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Autore: Lady Numb    20/09/2008    3 recensioni
[Sequel di Green, Good Angels (No more Simple, always rockin'!!)] Il terzo capitolo delle avventure di Joel, Benji, Julia e Kris... ecco per voi le conseguenze dell'amore (non un solo tipo di amore, attenzione...), della gelosia e dell'orgoglio...
Genere: Generale, Romantico, Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: What if? (E se ...) | Avvertimenti: nessuno
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- Questa storia fa parte della serie 'Good Angels'
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Epilogo:

Epilogo:

In the end...

 

2017:

 

‘Matthew Benjamin Madden, qui, all’istante!’.

Il bambino avanzò con lo sguardo basso e si fermò a poca distanza dalla madre.

‘Qui c’è un bicchiere rotto...chi è stato?’ chiese lei.

‘...Scusa mamma’ rispose lui, alzando lo sguardo e fissandola negli occhi con aria colpevole.

‘...Joel Madden!’ urlò Julia, dopo qualche istante di silenzio.

‘Che c’è? Che ho fatto?’ chiese lui entrando in cucina, evidentemente preoccupato dal tono che aveva usato sua moglie.

‘Gli hai insegnato a fare la faccia da cucciolo bastonato! È una mossa sleale!’ disse lei, alludendo al bambino, il cui sguardo avrebbe fatto sciogliere anche un iceberg.

‘Io? Assolutamente no!’ negò lui, ma l’occhiata omicida che gli rivolse Julia lo fece desistere dall’insistere sulla via della menzogna ‘...Gli viene bene, eh?’ disse infine, non senza una nota d’orgoglio.

Julia scosse la testa rassegnata, ma sorrideva: certo che gli veniva bene, prima di tutto perché Matt aveva sette anni ed era adorabile semplicemente per quel motivo, secondo, perché aveva esattamente gli stessi occhi di Joel e così come non sapeva restare arrabbiata con lui, non riusciva a restarlo nemmeno col bambino.

‘Passi per stavolta, Matt...ma stacci attento in futuro...lo sai che è pericoloso...’ aggiunse lei, addolcendo il tono.

‘Va bene mamma’ rispose lui, regalandole uno dei suoi adorabili sorrisi.

‘Lo sai cosa sei tu? Un piccolo diavolo come tuo padre...’ disse lei, scompigliandogli affettuosamente i capelli castani.

‘Ehy, chi sarebbe un diavolo?’ chiese Joel contrariato.

‘Tu, tesoro’

‘Ti dico che è tutta colpa del suo nome... sei stata tu che hai voluto mettere un po’ di Benji in lui...’ protestò Joel.

‘Io non mi lamenterei troppo, perché se su quell’ascensore non ci fosse stato tuo fratello, non credo che saremmo qui a discuterne’ rispose lei, scoccandogli un bacio sulla guancia: infatti, quando Julia aveva avuto Matthew era bloccata su un ascensore insieme a Benji e in realtà Joel sapeva benissimo che se era andato tutto liscio era stato soprattutto grazie a suo fratello.

‘Anch’io bacio!’.

Joel sorrise e prese in braccio la bambina che era appena entrata in cucina, poi le stampò un bacio sulla fronte.

‘Contenta tesoro?’ disse poi lui.

‘Sì!’ esultò la piccola, spostando le braccia dietro al collo del padre.

‘Bene...e adesso si vola!’ disse Joel, poi cominciò a far roteare la piccola, che iniziò a ridere.

‘Joel, stai attento...’ disse Julia: sapeva benissimo che non l’avrebbe fatta cadere, ma ogni volta si preoccupava.

‘Non preoccuparti, ho intenzione di farla vivere oltre i due anni...’ rispose lui, fermandosi.

‘Voglio ben sperare...’ disse lei.

‘Ehy? Si può?’

‘Vieni Benji, siamo in cucina!’ urlò Joel.

Il chitarrista entrò in cucina, seguito a ruota da un piccolo tornado che si fermò accanto a Matthew.

‘Ehy, Kev, vieni di sopra, ho un nuovo videogioco!’ disse Matt, rivolto al cugino.

‘Ok!’ rispose l’altro e i due sparirono immediatamente, ignorando Benji e Julia che gli urlavano di non correre per le scale.

‘Che hai fratello?’ chiese poi Joel, rivolto a Benji.

‘A parte il fatto che Kevin voleva disperatamente giocare con suo cugino, nulla di che...’

