane si parte Alex e staremo via  per 3 settimane **

Incominciai a leggere e all'improvviso mi portai una mano sulla bocca. Dieci mila euro? Oddio che botta di c*** pensai tra me e me sorridendo. Mi aveva scritto che avrebbe pensato a tutto lei, biglietti inclusi e adesso? Che cosa potevo fare adesso? Dovevo accettare e ringraziarla oppure rifiutare tutto? Una parte di me mi diceva di andare insieme a lei. In realtà avevo bisogno di fare un viaggio e di andare via per un po. Nell'ultimo periodo c'erano troppi pensieri che mi assalivano che mi rendevano triste e fare quel viaggio a Londra insieme a Camilla mi avrebbe di certo aiutato a stare meglio. 


Va bene accetto anche se tutto ciò che posso dirti è grazie. Grazie perchè sai già che realizzerai uno dei miei più grandi sogni. Grazie davvero tesoro. 

Aspettai nuovamente mentre la vedevo già scrivere. 

Non devi ringraziarmi di niente. Voglio solo vedere la mia amica felice. Pensi che non me ne sia accorta? Sei sempre così triste Alex. Ieri quando siamo uscite sembravi spenta e con la testa altrove. Non voglio chiederti il motivo di tutto ciò perchè magari nemmeno tu sapresti darmi una risposta ma voglio solo farti sorridere e farti divertire per un po. Adesso stacco. Ti voglio bene. 


Ti voglio bene anch'io. Un bacio. 

Le scrissi dopo qualche minuto pensando a quello che mi aveva scritto. Come aveva fatto a capire che c'era qualcosa che non andava in me? Quando ero con gli altri avevo imparato ad indossare una maschera perchè spesso avevo paura di essere me stessa perchè si sa che pochi ti accettano veramente come sei e ad un tratto lei per pochi istanti era come se fosse riuscita a togliermi quella maschera per un po e a notare che c'era qualcosa che non andava. Questa cosa mi faceva  paura ma decisi di non farci molto caso. Volevo pensare solo al nostro viaggio. Due settimane e mi sarei trovata sopra un'aereo. 
Il mio primo volo, il mio primo viaggio. 








Due settimane dopo..

Erano passate due settimane da quando Camilla mi aveva detto di andare insieme a lei a Londra. Avevo parlato del viaggio con i miei genitori. All'inizio mi avevano preso quasi per pazza. Nessuno aveva mai osato fare tanto per me e solo quando mostrai a loro il biglietto iniziarono a realizzare la situazione. Avevo ricevuto tantissime raccomandazioni del tipo 'Stai attenta' 'Fatti sentire quando arrivi' 'Non ti perdere' 'Non parlare con gli sconosciuti' e altre ancora. Avrei voluto dirgli 'Mamma, papà ho 19 anni e so perfettamente badare a me stessa' ma sapevo che per loro sarei rimasta sempre una bambina. Salutai mia sorella e mio fratello e dopo qualche minuto scesi dalle scale prendendo il trolley. Mi infilai dentro la macchina aspettando mio padre che mettesse in moto e iniziammo a partire. Avrei incontrato Camilla direttamente nell'aeroporto di Catania. Mentre mio padre guidava io osservavo il cielo azzurro.. era una bellissima giornata e tra poche ore avrei abbandonato il sole e tutto quel calore che sicuramente mi sarebbe mancato eppure mi sentivo ugualmente elettrizzata e felice. 
Londra. 
Non riuscivo ancora a crederci. 
Dopo un'ora arrivammo finalmente a destinazione. Presi il cellulare dalla tasca dei jeans ma dopo un po alzando lo sguardo intravidi da lontano Camilla così corsi verso di lei e l'abbracciai da dietro. 
"Eccoti" sussurrò abbracciandomi. 
"Sei pronta allora per questo viaggio?" mi domandò guardandomi facendomi un sorriso.
"Sono prontissima" affermai e subito nelle mie labbra spuntò un enorme sorriso. 
Salutammo i nostri genitori che per l'ennesima volta ci fecero le solite raccomandazioni. Salutai mio padre dandogli un bacio in guancia. Sapevo che avrei sentito molto la mancanza della mia famiglia ma ora volevo pensare un po a me stessa e alla mia vita. Ci recammo verso i controlli di sicurezza passando sotto ai metal detector e leggemmo sugli schermi il numero di gate assegnato al nostro volo. Dopo dieci minuti circa dopo essere passati al check-in raggiungemmo finalmente l'aereo. Ci sedemmo dopo aver sistemato le borse e dopo qualche minuto senti qualcuno parlare al microfono. Era il capitano che augurava a tutti i passeggeri di fare un buon viaggio e di allacciarci le cinture. Lo feci stringendo la mano di Camilla. Era il mio primo viaggio ed avevo un po paura nonostante la mia adrenalina arrivasse a mille in quel momento.
"Andrà tutto bene" sussurrò stringendo la mia mano e in quell'istante capii che eravamo partiti e che per tre settimane avevamo detto addio alla nostra sicilia. 

