Film > Frozen - Il Regno di Ghiaccio
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Autore: SaraJLaw    27/08/2014    5 recensioni
È trascorso un anno dagli eventi narrati nel film. La regina Elsa, a causa di un sortilegio, viene relegata nel nostro mondo, in una piccola contea degli Stati Uniti. Lì dovrà vedersela con persone che pensano sia solo un personaggio delle favole, ma anche con chi ha fiducia in lei.
Genere: Introspettivo, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Elsa, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo III


Quella notte Elsa non riusciva a chiudere occhio e non faceva altro che agitarsi nel letto, inquieta, aspettando il sonno che tuttavia si ostinava a non arrivare. Non riusciva a evitare che i suoi pensieri tornassero alle parole di Victoria, alla sua minaccia insensata ma allo stesso tempo così spaventosamente reale.

Vi relegherò in un luogo in cui non solo sarete lontana da vostra sorella, ma dove vi crederanno pazza se racconterete la vostra storia. Rimpiangerete i giorni in cui vi vi potevate nascondere dietro una porta.”

Era possibile una cosa del genere? Quella donna sapeva praticare la magia, ma fino a che punto poteva spingersi? Esisteva davvero un altro mondo? Più gli interrogativi aumentavano, più tutta quella storia le sembrava assurda.

La regina aveva paura per se stessa ma soprattutto per Anna, che era all'oscuro di tutto; a cena non aveva sollevato l'argomento con lei e Kristoff, preferendo non farli preoccupare inutilmente, e quindi si era limitata a mangiare in silenzio, immersa nei suoi pensieri. Sua sorella le aveva lanciato degli sguardi preoccupati dall'altra parte del tavolo, ma ogni volta lei le aveva sorriso, portandosi un dito all'altezza della tempia per farle capire di avere mal di testa. Sembrò sufficiente per tranquillizzarla, ed era l'unica cosa che contava.

Elsa scansò le coperte con un gesto irritato e scese dal letto, avvicinandosi alla grande finestra dalla quale poteva vedere tutto il regno. Aprì i grandi vetri e permise all'aria fredda di accarezzare il suo corpo, sperando che servisse a tranquillizzarla. Ovviamente fu inutile. Perché era così agitata? Perché dava tanto peso a parole dettate dal risentimento e dal desiderio di vendetta? Le tornarono di nuovo in mente quegli occhi, capaci di incantare e al tempo stesso incenerire chiunque, così simili a quelli di Hans. Elsa chiuse i propri e chinò la testa appena ricordò che quell'uomo era stato a un passo dall'uccidere Anna, approfittando dell'incidente avvenuto qualche ora prima nel suo castello di ghiaccio. Era senza scrupoli, non gli importava di nessuno se non di se stesso e della sua sete di potere e ovviamente non aveva avuto remore nel lasciare Anna da sola, fredda come il ghiaccio, in una stanza priva di qualsiasi fonte di calore. Elsa aprì nuovamente gli occhi e tornò in camera, indossò una vestaglia e si diresse verso la stanza di sua sorella. Aprì la porta, cercando di non far rumore, e si avvicinò al letto. Anna dormiva profondamente ma per fortuna Kristoff era girato dall'altra parte. La scosse con delicatezza, e quando la più piccola aprì gli occhi, le fece cenno di non parlare e di seguirla. Insieme scesero i grandini della grande scalinata che portava alla sala da ballo, quella dove da piccole giocavano con la neve. Anna si posizionò al centro della stanza, in attesa, alternando sbadigli e sorrisi stanchi, ma i suoi occhi brillavano già per il divertimento che sapeva sarebbe arrivato.