‘Come se non si vedessero mai...’ commentò Julia, divertita: Kev e Matt si vedevano praticamente ogni giorno, se non altro perché erano nella stessa classe, senza contare il fatto che abitavano uno di fianco all’altro e i balconi delle loro stanze gli permettevano di comunicare anche quando ciascuno si trovava a casa propria.

‘Zio Benji!’ urlò la bambina, tendendo le braccia verso Benji, che la prese dalle braccia del fratello.

‘Ehy,Ellie! Ah, dolce età senza complicazioni di sorta...non come la mia piccolina...’ sospirò il chitarrista.

‘Benji, vorrei farti notare che Elektra ha solo un anno meno di Miryam...’ disse Julia.

‘Già...ma a tre anni si va all’asilo...e Miry ha conosciuto un bambino che ora chiama “amichetto”, July...’ disse Benji.

‘Oddio, non iniziare a fare il padre geloso ora...quando diventa grande che fai?’ chiese divertita lei.

‘La chiudo in casa’ rispose tranquillamente Benji.

‘Mi pare logico’ gli diede manforte Joel.

‘Tu non chiuderai in casa nostra figlia!’ gli disse Julia.

‘Allora farà meglio a stare alla larga dai ragazzi...ehy, Ellie, tu non devi uscire coi ragazzi fino ai...mmh, venticinque anni,ok?’ disse Joel, rivolgendosi alla bambina, che nel frattempo si era seduta al tavolo della cucina e osservava divertita la faccia sconsolata di Benji.

‘Perché?’ chiese curiosa la piccola.

‘Perché tu devi studiare e i ragazzi ti distraggono, quando hai venticinque anni puoi uscire e anche trovartene uno da sposare se vuoi, prima no’

‘Io sposo papà!’ disse la bambina sorridendo.

‘...Il mio tesoro, lei è il mio tesoro!’ disse Joel, prendendo in braccio Ellie mentre Julia e Benji ridevano.

‘A proposito di Miry, come mai non è con te?’ chiese curioso Joel, dal momento che normalmente la bambina era l’ombra di Benji, lei adorava lui e lui adorava lei.

‘Ha un po’ di febbre, ha protestato, ma Kris le ha impedito di uscire...credo che le stia tutt’ora tenendo il broncio...’ rispose Benji, divertito.

‘Tanto Kris la ignora...’ commentò Julia.

‘Infatti non durerà molto, sta iniziando a capire che così ottiene quello che vuole solo da me, con Kris non ha speranze...’ rispose il chitarrista ‘Forse la sto viziando un po’ troppo...’ aggiunse, facendosi pensieroso.

‘Oh, non preoccuparti, non sei l’unico che vizia la figlia qui...’ osservò Julia, lanciando un’eloquente occhiata a Joel, che nel frattempo aveva messo giù Ellie.

‘Stai parlando di me?’ chiese Joel.

‘No, del tavolo...’ rispose sarcastica Julia.

‘Tesoro, cerca di capirmi...con i due occhioni che si ritrova...’

‘Adulatore...’ lo prese in giro Benji, sapendo benissimo che il fratello cercava solo di lusingare Julia, dal momento che Elektra aveva i suoi stessi occhi verdi.

‘Lascialo adulare, Benji...fa bene al mio ego...’ disse Julia, sorridendo ‘E comunque non cambio opinione...’ aggiunse poi, spegnendo sul nascere l’occhiata vittoriosa che Joel aveva lanciato al gemello.

‘Ti ha spento, Joel...’ commentò Benji divertito ‘Credo di dover tornare da Kris, mi ha minacciato di morte se non le do una mano a spostare i mobili del salotto...’ disse poi, assumendo un’espressione disperata.

‘I mobili del salotto?!’ chiese Joel, abbastanza confuso.

‘Dice che c’è bisogno di rinnovare la disposizione...’ rispose Benji, alzando le spalle: certe volte Kris proprio non la capiva, nonostante ci vivesse insieme da dieci anni.

‘Beh, non ha tutti i torti...è un’idea...’ osservò Julia, facendosi pensierosa.

‘Non pensarci nemmeno’ le intimò Joel.

‘Chi comanda qui, Madden?’ chiese la ragazza.

‘Siamo in democrazia, sbaglio?’ rispose lui.

‘Ti sbagli di grosso...comando io, amore...’ rispose lei, con un sorriso che non prometteva nulla di buono.

‘Fratello, mi sorprende che dopo otto anni tu creda ancora di avere qualche potere decisionale in casa... comunque, dite che ho qualche possibilità di riportare a casa Kevin senza usare la forza?’ chiese Benji.

‘Se vuoi, lascialo pure qui, non c’è problema’ rispose Julia.