Il viaggio fu molto tranquillo e rilassante. Di tanto in tanto ci portavano qualcosa da mangiare e dopo tre ore circa arrivammo. Scendemmo dall'aereo prendendo le valigie mentre Camilla camminava più avanti con il telefono all'orecchio. Il taxi ci aspettava fuori così iniziai a camminare a lunghi passi quando ad un tratto mi scontrai con qualcuno che mi fece cadere a terra. 
"Ahi" dissi fermandomi e massaggiandomi la spalla. Cercai di alzarmi ma qualcuno mi tese la mano così l'afferrai e mi alzai da terra alzando lo sguardo. 
"Scusami non volevo" mi disse guardandomi per un secondo e dopo un po riprese velocemente a camminare. Mi massaggiai la spalla voltandomi verso il ragazzo. Indossava un paio di occhiali neri, una maglietta rossa, jeans scuri insieme ad un giubbotto di pelle nera. Mi girai nuovamente e mi incamminai verso Camilla; non volevo perderla di vista. All'improvviso però ebbi un flash. Quel ragazzo.. io.. io avevo già visto quel ragazzo. Aveva un volto così famigliare. Alexandra è impossibile. Non è come pensi tu. Sei appena arrivata a Londra e già pensi di avere incontrato l'attore che tanto hai amato? Robert Pattinson ma ti pare? Continuava a dirmi una vocina dentro di me. Si infatti.. era assolutamente impossibile. Ero a Londra.. finalmente ero arrivata eppure dovevo smettere di illudermi. Robert era nato qui ma chissà in quale parte del mondo era adesso pensai tra e me. 
"Allora ci sei?" urlò Camilla facendomi segno di aver visto un taxi fermarsi. 
"Si arrivo". le dissi e poco dopo entrammo sul taxi che ci avrebbe portate nel nostro albergo. Durante il viaggio non smettevo di pensare a quel piccolo scontro che era avvenuto un momento prima. Era stata solo una piccola allucinazione.. era qualcun'altro.. eppure perchè sentivo dentro di me che stava per accadermi qualcosa di grande? Qualcosa che mi avrebbe cambiato completamente la vita? Chissà forse anche questa era solo una cosa stupida oppure Londra avrebbe avuto davvero il potere di trasformare la mia vita. 

PS: Eccomi con il primo capitolo di questa Fanfiction :3 Siamo ancora all'inizio e non voglio rivelarvi niente. Vi lascio solo con una domanda.. Alex avrà avuto davvero un'allucinazione oppure era davvero l'attore inglese? ;) Lo scoprirete solo nel prossimo capitolo. Forse (?) ahahahahha
Spero che seguirete la mia storia e che dire.. aspetto le vostre recensioni. Ho bisogno di sentire i vostri pareri sia positivi che negativi.

Un bacio.
A presto.

  
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