<< Fai la magia! >>

La regina sorrise subito appena riconobbe la frase che la sorellina era solita dire quando erano piccole e l'accontentò: con movimenti aggraziati delle mani, ricoprì il pavimento con un sottile strato di ghiaccio e dal soffitto cominciarono a cadere soffici fiocchi di neve che in breve tempo formarono una distesa bianca e uniforme. Anna alzò le braccia e iniziò a scivolare sul ghiaccio, senza mai smettere di ridere. Elsa sapeva quanto l'altra si divertisse in quei momenti e niente le dava più gioia che vedere la sua adorata sorella felice. Ma c'era dell'altro: sapeva che quello era l'espediente più efficace per non pensare, per evitare che la sua mente si inoltrasse in luoghi oscuri, fatti di paura e preoccupazione.

<< Lo facciamo un pupazzo di neve? >> chiese Elsa, inginocchiandosi e accumulando neve davanti a sé.

<< Aspettami! >> rispose Anna, la quale si mise seduta accanto all'altra e l'aiuto a definire le forme del pupazzo.

Quando terminarono, la principessa si alzò e si allontanò un po', chinandosi poi per raccogliere della neve e lavorandola per darle una forma sferica. Prese bene la mira e la lanciò contro Elsa, colpendola su un braccio. La bionda si girò, fingendosi scioccata, ma gli occhi le brillavano.

<< Mai sfidare qualcuno che può controllare il ghiaccio. >> disse Elsa con finto tono di rimprovero, agitando lentamente le mani finché non apparve una palla di neve, pronta per essere lanciata.

Anna la guardò, fingendosi terrorizzata. << Oh-oh. >>

Le due ragazze giocarono e si rincorsero fin quando entrambe non caddero a terra, stremate e senza fiato. La più giovane strinse la mano dell'altra, aspettando che la guardasse. << Cosa c'è che non va? >>

Elsa sgranò gli occhi, non aspettandosi quella domanda. Abbassò lo sguardo e sentì un nodo in gola. Senza pensarci due volte, si gettò tra le braccia che Anna aveva aperto nel frattempo, e pianse sommessamente. Si lasciò cullare dalla sorellina, che le accarezzava con delicatezza i lunghi capelli biondi, ma poi si scostò, asciugando le lacrime con il dorso delle mani.

<< Come facevi a sapere? >> chiese Elsa con la voce ancora incerta.

<< Ti conosco e so che quando mi svegli nel cuore della notte per giocare con la neve è perché c'è qualcosa che ti tormenta. >>

La bionda annuì e piegò le ginocchia, cingendole con le braccia. << Si tratta di quella donna, Victoria. È la sorella di Hans. >>

<< Che cosa?! >> esclamò la principessa e la sua voce rimbombò in tutta la sala. << Che cosa vuole?! >>

Le labbra di Elsa si piegarono di un tenero sorriso alla vista di Anna arrabbiata, ma subito tornò seria. << Ha detto che vuole farmela pagare, perché secondo lei è colpa mia se Hans ora è in prigione. >>

<< Colpa tua? Ha cercato di ucciderci! >>

<< Lo so, è quello che le ho detto anch'io! Ma non lo so, è accecata dall'odio e dal dolore. >>

Anna rimase in silenzio per qualche secondo, cercando di calmarsi e assimilare tutto. << D'accordo, ci odia, ma in che senso ti ha minacciato? Ha cercato di farti del male? >>

Elsa strinse ancora di più le braccia intorno alle ginocchia, l'angoscia stava per divorarla di nuovo. << Pratica la magia. Non mi ha fatto nulla ma penso che voglia lanciare una sorta di maleficio. Mi relegherà in un mondo dove non potrò dire chi sono perché altrimenti tutti penserebbero che io sia pazza. >>

La principessa rifletté un attimo sulle sue parole e poi scosse la testa in un cenno di diniego. << Io non le credo! Andiamo, un altro mondo? Ti voleva spaventare e ci è riuscita. Non darle retta. >>

<< E se fosse vero invece? >> domandò Elsa, con un filo di voce.

<< Non devi... >>

<< Rispondimi! >>. Quella era la prima volta in cui la regina alzava la voce con sua sorella, ma in quel momento era troppo preoccupata per pensare a delle scuse. << Rispondimi. >> disse nuovamente, con calma.