‘Sicuri?’

‘Te lo riporto sano e salvo dopo cena...sempre che riusciamo ad attraversare indenni il giardino...’ rispose Joel con fare melodrammatico.

‘Idiota...ok, allora grazie...vado!’ disse Benji, facendo una smorfia di dolore al pensiero dei mobili che lo aspettavano nel salotto di casa sua.

‘In bocca al lupo, fratello!’

‘Saluta Kris e dai un bacio a Miry!’ disse Julia.

‘Sarà fatto!’ rispose Benji prima di uscire.

‘E così Ellie non dovrebbe uscire coi ragazzi prima dei venticinque anni...’ disse Julia a Joel, una volta che furono rimasti da soli.

‘Ovviamente’ rispose lui.

‘Ti devo ricordare quanti anni avevo io quando ho cominciato ad uscire con te?’ disse Julia, sorridendo.

‘Non c’entra...’

‘Joel,uscivo con te da quando avevo diciannove anni, non puoi pretendere che tua figlia cresca in clausura... soffri in silenzio come tutti i padri di questo mondo!’

‘Mpfh...’ borbottò Joel.

‘Spiacente amore, io ho ragione, tu hai torto’ disse soddisfatta Julia.

‘La storia della mia vita, da quando ti conosco...’ commentò lui, cercando di apparire contrariato, ma senza riuscire a trattenere un sorriso: Dio, quanto adorava quella donna.

‘Ed è per questo che tu mi ami...’ sembrò leggergli nella mente lei, abbracciandolo.

‘Questo è certo...’ le rispose lui, chinandosi per baciarla.

‘Mamma, papà!’ urlò Matt, che stava chiaramente correndo giù per le scale.

Joel e Julia si divisero all’istante, Matt era ancora decisamente troppo piccolo per trovarli in certe situazioni e un sorrisetto si dipinse sul volto di Joel.

‘E questa è la storia della nostra vita da quando ci sono quelle due piccole pesti...’ sussurrò lui all’orecchio di Julia, facendola ridere.

‘Mamma, papà!’ urlò di nuovo Matt, una volta che fu arrivato in cucina, seguito da Kev ‘Scendiamo in piscina?’ chiese il bambino, sapendo benissimo che affinchè loro potessero stare in piscina era necessario che almeno Julia o Joel fossero con loro per controllare che non succedesse nulla..

‘Per favore zia...’ chiese Kev e Julia non poté fare a meno di pensare che era esattamente identico a Kris quando le chiedeva un favore.

‘Mmh...che dici Joel, potremmo passare il resto del pomeriggio in piscina, no?’ chiese al marito, sorridendo quando vide i visetti dei due bambini illuminarsi di gioia.

‘Questa è la migliore idea della giornata...ehy, Ellie!’.

La bambina corse in cucina non appena sentì che il padre la chiamava e si fermò davanti a Joel, puntando gli occhioni verdi in quelli castani del cantante.

‘Cosa c’è?’ chiese la piccola, inclinando la testa di lato in quel modo che faceva andare in brodo di giuggiole Joel.

‘Che ne dici se andiamo a divertirci un po’ in piscina?’ chiese lui.

Lo sguardo della bambina si illuminò di gioia e iniziò a saltellare.

‘Sì,sì! Che bello! Che bello!’ urlò, felice.

‘Allora andiamo a mettere il costumino!’ disse Julia, prendendola in braccio e dirigendosi al piano di sopra, mentre Joel accompagnava i bambini nella stanza di Matt per aiutarli a prepararsi.

 

 

Hola a tutti quanti!

Quindi siamo ufficialmente alla fine... ripeto, mancano i Missing Moments, e non sono stata avara stavolta, al momento sono sette, ma prima della fine chissà cosa mi può saltare in mente... inoltre sono ben accetti i suggerimenti!!^__-

Comunque io non sparisco, spero fra non molto inizierò a pubblicare una storia breve sui Simple Plan e ne ho in cantiere un’altra sui Good Charlotte, perciò stay tuned, Lady Numb appare sempre quando meno ve lo aspettate...

Grazie mille a tutti quelli che hanno letto e commentato, o anche solo letto...per i thanks, rimando a più sotto!

Un bacione!

 

Lady Numb

 

THANKS!!!

 

OOgloOO: ciao!!!!

Non preoccuparti, la fine per il momento è posticipata…anche se, ahimè, prima o poi giungerà… ‘___’

Baci!!!

 

Valery_Ivanov: hola!

Direi che il lieto fine è molto lieto, tu che dici?^_-

Un bacione!!!!

   
 
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