Anna inspirò e la guardò negli occhi. << Victoria pratica la mia oscura, vero? Kristoff sa qualcosa al riguardo, visto che è cresciuto con i troll e Gran Papà. Mi ha raccontato che quel tipo di magia può fare quasi tutto, e che un sortilegio oscuro non può essere fermato. Al massimo si può cercare di fare qualcosa dopo, per annullarne l'effetto. Sempre che esista un modo, e soprattutto, sempre che esista un sortilegio del genere. >>

Elsa cominciò a respirare affannosamente e subito il ghiaccio sotto di loro divenne più spesso e la neve cadde più fitta. << L'importante è che tu stia bene, il resto non conta. >>

<< Stammi a sentire. >> disse Anna con decisione, posando le mani sulle spalle dell'altra e stringendole. << Lei non ti farà niente, hai capito? E se tutta questa storia fosse vera, io farò di tutto per trovare una soluzione e riportarti qui. Lo prometto. >>

Le due ragazze si abbracciarono, cercando di non pensare, provando a non farsi assalire dalla paura di essere separate ancora una volta.



**


Victoria si trovava nel giardino accanto alla sala da ballo e aveva assistito al dialogo tra le due sorelle. Provava soddisfazione nel vedere Elsa così impaurita, fragile, come del resto era sempre stata. Una debole. Sapeva che agli occhi di chiunque le sue motivazioni potevano apparire prive di senso, ma nessuno poteva capire il suo dolore, nessuno poteva sapere quanto fosse dura stare lontano da quel fratellino che aveva cresciuto, al quale era stata accanto quando gli altri fratelli facevano finta che non esistesse. Aveva faticato per riuscire a padroneggiare le arti oscure, e finalmente, aveva la possibilità di mettere in pratica ciò che aveva imparato. Secondo Victoria, vivere venendo continuamente giudicata fino a essere ritenuta pazza era terribile, e dopo varie ricerche, aveva scoperto quel maleficio e aveva pensato che fosse perfetto per Elsa. Si domandava se la regina sarebbe riuscita a tenere sotto controllo i suoi poteri o se la paura di quel nuovo mondo l'avrebbe sopraffatta. Chissà come avrebbero reagito gli abitanti di quel posto, visto che lì non esisteva la magia. Sorrise, ancora soddisfatta di sé, e spalancò la porta a vetri, entrando così nella sala. Elsa e Anna si voltarono di scatto verso di lei e vide la bionda diventare più pallida del solito.

<< Le mie scuse, ragazze, ho interrotto qualcosa? Adoro le chiacchierate tra sorelle ma, ahimè, il dovere chiama! >>

Anna scattò in piedi, e la guardò con tutto l'odio possibile. Le faceva quasi tenerezza. << Sta' lontana da mia sorella! >>

Victoria scoppiò a ridere e questo fece infuriare ancora di più la ragazza, che cercò di avvicinarsi. Tuttavia, una mano le afferrò il polso ed Elsa si posizionò davanti alla sorella, proteggendola col proprio corpo.

<< Lo ammetto, siete adorabili. Potrebbe dispiacermi separarvi. >> disse Victoria, assumendo una finta espressione contrita.

<< Vuoi farmela pagare? Va bene ma non fare del male ad Anna, ti prego. >>

<< Ma guarda, guarda. Elsa di Arendelle mi sta pregando, incredibile! Non dimenticherò mai questo giorno, poco ma sicuro. >>

Aveva appena finito di parlare quando vide Elsa aprire le mani, pronta ad attaccarla con delle steli di ghiaccio, e decise di dare il via allo spettacolo. Pronunciò la formula del sortilegio e subito, a mezz'aria, si aprì un vortice bianco, di circa tre metri di diametro; appena pronunciò il nome della sua nemica, la ragazza cominciò a essere trascinata da una forza invisibile che l'attirava verso il vortice. Entrambe le ragazze gridarono disperate e Anna cercò di trattenere la sorella, ma non era abbastanza forte, non poteva esserlo.

<< Resisti! >> urlò la principessa, stringendo i denti.

Elsa scosse la testa, si era accorta che stava trascinando la più piccola con sé. Piangeva, e dopo aver lanciato un ultimo, disperato sguardo ad Anna, lasciò la presa e venne inghiottita dalla luce bianca, che subito si richiuse.

<< Elsa! >> urlò la rossa e scoppiò a piangere accasciandosi a terra.

Anche gli occhi di Victoria erano pieni di lacrime ma lei, al contrario, era felice perché la sua vendetta era riuscita. Decise di andare via, non aveva più niente da fare lì, il suo dovere era compiuto. Preparati al vero tormento, mia cara regina di ghiaccio, pensò mentre veniva avvolta da una nube oscura.




**



La gola le bruciava a forza di urlare ma non riusciva a fare altro mentre era circondata da quella luce che la spingeva verso l'ignoto. D'un tratto vide sotto di sé una distesa di neve ma, con la poca lucidità che le era rimasta, allungò una mano per aggiungerne dell'altra, per essere sicura di non farsi male. Come previsto, atterrò a grande velocità, e nonostante lo strato aggiuntivo, l'impatto si fece sentire eccome; rimase immobile per un attimo, valutando eventuali danni, ma si alzò appena constatò che non ce n'erano e si guardò intorno per capire dove fosse finita. A giudicare dall'altezza del sole, doveva essere mattina, un paio d'ore dopo l'alba. Si trovava in un grande spazio aperto, un campo, sul retro di quella che Elsa supponeva fosse una casa, anche se piuttosto strana. Era simile a quelle che si trovavano ad Arendelle ma le finestre, la piccola porta a vetri, persino il giardino, tutto era diverso. La regina vide una donna uscire dall'abitazione, e constatò che indossava degli abiti decisamente maschili: pantaloni, stivali alti fino al ginocchio e un curioso mantello corto con le maniche. Teneva in mano un oggetto piccolo, bianco, rettangolare che portò all'orecchio e, con grande stupore di Elsa, cominciò a parlarci. La vedeva muovere la bocca e fare delle pause, come se stesse ascoltando ciò le diceva quella scatoletta. La ragazza scappò via terrorizzata e giunse sul ciglio della strada, e quello che vide la sconvolse ancora di più: sembravano delle carrozze, dato che all'interno vi erano delle persone, ma non potevano esserlo perché erano troppo basse, e soprattutto, non c'erano cavalli a trascinarle ma si muovevano da sole. Elsa tremava, ma non per il freddo. Avvertì il solito formicolio alle mani, quello che precedeva la fuoriuscita di ghiaccio quando era particolarmente nervosa o spaventata. Si allontanò dalla strada e tornò al campo dove era caduta, e si fermò. Chiuse gli occhi, cercò di regolarizzare il respiro, ma nella mente le domande non facevano che aumentare, così come la confusione. Dove mi trovo? Chi sono queste persone? Celare. Domare. Anna sta bene? Anna! Strinse ancora di più gli occhi e così permise al suo potere di manifestarsi e alle sue lacrime di bagnarle il viso contratto dal dolore.





BOOM!!!

Elsa è arrivata nel nostro mondo e... non ci capisce più niente! Tutto le appare strano, e alla fine del capitolo, non riesce a controllarsi. Avrà gelato di nuovo tutto quanto? Staremo a vedere ;) Anna aveva cercato di rassicurarla, ma purtroppo Victoria ha mantenuto la sua promessa e ora la nostra regina dovrà imparare a gestire i suoi poteri in questo nuovo mondo che la circonda.

Un ringraziamento speciale a Hendy, che continua a farmi impazzire però mi ha dato ottimi suggerimenti, quindi la perdono u.u

Grazie a tutti e ci vediamo alla prossima! :)

Sara


  
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